Alla democrazia, cioe', vengono attribuiti con metodi simili alla superstizione dei risultati che sono puramente economici, indipendenti dal tipo di governo, ottenibili da qualsiasi genere di governo a patto di affidarsi a tecnici preparati.
16 febbraio 2011
Liberta' e' democrazia?
15 febbraio 2011
Vedi Berlusconi e poi scompari. Caso Sanjust

Virginia Sanjust
Signora Sanjust, in questi giorni si parla di Sara Tommasi, un’altra giovane legata al premier che sembra molto fragile. Cosa ne pensa?
Io non compro i giornali, mi fanno stare male. Ma oggi, per la prima volta, il mio ex marito mi ha letto al telefono tutti gli sms di Sara.
Come mai?
Secondo lui c’è un’analogia tra i messaggi che io scrivevo a Berlusconi e quelli che manda Sara. Ossessivi e pieni di rabbia.
Si identifica?
Non saprei. Secondo il mio ex marito, Berlusconi riesce a fare impazzire le persone. La verità è che lui ti trascina in un mondo insostenibile.
La Tommasi ha raccontato che le mettevano droghe nei bicchieri per stordirla.
Che bisogno c’è? Quell’ambiente ti massacra, non c’è bisogno di alcuna droga. Se non fosse per lui, forse, io avrei ancora una famiglia, l’affidamento di mio figlio. Pensa che i giudici che me l’hanno tolto non siano stati influenzati da tutto quello che scrivevano i giornali, dal vedermi come l’amante di Berlusconi?
Lei ha frequentato il premier dal 2003 al 2006. Se ne pente?
Sì. Chi mi ridarà l’infanzia di mio figlio, che io non ho vissuto con lui? Questo rapporto è costato anche il lavoro a mio marito, e gli chiedo scusa. Per me era già eccessivo stare in televisione. L’incontro con Berlusconi, con quel potere enorme, è stato una cosa più grande di me.
Che cos’è successo?
A lui, nulla. Sembra che possa accadergli di tutto e lui ne esca comunque illeso. Per me invece è stato come fare il bagno in un fiume di fango.
Come mai?
Perdi il benessere, la dignità. Ero troppo giovane e lui mi ha schiacciata, ingannata. Ma oggi so che la responsabilità è anche mia: quando mi mandò le gardenie per complimentarsi del mio lavoro in tv, non avrei dovuto chiamarlo.
Invece lo fece e lui la invitò a pranzo. Si rendeva conto che avrebbe potuto essere rischioso?
Sì. Ma io venivo dalla campagna, non sono riuscita ad avere padronanza degli eventi.
Era lusingata dalle attenzioni del Cavaliere?
No. Non avevo né arte né parte, avevo solo letto il gobbo in tv: di cosa si complimentava? Lui, che è molto pragmatico, mi chiese: “Dimmi di te, raccontami chi sei”. Così venne fuori che avevo delle difficoltà economiche.
E Berlusconi, anche in questo caso, la aiutò.
No. Finché ho potuto, non ho preso un euro. Poi, quando la nostra storia uscì sui giornali, mi disse che dovevo lasciare il lavoro in Rai: ho cominciato ad accettare i suoi soldi e per un anno ho vissuto in casa sua, a Campo dei Fiori: gli avevo chiesto io di comprarla, so che la usa ancora.
Come si sentiva?
Malissimo, anche perché ho un rapporto difficile con il denaro. Sono molto orgogliosa. Lui pensa di aiutare le persone con i soldi: come mai lo fa solo con le ragazzine?
Secondo lei, Berlusconi è una persona buona o cattiva?
Mio nonno diceva che Berlusconi è una persona brava nel suo lavoro. Questo è tutto. Non ha intenzioni né buone né cattive.
Nel senso che fa quello che vuole senza riflettere?
Lui pensa a tutto, è una persona che controlla perfettamente la sua routine. Ma questo non vuol dire che gli interessi se fa del male a qualcuno. È imprigionato da tutto il potere che ha: può troppo.
Lei ne era innamorata?
