20 novembre 2007

Il vuoto � ...pieno. Il pieno � ...vuoto.



Il Giornale Online"Cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto,
cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"

Sembrerebbe una citazione dalle Upanishad o comunque da qualche trattato esoterico; proviamo invece a vedere tale affermazione, apparentemente paradossale, alla luce della Fisica attuale.Chiunque abbia frequentato una scuola secondaria dovrebbe sapere come e' costituita la materia: ogni oggetto materiale e' costituito da molecole, ogni molecola da atomi, ogni atomo da elettroni e da un nucleo, ogni nucleo da nucleoni [protoni e neutroni].

Fermiamoci pure qui in questa scomposizione verso il sempre piu' piccolo, anche se ora sappiamo che gli stessi nucleoni sono formati da particelle piu' piccole dette Quarks e nessuno sa se questo gioco di scatole cinesi si ferma ad un certo livello o prosegue senza fine [particelle entro particelle entro particelle entro particelle...]. Quello che di solito nelle scuole non viene sottolineato e di cui percio' non si ha una percezione comune, e' che anche nell'oggetto piu' solido, anche nell'oggetto piu' denso, tra molecola e molecola c'e' il vuoto; all'interno della molecola, tra atomo e atomo , c'e' il vuoto; all'interno dell'atomo , tra elettroni e nucleo, c'e' il vuoto; all'interno del nucleo, tra i vari protoni e neutroni, c'e' ancora il vuoto [abbiamo deciso di fermarci a questo livello ma sappiamo che anche all'interno dei nucleoni c'e' ancora vuoto!].

Quanto vuoto? Per rispondere a questa legittima domanda, immaginiamo che la nostra terra, questo pianeta su cui posiamo i piedi e ci appare ben solido e compatto, lo sia ancora di piu': immaginiamo che sia fatto di acciaio, una bella immensa sfera di acciaio con un diametro di 12730 chilometri. Cosa di piu' duro e impenetrabile? Tra l'altro una terra cosi' fatta avrebbe la ragguardevole massa di circa 8 milioni di miliardi di miliardi di chilogrammi [ o se preferite, 'peserebbe' ottomila miliardi di miliardi di tonnellate!].

Un bel po' di materia, non c'e' che dire: eppure se invece di usare i vostri occhi poteste vederla attraverso un supermicroscopio che permetta di vedere i nucleoni, puntando questo strumento verso questa enorme sfera di acciaio cio' che vedreste e' essenzialmente il vuoto!

Certo, un vuoto con tanti piccoli puntini, i nucleoni, un po' come la volta del cielo punteggiata di stelle. Se potessimo raccogliere tutti questi puntini e addensarli uno accanto all'altro per formare una sfera, ovvero, in altre parole, se potessimo eliminare il vuoto dalla originaria sfera di acciaio , otteremmo una sfera piu' piccola di circa diecimila miliardi di volte (una sfera di soli 400 metri di raggio). Se ancora non avete chiara la proporzione che c'e' nella materia tra "pieno" e "vuoto", immaginate che il vostro corpo sia diviso in dieci milioni di milioni di cubetti; ebbene, se riusciste ad riunire tutti i vostri nucleoni [tutta la vostra 'materia'], solo uno di questi dieci milioni di milioni di cubetti sarebbe pieno [e non completamente!].

Spero che a questo punto conveniate che la prima parte dell'affermazione ["cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto"] sia ben dimostrata, nell'ambito della Fisica attuale.

Veniamo quindi alla seconda parte, apparentemente contraddittoria: "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno".


Purtroppo, la giustificazione di tale affermazione, si trova in una parte della Fisica moderna, che va sotto il nome di Meccanica Quantistica. Questa teoria non solo non viene insegnata nelle scuole secondarie, ma e' anche intrinsecamente "difficile": essa contiene importantissime e rivoluzionarie e sorprendenti affermazioni sull'intima, se volete "ultima", natura delle cose; affermazioni che, pur essendo state ampiamente 'verificate' ed utilizzate nei piu' svariati contesti [il vostro computer, il vostro compact disc, la bomba atomica, si basano sulla Meccanica Quantistica!] tuttavia non possono essere adeguatamente tradotte nel linguaggio comune, se non al prezzo di imprecisioni e/o di paradossali violazioni del senso comune [in altri termini, conosciamo qualcosa sull'intima natura dell'Universo, ma questa conoscenza non puo' essere espressa in parole: non vi sovviene niente, o voi del versante 'esoterico'?].

Saro' dunque costretto a dire in parole cio' che in parole non puo' essere adeguatamente e chiaramente detto. Ebbene, secondo la Meccanica Quantistica, il "vuoto" non e' affatto vuoto, anzi e' incocepibilmente "pieno" dal momento che in esso continuamente si creano tutte le particelle possibili, in esso continuamente nascono elettroni, protoni, neutroni, fotoni [luce!]; esso, il "vuoto", e' percio' il germe di tutte le cose!

Ma se questo e' vero, se e' vero che dal vuoto [onnipresente, come abbiamo visto] emergono, affiorano, vengono all'esistenza continuamente ed incessantemente materia ed energia, in tutte le forme e quantita' concepibili, perche', nella nostra esperienza ordinaria, non ce ne accorgiamo affatto? Anzi, di piu', perche' non siamo sopraffatti da questo rigurgito enorme e senza fine?

Parte della risposta e': perche' tutto questo, come viene incessantemente creato dal "vuoto", altrettanto incessantemente viene distrutto, riassorbito dal "vuoto" stesso. Ogni cosa, letteralmente ogni cosa che possiate immaginare, nasce continuamente dal "vuoto" [intorno a voi, dentro di voi!], vive la sua vita, e muore tornando al "vuoto". E' come un grande ribollire, una grande, vertiginosa danza cosmica, tanto che qualche Fisico l'ha paragonata alla "danza di Shiva".

Eppure noi non ne siamo consapevoli, non possiamo vedere o toccare la bellissima farfalla che proprio in questo istante si e' formata, emergendo dal vuoto, avanti i nostri occhi, non possiamo odorare la profumatissima rosa che sta sbocciando proprio ora avanti a noi... Di nuovo, perche' ? [D'altra parte e' forse un bene che sia cosi': immaginate un proiettile che si materializza proprio adesso nel vostro torace!]

Il punto e' che la vita di queste "creazioni" e' effimera: esse non vivono, di norma, sufficientemente a lungo per essere percepite anche dagli strumenti piu' raffinati; sono veramente forme fuggevoli, fantasmi impalpabili ! A questo punto, qualcuno giustamente potrebbe nutrire seri dubbi sulla loro effettiva esistenza; fugare questi dubbi, spiegare cioe' completamente quali sono le prove che abbiamo della "realta'" dei fenomeni sopra descritti, eccede i limiti di questo scritto.

E' opportuno comunque menzionare due "prove": primo, pur se le singole cose che affiorano e affondano nel'oceano del vuoto generalmente non sono "osservabili", e' tuttavia osservabile, visibile, misurabile l'effetto complessivo di tutto questo ribollire, di questa grande danza (e di fatto e' stato misurato, lo trovate sui 'sacri testi' di Fisica con il nome di "polarizzazione del vuoto"); secondo, dicendo che la vita di queste "creature" (in termini tecnici: "fluttuazioni") e' effimera, non si vuol significare che essa e' necessariamente brevissima, anzi , ci sono "fluttuazioni" che possono durare anni, millenni, miliardi di anni! Di fatto il tempo della loro vita e' legato alla loro energia dal famoso 'Principio di Indeterminazione' di Heisemberg; detto in parole, quanto piu' energetiche, quanto piu' "grosse", massicce [massa e energia, come ha scoperto Einstein, sono essenzialmente la stessa cosa] sono queste creazioni, tanto meno durano, tanto prima muoiono.

