10 agosto 2007

Video di Al Quaeda manipolati dal Pentagono

Un esperto analista informatico ha fornito la prova che i cosiddetti filmati di Al-Qaeda sono digitalmente falsificati ed ha inoltre denunciato senza volerlo un sorprendente dettaglio che indica chiaramente che un’organizzazione affiliata al Pentagono è la responsabile diretta del rilascio dei video.

"Neal Krawetz, un ricercatore nonché consulente per la sicurezza informatica, ha fornito oggi un’interessante presentazione alla conferenza BlackHat sulla sicurezza di Las Vegas, riguardo l’analisi delle fotografie digitali e delle immagini video alla ricerca di alterazioni o miglioramenti" (da Wired News).

"Impiegando un programma da lui scritto ( e fornito alla conferenza in CD-ROM), Krawetz è riuscito ad ottenere i tabulati delle tabelle di quantizzazione di un file JPEG (il che indica la compressione dell’immagine) e a determinare il mezzo finale con cui è stata creata l’immagine – cioé il tipo e il modello della camera in caso di immagine originale o la versione del Photoshop impiegata per alterare e ri-salvare l’immagine".
Ma la scoperta più significativa di Krawetz è giunta grazie all’analisi di un dettaglio contenuto in un video di Ayman al-Zawahiri del 2006.
Grazie alla sua analisi Krawetz ha potuto giungere alla conclusione che il logo AS-SAHAB (il supposto ramo informativo di Al-Qaeda) e il logo INTELCENTER (un’organizzazione privata di servizi informativi, con sede negli Stati Uniti, che "monitorizza l’attività terroristica") sono stati entrambi aggiunti al video nello stesso istante (cioè insieme).
E questo indica chiaramente che la stessa INTELCENTER ha prodotto direttamente la registrazione o quanto meno l’ha manipolata prima del suo rilascio.
In fondo, perché i terroristi di Al-Qaeda sarebbero tanto interessati a marcare i loro video con il logo di un’organizzazione con sede negli USA gestita da individui con stretti legami al complesso militare-industriale?
In una nostra precedente inchiesta, abbiamo evidenziato come l’INTELCENTER, il tramite tra “ramo informativo di Al Qaeda” e la stampa, e l’organizzazione che ottiene in modo routinario le registrazioni, rappresenti poco più che un gruppo d’avanguardia del Pentagono costituito da individui con stretti legami a Donald Rumsfeld e alla macchina da guerra statunitense.
INTELCENTER si è trovata anche dietro il rilascio del recente “nuovo” tape di Bin Laden, che in realtà era solo un vecchio filmato del 2001, rilasciato, anche dalla stessa INTELCENTER, in non meno di altre due occasioni negli ultimi cinque anni.
INTELCENTER è diretto da Ben Venzke, ex dirigente dei servizi informativi di una compagnia chiamata IDEFENSE, che è una compagnia Verisign. L’IDEFENSE è una compagnia per la sicurezza nel web che monitorizza le informazioni segrete nei conflitti in Medio Oriente, focalizzando la propria attenzione tra l’altro sulle minacce informatiche. E’ anche popolata da ex ufficiali dei servizi segreti militari.
Il direttore delle informative sui pericoli (Threat Intelligence), Jim Melnick, è stato per 16 anni nell’esercito USA e nella DIA (Defense Intelligence Agency) ed ha lavorato in operazioni psicologiche. Dal sito della IDEFENSE:

"Prima di venire alla iDefense, Melnick ha prestato un eccellente servizio per oltre 16 anni nell’esercito USA e nella Defense Intelligence Agency. Durante tale periodo, Melnick ha svolto vari ruoli, tra cui operazioni psicologiche, analisi di minacce internazionali con particolare enfasi sugli affari all’estero, operazioni di informazione e affari russi. Ha anche svolto ruoli attivi di spionaggio politico/militare, in particolare in affari esteri. Melnick è attualmente un Colonnello di riserva dell’esercito USA assegnato all’Ufficio del Segretario della Difesa. Melnick ha pubblicato in numerosi giornali militari e di affari internazionali, ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti militari e della DIA. Melnick ha ottenuto un Master of Arts [laurea di 2° grado] in National Security and Strategic Studies presso l’U.S. Naval War College, un Master of Arts in studi russo presso l’Università di Harvard, e un Bachelor of Arts [laurea di 1° grado] con lode in Scienze Politiche al Westminster College."

Così dunque ci troviamo di fronte ad una compagnia che per propria ammissione ha legami ad un funzionario dei servizi militari per le operazioni psicologiche [psy-ops] e che ha lavorato alle dirette dipendenze di Donald Rumsfeld. Poiché l’INTELCENTER e Ben Venzke sono in diretta connessione alla IDEFENSE, Rumsfeld si viene a ritrovare ad appena tre passi dai video di propaganda di Al Qaeda.
Il rilascio dei video di Al Qaeda è per INTELCENTER un vero affare, in quanto fa pagare ben oltre i 4000 dollari l’anno per pacchetti inviati alle "agenzie militari, federali e dei servizi segreti".
C’è da aggiungere a questo il fatto che INTELCENTER manipola digitalmente i video e quindi aggiunge il logo di un presunto gruppo terroristico prima del loro rilascio: e così si rendono chiare le ramificazioni – elementi all’interno degli Stati Uniti d’America chiaramente editano, se non addirittura creano, i video di “Al Qaeda” per i loro scopi.
Al-Qaeda, o più esattamente INTELCENTER, sembra considerare doveroso il rilascio di video nei momenti più utili politicamente all’amministrazione Bush.
Se si deve giustificare una guerra, vincere un’elezione o distogliere l’attenzione da uno scandalo, ecco che Bin Laden, Al-Zawahiri o le loro spalle, possiamo esserne certi, tirano fuori i loro prodotti e salvano le penne a Bush.
Appena terminato il periodo di sei mesi di osservazione sulla guerriglia e giusto in tempo al previsto abbandono di Bush riguardo l’Iraq da parte dei più fedeli repubblicani, ecco saltar fuori all’improvviso Bin Laden per ricordarci che è necessario “finire quello che si doveva finire” e vincere la guerra al terrorismo inviando più militari nel tritacarne.
Sia Kerry che Bush hanno attribuito la rielezione del presidente nel 2004 alla comparsa di Osama Bin Laden in un video pochi giorni prima del voto. L’esperto giornalista Walter Cronkite ha espresso l’idea che l’intera commedia fosse statta orchestrata da Karl Rove.
Alla vigilia della guerra d’Iraq, durante l’ignobile discorso di Colin Powell all’ONU, saltò fuori un’audioregistrazione nella quale Bin Laden affermava di essere un alleato di Saddam Hussein, in pratica una confezione regalo per i Neo-Cons che erano stati completamente sbugiardati sulle loro affermazioni che vi era un legame tra Iraq e 11/9.
Ayman Al-Zawahiri è apparso con perfetto tempismo per due anni di fila, pochi giorni prima che lo Stato dell’Unione facesse a pezzi il “macellaio” e “fallimentare” Bush.
Un tempismo impeccabile!
Ed esattamente quando Bush ha bisogno di rinforzare il terrore verso un illusorio nemico, ogni gennaio, prima del grande discorso, per mettere a tacere i critici, ecco saltar fuori al-Zawahiri con la sua merce.
L’analisi di Krawetz ( in PDF) conclude infine che in alcuni video, compreso quello di Adam Pearlam, probabile doppio agente del Mossad, sono stati artificialmente aggiunti vari oggetti e sfondi verdi, per "conferire autorevolezza e dignità al video".
Il punto cruciale (smoking gun) resta il fatto che i due logo, quello del braccio armato “terrorista” AS-SAHAB e quello dell’organizzazione INTELCENTER, sono stati aggiunti esattamente nello stesso tempo, il che significa o che INTELCENTER, con i suoi stretti legami al governo USA e alle operazioni psicologiche, ha terroristi in busta paga o che la stessa INTELCENTER ha manipolato e direttamente rilasciato i materiali di propaganda di Al Qaeda.
Entrambe le conclusioni sono sconvolgenti e richiedono un’immediata inchiesta dell’FBI su INTELCENTER ed i suoi proprietari.