Sì, a modo mio. Lo vedevo come un padre, mi proteggeva. E lui da me prendeva energia, entusiasmo. Gli raccontavo cosa diceva di lui la gente al bar.
Berlusconi, davanti a lei, ha mai frequentato altre ragazze?
Una sera mi invitò a cena e c’erano altre donne, bellissime. Mi rimase una sensazione di squallore addosso. Glielo chiesi, lui negò. Fu una delle ultime volte che lo vidi. Poi lo chiamai tante volte, gli mandai molte lettere: non mi ha mai risposto. Allora ho cercato di sopravvivere.
Oltre alle donne, anche i suoi fedelissimi, da Marcello Dell’Utri a Cesare Previti, hanno pagato al posto suo. Perché tutti quelli che gli stanno intorno ne escono così male?
Per preservare quello che ha, Berlusconi deve sacrificare gli altri. E continua a farlo, ne distrugge uno dopo l’altro. Lui è il contrario di Re Mida: tutto quello che tocca diventa cenere.
di Beatrice Borromeo
14 febbraio 2011
L'euro, il rapporto FCIC e la BCE
"Io vengo da un paese", ha esordito Hankel, "che soffre ancora, dopo 80 anni, degli errori compiuti da un governo che tentò contemporaneamente di pagare i debiti e tagliare il bilancio. Fu il governo che precedette Hitler". E comunque, ha aggiunto, "la mia non è solo la critica di un tedesco, ma di un democratico". I meccanismi di sorveglianza e "governance" che si vogliono introdurre nell'UE sono infatti misure di "svuotamento della democrazia". Esse sono il tentativo sbagliato di rimediare al peccato originale dell'euro, quello di aver separato la moneta dalla gestione del bilancio. La soluzione della crisi dell'eurozona, evidente se consideriamo che "i due terzi dei paesi membri sono in bancarotta", ha incalzato Hankel, è ovvia: riportare moneta e bilancio sotto una sola autorità. Ma attenti: le sole istituzioni legittimate a fare ciò sono i parlamenti e i governi nazionali. Invece, "abbiamo messo la moneta nelle mani di gente che non è stata eletta", ha scandito Hankel guardando fisso Trichet, "gente che manca della legittimizzazione democratica. In Europa c'è un grave problema di costituzionalità".
La soluzione è "molto semplice": o i paesi deboli escono dall'Euro, o – "e questa è la soluzione che preferisco" – torniamo ad "un sistema monetario in cui l'euro rimane solo come unità di conto, come lo era l'ecu in precedenza. Questa mi sembra essere la formula migliore per un'Europa prospera e democratica".
Trichet si è difeso con il solito argomento, che usa come una litania, secondo cui l'euro è una success-story grazie alla stabilità dei prezzi garantita dalla nascita fino ad oggi. Tuttavia, pochi giorni dopo, alla conferenza stampa mensile della BCE il 3 febbraio, Trichet ha distrutto il suo solo ed unico argomento annunciando che la BCE prevede un tasso d'inflazione superiore al "target" del 2 per cento per i prossimi 12 mesi!
Il condirettore dello Strategic Alert Claudio Celani ha chiesto a Trichet un commento sulle conclusioni del rapporto Angelides, leggendo un passaggio del rapporto. Sapendo bene che i banchieri centrali sono indicati tra i responsabili della crisi, per non aver saputo prevederla, per non aver saputo impedirla e per aver permesso la condotta criminale di molti operatori del mercato, Trichet ha cercato di sfilare la testa dalla ghigliottina sostenendo che la BCE e le altre banche centrali già nel 2007 avevano lanciato avvertimenti. E da impunito banchiere centrale, ha messo in guardia: tenersi pronti perché c'è ancora "molto duro lavoro da fare" – cioè, altri salvataggi.
Come nel caso della discussione sull'euro a Davos, i media non vi racconteranno questa presa di posizione ufficiale della BCE sulle conclusioni dell'inchiesta del governo USA sulle cause della crisi finanziaria.
by Movisol
16 febbraio 2011
Liberta' e' democrazia?
