31 gennaio 2011

Attenti al dopo Berlusconi

Berlusconi è stato il frutto di un compromesso fatto dai poteri finanziari e i poteri occulti autoctoni (mafia e P2). Entrambe queste due fazioni ebbero una parte importante nel colpo di stato silenzioso iniziato con la morte di Moro, passato per il debito pubblico e culminato nel 1992,

In quel frangente l’uno aveva bisogno dell’altro e si spartirono il grasso bottino: alle potenze finanziarie andò il patrimonio immobiliare e industriale italiano che venne comprato con lo sconto derivato dalla speculazione di Soros sulla lira che provocò l’uscita della lira dallo SME e la conseguente svalutazione del 30% sul dollaro e marco tedesco, mentre alle potenze occulte nazionali andò la spartizione della macchina pubblica e la trasformazione dello stato.

Nacque Forza Italia[1] e in un baleno diventò il primo partito italiano, la destra venne sdoganata e la sinistra dovette pagare il suo obolo[2] per poter arrivare al potere. Sta di fatto che il connubio è continuato fino a quando le manie di grandezza dell’imperatore di Arcore non lo hanno portato a sottovalutare i suoi interlocutori, suoi alleati fino a quel momento.

Accordi stretti con la Russia, con la Libia, la strafottenza riguardo ai poteri finanziari angloamericani, hanno portato a far scadere il compromesso[3] e solo la caparbietà e l’abilità di manipolazione di persone e fatti ha permesso a Berlusconi di poter arrivare sino ad oggi, quando si è consegnato al nemico con le sue stesse mani.

L’allontanamento di Fini in tempi poco sospetti dimostra come la nave stava già facendo acqua da molto tempo.

Le vicende di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna lasciano pochi dubbi su chi sia il vero burattinaio e il disegno ricomprende il riassetto del nord africa e ovviamente anche il nostro paese.

Il caos interno che si sta generando, faciliterà le mosse di chi ha le idee molto chiare e che verrà chiamato come un salvatore a rimettere in sesto le sorti dell’italico paese.

Proprio questo aprirà la strada ad un copione molto ben collaudato che porterà al potere persone molto vicine al mondo finanziario[4] che metteranno il paese a ferro e a fuoco, speriamo solo a livello figurato, con tasse, sacrifici ingenti.

Lasciando da parte il giudizio politico, economico ed oggi umano su Berlusconi è bene che chi legge abbia chiaro che ciò che ci aspetta dopo di lui non sarà una passeggiata e forse proprio per questo è necessario che gli italiani oggi facciano un vero e proprio salto di qualità che li porti, da essere un popolo adolescente che si aspetta ancora di essere guidato, ad essere un popolo adulto che recide le dipendenze e respons-abilmente si rimbocca le maniche per ricostruire ciò che è stato distrutto tenendo presente che senza il suo consenso niente può essere fatto.

E’ necessaria una vera e propria rivoluzione pacifica delle coscienze, specialmente da parte di chi si prenderà il non facile onere di aiutare la ricostruzione e dovranno questa volta essere i migliori, quelli che oggi sono stati relegati ai margini e lo dovranno fare con competenza, trasparenza e rettitudine con il supporto attivo, reale, partecipato e cosciente di tutti gli altri.

Forse non tutto il male viene per nuocere e il fatto di stare per toccare il fondo può essere di aiuto per gettare le basi di un nuovo vivere comune, altre opzioni non esistono e l’alternativa è continuare a fare gli schiavi per molto tempo ancora...

[1]"[...] la situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò, che all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie d'uscita: "Cavaliere, dobbiamo portare i libri in tribunale" [...] I fatti poi, per fortuna, ci hanno dato ragione e oggi posso dire che senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi non avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con l'inchiesta della P2, andò in carcere e perse l'azienda."
(Marcello Dell'Utri, intervistato da Antonio Galdo; l'intervista è stata pubblicata nel libro Saranno potenti?. Spergling & Kupfer, 2003. ISBN 8820035014)

[2]Guerra dei Balcani e la riforma della costituzione

[3]La lottà iniziò con le campagne di stampa sia inglesi che americane e da fuori la situazione è molto più chiara come dimostrano le affermazioni della principessa giapponese Kaouru Nakamaru

[4]basta rivedere le carriere di alcuni bankieri, l’ultimo in ordine di tempo Ciampi che da governatore di bankitalia diventò superministro dell’economia e poi presidente del consiglio fino a presidente della repubblica.