Per farci una idea quantitativa, prendiamo in considerazione la particella piu' leggera conosciuta, cioe' l'elettrone [la sua massa e' di appena un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di grammo!], e chiediamoci quanto vive un elettrone creatosi spontaneamente dal vuoto: ebbene, il 'Principio di Indeterminazione' ci dice che esso puo' vivere , al massimo!, un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo. Per renderci conto di quanto piccolo sia questo intervallo di tempo, consideriamo che:

- l'occhio umano non separa due immagini che si susseguono in meno di un decimo di secondo [cioe' "misura" al massimo un decimo di secondo],

- un buon orologio digitale misura un centesimo di secondo,

- un buon orologio elettronico arriva sul milionesimo di secondo,

- un orologio atomico arriva a un centesimo di miliardesimo di secondo.

E' facile capire dunque che non abbiamo strumenti, ne' naturali ne' artificiali per accorgersi di qualcosa che vive cosi' poco! In realta' nella Fisica delle alte energie, abbiamo "misurato", in condizioni molto eccezionali, tempi anche piu' piccoli [fino ad un decimillesimo del tempo sopra citato]; ricordiamo tuttavia che l'elettrone e' per l'appunto la particella piu' leggera e che, per il 'Principio di Indeterminazione', di quanto e' piu' grande la massa [o meglio l'energia] da creare, di tanto e' piu' piccolo il suo tempo di vita.

Cosi', un protone che nasca spontaneamente dal vuoto, essendo circa duemila volte piu' pesante dell'elettrone, vivra' per un tempo duemila volte piu' piccolo, cioe' al massimo cinque milionesimi di miliardesimo di miliardesimo di secondo; un oggetto che avesse il vostro peso, puo' si' nascere dal vuoto , ma vivrebbe solo 0 , 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 secondi, cioe' un miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo [un tempo cosi' piccolo che molti fisici dubitano perfino che possa esistere].

Abbiamo quindi fatto vedere come nella Fisica moderna "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"; eppure, per le ragioni sopra elencate, ci puo' sembrare che questo "pieno" sia in realta' qualcosa di inconsistente, di illusorio, una specie di gioco di prestigio. Ma le sorprese non sono ancora finite, come in tutti gli spettacoli, il numero d'effetto e' stato lasciato per ultimo. Non abbiamo infatti ancora preso in considerazione l'esistenza di energie negative: ad esempio l'energia di un campo gravitazionale che si crea tra le masse e' negativa. Abbiamo cosi' questo effetto paradossale: piu' aumenta la massa, cioe' la quantita' di materia, creata dal vuoto, meno tempo dovrebbe vivere, dato che cresce la sua energia positiva di "massa" [in accordo alla nota formula di Einstein: Energia= massa per velocita' della luce al quadrato]; tuttavia, se la massa creata e' abbastanza consistente, comincia a crearsi anche una considerevole energia negativa, dovuta alla forza di attrazione gravitazionale tra le varie parti di materia creata.

Cosicche', per una massa abbastanza grande, l'energia totale creata puo' essere vicina a zero e quindi, sempre per il 'Principio di Indeterminazione', la massa creata potrebbe durare per un tempo anche lunghissimo [al limite infinito, se l'energia fosse esattamente zero]. Ma quanta massa e' necessaria, perche' l'energia totale sia vicina a zero? La risposta e' [sorpresa?!]: la massa dell'universo!

Si, secondo le nostre attuali conoscenze, l'intero nostro universo ha una energia totale molto vicina a zero e quindi l'intero nostro universo potrebbe non essere altro che una "fluttuazione" del vuoto; noi, la terra, il sole, le stelle, le galassie, tutta questa immensita' che e' nata almeno quindici miliardi di anni fa, potrebbe essere una increspatura del vuoto, una bolla che forse sara' riassorbita [secondo le stime attuali piu' affidabili] tra quaranta, cinquanta miliardi di annni [o forse mai piu', se l'energia fosse esattamente zero].

E si, ci sono piu' cose tra vuoto e vuoto di quante sappia immaginarne ogni filosofia...

Mario Bruschi

19 novembre 2007

Scoperto il gene che rende immuni al virus Hiv


Grazie ad una ricerca condotta in collaborazione fra l'Istituto di immunologia dell'Università di Milano, l'Unità operativa di malattie infettive dell'azienda sanitaria di Firenze e l'Università di Osaka, in Giappone, si è scoperto che esistono persone con un particolare profilo genetico che sono immuni dal contagio del virus Hiv.


Tra circa due anni, con un semplice test, sarà possibile sapere se si è portatori dell'immunità all'Hiv e soprattutto questa scoperta potrà condurre a nuove terapie e soprattutto ad un vaccino anti-Aids.

La ricerca è iniziata a partire da uno studio giapponese su un virus che attacca i topi e che produce un tumore del sangue: il "Retrovirus di Friend". Alcuni topi erano totalmente immuni da questo virus molto simile a quello dell'Aids. Studiando il DNA di questi topi, è stato individuato il gene responsabile di questa immunità. Da questa scoperta è nata l'idea che anche nel DNA umano potesse esistere geni attivi che rendono immuni dall'Aids. A questo punto si è inserito il gruppo di ricerca italiano.
Sono stati analizzati i profili genetici di 50 coppie eterosessuali "discordanti" in cui, cioè, uno dei due soggetti sieropositivo e l'altro negativo pur in presenza di rapporti sessuali non protetti.

In quei casi non si osservava la trasmissione dell'Hiv. Successivamente nel campione sono state incluse un centinaio di prostitute che praticano sesso non protetto.
Il professor Mario Clerici, immunologo, uno dei coordinatori della ricerca, spiega: "Si trattava di verificare che, nei soggetti monitorati, alla mancanza di trasmissione corrispondeva un profilo genetico simile e si è visto, infatti, che in tutti i casi analizzati la protezione dal virus corrispondeva a un dato corredo genetico".

Dopodichè, i ricercatori hanno verificato se questo gene era presente anche in quei soggetti sieropositivi in cui non si registra progressione della malattia. E anche in questo caso l'esito è stato positivo: il gene 22Q1213 era presente, all'altezza del cromosoma 22. Clerici precisa: "non si tratta di una mutazione genetica ma della forma normale dell'assetto genetico e che quindi viene trasmesso ai figli. A conferma di un grosso vantaggio selettivo". I ricercatori, per verificare la protezione di questo corredo genetico, hanno messo in vitro le cellule "protette" naturalmente a contatto con il virus dell'Hiv: il virus non è riuscito a penetrare nelle cellule. Clerici spiega che è stato osservato che sono necessarie dosi mille volte più alte di virus perchè quelle cellule sane vengano attaccate.
La protezione dal virus è data dalla proteina sintetizzata dal gene 22Q1213 che blocca il virus sin dalle fasi iniziali di ingresso nell'organismo.

In queste persone, quindi, il sistema immunitario riesce a bloccare il virus. Questa proteina è quindi di fondamentale importanza per lo studio di terapie e vaccini. "Una proteina - continua Clerici - che stiamo codificando proprio a fine terapeutico. Quando l'avremo identificata e saremo in grado di sintetizzarla la strada per il vaccino sarà tutta in discesa". Secondo l'esperto si tratta di un principio innovativo: attivare il sistema immunitario per mettere a punto terapie basate non solo su farmaci antiretrovirali ma anche sulle naturali capacità del sistema immunitario di contrastare il virus Hiv. Tra alcuni giorni il professor Clerici e i colleghi Masaaki Miyazawa, Sergio Lo Caputo e Francesco Mazzotta, presenteranno a Budapest i risultati di questa ricerca che potrebbe segnare una svolta nella storia della medicina.
Fonte: Redazione MolecularLab.it

17 novembre 2007

Fallujah:La strage nascosta



Anche se gran parte della popolazione mondiale non lo accetta per molti motivi (programmazione mentale, indifferenza, ecc.), ormai è certo che nel mondo esiste il più potente regime militare guerrafondaio. Si tratta del regime statunitense. Un regime sanguinario che invade paesi sovrani massacrando centinaia di migliaia di innocenti con la complicità diretta di molti paesi europei come la Gran Bretagna, l'Italia, ecc.