Paul Joseph Watson

08 agosto 2007

La fabbricazione di Al-Qaeda in Iraq

Confusione totale sulle notizie dall'Iraq. Ma come vanno realmente le cose in posti dove nessuno può dare una informazione non di parte? Thierry Meyssan ripercorre le tappe dell'informazione nota con una luce diversa dal solito. Lo scenario è questo ma, il finale non è ancora stato scritto.

Mentre il presidente Bush mette in guardia i suoi concittadini contro il pericolo “di Al-Qaeda in Iraq” che formerebbe cellule per attaccare gli Stati Uniti, alcuni ufficiali superiori statunitensi hanno ammesso che questa organizzazione non esiste. Il generali Casey e Kimmit hanno riconosciuto che Al-Zarkawi era una fabbricazione dei loro servizi di guerra psicologica e il generale Bergner ha dichiarato che il suo successore, Al-Baghdadi, era un attore.
Il generale Kevin J. Bergner, consigliere speciale di George Bush per l’Iraq, ha giustificato l’incapacità delle forze USA ad arrestare il capo di Al-Qaeda in Iraq rivelando che questo personaggio semplicemente non esiste.

Abu Moussab Al-Zarkawi e Ansar al-Islam


Per giustificare la loro intenzione di invadere l’Iraq, gli Anglosassoni hanno scelto di utilizzare una seconda volta l’argomento dell’11 settembre che aveva funzionato così bene a proposito dell’Afghanistan. Le opinioni pubbliche occidentali ignorano tuttora che l’attacco a Kabul era stato deciso nel luglio 2001 e che le truppe britanniche e statunitensi erano già preposizionate in zona prima degli attacchi dell’11 settembre 2001 [4]. Esse hanno quindi bevuto facilmente la grande bugia secondo la quale i “terroristi” avrebbero ordito il loro complotto nell’ombra di una caverna sotto la protezione dei Talebani.

Applicando la medesima ricetta all’Iraq, il generale Colin Powell venne solennemente a mentire davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per legare l’Iraq laico agli attentati dell’11 settembre attribuiti agli wahabiti di Osama Bin Laden, gli Stati Uniti misero in scena un jihadista giordano protetto da Saddam Hussein.

Così ha dichiarato Colin Powell:

Quello che oggi voglio portare alla vostra attenzione è la connessione, forse ancora più sinistra, che esiste tra l’Iraq e la rete terrorista al-Qaeda, connessione che allea le organizzazioni terroristiche classiche ai moderni metodi di assassinio. L’Iraq ospita oggi una rete terroristica omicida diretta da Abu Moussab Zarkawi, partner e collaboratore di Osama Bin Laden e dei suoi luogotenenti di al-Qaeda (...) Palestinese nato in Giordania, Abu Zarkawi aveva combattuto a suo tempo nella guerra d’Afghanistan dieci anni or sono. Al suo ritorno in Afghanistan, nel 2000, ha diretto un campo di addestramento di terroristi. Una delle sue specialità, e una delle specialità di questo campo, è il veleno. Quando la nostra coalizione ha cacciato i Talebani, la rete di Abu Zarkawi ha collaborato a stabilire un altro campo di formazione per specialisti in veleno e in esplosivi e tale campo è situato nel nord-est dell’Iraq. Questa organizzazione insegna ai suoi membri a produrre ricino e altri veleni (...) Dalla sua rete terroristica in Iraq, Abu Zarkawi può dirigere le attività dell’organizzazione in Medio Oriente e oltre (...) Abu Zarkawi e la sua organizzazione hanno preparato azioni di terrorismo contro paesi quali la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, l’Italia, la Germania e la Russia” [5].

Fin dall’inizio dell’invasione dell’Iraq, Abu Moussab al-Zarkawi diventa il nemico pubblico n.1 . Il suo gruppo armato, Ansar al-Islam, è etichettato “Al-Qaeda in Iraq”. Gli si attribuisce il rapimento e la decapitazione dell’operatore umanitario giapponese Shosei Koda (30 ottobre 2004); attentati contro civili a Najaf e Karbala (19 dicembre 2004); l’esecuzione dell’ambasciatore d’Egitto Ihab Al-Sherif (luglio 2005); l’attentato al mercato di Musayyib (16 luglio 2005); la tortura e la decapitazione di due GI, Thomas Lowell Tucker e Kristian Menchaca (giugno 2006); il rapimento e l’uccisione di quattro diplomatici russi, Fyodor Zaitsev, Rinat Agliuglin, Oleg Fedoseyev e Anatoly Smirnov (giugno 2006) e una quantità di altri crimini. Nell’immaginario collettivo prende il volto di un fanatico sanguinario dopo lo sgozzamento di Nick Berg . Tutte queste operazioni servono direttamente la strategia neoconservatrice del “caos costruttore” e solamente quella.

Soprattutto, Zarkawi elabora una teoria secondo la quale i veri nemici degli iracheni sunniti non sono tanto gli occupanti anglosassoni quanto gli iracheni sunniti [così nell’originale, ma è evidente il refuso per “sciiti”, ndt]. Egli fissa questa analisi in un documento di 17 pagine pubblicato dal New York Times . E la applica subito distruggendo la cupola della moschea sciita di Al-Askari.

Sconcertati dall’ampiezza delle violenze civili che seguono, gli Stati Uniti decidono di fare sparire la loro marionetta. Il mito Al-Zarkawi è liquidato l’8 giugno 2006 nel contesto della formazione di un nuovo governo in Iraq. La sua morte interviene come un voltare pagina .

Il generale George W. Casey Jr., comandante in capo delle forze USA in Iraq, dichiara in occasione di un briefing che il documento Zarkawi inneggiante alle violenze civili era stato fabbricato dai suoi servizi e fornito al New York Times. Mentre il generale Mark Kimmit, comandante delle operazioni psicologiche in Iraq, riconosce in un documento interno giunto al Washington Post che il “Programma Zarkawi di operazioni psicologiche (PsyOp) è la campagna d’informazione ad oggi meglio riuscita” [10].