Alla democrazia, cioe', vengono attribuiti con metodi simili alla superstizione dei risultati che sono puramente economici, indipendenti dal tipo di governo, ottenibili da qualsiasi genere di governo a patto di affidarsi a tecnici preparati.
da Uriel
15 febbraio 2011
Vedi Berlusconi e poi scompari. Caso Sanjust

Virginia Sanjust
Signora Sanjust, in questi giorni si parla di Sara Tommasi, un’altra giovane legata al premier che sembra molto fragile. Cosa ne pensa?
Io non compro i giornali, mi fanno stare male. Ma oggi, per la prima volta, il mio ex marito mi ha letto al telefono tutti gli sms di Sara.
Come mai?
Secondo lui c’è un’analogia tra i messaggi che io scrivevo a Berlusconi e quelli che manda Sara. Ossessivi e pieni di rabbia.
Si identifica?
Non saprei. Secondo il mio ex marito, Berlusconi riesce a fare impazzire le persone. La verità è che lui ti trascina in un mondo insostenibile.
La Tommasi ha raccontato che le mettevano droghe nei bicchieri per stordirla.
Che bisogno c’è? Quell’ambiente ti massacra, non c’è bisogno di alcuna droga. Se non fosse per lui, forse, io avrei ancora una famiglia, l’affidamento di mio figlio. Pensa che i giudici che me l’hanno tolto non siano stati influenzati da tutto quello che scrivevano i giornali, dal vedermi come l’amante di Berlusconi?
Lei ha frequentato il premier dal 2003 al 2006. Se ne pente?
Sì. Chi mi ridarà l’infanzia di mio figlio, che io non ho vissuto con lui? Questo rapporto è costato anche il lavoro a mio marito, e gli chiedo scusa. Per me era già eccessivo stare in televisione. L’incontro con Berlusconi, con quel potere enorme, è stato una cosa più grande di me.
Che cos’è successo?
A lui, nulla. Sembra che possa accadergli di tutto e lui ne esca comunque illeso. Per me invece è stato come fare il bagno in un fiume di fango.
Come mai?
Perdi il benessere, la dignità. Ero troppo giovane e lui mi ha schiacciata, ingannata. Ma oggi so che la responsabilità è anche mia: quando mi mandò le gardenie per complimentarsi del mio lavoro in tv, non avrei dovuto chiamarlo.
Invece lo fece e lui la invitò a pranzo. Si rendeva conto che avrebbe potuto essere rischioso?
Sì. Ma io venivo dalla campagna, non sono riuscita ad avere padronanza degli eventi.
Era lusingata dalle attenzioni del Cavaliere?
No. Non avevo né arte né parte, avevo solo letto il gobbo in tv: di cosa si complimentava? Lui, che è molto pragmatico, mi chiese: “Dimmi di te, raccontami chi sei”. Così venne fuori che avevo delle difficoltà economiche.
E Berlusconi, anche in questo caso, la aiutò.
No. Finché ho potuto, non ho preso un euro. Poi, quando la nostra storia uscì sui giornali, mi disse che dovevo lasciare il lavoro in Rai: ho cominciato ad accettare i suoi soldi e per un anno ho vissuto in casa sua, a Campo dei Fiori: gli avevo chiesto io di comprarla, so che la usa ancora.
Come si sentiva?
Malissimo, anche perché ho un rapporto difficile con il denaro. Sono molto orgogliosa. Lui pensa di aiutare le persone con i soldi: come mai lo fa solo con le ragazzine?
Secondo lei, Berlusconi è una persona buona o cattiva?
Mio nonno diceva che Berlusconi è una persona brava nel suo lavoro. Questo è tutto. Non ha intenzioni né buone né cattive.
Nel senso che fa quello che vuole senza riflettere?
Lui pensa a tutto, è una persona che controlla perfettamente la sua routine. Ma questo non vuol dire che gli interessi se fa del male a qualcuno. È imprigionato da tutto il potere che ha: può troppo.