Dopo l'Afghanistan, invaso esclusivamente per motivi strategici, l'Iraq è stato invaso dagli Usa e successivamente dalle nazioni complici (la famosa infame e ipocrita «missione di pace») perché produceva armi di distruzione di massa. Una motivazione che in seguito è stata categoricamente smentita. Ma guarda caso, coloro che hanno invaso l'Iraq, perché secondo il loro punto di vista produceva armi di distruzione di massa e quindi andava fermato per il bene dell'umanità, hanno utilizzato a Fallujah armi di distruzione di massa; armi categoricamente vietate dalle convenzioni internazionali. Le Nazioni Unite, lo stesso organo che sta preparando delle sanzioni contro l'Iran, hanno fatto finta di niente, come al solito.

A mio avviso, la cosa più triste è che l'umanità ha permesso che accadesse tutto ciò ! Ed è ancora seduta a guardare senza fare nulla mentre i «costruttori di pace», come si definiscono, effettuano genocidi e ne stanno preparando altri. Sembra quasi che questa strana umanità, che io definisco umanità da spazzatura perché ormai da tempo morta spiritualmente e psichicamente, stia seduta comodamente a guardare ed aspettare pure anche la prossima invasione (genocidio), quella dell'Iran.


SPEZZONI TRATTI DAL DOCUMENTO INCHIESTA DI RAINEWS24

JEFF EGLEHART (EX MARINE)

“Ero in missione a fallaujah all'interno della ranger zone. Ero a 150 metri da dove si svolgeva l'attacco. Abbiamo ricevuto l'ordine diretto che qualsiasi individuo che camminava o si muoveva era un obbiettivo”.

Domanda voce maschile: È vero che avevate ordine di sparare anche a ragazzi di dieci anni ?

Risposta marine: “Quando siamo arrivati in Irak c'era uno standard di combattente: dai 18 ai 65 anni, ma quando siamo giunti a Fallujah il target è sparito perché effettivamente in città c’erano ragazzi di 10 anni che usavano il mitra”.

A suo figlio cosa racconterebbe della battaglia di Fallujah ?

Risposta marine: “Che è stato un genocidio, è stato bombardato tutto il bombardabile. Non è stata una guerra ma un omicidio di massa”.

Di quest'omicidio di massa noi non abbiamo potuto vedere nulla. Sono pericolose le informazioni che escono da Fallujah, i pochi che hanno cercato di diffonderle ne sanno qualcosa. Due giornalisti di Al Arabya sono stati arrestati dalla polizia irachena nel marzo scorso, le loro video cassette sono state sequestrate. Il collaboratore di Diario morto in Iraq, Enzo Baldoni, nelle ultime settimane stava lavorando su Fallujah, così come la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita proprio mentre stava realizzando un’inchiesta sui profughi della città.

Viene il sospetto che la storia di come è stata esportata la democrazia a Fallujah non deve essere raccontata.

Voce maschile: lei aveva raccolto informazioni particolari su Fallujah ?

VOCE FEMMINILE: GIULIANA SGRENA (GIORNALISTA “IL MANIFESTO”) “Non solo su Fallujha, avevo ascoltato racconti da parte degli abitanti sull'utilizzo di armi particolari, tipo napalm, a Baghdad durante la battaglia dell'aeroporto nell'aprile del 2003, e poi avevo raccolto, poco prima di andare a intervistare i profughi della città, testimonianze da altri abitanti di Fallujah su l'uso di armi al fosforo bianco. In particolare, delle donne che avevano cercato di rientrare nelle loro case avevano trovato delle polveri particolari disperse su tutta la casa, gli stessi americani gli avevano detto di pulire la casa con detergenti, perché quelle polveri erano molto pericolose. Infatti, loro avevano avuto degli effetti sul loro corpo, sanguinamenti e cose molto strane. Io avrei voluto intervistare queste persone, ma purtroppo i miei rapitori, che si dicevano appartenere alla resistenza di Fallujah, mi hanno impedito di raccontare quello che avevo saputo di Fallujah rapendomi.

Questa guerra non può avere testimoni ! Non può avere testimoni perché si basa sulle menzogne. Gli americani hanno concesso di andare a Fallujah solo ai giornalisti “embedded”. Nonostante questo, per esempio è uscita l'immagine del marine che spara sul combattente ferito e disarmato all'interno della moschea di Fallujah. Ma proprio perché questa immagine è uscita, non si sà bene come, ed è stata diffusa in tutto il mondo, il giornalista dell'Nbc che l'aveva ripresa è stato immediatamente espulso dal corpo degli embedded”.

SECONDA VOCE FEMMINILE: PAOLA GASPAROLI ONG. “UN PONTE PER”

“C'è anche la storia inquietante di un giornalista indipendente, che entra a Fallujah a gennaio, rimane per 10 giorni, intervista persone, filma. Esce dalla città, esce dall'Iraq, dalla Giordania e arriva negli Stati Uniti, si ferma in un albergo e va in spiaggia, quando rientra scopre che la porta della camera è stata forzata, le cassette del suo girato trafugate, le uniche sparite quelle riguardanti il lavoro fatto a Fallujah. Il suo nome è Mark Manning, anche questo può far parte del tentativo di non far dire esattamente cosa è successo a Fallujah“.

Fallujah è il cuore del triangolo sunnita, l'area più ostile all'occupazione americana. Crocevia tra Baghdad e la Giordania. È… anzi era, la città delle moschee e della scienza. La distruzione descritta in un rapporto del gennaio del 2005 dell'Unami, l'ufficio dell'Onu in Iraq, rimasto a lungo segreto, è definita “scioccante”. Le case colpite sono circa 37 mila. Gli americani segnano con una x rossa le case ripulite o disinfestate, come scrivono sui loro rapporti. Sui morti ancora oggi non ci sono cifre ufficiali. “Posso onestamente dire che non sono a conoscenza di alcun civile ucciso”, ha dichiarato il generale dei marines John Sattler, il 18 novembre. Le immagini girate i giorni seguenti all'attacco sembrano smentirlo: le vittime civili furono a centinaia.

Vivere da quelle parti non è certo facile se si spara anche a chi ha un drappo bianco in mano in segno di resa …qualcuno riesce a scappare altri no…

Negli ospedali si raccolgono queste testimonianze :

Donna di Fallujah: (parla in modo concitato)

“Questo bimbo ha perso una gamba, è stato ferito con la sua mamma ! Sono dei mujaheddin ? È forse lui al Zarquawi ?”

Voce maschile:

“Questo è mio figlio … dopo il primo bombardamento degli americani in aprile il suo corpo è cominciato a cambiare, il cranio è cresciuto”.

VOCE MASCHILE

Il dott. Mohammad Hadeed con una sua equipe entra a Fallujah autorizzato dagli americani, con il triste compito di riconoscere e seppellire i morti. Il filmato girato, come si vede dalla data, dopo i bombardamenti di novembre, mostra i corpi di civili uccisi, di donne sorprese a pregare con il misbaha in mano, il rosario islamico, i corpi mostrano strane ferite, alcuni sono consumati fino alle ossa, altri hanno la pelle staccata dalla carne …

Ma non si vedono segni di proiettili. I volti sono letteralmente fusi, così come alcune parti del corpo, i vestiti incredibilmente intatti, e così si riescono a distinguere gli insorgenti che indossavano giubbotti da combattimento, dai civili…

Anche gli animali sono morti senza segni apparenti di ferite.

Nel filmato c'è documentata anche l'inquietante storia del'Imam Hassan Nuymy (Noaimi’), di Baghdad, ricercato e arrestato dalle nuove milizie irachene, addestrate dagli americani, perché sospettato di essere troppo vicino alla resistenza di Fallujah, trovato morto con altre 5 persone. Sui corpi i segni di una tremenda tortura: la pelle ustionata di chi è stato messo su una graticola, i buchi praticati probabilmente da un trapano. Metodi tremendi, usati ci dicono, dai servizi segreti di alcuni paesi mediorientali per estorcere informazioni.

Mohamad Tareq Al-Deraji, laureato in biologia, è direttore del centro studi per i diritti umani, un'organizzazione nata a Fallujah nel 2004. Mohamad è stato invitato al parlamento europeo da alcuni deputati della sinistra, per raccontare ciò che accade nella sua città.