Abu Omar Al-Baghdadi e lo Stato islamico iracheno

Continuando la coalizione anglosassone ad impantanarsi in Iraq, si rese necessario trovare un successore a Al-Zarkawi.
Il 15 ottobre 2006, numerose reti televisive trasmisero dunque un video annunciante la creazione di “Al-Qaeda in Iraq”. In tale registrazione, un individuo mascherato si presenta come Abu Omar al-Quraishi al-Hussaini al-Baghdadi, “Commendatore dei Credenti” e dirigente dello “Stato Islamico Iracheno”, recentemente instaurato da Al-Qaeda con la benedizione dello stesso Osama Bin Laden. Egli chiama tutti i jihadisti ad unirsi a lui per la caccia agli empi, ai crociati e agli ebrei .
Questa iniziativa coincide con la riorganizzazione amministrativa dell’Iraq e la sua federalizzazione imposta dagli occupanti. Lo “Stato Islamico Iracheno” si identifica con la zona a dominanza sunnita. Viene subito denunciato su Al-Jazeera dal portavoce dell’associazione degli studiosi musulmani di Baghdad come facente il gioco della divisione del paese da parte dei GI [12]. Poco importa che gli iracheni non si facciano imbrogliare, la nuova marionetta è destinata a manipolare l’opinione pubblica statunitense.
Il 10 novembre 2006, la stampa occidentale ritrasmette un comunicato di “Al-Qaeda in Iraq” che assicura di aver riunito più di 12.000 uomini e di prepararsi ad armarne altri 10.000 [13]. Questa notizia coincide con il siluramento di Donald Rumsfeld e frena l’ardore dei democratici nel reclamare un ritiro dall’Iraq.
Nei giorni seguenti, Abu Omar al-Baghdadi, intervenendo in una registrazione audio trasmessa via internet, propose una “tregua” (sic) agli Stati Uniti. Questi non saranno più attaccati se organizzeranno le manovre per un ritiro completo dall’Iraq [14]. Questa spacconata fu accompagnata da una sfilata di mujahidin armati nel centro di Mossul, il 29 dicembre, le cui immagini fecero il giro del mondo arabo. Tuttavia la rete Al-Jazeera si interrogò sull’autenticità di tali avvenimenti e non riuscì ad ottenere dal governatore di Mossul una spiegazione credibile di un corteo di “insorti” in pieno centro della città [15].
Il 17 aprile 2007, Abu Omar al-Baghdadi annuncia, in una registrazione audio trasmessa via internet, che lo “Stato Islamico Iracheno” produce i propri razzi, gli Al-Quods-1 [16]. Il 30 maggio 2007, in un video molto impressionante trasmesso da Al-Jazeera, il suo gruppo annuncia la creazione di brigate speciali dotate questa volta di bombe termiche [17]; armi che sarebbero prodotte dallo “Stato Islamico Iracheno”, la cui tecnologia rivaleggia ormai con quella di piccoli Stati.

Nello stesso periodo, il portavoce dello “Stato Islamico Iracheno” annuncia su Al-Jazeera che l’emiro Abu Omar al-Baghdadi ha finito di formare il suo governo e specifica la lista dei ministri che lo compongono .
Nello stesso tempo, il nuovo “governo islamico iracheno” dichiara guerra all’Iran, chiamando i “veri credenti” (sunniti) a unirsi contro gli empi sciiti. In questa occasione, il “commendatore” Abu Omar aggiunge inoltre “al-Quraishi” al suo nome, allo scopo di far credere a una filiazione con la linea dei Quraishi, la famiglia del profeta Maometto, pedigree caro agli occhi della comunità sunnita.
In un anno, “Al-Qaeda in Iraq” ha rivendicato numerose esecuzione sommarie. Esse costituiscono per la stampa occidentale altrettante prove del pericolo islamico e per gli Iracheni altrettante manifestazioni degli squadroni della morte della “sporca guerra” condotta dall’occupante.
Il 17 luglio 2007, la Casa Bianca rende pubblica una breve nota di valutazione della “Minaccia terrorista sul territorio degli Stati Uniti” (si veda il documento integrale), realizzato dalla direzione di supervisione dell’insieme della Comunità statunitense dell’informazione. Vi si legge: “We assess that al-Qa’ida will continue to enhance its capabilities to attack the Homeland through greater cooperation with regional terrorist groups. Of note, we assess that al-Qa’ida will probably seek to leverage the contacts and capabilities of al-Qa’ida in Iraq (AQI), its most visible and capable affiliate and the only one know to have expressed a desire to attack the Homeland. In addiction, we assess that its association with AQI helps al-Qa’ida to energize the broader Sunni extremist community, raise resources, and to recruit and indoctrinate operatives, including for Homeland attacks.La drammatizzazione di queste informazioni e delle loro conclusioni è rafforzata dalla simultanea pubblicazione di un video di Osama Bin Laden, assente dagli schermi da più di un anno.
E’ per questo che George W. Bush firma immediatamente il decreto presidenziale 13438 che autorizza il segretario del Tesoro ad arrestare discrezionalmente chiunque configuri una minaccia per la stabilizzazione dell’Iraq e a confiscarne i beni.
Tuttavia, diventa sempre più difficile spiegare come mai la potenza di Al-Qaeda in Irak cresce man mano che Washington aumenta il numero di GI e di mercenari per combatterla. Così, il giorno dopo, il generale Kevin J. Bergner, assistente speciale del presidente Bush per le questioni irachene, rivela che l’interrogatorio di Mahmud al-Mashhadani, considerato come l’agente di collegamento tra Osama Bin Laden ed i suoi combattenti in Iraq, ha permesso di stabilire che Abu Omar al-Baghdadi non è mai esistito, il suo personaggio è stato interpretato da un attore e l’organizzazione “Al-Qaeda in Iraq” è una pura mistificazione


Il castello di carte crolla
Ho già fatto notare che Osama Bin Laden ha confermato la sua responsabilità negli attentati dell’11 settembre 2001 in un video dove li descrive secondo la versione governativa, laddove ho dimostrato che l’attentato al Pentagono non ha avuto luogo in questo modo e “Scholars for 911 Truth” [una delle principali associazioni americane per la ricerca della verità sull’11 settembre, http://911scholars.org, ] ha dimostrato che anche l’attentato del World Trade Center non ha potuto avere luogo in questa maniera. In altre parole, avevo fatto notare che la funzione di Osama Bin Laden è di accreditare la disinformazione dell’amministrazione Bush.
Il processo d’informazione circolare continua: l’amministrazione Bush afferma che Al-Qaeda è responsabile degli attentati agli Stati Uniti e in Iraq, poi Al-Qaeda conferma le accuse dell’amministrazione. I fatti descritti in queste dichiarazioni non sono mai verificati, ci si contenta di questo dialogo e di avvenimenti virtuali.
Nel caso dell’Iraq, nessuno sembra notare che se Abu Moussab al-Zarkawi e Abu Omar al-Baghdadi sono personaggi messi in scena dal dipartimento delle operazioni psicologiche dell’esercito statunitense, ciò implica che le persone che hanno testimoniato della loro esistenza e della loro affiliazione ad Al-Qaeda partecipano al medesimo sistema di disinformazione.

Ora, l’esistenza e le funzioni di Zarkawi sono state confermate da un video di Osama Bin Laden, diffuso il 27 dicembre 2004, nel quale il capo di Al-Qaeda lo dichiara “emiro di Al-Qaeda in Iraq”. Sono state identicamente confermate da Ayman Al-Zawahiri, n. 2 della rete terroristica, in un video che gli rende omaggio, il 23 giugno 2006.
Ugualmente, l’esistenza e le funzioni di Abu Omar al-Baghdadi sono state confermate, il 20 dicembre 2006, da Ayman Al-Zawahiri, in un video diffuso da Al-Jazeera. Si felicita con lui per aver costituito lo “Stato Islamico Iracheno”.

