07 dicembre 2010

Perdasdefogu, Italia. No: Israele



Ve l’immaginate un centravanti della nazionale condannato a 74 frustate perché consumatore di oppio o cocaina? E ve l’immaginate una sua amante impiccata per aver assassinato la moglie dello stesso calciatore ed aver reso orfani i suoi figli?
I nostri saggi notisti ne parlano con ampi titoli: “Medioevo”. “Barbarie”.
Ve l’immaginate un’iniezione letale a una donna condannata a morte due mesi fa da un tribunale degli Stati Uniti perché ha ucciso la moglie del suo amante?
I nostri saggi notisti ne parlano con un piedino a fondo pagina, con una cronaca stretta stretta dell’evento.
Questa la sintesi dei due pesi e delle due misure che i nostri gazzettieri utilizzano per descrivere lo stesso reato in due diversi angoli del mondo: in Iran e negli Usa.
Nulla di nuovo.
Evidentemente l’iniezione letale - o magari la camera a gas - è, per costoro, molto più “umana” dell’impiccagione. E, poi, quelle frustate... Chi mai accetterebbe che a una superstar, a Balotelli o a Pazzini, possa essere inflitta una pena tanto bieca?
Per non parlare della lapidazione - non inferta, ma tuttavia dichiarata a parole - per una donna non soltanto adultera, ma assassina, la famosa Sakineh, tanto cara a Frattini e ai buonisti del BelPaese.
Scandalo, scandalo, scandalo.
Nessuno scandalo, però, nello stesso Italico suolo, per una notiziuola di tutt’altro spessore, finita tra le note brevi a margine oppure semplicemente censurata dai grandi mezzi “indipendenti” di informazione.
Eppure quella notiziuola piccola piccola non è poi mica da prendere sottogamba...
Ve la raccontiamo noi.
Sapete, Israele non è molto benvisto dall’altra parte del Mediterraneo. E’ un fatto assodato. Anche tanti italiani di un certo peso - per carità: non si tratta né di nazimao né di rossobruni... Loro non valgono - da Enrico Mattei ad Aldo Moro a Bettino Craxi preferivano, al loro tempo, l’amicizia con i Paesi arabi o musulmani... ma mal gliene incolse.
Invece da questa parte del mare, nel nord-ovest, è ormai un tripudio di shalomelecchi per Tel Aviv. In particolare gli ultimi inquilini della Farnesina e di via XX settembre non hanno mai mancato di esternare tutta la loro solidarietà ad un’entità statale costruita sulla terra di un altro popolo, il palestinese.
Ma così va il mondo.
Quello che non va è appunto il senso, sottinteso dalla rapida notiziuola apparsa-scomparsa nelle pagine della stampa italiota. Eccola:
“L’aviazione militare israeliana - non più gradita in Turchia - è ora ospitata per le sue esercitazioni nella base Nato a Perdasdefogu, in Sardegna”.
Vi pare un’informazione piccola-piccola?
Trascurabile?
Nient’affatto.
I governanti della colonia-Italia scherzano col fuoco. Pensano che il diktat di Jalta che ha imposto sulla Palestina la fondazione dell’entità stale sionista abbia un valore perenne.
Dimenticano che l’Italia è già stata teatro di una guerra sotterranea fatta di assassinii (come quello a Roma di Wail Zwaiter) e di stragi (Piazza Fontana, stazione di Bologna), tutti riconducibili alla guerra israelo-palestinese.
Ma se ne fregano. Che importa rischiare atti di terrore, nuove Ustica, con vittime italiane...
Genuflettersi al Grande Padre (quasi) Bianco di Washington e al suo alter ego di Tel Aviv è un dovere imprenscindibile.
Diritti, l’Italia, non ne ha.

di Ugo Gaudenzi

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07 dicembre 2010

Perdasdefogu, Italia. No: Israele



Ve l’immaginate un centravanti della nazionale condannato a 74 frustate perché consumatore di oppio o cocaina? E ve l’immaginate una sua amante impiccata per aver assassinato la moglie dello stesso calciatore ed aver reso orfani i suoi figli?
I nostri saggi notisti ne parlano con ampi titoli: “Medioevo”. “Barbarie”.
Ve l’immaginate un’iniezione letale a una donna condannata a morte due mesi fa da un tribunale degli Stati Uniti perché ha ucciso la moglie del suo amante?
I nostri saggi notisti ne parlano con un piedino a fondo pagina, con una cronaca stretta stretta dell’evento.
Questa la sintesi dei due pesi e delle due misure che i nostri gazzettieri utilizzano per descrivere lo stesso reato in due diversi angoli del mondo: in Iran e negli Usa.
Nulla di nuovo.
Evidentemente l’iniezione letale - o magari la camera a gas - è, per costoro, molto più “umana” dell’impiccagione. E, poi, quelle frustate... Chi mai accetterebbe che a una superstar, a Balotelli o a Pazzini, possa essere inflitta una pena tanto bieca?
Per non parlare della lapidazione - non inferta, ma tuttavia dichiarata a parole - per una donna non soltanto adultera, ma assassina, la famosa Sakineh, tanto cara a Frattini e ai buonisti del BelPaese.
Scandalo, scandalo, scandalo.
Nessuno scandalo, però, nello stesso Italico suolo, per una notiziuola di tutt’altro spessore, finita tra le note brevi a margine oppure semplicemente censurata dai grandi mezzi “indipendenti” di informazione.
Eppure quella notiziuola piccola piccola non è poi mica da prendere sottogamba...
Ve la raccontiamo noi.
Sapete, Israele non è molto benvisto dall’altra parte del Mediterraneo. E’ un fatto assodato. Anche tanti italiani di un certo peso - per carità: non si tratta né di nazimao né di rossobruni... Loro non valgono - da Enrico Mattei ad Aldo Moro a Bettino Craxi preferivano, al loro tempo, l’amicizia con i Paesi arabi o musulmani... ma mal gliene incolse.
Invece da questa parte del mare, nel nord-ovest, è ormai un tripudio di shalomelecchi per Tel Aviv. In particolare gli ultimi inquilini della Farnesina e di via XX settembre non hanno mai mancato di esternare tutta la loro solidarietà ad un’entità statale costruita sulla terra di un altro popolo, il palestinese.
Ma così va il mondo.
Quello che non va è appunto il senso, sottinteso dalla rapida notiziuola apparsa-scomparsa nelle pagine della stampa italiota. Eccola:
“L’aviazione militare israeliana - non più gradita in Turchia - è ora ospitata per le sue esercitazioni nella base Nato a Perdasdefogu, in Sardegna”.
Vi pare un’informazione piccola-piccola?
Trascurabile?
Nient’affatto.
I governanti della colonia-Italia scherzano col fuoco. Pensano che il diktat di Jalta che ha imposto sulla Palestina la fondazione dell’entità stale sionista abbia un valore perenne.
Dimenticano che l’Italia è già stata teatro di una guerra sotterranea fatta di assassinii (come quello a Roma di Wail Zwaiter) e di stragi (Piazza Fontana, stazione di Bologna), tutti riconducibili alla guerra israelo-palestinese.
Ma se ne fregano. Che importa rischiare atti di terrore, nuove Ustica, con vittime italiane...
Genuflettersi al Grande Padre (quasi) Bianco di Washington e al suo alter ego di Tel Aviv è un dovere imprenscindibile.
Diritti, l’Italia, non ne ha.

di Ugo Gaudenzi

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