SECONDA VOCE MASCHILE : MOHAMED

“Signori e signore vi vorrei ringraziare per il vostro invito al parlamento europeo, io sono partito dalla mia città per denunciare la situazione in Iraq, c’era stato detto che sarebbe stata portata la democrazia, invece c’è un aumento della violenza, della violazione continua dei diritti umani, non solo a Fallujah, ma in tutte le città dell'Iraq”.

Domanda voce maschile: si aspettava più parlamentari presenti ad ascoltarla …?

Risposta Mohamed: “Non so… spero molto in voi giornalisti per raccontare ciò che accade nella mia città.

Mohamed apre il suo pc e ci mostra la foto di una vittima di Falluja: una donna coricata sul fianco, i vestiti intatti che nascondono un corpo bruciato, un velo che copre come una sindone un volto fuso dal calore.

Mohamed: “Nel quartiere di Al Skarj ci sono stati corpi di persone uccise sicuramente da armi particolari, non c'erano proiettili, si sono bruciati solo i corpi, solamente i corpi, non i vestiti…è strano ! Le ferite erano particolari… quale tipo di armi abbiano usato non lo sappiamo esattamente …”

In quale stato avete trovato i morti ?

“In differenti modi, molti sono stati uccisi nel sonno altri mentre cucinavano, altri ancora mentre pregavano… Quando siamo entrati a Fallujah ci hanno detto che i soldati americani hanno dato fuoco a corpi di iracheni morti per coprire le prove dell’utilizzo di armi chimiche e dei loro effetti. Testimoni hanno visto una pioggia di sostanze incendiarie di vario colore, quando colpivano la gente i corpi cominciavano a bruciare e anche quelli che non erano colpiti avevano difficoltà a respirare”.

D: Perché tanta durezza in questi bombardamenti ?

R:“Nella battaglia di aprile cercavano chi aveva ucciso i 4 contrattor americani. Nella battaglia di novembre hanno cercato Al Zarqawi, per me è stata una scusa per distruggere Fallujah. Io abito a Falluja, né io né altri hanno mai visto Al Zarqawi, i suoi luogotenenti, né ne abbiamo mai sentito parlare. Hanno distrutto più di cento case dove dicevano che c'era Al Zarqawi. Ebbene, perché non è stato ucciso Al Zarqawi ?“.

Il Colorado è un grande stato, uno di quelli che ha dato più uomini all’esercito americano nella battaglia in Iraq. A circa 150 chilometri a ovest di Denver, tra le montagne, incontriamo Jeff e Garret, due marines, insieme hanno gestito un sito web che dava informazioni sulla guerra dall’Iraq, ma quando l’intelligence l’ha scoperto, l'ha subito chiuso. Ci mostrano del materiale filmato a Falluja girato da un compagno.

D: Garret, lei faceva il cecchino ha mai ucciso civili ?

R: Si, li ho uccisi !

D: Quando ?

R: Durante gli scontri, la gente cercava di scappare anche con le macchine, nel panico venivano verso di noi, e io ho sparato. L'orrore provato per aver ucciso degli innocenti mi ha dato la spinta definitiva per raccontare quello che stava avvenendo in Iraq.

D: Jeff , invece lei ha partecipato all’attacco nel novembre del 2004, quello più terribile, sono state usate armi chimiche a Fallujah ?

JEFF EGLEHART (EX MARINE) R: Da parte degli Stati Uniti? Assolutamente si. Sicuramente il fosforo bianco, probabilmente il napalm, chiamato mk 77

D: Ne è sicuro ?

R: Si

D: Come fa ad esserne certo ?

R:“ Ho sentito per radio l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco, nel linguaggio militare viene chiamato Willy Pete”.

Contrariamente a quanto detto dal dipartimento di stato americano, il fosforo non è stato usato in campo aperto per illuminare le truppe nemiche: per quello sono stati usati i traccianti. La pioggia di fuoco scaraventata dagli elicotteri americani sulla città di Fallujah, la notte dell'8 novembre, come mostrato da questo documento eccezionale, prova che l'agente chimico è stato usato in maniera massiccia e indiscriminata sui quartieri di Fallujah…

Nei giorni seguenti, la foto di un satellite americano così riprendeva Fallujaha: una città annerita, bruciata.

JEFF EGLEHART (EX MARINE) R:“Il fosforo bianco… quando esplode si disperde come una nuvola. Se colpisce un essere umano lo consuma fino all’osso, ma non necessariamente brucia i vestiti, perché agisce sulle molecole che contengono acqua. Brucia l'ossigeno e inalandolo si muore”

D: Lei ha visto l'effetto di queste armi ?

R: “Si, ho visto dei corpi bruciati. La differenza tra le altre armi e il fosforo bianco si vede. Brucia sciogliendo la carne e deformando il corpo, lo scioglie… Durante i bombardamenti sono stati colpiti sia civili che combattenti, sono stati uccisi… donne e bambini. Anche gli animali. L'effetto di questa nuvola colpisce fino a 150 metri di diametro e chi è in quel raggio è spacciato.”

D: Alcuni filmati testimoniano violazioni all'interno di moschee, di croci nere dipinte sui muri e sul corano, lei sa qualcosa in merito ?

R:“Ho sentito di molti vandalismi da parte di soldati frustrati da molti mesi di combattimento, soprattutto a Baghdad, Mosul…. Anche questo fatto di dipingere le croci e del corano buttato in terra è molto comune. Un nostro giornale militare, l'Army Times, parlava di questo.”

D: È vero che avete aspettato il risultato delle elezioni, la conferma della vittoria di Bush per bombardare Fallujah ?

“Sono contento che mi abbia fatto questa domanda, perché è andata esattamente così. Abbiamo avuto direttamente ordine dal Pentagono di non attaccare fino al risultato delle elezioni. Questo ha fatto innervosire molto i militari”.

Alice Mahon è stata parlamentare laburista dal 1987 fino a pochi mesi fa, a quando ha deciso di abbandonare i banchi di Wenstmiste. La Mahon aveva presentato fin dal 2003 numerose interrogazioni parlamentari chiedendo al ministero della difesa inglese se fosse vero che gli Stati Uniti avevano utilizzato armi chimiche, e il ministero, dopo aver negato più volte, nella risposta del 13 giugno 2005 risponde così…

“Ho il rammarico di dirvi che sono sinceramente dispiaciuto, che questa non è la verità e che ora dobbiamo correggerci. Gli USA hanno distrutto il loro arsenale di napalm usato in vietnam nel 2001, ma dai rapporti dei marines in servizio in Iraq nel 2003 si legge che è stato usato l'mk77. La bomba incendiaria mk77 non ha la stessa composizione del napalm ma ha lo stesso effetto distruttivo. Il pentagono ci ha informato che questi ordigni non vengono generalmente usati in aree dove sono presenti civili“.

ALICE MAHON ( EX DEPUTATO LABOUR PARTY)

“Ho deciso di non ricandidarmi perché non volevo più appoggiare un governo, un primo ministro, che secondo me si è reso protagonista di crimini di guerra… All'inizio avevamo sentito che l'esercito americano aveva usato sostanze simili al napalm, alla fine lo hanno ammesso”.

D: voce maschile: Una convenzione dell'ONU, che gli Stati Uniti non hanno firmato, aveva messo al bando il napalm. L'mk 77 è così diverso ?

“No, non è per niente diverso, ha esattamente lo stesso effetto del napalm, ha solo cambiato nome, brucia ugualmente i corpi delle vittime. Addirittura li scioglie. È una vergogna che gli Stati Uniti lo usino, è una vergogna che il nostro governo li copra”.

D: voce maschile: Questa guerra è cominciata perché si era alla ricerca di armi di distruzioni di massa. Non è paradossale sapere che le armi chimiche sono state usate proprio dagli Stati Uniti ?

“È assolutamente così, l'ipocrisia di questa guerra è sempre stata puzzolente. Era cominciata con la scusa di cercare le armi di distruzione di massa… Gli Usa volevano solo controllare il petrolio di quella regione. Però non si può scappare dalla verità, primo o poi il governo americano e quello inglese dovranno rispondere di questi crimini”.