E’ venuto il momento di decidervi: credete a George Bush quando stigmatizza Al-Qaeda in Iraq o credete ai suoi generali che rivendicano di aver fabbricato questa organizzazione ed inventato i suoi leader?

07 agosto 2007

Criminali legalizzati dall'ONU


La banda dei criminali impunibili nasce nell’ONU. In questo resoconto della rete di Etleboro, che conosce bene la zona, svela i retroscena dei grandi movimenti di capitali, di tangenti che “stranamente” non interessa nessuno dei media. Sono poco interessanti? Giudicate voi.

La sostituzione del commissario dell'Onu Martti Ahtisaari come delegato dell'Ue alle negoziazioni tra Serbia e Kosovo, è stato il vero del fallimento della credibilità della Comunità Internazionale nella risoluzione della questione kosovara. Per mascherare questa grave fase di empasse è stata creata la "troika" dei mediatori europei, che tuttavia ha all'interno già un forte contrasto derivante dall'opposizione contraria di Cina, Russia e Serbia. A rappresentare il blocco nei negoziati il capo delle politica estera dell'Unione europea Javier Solana ha così nominato il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger , che sarà il portavoce dell'Ue all'interno delle trattative tra la Serbia e il Kosovo durante questi quattro mesi.
Molti tuttavia non sanno che la decisione di nominare il diplomatico tedesco giunge dopo il ricatto del grave dossier che denuncia la corruzione di Martti Ahtisaari, prodotto dalla intelligence tedesca BND, inviato poi al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon ma rimasto nascosto all'opinione pubblica e ai media. Tuttavia oggi è possibile capire perchè politici come Massimo D'Alema retrocedono sulla ferma decisione di concedere un'indipendenza incondizionata al Kosovo, e lo stesso George Bush, che poche settimane fa, in visita in Albania, aveva già annunciato la creazione dello Stato kosovaro. La questione Kosovo ha così subito una forte battuta d'arresto dinanzi alla scoperta dei servizi segreti tedeschi che Martti Ahtisaari ha ricevuto una tangente di circa 40 milioni di euro, parte consegnata in contanti all'interno di valigette diplomatiche, e parte sul suo conto personale, per un ammontare di circa due milioni di euro proveniente da una banca svizzera di Basilea con numero di conto corrente 239700-93457-00097, destinato alla Banca di Cipro con n. di c/c 3459346699004533 contrassegnato con il codice VOLANND. Gli agenti della BND hanno inoltre notato che il 12 febbraio di quest'anno, alle 6:23 una jeep, targata PR-443-22CD e appartenente al governo kosovaro, si è fermata dinanzi all'edificio dove si stava recando Martti Ahtisaari . Dalla jeep sono discesi due uomini che portavano con sé due valigette diplomatiche destinate ad Ahtisaari: gli agenti hanno poi potuto confermare che le valigie contenevano del denaro. La stessa sequenza di eventi si ripete dodici giorni più tardi, verso le 5:44 quando giunge una mercedes nera, non targata, che va ad incontrarsi con le due guardie del corpo di Martti Ahtisaari consegnando altre due valigie, contenenti anch'esse diversi milioni di euro . I servizi tedeschi hanno poi precisato che tutte le quattro valigie , contrassegnate da cartellini diplomatici onde evitare i controlli in Finlandia, sono state inviate all'indirizzo di residenza di Martti Ahtisaari.
Inoltre, il 28 febbraio, alle 23:47 PM , una jeep della KFOR ha accompagnato due giovani donne scortate da guardie del corpo presso la residenza di Ahtisaari: le donne sono rimaste con lui fino alle 5:17 del mattino successivo, dopodichè hanno lasciato l'abitazione mediante lo stesso veicolo.

Resi noti tali fatti si attende ora che le Nazioni Unite valutino la posizione di Ahtisaari , che tuttavia ha esitato a fornire spiegazioni e chiarimenti al riguardo, nonché ad effettuare ulteriori indagini. Ciò induce a sospettare che all'interno dell'Onu vi è una forte corruzione tra i corpi diplomatici che impone il silenzio su un'indagine che rischia di diffondersi a macchia d'olio, coinvolgendo anche i più alti vertici. Infatti, tale rapporto è stato pubblicato solo dalla stampa dei Balcani, mentre è stato ignorato dai media internazionali, che si sono guardati bene dall'accusare di corruzione Istituzioni come l'Onu e la stessa Kfor, nonostante ciò sia emerso dalle indagini dei servizi segreti della Germania. La stessa discrezione non si sarebbe avuta se ad essere coinvolti in uno scandalo di corruzione vi fossero stati membri del governo serbo o russo. È ancor più scandaloso che i vertici dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e dell'ONU abbiano letteralmente ignorato le indagini dei servizi di uno Stato europeo senza prendere i dovuti provvedimenti. Ciò tuttavia spiega perché è stato necessario sostituire improvvisamente Ahtisaari e rilanciare le negoziazioni per la questione Kosovara con un nuovo collettivo di diplomatici, ma tale contromisura non cancella il fatto che vertici degli organismi internazionali - che hanno potere di decidere del destino di popoli e nazioni - sono nelle mani di personaggi corrotti e incoscienti. Sono il marcio di ciò che resta delle Istituzioni della Comunità Internazionale, uomini di guerra e rappresentanti delle più potenti lobbies bancarie e multinazionali che portano con sé all'interno degli Stati caos, guerra e distruzione. Non dimentichiamo che Ahtisaari ha preso il posto a suo tempo di Bernard Kouchner, che attualmente risiede ai più alti verti dell'Onu grazie alla campagna diffamatoria contro il popolo serbo sull'esistenza di campi di concentramento di bosniaci, orchestrata dall'organizzazione di Médécin San Frontières. Le stesse Nazioni Uniti, nella persona dell'ex Segretario Generale Kofi Annan, sono state colpite in questi anni da gravi scandali, come quello di "Oil For Food", rimasti tuttavia impuniti e nel silenzio degli organismi internazionali.
Significa dunque che la più grave corruzione agli alti vertici delle Istituzioni internazionali non può essere estirpata, e viene di volta in volta strumentalizzata per realizzare un semplice cambio di potere, e l'alternanza del governo delle lobbies. Ben presto la stessa Carla del Ponte potrebbe essere colpita da un grave scandalo che svelerà, in poco tempo, "chi è" e "da dove viene" il grande procuratore svizzero, salito al potere grazie alla sua lunga carriera accanto alla lobbies bancarie. Non passerà ancora molto tempo, che i Balcani saranno colpiti dalla più grande tangentopoli degli ultimi anni in quanto, qualcosa di molto particolare, sta per essere rivelato per coinvolgere così vertici politici e lobbies bancarie. Ci risveglieremo così in un autunno molto caldo, in cui cadranno molte teste e saranno eliminati tutti i fusibili necessari a salvare la "grande madre" di tutti gli scandali. Siamo pronti a dimostrare tali fatti con ogni mezzo a nostra disposizione, sempre che abbiate il coraggio di smentirci e di rispondere pubblicamente sulla corruzione di organismi come l'ONU. Vi nascondete dietro il silenzio perche non avete più idee, ma siete ormai dei servi di un sistema crimale, siete dei corruttori e il vostro castello di bugie sta crollando come crollano le borse .