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31 gennaio 2011

Attenti al dopo Berlusconi

Berlusconi è stato il frutto di un compromesso fatto dai poteri finanziari e i poteri occulti autoctoni (mafia e P2). Entrambe queste due fazioni ebbero una parte importante nel colpo di stato silenzioso iniziato con la morte di Moro, passato per il debito pubblico e culminato nel 1992,

In quel frangente l’uno aveva bisogno dell’altro e si spartirono il grasso bottino: alle potenze finanziarie andò il patrimonio immobiliare e industriale italiano che venne comprato con lo sconto derivato dalla speculazione di Soros sulla lira che provocò l’uscita della lira dallo SME e la conseguente svalutazione del 30% sul dollaro e marco tedesco, mentre alle potenze occulte nazionali andò la spartizione della macchina pubblica e la trasformazione dello stato.

Nacque Forza Italia[1] e in un baleno diventò il primo partito italiano, la destra venne sdoganata e la sinistra dovette pagare il suo obolo[2] per poter arrivare al potere. Sta di fatto che il connubio è continuato fino a quando le manie di grandezza dell’imperatore di Arcore non lo hanno portato a sottovalutare i suoi interlocutori, suoi alleati fino a quel momento.

Accordi stretti con la Russia, con la Libia, la strafottenza riguardo ai poteri finanziari angloamericani, hanno portato a far scadere il compromesso[3] e solo la caparbietà e l’abilità di manipolazione di persone e fatti ha permesso a Berlusconi di poter arrivare sino ad oggi, quando si è consegnato al nemico con le sue stesse mani.

L’allontanamento di Fini in tempi poco sospetti dimostra come la nave stava già facendo acqua da molto tempo.

Le vicende di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna lasciano pochi dubbi su chi sia il vero burattinaio e il disegno ricomprende il riassetto del nord africa e ovviamente anche il nostro paese.

Il caos interno che si sta generando, faciliterà le mosse di chi ha le idee molto chiare e che verrà chiamato come un salvatore a rimettere in sesto le sorti dell’italico paese.

Proprio questo aprirà la strada ad un copione molto ben collaudato che porterà al potere persone molto vicine al mondo finanziario[4] che metteranno il paese a ferro e a fuoco, speriamo solo a livello figurato, con tasse, sacrifici ingenti.

Lasciando da parte il giudizio politico, economico ed oggi umano su Berlusconi è bene che chi legge abbia chiaro che ciò che ci aspetta dopo di lui non sarà una passeggiata e forse proprio per questo è necessario che gli italiani oggi facciano un vero e proprio salto di qualità che li porti, da essere un popolo adolescente che si aspetta ancora di essere guidato, ad essere un popolo adulto che recide le dipendenze e respons-abilmente si rimbocca le maniche per ricostruire ciò che è stato distrutto tenendo presente che senza il suo consenso niente può essere fatto.

E’ necessaria una vera e propria rivoluzione pacifica delle coscienze, specialmente da parte di chi si prenderà il non facile onere di aiutare la ricostruzione e dovranno questa volta essere i migliori, quelli che oggi sono stati relegati ai margini e lo dovranno fare con competenza, trasparenza e rettitudine con il supporto attivo, reale, partecipato e cosciente di tutti gli altri.

Forse non tutto il male viene per nuocere e il fatto di stare per toccare il fondo può essere di aiuto per gettare le basi di un nuovo vivere comune, altre opzioni non esistono e l’alternativa è continuare a fare gli schiavi per molto tempo ancora...

[1]"[...] la situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò, che all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie d'uscita: "Cavaliere, dobbiamo portare i libri in tribunale" [...] I fatti poi, per fortuna, ci hanno dato ragione e oggi posso dire che senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi non avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con l'inchiesta della P2, andò in carcere e perse l'azienda."
(Marcello Dell'Utri, intervistato da Antonio Galdo; l'intervista è stata pubblicata nel libro Saranno potenti?. Spergling & Kupfer, 2003. ISBN 8820035014)

[2]Guerra dei Balcani e la riforma della costituzione

[3]La lottà iniziò con le campagne di stampa sia inglesi che americane e da fuori la situazione è molto più chiara come dimostrano le affermazioni della principessa giapponese Kaouru Nakamaru

[4]basta rivedere le carriere di alcuni bankieri, l’ultimo in ordine di tempo Ciampi che da governatore di bankitalia diventò superministro dell’economia e poi presidente del consiglio fino a presidente della repubblica.

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