IRAQ CONFIDENTIAL

In Iraq, l’ispettore ONU per gli armamenti Scott Ritter e il suo team erano determinati a scovare le armi di distruzione di massa. La CIA era altrettanto determinata a fermarli. La verità era che l’Iraq non possedeva alcuna arma di distruzione di massa. Al tempo, se questa informazione fosse uscita allo scoperto avrebbe impedito agli Stati Uniti l’intervento militare in quel paese.

Iraq Confidential trasmette la reale disillusione di un patriota che scopre le menzogne e le malefatte del proprio governo. Ritter racconta un mondo di sotterfugi e raggiri, in cui niente è come sembra. Una schiera di personaggi (uomini del Mossad, dell’MI6, della CIA…) arricchisce una poderosa narrazione, che rende il volume intrigante come un thriller.
fonte:www.nonapritequelportale.com

20 novembre 2007

Il vuoto � ...pieno. Il pieno � ...vuoto.



Il Giornale Online"Cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto,
cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"

Sembrerebbe una citazione dalle Upanishad o comunque da qualche trattato esoterico; proviamo invece a vedere tale affermazione, apparentemente paradossale, alla luce della Fisica attuale.Chiunque abbia frequentato una scuola secondaria dovrebbe sapere come e' costituita la materia: ogni oggetto materiale e' costituito da molecole, ogni molecola da atomi, ogni atomo da elettroni e da un nucleo, ogni nucleo da nucleoni [protoni e neutroni].

Fermiamoci pure qui in questa scomposizione verso il sempre piu' piccolo, anche se ora sappiamo che gli stessi nucleoni sono formati da particelle piu' piccole dette Quarks e nessuno sa se questo gioco di scatole cinesi si ferma ad un certo livello o prosegue senza fine [particelle entro particelle entro particelle entro particelle...]. Quello che di solito nelle scuole non viene sottolineato e di cui percio' non si ha una percezione comune, e' che anche nell'oggetto piu' solido, anche nell'oggetto piu' denso, tra molecola e molecola c'e' il vuoto; all'interno della molecola, tra atomo e atomo , c'e' il vuoto; all'interno dell'atomo , tra elettroni e nucleo, c'e' il vuoto; all'interno del nucleo, tra i vari protoni e neutroni, c'e' ancora il vuoto [abbiamo deciso di fermarci a questo livello ma sappiamo che anche all'interno dei nucleoni c'e' ancora vuoto!].

Quanto vuoto? Per rispondere a questa legittima domanda, immaginiamo che la nostra terra, questo pianeta su cui posiamo i piedi e ci appare ben solido e compatto, lo sia ancora di piu': immaginiamo che sia fatto di acciaio, una bella immensa sfera di acciaio con un diametro di 12730 chilometri. Cosa di piu' duro e impenetrabile? Tra l'altro una terra cosi' fatta avrebbe la ragguardevole massa di circa 8 milioni di miliardi di miliardi di chilogrammi [ o se preferite, 'peserebbe' ottomila miliardi di miliardi di tonnellate!].

Un bel po' di materia, non c'e' che dire: eppure se invece di usare i vostri occhi poteste vederla attraverso un supermicroscopio che permetta di vedere i nucleoni, puntando questo strumento verso questa enorme sfera di acciaio cio' che vedreste e' essenzialmente il vuoto!

Certo, un vuoto con tanti piccoli puntini, i nucleoni, un po' come la volta del cielo punteggiata di stelle. Se potessimo raccogliere tutti questi puntini e addensarli uno accanto all'altro per formare una sfera, ovvero, in altre parole, se potessimo eliminare il vuoto dalla originaria sfera di acciaio , otteremmo una sfera piu' piccola di circa diecimila miliardi di volte (una sfera di soli 400 metri di raggio). Se ancora non avete chiara la proporzione che c'e' nella materia tra "pieno" e "vuoto", immaginate che il vostro corpo sia diviso in dieci milioni di milioni di cubetti; ebbene, se riusciste ad riunire tutti i vostri nucleoni [tutta la vostra 'materia'], solo uno di questi dieci milioni di milioni di cubetti sarebbe pieno [e non completamente!].

Spero che a questo punto conveniate che la prima parte dell'affermazione ["cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto"] sia ben dimostrata, nell'ambito della Fisica attuale.

Veniamo quindi alla seconda parte, apparentemente contraddittoria: "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno".


Purtroppo, la giustificazione di tale affermazione, si trova in una parte della Fisica moderna, che va sotto il nome di Meccanica Quantistica. Questa teoria non solo non viene insegnata nelle scuole secondarie, ma e' anche intrinsecamente "difficile": essa contiene importantissime e rivoluzionarie e sorprendenti affermazioni sull'intima, se volete "ultima", natura delle cose; affermazioni che, pur essendo state ampiamente 'verificate' ed utilizzate nei piu' svariati contesti [il vostro computer, il vostro compact disc, la bomba atomica, si basano sulla Meccanica Quantistica!] tuttavia non possono essere adeguatamente tradotte nel linguaggio comune, se non al prezzo di imprecisioni e/o di paradossali violazioni del senso comune [in altri termini, conosciamo qualcosa sull'intima natura dell'Universo, ma questa conoscenza non puo' essere espressa in parole: non vi sovviene niente, o voi del versante 'esoterico'?].

Saro' dunque costretto a dire in parole cio' che in parole non puo' essere adeguatamente e chiaramente detto. Ebbene, secondo la Meccanica Quantistica, il "vuoto" non e' affatto vuoto, anzi e' incocepibilmente "pieno" dal momento che in esso continuamente si creano tutte le particelle possibili, in esso continuamente nascono elettroni, protoni, neutroni, fotoni [luce!]; esso, il "vuoto", e' percio' il germe di tutte le cose!

Ma se questo e' vero, se e' vero che dal vuoto [onnipresente, come abbiamo visto] emergono, affiorano, vengono all'esistenza continuamente ed incessantemente materia ed energia, in tutte le forme e quantita' concepibili, perche', nella nostra esperienza ordinaria, non ce ne accorgiamo affatto? Anzi, di piu', perche' non siamo sopraffatti da questo rigurgito enorme e senza fine?

Parte della risposta e': perche' tutto questo, come viene incessantemente creato dal "vuoto", altrettanto incessantemente viene distrutto, riassorbito dal "vuoto" stesso. Ogni cosa, letteralmente ogni cosa che possiate immaginare, nasce continuamente dal "vuoto" [intorno a voi, dentro di voi!], vive la sua vita, e muore tornando al "vuoto". E' come un grande ribollire, una grande, vertiginosa danza cosmica, tanto che qualche Fisico l'ha paragonata alla "danza di Shiva".

Eppure noi non ne siamo consapevoli, non possiamo vedere o toccare la bellissima farfalla che proprio in questo istante si e' formata, emergendo dal vuoto, avanti i nostri occhi, non possiamo odorare la profumatissima rosa che sta sbocciando proprio ora avanti a noi... Di nuovo, perche' ? [D'altra parte e' forse un bene che sia cosi': immaginate un proiettile che si materializza proprio adesso nel vostro torace!]

Il punto e' che la vita di queste "creazioni" e' effimera: esse non vivono, di norma, sufficientemente a lungo per essere percepite anche dagli strumenti piu' raffinati; sono veramente forme fuggevoli, fantasmi impalpabili ! A questo punto, qualcuno giustamente potrebbe nutrire seri dubbi sulla loro effettiva esistenza; fugare questi dubbi, spiegare cioe' completamente quali sono le prove che abbiamo della "realta'" dei fenomeni sopra descritti, eccede i limiti di questo scritto.

E' opportuno comunque menzionare due "prove": primo, pur se le singole cose che affiorano e affondano nel'oceano del vuoto generalmente non sono "osservabili", e' tuttavia osservabile, visibile, misurabile l'effetto complessivo di tutto questo ribollire, di questa grande danza (e di fatto e' stato misurato, lo trovate sui 'sacri testi' di Fisica con il nome di "polarizzazione del vuoto"); secondo, dicendo che la vita di queste "creature" (in termini tecnici: "fluttuazioni") e' effimera, non si vuol significare che essa e' necessariamente brevissima, anzi , ci sono "fluttuazioni" che possono durare anni, millenni, miliardi di anni! Di fatto il tempo della loro vita e' legato alla loro energia dal famoso 'Principio di Indeterminazione' di Heisemberg; detto in parole, quanto piu' energetiche, quanto piu' "grosse", massicce [massa e energia, come ha scoperto Einstein, sono essenzialmente la stessa cosa] sono queste creazioni, tanto meno durano, tanto prima muoiono.