10 agosto 2007

Video di Al Quaeda manipolati dal Pentagono

Un esperto analista informatico ha fornito la prova che i cosiddetti filmati di Al-Qaeda sono digitalmente falsificati ed ha inoltre denunciato senza volerlo un sorprendente dettaglio che indica chiaramente che un’organizzazione affiliata al Pentagono è la responsabile diretta del rilascio dei video.

"Neal Krawetz, un ricercatore nonché consulente per la sicurezza informatica, ha fornito oggi un’interessante presentazione alla conferenza BlackHat sulla sicurezza di Las Vegas, riguardo l’analisi delle fotografie digitali e delle immagini video alla ricerca di alterazioni o miglioramenti" (da Wired News).

"Impiegando un programma da lui scritto ( e fornito alla conferenza in CD-ROM), Krawetz è riuscito ad ottenere i tabulati delle tabelle di quantizzazione di un file JPEG (il che indica la compressione dell’immagine) e a determinare il mezzo finale con cui è stata creata l’immagine – cioé il tipo e il modello della camera in caso di immagine originale o la versione del Photoshop impiegata per alterare e ri-salvare l’immagine".
Ma la scoperta più significativa di Krawetz è giunta grazie all’analisi di un dettaglio contenuto in un video di Ayman al-Zawahiri del 2006.
Grazie alla sua analisi Krawetz ha potuto giungere alla conclusione che il logo AS-SAHAB (il supposto ramo informativo di Al-Qaeda) e il logo INTELCENTER (un’organizzazione privata di servizi informativi, con sede negli Stati Uniti, che "monitorizza l’attività terroristica") sono stati entrambi aggiunti al video nello stesso istante (cioè insieme).
E questo indica chiaramente che la stessa INTELCENTER ha prodotto direttamente la registrazione o quanto meno l’ha manipolata prima del suo rilascio.
In fondo, perché i terroristi di Al-Qaeda sarebbero tanto interessati a marcare i loro video con il logo di un’organizzazione con sede negli USA gestita da individui con stretti legami al complesso militare-industriale?
In una nostra precedente inchiesta, abbiamo evidenziato come l’INTELCENTER, il tramite tra “ramo informativo di Al Qaeda” e la stampa, e l’organizzazione che ottiene in modo routinario le registrazioni, rappresenti poco più che un gruppo d’avanguardia del Pentagono costituito da individui con stretti legami a Donald Rumsfeld e alla macchina da guerra statunitense.
INTELCENTER si è trovata anche dietro il rilascio del recente “nuovo” tape di Bin Laden, che in realtà era solo un vecchio filmato del 2001, rilasciato, anche dalla stessa INTELCENTER, in non meno di altre due occasioni negli ultimi cinque anni.
INTELCENTER è diretto da Ben Venzke, ex dirigente dei servizi informativi di una compagnia chiamata IDEFENSE, che è una compagnia Verisign. L’IDEFENSE è una compagnia per la sicurezza nel web che monitorizza le informazioni segrete nei conflitti in Medio Oriente, focalizzando la propria attenzione tra l’altro sulle minacce informatiche. E’ anche popolata da ex ufficiali dei servizi segreti militari.
Il direttore delle informative sui pericoli (Threat Intelligence), Jim Melnick, è stato per 16 anni nell’esercito USA e nella DIA (Defense Intelligence Agency) ed ha lavorato in operazioni psicologiche. Dal sito della IDEFENSE:

"Prima di venire alla iDefense, Melnick ha prestato un eccellente servizio per oltre 16 anni nell’esercito USA e nella Defense Intelligence Agency. Durante tale periodo, Melnick ha svolto vari ruoli, tra cui operazioni psicologiche, analisi di minacce internazionali con particolare enfasi sugli affari all’estero, operazioni di informazione e affari russi. Ha anche svolto ruoli attivi di spionaggio politico/militare, in particolare in affari esteri. Melnick è attualmente un Colonnello di riserva dell’esercito USA assegnato all’Ufficio del Segretario della Difesa. Melnick ha pubblicato in numerosi giornali militari e di affari internazionali, ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti militari e della DIA. Melnick ha ottenuto un Master of Arts [laurea di 2° grado] in National Security and Strategic Studies presso l’U.S. Naval War College, un Master of Arts in studi russo presso l’Università di Harvard, e un Bachelor of Arts [laurea di 1° grado] con lode in Scienze Politiche al Westminster College."

Così dunque ci troviamo di fronte ad una compagnia che per propria ammissione ha legami ad un funzionario dei servizi militari per le operazioni psicologiche [psy-ops] e che ha lavorato alle dirette dipendenze di Donald Rumsfeld. Poiché l’INTELCENTER e Ben Venzke sono in diretta connessione alla IDEFENSE, Rumsfeld si viene a ritrovare ad appena tre passi dai video di propaganda di Al Qaeda.
Il rilascio dei video di Al Qaeda è per INTELCENTER un vero affare, in quanto fa pagare ben oltre i 4000 dollari l’anno per pacchetti inviati alle "agenzie militari, federali e dei servizi segreti".
C’è da aggiungere a questo il fatto che INTELCENTER manipola digitalmente i video e quindi aggiunge il logo di un presunto gruppo terroristico prima del loro rilascio: e così si rendono chiare le ramificazioni – elementi all’interno degli Stati Uniti d’America chiaramente editano, se non addirittura creano, i video di “Al Qaeda” per i loro scopi.
Al-Qaeda, o più esattamente INTELCENTER, sembra considerare doveroso il rilascio di video nei momenti più utili politicamente all’amministrazione Bush.
Se si deve giustificare una guerra, vincere un’elezione o distogliere l’attenzione da uno scandalo, ecco che Bin Laden, Al-Zawahiri o le loro spalle, possiamo esserne certi, tirano fuori i loro prodotti e salvano le penne a Bush.
Appena terminato il periodo di sei mesi di osservazione sulla guerriglia e giusto in tempo al previsto abbandono di Bush riguardo l’Iraq da parte dei più fedeli repubblicani, ecco saltar fuori all’improvviso Bin Laden per ricordarci che è necessario “finire quello che si doveva finire” e vincere la guerra al terrorismo inviando più militari nel tritacarne.
Sia Kerry che Bush hanno attribuito la rielezione del presidente nel 2004 alla comparsa di Osama Bin Laden in un video pochi giorni prima del voto. L’esperto giornalista Walter Cronkite ha espresso l’idea che l’intera commedia fosse statta orchestrata da Karl Rove.
Alla vigilia della guerra d’Iraq, durante l’ignobile discorso di Colin Powell all’ONU, saltò fuori un’audioregistrazione nella quale Bin Laden affermava di essere un alleato di Saddam Hussein, in pratica una confezione regalo per i Neo-Cons che erano stati completamente sbugiardati sulle loro affermazioni che vi era un legame tra Iraq e 11/9.
Ayman Al-Zawahiri è apparso con perfetto tempismo per due anni di fila, pochi giorni prima che lo Stato dell’Unione facesse a pezzi il “macellaio” e “fallimentare” Bush.
Un tempismo impeccabile!
Ed esattamente quando Bush ha bisogno di rinforzare il terrore verso un illusorio nemico, ogni gennaio, prima del grande discorso, per mettere a tacere i critici, ecco saltar fuori al-Zawahiri con la sua merce.
L’analisi di Krawetz ( in PDF) conclude infine che in alcuni video, compreso quello di Adam Pearlam, probabile doppio agente del Mossad, sono stati artificialmente aggiunti vari oggetti e sfondi verdi, per "conferire autorevolezza e dignità al video".
Il punto cruciale (smoking gun) resta il fatto che i due logo, quello del braccio armato “terrorista” AS-SAHAB e quello dell’organizzazione INTELCENTER, sono stati aggiunti esattamente nello stesso tempo, il che significa o che INTELCENTER, con i suoi stretti legami al governo USA e alle operazioni psicologiche, ha terroristi in busta paga o che la stessa INTELCENTER ha manipolato e direttamente rilasciato i materiali di propaganda di Al Qaeda.
Entrambe le conclusioni sono sconvolgenti e richiedono un’immediata inchiesta dell’FBI su INTELCENTER ed i suoi proprietari.

