22 marzo 2012

Intoccabili

Con estrema ingenuità eravamo convinti che l’acme del grottesco fosse stato raggiunto ieri sera. Quando l’usuraio Mario Monti e il suo delfino lacrima Fornero sono stati omaggiati dalla Torino “che conta”, costituita dal PD e dalla"famiglia Fiat", unitamente ai guitti da cortile modello Littizzetto e ad altro bestiario politico di minoranza. Mentre in un centro blindato stile G8, il resto dei torinesi che non contano nulla, venivano tenuti lontani tramite le transenne ed un nutrito manipolo di poliziotti in tenuta antisommossa. Lontani dall’egoarca e dal suo ministro, che dopo avere cenato al “Cambio” in salsa chic, sono stati ospitati al teatro Regio, dove (dicono i giornali) tutta la città dentro le transenne avrebbe tributato loro una lunga ovazione per il"lavoro" di demolizione svolto fino ad oggi nel paese.
L’elite tecno finanziaria, con il proprio codazzo di camerieri politici e consorteria assortita dentro, impegnati a celebrare sé stessi in una cerimonia autoreferenziale, e tutto il resto del mondo fuori, senza alcun diritto, ma con il dovere di mantenerne economicamente di tasca propria i fasti principeschi. Una commedia dell’assurdo che risale alla notte dei tempi ed è oggi più attuale che mai.
Ma in tutta evidenza il grottesco non conosce limite, dal momento che in un’Ansa di oggi si può apprendere come un ragazzo sia stato fermato dalla polizia e poi denunciato, per avere rivolto degli insulti a lacrima Fornero, durante la visita fatta dalla stessa alle OGR, dove ha presenziato all’inaugurazione della mostra dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia, prima di recarsi al Cambio per rifocillarsi dopo l’improba fatica…..


In un paese dove i ministri del governo precedente e di quelli precedenti ancora (compresi i presidenti del Consiglio) sono sempre stati sistematicamente insultati in TV e sui giornali, con una variegata quantità di epiteti che spaziava dal “mortadella” allo “psiconano”, passando attraverso dracula, gli scheletri e le gobbe, solamente i “tecnici” al servizio della BCE assurgono allo status di intoccabili, inavvicinabili, inguardabili e assolutamente da non criticare.

E’ un segno dello stato di polizia nel quale stiamo precipitando, il fatto che un giovane venga fermato, intimidito e denunciato, per avere osato esprimere tutto il proprio entusiasmo nei confronti di colei che gli ha negato il diritto ad andare un giorno in pensione e si sta prodigando per eliminare ogni prospettiva di trovare un posto di lavoro dignitoso.
Ma è un segno che in fondo non stupisce, proprio a Torino, dove magistrati compiacenti sono soliti incarcerare le donne incinta e le persone perbene, con la sola colpa di battersi contro la costruzione del TAV. E tenerceli dentro anche dei mesi, nonostante non esistano le motivazioni oggettive per farlo, salvo poi lagnarsi e piagnucolare per le (poche) contestazioni subite, al solo fine di pubblicizzare la vendita di libercoli che nessuno comprerebbe mai, se non per compiacenza e servilismo.

Non si possono guardare, non si possono toccare, non si può esternare loro il nostro pensiero. Sono i ministri del governo di occupazione, lavorano per le grandi banche, per la BCE e per la FED. Tutti dietro le transenne e in rigoroso silenzio, il primo che proferisce parola vola dritto in galera senza neanche passare dal via, siamo in democrazia, cosa vi credete?
di Marco Cedolin

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22 marzo 2012

Intoccabili

Con estrema ingenuità eravamo convinti che l’acme del grottesco fosse stato raggiunto ieri sera. Quando l’usuraio Mario Monti e il suo delfino lacrima Fornero sono stati omaggiati dalla Torino “che conta”, costituita dal PD e dalla"famiglia Fiat", unitamente ai guitti da cortile modello Littizzetto e ad altro bestiario politico di minoranza. Mentre in un centro blindato stile G8, il resto dei torinesi che non contano nulla, venivano tenuti lontani tramite le transenne ed un nutrito manipolo di poliziotti in tenuta antisommossa. Lontani dall’egoarca e dal suo ministro, che dopo avere cenato al “Cambio” in salsa chic, sono stati ospitati al teatro Regio, dove (dicono i giornali) tutta la città dentro le transenne avrebbe tributato loro una lunga ovazione per il"lavoro" di demolizione svolto fino ad oggi nel paese.
L’elite tecno finanziaria, con il proprio codazzo di camerieri politici e consorteria assortita dentro, impegnati a celebrare sé stessi in una cerimonia autoreferenziale, e tutto il resto del mondo fuori, senza alcun diritto, ma con il dovere di mantenerne economicamente di tasca propria i fasti principeschi. Una commedia dell’assurdo che risale alla notte dei tempi ed è oggi più attuale che mai.
Ma in tutta evidenza il grottesco non conosce limite, dal momento che in un’Ansa di oggi si può apprendere come un ragazzo sia stato fermato dalla polizia e poi denunciato, per avere rivolto degli insulti a lacrima Fornero, durante la visita fatta dalla stessa alle OGR, dove ha presenziato all’inaugurazione della mostra dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia, prima di recarsi al Cambio per rifocillarsi dopo l’improba fatica…..


In un paese dove i ministri del governo precedente e di quelli precedenti ancora (compresi i presidenti del Consiglio) sono sempre stati sistematicamente insultati in TV e sui giornali, con una variegata quantità di epiteti che spaziava dal “mortadella” allo “psiconano”, passando attraverso dracula, gli scheletri e le gobbe, solamente i “tecnici” al servizio della BCE assurgono allo status di intoccabili, inavvicinabili, inguardabili e assolutamente da non criticare.

E’ un segno dello stato di polizia nel quale stiamo precipitando, il fatto che un giovane venga fermato, intimidito e denunciato, per avere osato esprimere tutto il proprio entusiasmo nei confronti di colei che gli ha negato il diritto ad andare un giorno in pensione e si sta prodigando per eliminare ogni prospettiva di trovare un posto di lavoro dignitoso.
Ma è un segno che in fondo non stupisce, proprio a Torino, dove magistrati compiacenti sono soliti incarcerare le donne incinta e le persone perbene, con la sola colpa di battersi contro la costruzione del TAV. E tenerceli dentro anche dei mesi, nonostante non esistano le motivazioni oggettive per farlo, salvo poi lagnarsi e piagnucolare per le (poche) contestazioni subite, al solo fine di pubblicizzare la vendita di libercoli che nessuno comprerebbe mai, se non per compiacenza e servilismo.

Non si possono guardare, non si possono toccare, non si può esternare loro il nostro pensiero. Sono i ministri del governo di occupazione, lavorano per le grandi banche, per la BCE e per la FED. Tutti dietro le transenne e in rigoroso silenzio, il primo che proferisce parola vola dritto in galera senza neanche passare dal via, siamo in democrazia, cosa vi credete?
di Marco Cedolin

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