Per farci una idea quantitativa, prendiamo in considerazione la particella piu' leggera conosciuta, cioe' l'elettrone [la sua massa e' di appena un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di grammo!], e chiediamoci quanto vive un elettrone creatosi spontaneamente dal vuoto: ebbene, il 'Principio di Indeterminazione' ci dice che esso puo' vivere , al massimo!, un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo. Per renderci conto di quanto piccolo sia questo intervallo di tempo, consideriamo che:

- l'occhio umano non separa due immagini che si susseguono in meno di un decimo di secondo [cioe' "misura" al massimo un decimo di secondo],

- un buon orologio digitale misura un centesimo di secondo,

- un buon orologio elettronico arriva sul milionesimo di secondo,

- un orologio atomico arriva a un centesimo di miliardesimo di secondo.

E' facile capire dunque che non abbiamo strumenti, ne' naturali ne' artificiali per accorgersi di qualcosa che vive cosi' poco! In realta' nella Fisica delle alte energie, abbiamo "misurato", in condizioni molto eccezionali, tempi anche piu' piccoli [fino ad un decimillesimo del tempo sopra citato]; ricordiamo tuttavia che l'elettrone e' per l'appunto la particella piu' leggera e che, per il 'Principio di Indeterminazione', di quanto e' piu' grande la massa [o meglio l'energia] da creare, di tanto e' piu' piccolo il suo tempo di vita.

Cosi', un protone che nasca spontaneamente dal vuoto, essendo circa duemila volte piu' pesante dell'elettrone, vivra' per un tempo duemila volte piu' piccolo, cioe' al massimo cinque milionesimi di miliardesimo di miliardesimo di secondo; un oggetto che avesse il vostro peso, puo' si' nascere dal vuoto , ma vivrebbe solo 0 , 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 secondi, cioe' un miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo [un tempo cosi' piccolo che molti fisici dubitano perfino che possa esistere].

Abbiamo quindi fatto vedere come nella Fisica moderna "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"; eppure, per le ragioni sopra elencate, ci puo' sembrare che questo "pieno" sia in realta' qualcosa di inconsistente, di illusorio, una specie di gioco di prestigio. Ma le sorprese non sono ancora finite, come in tutti gli spettacoli, il numero d'effetto e' stato lasciato per ultimo. Non abbiamo infatti ancora preso in considerazione l'esistenza di energie negative: ad esempio l'energia di un campo gravitazionale che si crea tra le masse e' negativa. Abbiamo cosi' questo effetto paradossale: piu' aumenta la massa, cioe' la quantita' di materia, creata dal vuoto, meno tempo dovrebbe vivere, dato che cresce la sua energia positiva di "massa" [in accordo alla nota formula di Einstein: Energia= massa per velocita' della luce al quadrato]; tuttavia, se la massa creata e' abbastanza consistente, comincia a crearsi anche una considerevole energia negativa, dovuta alla forza di attrazione gravitazionale tra le varie parti di materia creata.

Cosicche', per una massa abbastanza grande, l'energia totale creata puo' essere vicina a zero e quindi, sempre per il 'Principio di Indeterminazione', la massa creata potrebbe durare per un tempo anche lunghissimo [al limite infinito, se l'energia fosse esattamente zero]. Ma quanta massa e' necessaria, perche' l'energia totale sia vicina a zero? La risposta e' [sorpresa?!]: la massa dell'universo!

Si, secondo le nostre attuali conoscenze, l'intero nostro universo ha una energia totale molto vicina a zero e quindi l'intero nostro universo potrebbe non essere altro che una "fluttuazione" del vuoto; noi, la terra, il sole, le stelle, le galassie, tutta questa immensita' che e' nata almeno quindici miliardi di anni fa, potrebbe essere una increspatura del vuoto, una bolla che forse sara' riassorbita [secondo le stime attuali piu' affidabili] tra quaranta, cinquanta miliardi di annni [o forse mai piu', se l'energia fosse esattamente zero].

E si, ci sono piu' cose tra vuoto e vuoto di quante sappia immaginarne ogni filosofia...

Mario Bruschi

19 novembre 2007

Scoperto il gene che rende immuni al virus Hiv


Grazie ad una ricerca condotta in collaborazione fra l'Istituto di immunologia dell'Università di Milano, l'Unità operativa di malattie infettive dell'azienda sanitaria di Firenze e l'Università di Osaka, in Giappone, si è scoperto che esistono persone con un particolare profilo genetico che sono immuni dal contagio del virus Hiv.


Tra circa due anni, con un semplice test, sarà possibile sapere se si è portatori dell'immunità all'Hiv e soprattutto questa scoperta potrà condurre a nuove terapie e soprattutto ad un vaccino anti-Aids.

La ricerca è iniziata a partire da uno studio giapponese su un virus che attacca i topi e che produce un tumore del sangue: il "Retrovirus di Friend". Alcuni topi erano totalmente immuni da questo virus molto simile a quello dell'Aids. Studiando il DNA di questi topi, è stato individuato il gene responsabile di questa immunità. Da questa scoperta è nata l'idea che anche nel DNA umano potesse esistere geni attivi che rendono immuni dall'Aids. A questo punto si è inserito il gruppo di ricerca italiano.
Sono stati analizzati i profili genetici di 50 coppie eterosessuali "discordanti" in cui, cioè, uno dei due soggetti sieropositivo e l'altro negativo pur in presenza di rapporti sessuali non protetti.

In quei casi non si osservava la trasmissione dell'Hiv. Successivamente nel campione sono state incluse un centinaio di prostitute che praticano sesso non protetto.
Il professor Mario Clerici, immunologo, uno dei coordinatori della ricerca, spiega: "Si trattava di verificare che, nei soggetti monitorati, alla mancanza di trasmissione corrispondeva un profilo genetico simile e si è visto, infatti, che in tutti i casi analizzati la protezione dal virus corrispondeva a un dato corredo genetico".

Dopodichè, i ricercatori hanno verificato se questo gene era presente anche in quei soggetti sieropositivi in cui non si registra progressione della malattia. E anche in questo caso l'esito è stato positivo: il gene 22Q1213 era presente, all'altezza del cromosoma 22. Clerici precisa: "non si tratta di una mutazione genetica ma della forma normale dell'assetto genetico e che quindi viene trasmesso ai figli. A conferma di un grosso vantaggio selettivo". I ricercatori, per verificare la protezione di questo corredo genetico, hanno messo in vitro le cellule "protette" naturalmente a contatto con il virus dell'Hiv: il virus non è riuscito a penetrare nelle cellule. Clerici spiega che è stato osservato che sono necessarie dosi mille volte più alte di virus perchè quelle cellule sane vengano attaccate.
La protezione dal virus è data dalla proteina sintetizzata dal gene 22Q1213 che blocca il virus sin dalle fasi iniziali di ingresso nell'organismo.

In queste persone, quindi, il sistema immunitario riesce a bloccare il virus. Questa proteina è quindi di fondamentale importanza per lo studio di terapie e vaccini. "Una proteina - continua Clerici - che stiamo codificando proprio a fine terapeutico. Quando l'avremo identificata e saremo in grado di sintetizzarla la strada per il vaccino sarà tutta in discesa". Secondo l'esperto si tratta di un principio innovativo: attivare il sistema immunitario per mettere a punto terapie basate non solo su farmaci antiretrovirali ma anche sulle naturali capacità del sistema immunitario di contrastare il virus Hiv. Tra alcuni giorni il professor Clerici e i colleghi Masaaki Miyazawa, Sergio Lo Caputo e Francesco Mazzotta, presenteranno a Budapest i risultati di questa ricerca che potrebbe segnare una svolta nella storia della medicina.
Fonte: Redazione MolecularLab.it

17 novembre 2007

Fallujah:La strage nascosta



Anche se gran parte della popolazione mondiale non lo accetta per molti motivi (programmazione mentale, indifferenza, ecc.), ormai è certo che nel mondo esiste il più potente regime militare guerrafondaio. Si tratta del regime statunitense. Un regime sanguinario che invade paesi sovrani massacrando centinaia di migliaia di innocenti con la complicità diretta di molti paesi europei come la Gran Bretagna, l'Italia, ecc.