Paul Joseph Watson

08 agosto 2007

La fabbricazione di Al-Qaeda in Iraq

Confusione totale sulle notizie dall'Iraq. Ma come vanno realmente le cose in posti dove nessuno può dare una informazione non di parte? Thierry Meyssan ripercorre le tappe dell'informazione nota con una luce diversa dal solito. Lo scenario è questo ma, il finale non è ancora stato scritto.

Mentre il presidente Bush mette in guardia i suoi concittadini contro il pericolo “di Al-Qaeda in Iraq” che formerebbe cellule per attaccare gli Stati Uniti, alcuni ufficiali superiori statunitensi hanno ammesso che questa organizzazione non esiste. Il generali Casey e Kimmit hanno riconosciuto che Al-Zarkawi era una fabbricazione dei loro servizi di guerra psicologica e il generale Bergner ha dichiarato che il suo successore, Al-Baghdadi, era un attore.
Il generale Kevin J. Bergner, consigliere speciale di George Bush per l’Iraq, ha giustificato l’incapacità delle forze USA ad arrestare il capo di Al-Qaeda in Iraq rivelando che questo personaggio semplicemente non esiste.

Abu Moussab Al-Zarkawi e Ansar al-Islam


Per giustificare la loro intenzione di invadere l’Iraq, gli Anglosassoni hanno scelto di utilizzare una seconda volta l’argomento dell’11 settembre che aveva funzionato così bene a proposito dell’Afghanistan. Le opinioni pubbliche occidentali ignorano tuttora che l’attacco a Kabul era stato deciso nel luglio 2001 e che le truppe britanniche e statunitensi erano già preposizionate in zona prima degli attacchi dell’11 settembre 2001 [4]. Esse hanno quindi bevuto facilmente la grande bugia secondo la quale i “terroristi” avrebbero ordito il loro complotto nell’ombra di una caverna sotto la protezione dei Talebani.

Applicando la medesima ricetta all’Iraq, il generale Colin Powell venne solennemente a mentire davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per legare l’Iraq laico agli attentati dell’11 settembre attribuiti agli wahabiti di Osama Bin Laden, gli Stati Uniti misero in scena un jihadista giordano protetto da Saddam Hussein.

Così ha dichiarato Colin Powell:

Quello che oggi voglio portare alla vostra attenzione è la connessione, forse ancora più sinistra, che esiste tra l’Iraq e la rete terrorista al-Qaeda, connessione che allea le organizzazioni terroristiche classiche ai moderni metodi di assassinio. L’Iraq ospita oggi una rete terroristica omicida diretta da Abu Moussab Zarkawi, partner e collaboratore di Osama Bin Laden e dei suoi luogotenenti di al-Qaeda (...) Palestinese nato in Giordania, Abu Zarkawi aveva combattuto a suo tempo nella guerra d’Afghanistan dieci anni or sono. Al suo ritorno in Afghanistan, nel 2000, ha diretto un campo di addestramento di terroristi. Una delle sue specialità, e una delle specialità di questo campo, è il veleno. Quando la nostra coalizione ha cacciato i Talebani, la rete di Abu Zarkawi ha collaborato a stabilire un altro campo di formazione per specialisti in veleno e in esplosivi e tale campo è situato nel nord-est dell’Iraq. Questa organizzazione insegna ai suoi membri a produrre ricino e altri veleni (...) Dalla sua rete terroristica in Iraq, Abu Zarkawi può dirigere le attività dell’organizzazione in Medio Oriente e oltre (...) Abu Zarkawi e la sua organizzazione hanno preparato azioni di terrorismo contro paesi quali la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, l’Italia, la Germania e la Russia” [5].

Fin dall’inizio dell’invasione dell’Iraq, Abu Moussab al-Zarkawi diventa il nemico pubblico n.1 . Il suo gruppo armato, Ansar al-Islam, è etichettato “Al-Qaeda in Iraq”. Gli si attribuisce il rapimento e la decapitazione dell’operatore umanitario giapponese Shosei Koda (30 ottobre 2004); attentati contro civili a Najaf e Karbala (19 dicembre 2004); l’esecuzione dell’ambasciatore d’Egitto Ihab Al-Sherif (luglio 2005); l’attentato al mercato di Musayyib (16 luglio 2005); la tortura e la decapitazione di due GI, Thomas Lowell Tucker e Kristian Menchaca (giugno 2006); il rapimento e l’uccisione di quattro diplomatici russi, Fyodor Zaitsev, Rinat Agliuglin, Oleg Fedoseyev e Anatoly Smirnov (giugno 2006) e una quantità di altri crimini. Nell’immaginario collettivo prende il volto di un fanatico sanguinario dopo lo sgozzamento di Nick Berg . Tutte queste operazioni servono direttamente la strategia neoconservatrice del “caos costruttore” e solamente quella.

Soprattutto, Zarkawi elabora una teoria secondo la quale i veri nemici degli iracheni sunniti non sono tanto gli occupanti anglosassoni quanto gli iracheni sunniti [così nell’originale, ma è evidente il refuso per “sciiti”, ndt]. Egli fissa questa analisi in un documento di 17 pagine pubblicato dal New York Times . E la applica subito distruggendo la cupola della moschea sciita di Al-Askari.

Sconcertati dall’ampiezza delle violenze civili che seguono, gli Stati Uniti decidono di fare sparire la loro marionetta. Il mito Al-Zarkawi è liquidato l’8 giugno 2006 nel contesto della formazione di un nuovo governo in Iraq. La sua morte interviene come un voltare pagina .

Il generale George W. Casey Jr., comandante in capo delle forze USA in Iraq, dichiara in occasione di un briefing che il documento Zarkawi inneggiante alle violenze civili era stato fabbricato dai suoi servizi e fornito al New York Times. Mentre il generale Mark Kimmit, comandante delle operazioni psicologiche in Iraq, riconosce in un documento interno giunto al Washington Post che il “Programma Zarkawi di operazioni psicologiche (PsyOp) è la campagna d’informazione ad oggi meglio riuscita” [10].