Lei ne era innamorata?
Sì, a modo mio. Lo vedevo come un padre, mi proteggeva. E lui da me prendeva energia, entusiasmo. Gli raccontavo cosa diceva di lui la gente al bar.
Berlusconi, davanti a lei, ha mai frequentato altre ragazze?
Una sera mi invitò a cena e c’erano altre donne, bellissime. Mi rimase una sensazione di squallore addosso. Glielo chiesi, lui negò. Fu una delle ultime volte che lo vidi. Poi lo chiamai tante volte, gli mandai molte lettere: non mi ha mai risposto. Allora ho cercato di sopravvivere.
Oltre alle donne, anche i suoi fedelissimi, da Marcello Dell’Utri a Cesare Previti, hanno pagato al posto suo. Perché tutti quelli che gli stanno intorno ne escono così male?
Per preservare quello che ha, Berlusconi deve sacrificare gli altri. E continua a farlo, ne distrugge uno dopo l’altro. Lui è il contrario di Re Mida: tutto quello che tocca diventa cenere.
di Beatrice Borromeo
14 febbraio 2011
L'euro, il rapporto FCIC e la BCE
"Io vengo da un paese", ha esordito Hankel, "che soffre ancora, dopo 80 anni, degli errori compiuti da un governo che tentò contemporaneamente di pagare i debiti e tagliare il bilancio. Fu il governo che precedette Hitler". E comunque, ha aggiunto, "la mia non è solo la critica di un tedesco, ma di un democratico". I meccanismi di sorveglianza e "governance" che si vogliono introdurre nell'UE sono infatti misure di "svuotamento della democrazia". Esse sono il tentativo sbagliato di rimediare al peccato originale dell'euro, quello di aver separato la moneta dalla gestione del bilancio. La soluzione della crisi dell'eurozona, evidente se consideriamo che "i due terzi dei paesi membri sono in bancarotta", ha incalzato Hankel, è ovvia: riportare moneta e bilancio sotto una sola autorità. Ma attenti: le sole istituzioni legittimate a fare ciò sono i parlamenti e i governi nazionali. Invece, "abbiamo messo la moneta nelle mani di gente che non è stata eletta", ha scandito Hankel guardando fisso Trichet, "gente che manca della legittimizzazione democratica. In Europa c'è un grave problema di costituzionalità".
La soluzione è "molto semplice": o i paesi deboli escono dall'Euro, o – "e questa è la soluzione che preferisco" – torniamo ad "un sistema monetario in cui l'euro rimane solo come unità di conto, come lo era l'ecu in precedenza. Questa mi sembra essere la formula migliore per un'Europa prospera e democratica".
Trichet si è difeso con il solito argomento, che usa come una litania, secondo cui l'euro è una success-story grazie alla stabilità dei prezzi garantita dalla nascita fino ad oggi. Tuttavia, pochi giorni dopo, alla conferenza stampa mensile della BCE il 3 febbraio, Trichet ha distrutto il suo solo ed unico argomento annunciando che la BCE prevede un tasso d'inflazione superiore al "target" del 2 per cento per i prossimi 12 mesi!
Il condirettore dello Strategic Alert Claudio Celani ha chiesto a Trichet un commento sulle conclusioni del rapporto Angelides, leggendo un passaggio del rapporto. Sapendo bene che i banchieri centrali sono indicati tra i responsabili della crisi, per non aver saputo prevederla, per non aver saputo impedirla e per aver permesso la condotta criminale di molti operatori del mercato, Trichet ha cercato di sfilare la testa dalla ghigliottina sostenendo che la BCE e le altre banche centrali già nel 2007 avevano lanciato avvertimenti. E da impunito banchiere centrale, ha messo in guardia: tenersi pronti perché c'è ancora "molto duro lavoro da fare" – cioè, altri salvataggi.
Come nel caso della discussione sull'euro a Davos, i media non vi racconteranno questa presa di posizione ufficiale della BCE sulle conclusioni dell'inchiesta del governo USA sulle cause della crisi finanziaria.
by Movisol