Dopo l'Afghanistan, invaso esclusivamente per motivi strategici, l'Iraq è stato invaso dagli Usa e successivamente dalle nazioni complici (la famosa infame e ipocrita «missione di pace») perché produceva armi di distruzione di massa. Una motivazione che in seguito è stata categoricamente smentita. Ma guarda caso, coloro che hanno invaso l'Iraq, perché secondo il loro punto di vista produceva armi di distruzione di massa e quindi andava fermato per il bene dell'umanità, hanno utilizzato a Fallujah armi di distruzione di massa; armi categoricamente vietate dalle convenzioni internazionali. Le Nazioni Unite, lo stesso organo che sta preparando delle sanzioni contro l'Iran, hanno fatto finta di niente, come al solito.

A mio avviso, la cosa più triste è che l'umanità ha permesso che accadesse tutto ciò ! Ed è ancora seduta a guardare senza fare nulla mentre i «costruttori di pace», come si definiscono, effettuano genocidi e ne stanno preparando altri. Sembra quasi che questa strana umanità, che io definisco umanità da spazzatura perché ormai da tempo morta spiritualmente e psichicamente, stia seduta comodamente a guardare ed aspettare pure anche la prossima invasione (genocidio), quella dell'Iran.


SPEZZONI TRATTI DAL DOCUMENTO INCHIESTA DI RAINEWS24

JEFF EGLEHART (EX MARINE)

“Ero in missione a fallaujah all'interno della ranger zone. Ero a 150 metri da dove si svolgeva l'attacco. Abbiamo ricevuto l'ordine diretto che qualsiasi individuo che camminava o si muoveva era un obbiettivo”.

Domanda voce maschile: È vero che avevate ordine di sparare anche a ragazzi di dieci anni ?

Risposta marine: “Quando siamo arrivati in Irak c'era uno standard di combattente: dai 18 ai 65 anni, ma quando siamo giunti a Fallujah il target è sparito perché effettivamente in città c’erano ragazzi di 10 anni che usavano il mitra”.

A suo figlio cosa racconterebbe della battaglia di Fallujah ?

Risposta marine: “Che è stato un genocidio, è stato bombardato tutto il bombardabile. Non è stata una guerra ma un omicidio di massa”.

Di quest'omicidio di massa noi non abbiamo potuto vedere nulla. Sono pericolose le informazioni che escono da Fallujah, i pochi che hanno cercato di diffonderle ne sanno qualcosa. Due giornalisti di Al Arabya sono stati arrestati dalla polizia irachena nel marzo scorso, le loro video cassette sono state sequestrate. Il collaboratore di Diario morto in Iraq, Enzo Baldoni, nelle ultime settimane stava lavorando su Fallujah, così come la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita proprio mentre stava realizzando un’inchiesta sui profughi della città.

Viene il sospetto che la storia di come è stata esportata la democrazia a Fallujah non deve essere raccontata.

Voce maschile: lei aveva raccolto informazioni particolari su Fallujah ?

VOCE FEMMINILE: GIULIANA SGRENA (GIORNALISTA “IL MANIFESTO”) “Non solo su Fallujha, avevo ascoltato racconti da parte degli abitanti sull'utilizzo di armi particolari, tipo napalm, a Baghdad durante la battaglia dell'aeroporto nell'aprile del 2003, e poi avevo raccolto, poco prima di andare a intervistare i profughi della città, testimonianze da altri abitanti di Fallujah su l'uso di armi al fosforo bianco. In particolare, delle donne che avevano cercato di rientrare nelle loro case avevano trovato delle polveri particolari disperse su tutta la casa, gli stessi americani gli avevano detto di pulire la casa con detergenti, perché quelle polveri erano molto pericolose. Infatti, loro avevano avuto degli effetti sul loro corpo, sanguinamenti e cose molto strane. Io avrei voluto intervistare queste persone, ma purtroppo i miei rapitori, che si dicevano appartenere alla resistenza di Fallujah, mi hanno impedito di raccontare quello che avevo saputo di Fallujah rapendomi.

Questa guerra non può avere testimoni ! Non può avere testimoni perché si basa sulle menzogne. Gli americani hanno concesso di andare a Fallujah solo ai giornalisti “embedded”. Nonostante questo, per esempio è uscita l'immagine del marine che spara sul combattente ferito e disarmato all'interno della moschea di Fallujah. Ma proprio perché questa immagine è uscita, non si sà bene come, ed è stata diffusa in tutto il mondo, il giornalista dell'Nbc che l'aveva ripresa è stato immediatamente espulso dal corpo degli embedded”.

SECONDA VOCE FEMMINILE: PAOLA GASPAROLI ONG. “UN PONTE PER”

“C'è anche la storia inquietante di un giornalista indipendente, che entra a Fallujah a gennaio, rimane per 10 giorni, intervista persone, filma. Esce dalla città, esce dall'Iraq, dalla Giordania e arriva negli Stati Uniti, si ferma in un albergo e va in spiaggia, quando rientra scopre che la porta della camera è stata forzata, le cassette del suo girato trafugate, le uniche sparite quelle riguardanti il lavoro fatto a Fallujah. Il suo nome è Mark Manning, anche questo può far parte del tentativo di non far dire esattamente cosa è successo a Fallujah“.

Fallujah è il cuore del triangolo sunnita, l'area più ostile all'occupazione americana. Crocevia tra Baghdad e la Giordania. È… anzi era, la città delle moschee e della scienza. La distruzione descritta in un rapporto del gennaio del 2005 dell'Unami, l'ufficio dell'Onu in Iraq, rimasto a lungo segreto, è definita “scioccante”. Le case colpite sono circa 37 mila. Gli americani segnano con una x rossa le case ripulite o disinfestate, come scrivono sui loro rapporti. Sui morti ancora oggi non ci sono cifre ufficiali. “Posso onestamente dire che non sono a conoscenza di alcun civile ucciso”, ha dichiarato il generale dei marines John Sattler, il 18 novembre. Le immagini girate i giorni seguenti all'attacco sembrano smentirlo: le vittime civili furono a centinaia.

Vivere da quelle parti non è certo facile se si spara anche a chi ha un drappo bianco in mano in segno di resa …qualcuno riesce a scappare altri no…

Negli ospedali si raccolgono queste testimonianze :

Donna di Fallujah: (parla in modo concitato)

“Questo bimbo ha perso una gamba, è stato ferito con la sua mamma ! Sono dei mujaheddin ? È forse lui al Zarquawi ?”

Voce maschile:

“Questo è mio figlio … dopo il primo bombardamento degli americani in aprile il suo corpo è cominciato a cambiare, il cranio è cresciuto”.

VOCE MASCHILE

Il dott. Mohammad Hadeed con una sua equipe entra a Fallujah autorizzato dagli americani, con il triste compito di riconoscere e seppellire i morti. Il filmato girato, come si vede dalla data, dopo i bombardamenti di novembre, mostra i corpi di civili uccisi, di donne sorprese a pregare con il misbaha in mano, il rosario islamico, i corpi mostrano strane ferite, alcuni sono consumati fino alle ossa, altri hanno la pelle staccata dalla carne …

Ma non si vedono segni di proiettili. I volti sono letteralmente fusi, così come alcune parti del corpo, i vestiti incredibilmente intatti, e così si riescono a distinguere gli insorgenti che indossavano giubbotti da combattimento, dai civili…

Anche gli animali sono morti senza segni apparenti di ferite.