Abu Omar Al-Baghdadi e lo Stato islamico iracheno

Continuando la coalizione anglosassone ad impantanarsi in Iraq, si rese necessario trovare un successore a Al-Zarkawi.
Il 15 ottobre 2006, numerose reti televisive trasmisero dunque un video annunciante la creazione di “Al-Qaeda in Iraq”. In tale registrazione, un individuo mascherato si presenta come Abu Omar al-Quraishi al-Hussaini al-Baghdadi, “Commendatore dei Credenti” e dirigente dello “Stato Islamico Iracheno”, recentemente instaurato da Al-Qaeda con la benedizione dello stesso Osama Bin Laden. Egli chiama tutti i jihadisti ad unirsi a lui per la caccia agli empi, ai crociati e agli ebrei .
Questa iniziativa coincide con la riorganizzazione amministrativa dell’Iraq e la sua federalizzazione imposta dagli occupanti. Lo “Stato Islamico Iracheno” si identifica con la zona a dominanza sunnita. Viene subito denunciato su Al-Jazeera dal portavoce dell’associazione degli studiosi musulmani di Baghdad come facente il gioco della divisione del paese da parte dei GI [12]. Poco importa che gli iracheni non si facciano imbrogliare, la nuova marionetta è destinata a manipolare l’opinione pubblica statunitense.
Il 10 novembre 2006, la stampa occidentale ritrasmette un comunicato di “Al-Qaeda in Iraq” che assicura di aver riunito più di 12.000 uomini e di prepararsi ad armarne altri 10.000 [13]. Questa notizia coincide con il siluramento di Donald Rumsfeld e frena l’ardore dei democratici nel reclamare un ritiro dall’Iraq.
Nei giorni seguenti, Abu Omar al-Baghdadi, intervenendo in una registrazione audio trasmessa via internet, propose una “tregua” (sic) agli Stati Uniti. Questi non saranno più attaccati se organizzeranno le manovre per un ritiro completo dall’Iraq [14]. Questa spacconata fu accompagnata da una sfilata di mujahidin armati nel centro di Mossul, il 29 dicembre, le cui immagini fecero il giro del mondo arabo. Tuttavia la rete Al-Jazeera si interrogò sull’autenticità di tali avvenimenti e non riuscì ad ottenere dal governatore di Mossul una spiegazione credibile di un corteo di “insorti” in pieno centro della città [15].
Il 17 aprile 2007, Abu Omar al-Baghdadi annuncia, in una registrazione audio trasmessa via internet, che lo “Stato Islamico Iracheno” produce i propri razzi, gli Al-Quods-1 [16]. Il 30 maggio 2007, in un video molto impressionante trasmesso da Al-Jazeera, il suo gruppo annuncia la creazione di brigate speciali dotate questa volta di bombe termiche [17]; armi che sarebbero prodotte dallo “Stato Islamico Iracheno”, la cui tecnologia rivaleggia ormai con quella di piccoli Stati.

Nello stesso periodo, il portavoce dello “Stato Islamico Iracheno” annuncia su Al-Jazeera che l’emiro Abu Omar al-Baghdadi ha finito di formare il suo governo e specifica la lista dei ministri che lo compongono .
Nello stesso tempo, il nuovo “governo islamico iracheno” dichiara guerra all’Iran, chiamando i “veri credenti” (sunniti) a unirsi contro gli empi sciiti. In questa occasione, il “commendatore” Abu Omar aggiunge inoltre “al-Quraishi” al suo nome, allo scopo di far credere a una filiazione con la linea dei Quraishi, la famiglia del profeta Maometto, pedigree caro agli occhi della comunità sunnita.
In un anno, “Al-Qaeda in Iraq” ha rivendicato numerose esecuzione sommarie. Esse costituiscono per la stampa occidentale altrettante prove del pericolo islamico e per gli Iracheni altrettante manifestazioni degli squadroni della morte della “sporca guerra” condotta dall’occupante.
Il 17 luglio 2007, la Casa Bianca rende pubblica una breve nota di valutazione della “Minaccia terrorista sul territorio degli Stati Uniti” (si veda il documento integrale), realizzato dalla direzione di supervisione dell’insieme della Comunità statunitense dell’informazione. Vi si legge: “We assess that al-Qa’ida will continue to enhance its capabilities to attack the Homeland through greater cooperation with regional terrorist groups. Of note, we assess that al-Qa’ida will probably seek to leverage the contacts and capabilities of al-Qa’ida in Iraq (AQI), its most visible and capable affiliate and the only one know to have expressed a desire to attack the Homeland. In addiction, we assess that its association with AQI helps al-Qa’ida to energize the broader Sunni extremist community, raise resources, and to recruit and indoctrinate operatives, including for Homeland attacks.La drammatizzazione di queste informazioni e delle loro conclusioni è rafforzata dalla simultanea pubblicazione di un video di Osama Bin Laden, assente dagli schermi da più di un anno.
E’ per questo che George W. Bush firma immediatamente il decreto presidenziale 13438 che autorizza il segretario del Tesoro ad arrestare discrezionalmente chiunque configuri una minaccia per la stabilizzazione dell’Iraq e a confiscarne i beni.
Tuttavia, diventa sempre più difficile spiegare come mai la potenza di Al-Qaeda in Irak cresce man mano che Washington aumenta il numero di GI e di mercenari per combatterla. Così, il giorno dopo, il generale Kevin J. Bergner, assistente speciale del presidente Bush per le questioni irachene, rivela che l’interrogatorio di Mahmud al-Mashhadani, considerato come l’agente di collegamento tra Osama Bin Laden ed i suoi combattenti in Iraq, ha permesso di stabilire che Abu Omar al-Baghdadi non è mai esistito, il suo personaggio è stato interpretato da un attore e l’organizzazione “Al-Qaeda in Iraq” è una pura mistificazione


Il castello di carte crolla
Ho già fatto notare che Osama Bin Laden ha confermato la sua responsabilità negli attentati dell’11 settembre 2001 in un video dove li descrive secondo la versione governativa, laddove ho dimostrato che l’attentato al Pentagono non ha avuto luogo in questo modo e “Scholars for 911 Truth” [una delle principali associazioni americane per la ricerca della verità sull’11 settembre, http://911scholars.org, ] ha dimostrato che anche l’attentato del World Trade Center non ha potuto avere luogo in questa maniera. In altre parole, avevo fatto notare che la funzione di Osama Bin Laden è di accreditare la disinformazione dell’amministrazione Bush.
Il processo d’informazione circolare continua: l’amministrazione Bush afferma che Al-Qaeda è responsabile degli attentati agli Stati Uniti e in Iraq, poi Al-Qaeda conferma le accuse dell’amministrazione. I fatti descritti in queste dichiarazioni non sono mai verificati, ci si contenta di questo dialogo e di avvenimenti virtuali.
Nel caso dell’Iraq, nessuno sembra notare che se Abu Moussab al-Zarkawi e Abu Omar al-Baghdadi sono personaggi messi in scena dal dipartimento delle operazioni psicologiche dell’esercito statunitense, ciò implica che le persone che hanno testimoniato della loro esistenza e della loro affiliazione ad Al-Qaeda partecipano al medesimo sistema di disinformazione.

Ora, l’esistenza e le funzioni di Zarkawi sono state confermate da un video di Osama Bin Laden, diffuso il 27 dicembre 2004, nel quale il capo di Al-Qaeda lo dichiara “emiro di Al-Qaeda in Iraq”. Sono state identicamente confermate da Ayman Al-Zawahiri, n. 2 della rete terroristica, in un video che gli rende omaggio, il 23 giugno 2006.
Ugualmente, l’esistenza e le funzioni di Abu Omar al-Baghdadi sono state confermate, il 20 dicembre 2006, da Ayman Al-Zawahiri, in un video diffuso da Al-Jazeera. Si felicita con lui per aver costituito lo “Stato Islamico Iracheno”.

E’ venuto il momento di decidervi: credete a George Bush quando stigmatizza Al-Qaeda in Iraq o credete ai suoi generali che rivendicano di aver fabbricato questa organizzazione ed inventato i suoi leader?

07 agosto 2007

Criminali legalizzati dall'ONU


La banda dei criminali impunibili nasce nell’ONU. In questo resoconto della rete di Etleboro, che conosce bene la zona, svela i retroscena dei grandi movimenti di capitali, di tangenti che “stranamente” non interessa nessuno dei media. Sono poco interessanti? Giudicate voi.

La sostituzione del commissario dell'Onu Martti Ahtisaari come delegato dell'Ue alle negoziazioni tra Serbia e Kosovo, è stato il vero del fallimento della credibilità della Comunità Internazionale nella risoluzione della questione kosovara. Per mascherare questa grave fase di empasse è stata creata la "troika" dei mediatori europei, che tuttavia ha all'interno già un forte contrasto derivante dall'opposizione contraria di Cina, Russia e Serbia. A rappresentare il blocco nei negoziati il capo delle politica estera dell'Unione europea Javier Solana ha così nominato il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger , che sarà il portavoce dell'Ue all'interno delle trattative tra la Serbia e il Kosovo durante questi quattro mesi.
Molti tuttavia non sanno che la decisione di nominare il diplomatico tedesco giunge dopo il ricatto del grave dossier che denuncia la corruzione di Martti Ahtisaari, prodotto dalla intelligence tedesca BND, inviato poi al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon ma rimasto nascosto all'opinione pubblica e ai media. Tuttavia oggi è possibile capire perchè politici come Massimo D'Alema retrocedono sulla ferma decisione di concedere un'indipendenza incondizionata al Kosovo, e lo stesso George Bush, che poche settimane fa, in visita in Albania, aveva già annunciato la creazione dello Stato kosovaro. La questione Kosovo ha così subito una forte battuta d'arresto dinanzi alla scoperta dei servizi segreti tedeschi che Martti Ahtisaari ha ricevuto una tangente di circa 40 milioni di euro, parte consegnata in contanti all'interno di valigette diplomatiche, e parte sul suo conto personale, per un ammontare di circa due milioni di euro proveniente da una banca svizzera di Basilea con numero di conto corrente 239700-93457-00097, destinato alla Banca di Cipro con n. di c/c 3459346699004533 contrassegnato con il codice VOLANND. Gli agenti della BND hanno inoltre notato che il 12 febbraio di quest'anno, alle 6:23 una jeep, targata PR-443-22CD e appartenente al governo kosovaro, si è fermata dinanzi all'edificio dove si stava recando Martti Ahtisaari . Dalla jeep sono discesi due uomini che portavano con sé due valigette diplomatiche destinate ad Ahtisaari: gli agenti hanno poi potuto confermare che le valigie contenevano del denaro. La stessa sequenza di eventi si ripete dodici giorni più tardi, verso le 5:44 quando giunge una mercedes nera, non targata, che va ad incontrarsi con le due guardie del corpo di Martti Ahtisaari consegnando altre due valigie, contenenti anch'esse diversi milioni di euro . I servizi tedeschi hanno poi precisato che tutte le quattro valigie , contrassegnate da cartellini diplomatici onde evitare i controlli in Finlandia, sono state inviate all'indirizzo di residenza di Martti Ahtisaari.
Inoltre, il 28 febbraio, alle 23:47 PM , una jeep della KFOR ha accompagnato due giovani donne scortate da guardie del corpo presso la residenza di Ahtisaari: le donne sono rimaste con lui fino alle 5:17 del mattino successivo, dopodichè hanno lasciato l'abitazione mediante lo stesso veicolo.

Resi noti tali fatti si attende ora che le Nazioni Unite valutino la posizione di Ahtisaari , che tuttavia ha esitato a fornire spiegazioni e chiarimenti al riguardo, nonché ad effettuare ulteriori indagini. Ciò induce a sospettare che all'interno dell'Onu vi è una forte corruzione tra i corpi diplomatici che impone il silenzio su un'indagine che rischia di diffondersi a macchia d'olio, coinvolgendo anche i più alti vertici. Infatti, tale rapporto è stato pubblicato solo dalla stampa dei Balcani, mentre è stato ignorato dai media internazionali, che si sono guardati bene dall'accusare di corruzione Istituzioni come l'Onu e la stessa Kfor, nonostante ciò sia emerso dalle indagini dei servizi segreti della Germania. La stessa discrezione non si sarebbe avuta se ad essere coinvolti in uno scandalo di corruzione vi fossero stati membri del governo serbo o russo. È ancor più scandaloso che i vertici dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e dell'ONU abbiano letteralmente ignorato le indagini dei servizi di uno Stato europeo senza prendere i dovuti provvedimenti. Ciò tuttavia spiega perché è stato necessario sostituire improvvisamente Ahtisaari e rilanciare le negoziazioni per la questione Kosovara con un nuovo collettivo di diplomatici, ma tale contromisura non cancella il fatto che vertici degli organismi internazionali - che hanno potere di decidere del destino di popoli e nazioni - sono nelle mani di personaggi corrotti e incoscienti. Sono il marcio di ciò che resta delle Istituzioni della Comunità Internazionale, uomini di guerra e rappresentanti delle più potenti lobbies bancarie e multinazionali che portano con sé all'interno degli Stati caos, guerra e distruzione. Non dimentichiamo che Ahtisaari ha preso il posto a suo tempo di Bernard Kouchner, che attualmente risiede ai più alti verti dell'Onu grazie alla campagna diffamatoria contro il popolo serbo sull'esistenza di campi di concentramento di bosniaci, orchestrata dall'organizzazione di Médécin San Frontières. Le stesse Nazioni Uniti, nella persona dell'ex Segretario Generale Kofi Annan, sono state colpite in questi anni da gravi scandali, come quello di "Oil For Food", rimasti tuttavia impuniti e nel silenzio degli organismi internazionali.
Significa dunque che la più grave corruzione agli alti vertici delle Istituzioni internazionali non può essere estirpata, e viene di volta in volta strumentalizzata per realizzare un semplice cambio di potere, e l'alternanza del governo delle lobbies. Ben presto la stessa Carla del Ponte potrebbe essere colpita da un grave scandalo che svelerà, in poco tempo, "chi è" e "da dove viene" il grande procuratore svizzero, salito al potere grazie alla sua lunga carriera accanto alla lobbies bancarie. Non passerà ancora molto tempo, che i Balcani saranno colpiti dalla più grande tangentopoli degli ultimi anni in quanto, qualcosa di molto particolare, sta per essere rivelato per coinvolgere così vertici politici e lobbies bancarie. Ci risveglieremo così in un autunno molto caldo, in cui cadranno molte teste e saranno eliminati tutti i fusibili necessari a salvare la "grande madre" di tutti gli scandali. Siamo pronti a dimostrare tali fatti con ogni mezzo a nostra disposizione, sempre che abbiate il coraggio di smentirci e di rispondere pubblicamente sulla corruzione di organismi come l'ONU. Vi nascondete dietro il silenzio perche non avete più idee, ma siete ormai dei servi di un sistema crimale, siete dei corruttori e il vostro castello di bugie sta crollando come crollano le borse .