Nel filmato c'è documentata anche l'inquietante storia del'Imam Hassan Nuymy (Noaimi’), di Baghdad, ricercato e arrestato dalle nuove milizie irachene, addestrate dagli americani, perché sospettato di essere troppo vicino alla resistenza di Fallujah, trovato morto con altre 5 persone. Sui corpi i segni di una tremenda tortura: la pelle ustionata di chi è stato messo su una graticola, i buchi praticati probabilmente da un trapano. Metodi tremendi, usati ci dicono, dai servizi segreti di alcuni paesi mediorientali per estorcere informazioni.

Mohamad Tareq Al-Deraji, laureato in biologia, è direttore del centro studi per i diritti umani, un'organizzazione nata a Fallujah nel 2004. Mohamad è stato invitato al parlamento europeo da alcuni deputati della sinistra, per raccontare ciò che accade nella sua città.

SECONDA VOCE MASCHILE : MOHAMED

“Signori e signore vi vorrei ringraziare per il vostro invito al parlamento europeo, io sono partito dalla mia città per denunciare la situazione in Iraq, c’era stato detto che sarebbe stata portata la democrazia, invece c’è un aumento della violenza, della violazione continua dei diritti umani, non solo a Fallujah, ma in tutte le città dell'Iraq”.

Domanda voce maschile: si aspettava più parlamentari presenti ad ascoltarla …?

Risposta Mohamed: “Non so… spero molto in voi giornalisti per raccontare ciò che accade nella mia città.

Mohamed apre il suo pc e ci mostra la foto di una vittima di Falluja: una donna coricata sul fianco, i vestiti intatti che nascondono un corpo bruciato, un velo che copre come una sindone un volto fuso dal calore.

Mohamed: “Nel quartiere di Al Skarj ci sono stati corpi di persone uccise sicuramente da armi particolari, non c'erano proiettili, si sono bruciati solo i corpi, solamente i corpi, non i vestiti…è strano ! Le ferite erano particolari… quale tipo di armi abbiano usato non lo sappiamo esattamente …”

In quale stato avete trovato i morti ?

“In differenti modi, molti sono stati uccisi nel sonno altri mentre cucinavano, altri ancora mentre pregavano… Quando siamo entrati a Fallujah ci hanno detto che i soldati americani hanno dato fuoco a corpi di iracheni morti per coprire le prove dell’utilizzo di armi chimiche e dei loro effetti. Testimoni hanno visto una pioggia di sostanze incendiarie di vario colore, quando colpivano la gente i corpi cominciavano a bruciare e anche quelli che non erano colpiti avevano difficoltà a respirare”.

D: Perché tanta durezza in questi bombardamenti ?

R:“Nella battaglia di aprile cercavano chi aveva ucciso i 4 contrattor americani. Nella battaglia di novembre hanno cercato Al Zarqawi, per me è stata una scusa per distruggere Fallujah. Io abito a Falluja, né io né altri hanno mai visto Al Zarqawi, i suoi luogotenenti, né ne abbiamo mai sentito parlare. Hanno distrutto più di cento case dove dicevano che c'era Al Zarqawi. Ebbene, perché non è stato ucciso Al Zarqawi ?“.

Il Colorado è un grande stato, uno di quelli che ha dato più uomini all’esercito americano nella battaglia in Iraq. A circa 150 chilometri a ovest di Denver, tra le montagne, incontriamo Jeff e Garret, due marines, insieme hanno gestito un sito web che dava informazioni sulla guerra dall’Iraq, ma quando l’intelligence l’ha scoperto, l'ha subito chiuso. Ci mostrano del materiale filmato a Falluja girato da un compagno.

D: Garret, lei faceva il cecchino ha mai ucciso civili ?

R: Si, li ho uccisi !

D: Quando ?

R: Durante gli scontri, la gente cercava di scappare anche con le macchine, nel panico venivano verso di noi, e io ho sparato. L'orrore provato per aver ucciso degli innocenti mi ha dato la spinta definitiva per raccontare quello che stava avvenendo in Iraq.

D: Jeff , invece lei ha partecipato all’attacco nel novembre del 2004, quello più terribile, sono state usate armi chimiche a Fallujah ?

JEFF EGLEHART (EX MARINE) R: Da parte degli Stati Uniti? Assolutamente si. Sicuramente il fosforo bianco, probabilmente il napalm, chiamato mk 77

D: Ne è sicuro ?

R: Si

D: Come fa ad esserne certo ?

R:“ Ho sentito per radio l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco, nel linguaggio militare viene chiamato Willy Pete”.

Contrariamente a quanto detto dal dipartimento di stato americano, il fosforo non è stato usato in campo aperto per illuminare le truppe nemiche: per quello sono stati usati i traccianti. La pioggia di fuoco scaraventata dagli elicotteri americani sulla città di Fallujah, la notte dell'8 novembre, come mostrato da questo documento eccezionale, prova che l'agente chimico è stato usato in maniera massiccia e indiscriminata sui quartieri di Fallujah…

Nei giorni seguenti, la foto di un satellite americano così riprendeva Fallujaha: una città annerita, bruciata.

JEFF EGLEHART (EX MARINE) R:“Il fosforo bianco… quando esplode si disperde come una nuvola. Se colpisce un essere umano lo consuma fino all’osso, ma non necessariamente brucia i vestiti, perché agisce sulle molecole che contengono acqua. Brucia l'ossigeno e inalandolo si muore”

D: Lei ha visto l'effetto di queste armi ?

R: “Si, ho visto dei corpi bruciati. La differenza tra le altre armi e il fosforo bianco si vede. Brucia sciogliendo la carne e deformando il corpo, lo scioglie… Durante i bombardamenti sono stati colpiti sia civili che combattenti, sono stati uccisi… donne e bambini. Anche gli animali. L'effetto di questa nuvola colpisce fino a 150 metri di diametro e chi è in quel raggio è spacciato.”

D: Alcuni filmati testimoniano violazioni all'interno di moschee, di croci nere dipinte sui muri e sul corano, lei sa qualcosa in merito ?

R:“Ho sentito di molti vandalismi da parte di soldati frustrati da molti mesi di combattimento, soprattutto a Baghdad, Mosul…. Anche questo fatto di dipingere le croci e del corano buttato in terra è molto comune. Un nostro giornale militare, l'Army Times, parlava di questo.”

D: È vero che avete aspettato il risultato delle elezioni, la conferma della vittoria di Bush per bombardare Fallujah ?

“Sono contento che mi abbia fatto questa domanda, perché è andata esattamente così. Abbiamo avuto direttamente ordine dal Pentagono di non attaccare fino al risultato delle elezioni. Questo ha fatto innervosire molto i militari”.

Alice Mahon è stata parlamentare laburista dal 1987 fino a pochi mesi fa, a quando ha deciso di abbandonare i banchi di Wenstmiste. La Mahon aveva presentato fin dal 2003 numerose interrogazioni parlamentari chiedendo al ministero della difesa inglese se fosse vero che gli Stati Uniti avevano utilizzato armi chimiche, e il ministero, dopo aver negato più volte, nella risposta del 13 giugno 2005 risponde così…

“Ho il rammarico di dirvi che sono sinceramente dispiaciuto, che questa non è la verità e che ora dobbiamo correggerci. Gli USA hanno distrutto il loro arsenale di napalm usato in vietnam nel 2001, ma dai rapporti dei marines in servizio in Iraq nel 2003 si legge che è stato usato l'mk77. La bomba incendiaria mk77 non ha la stessa composizione del napalm ma ha lo stesso effetto distruttivo. Il pentagono ci ha informato che questi ordigni non vengono generalmente usati in aree dove sono presenti civili“.

ALICE MAHON ( EX DEPUTATO LABOUR PARTY)

“Ho deciso di non ricandidarmi perché non volevo più appoggiare un governo, un primo ministro, che secondo me si è reso protagonista di crimini di guerra… All'inizio avevamo sentito che l'esercito americano aveva usato sostanze simili al napalm, alla fine lo hanno ammesso”.

D: voce maschile: Una convenzione dell'ONU, che gli Stati Uniti non hanno firmato, aveva messo al bando il napalm. L'mk 77 è così diverso ?

“No, non è per niente diverso, ha esattamente lo stesso effetto del napalm, ha solo cambiato nome, brucia ugualmente i corpi delle vittime. Addirittura li scioglie. È una vergogna che gli Stati Uniti lo usino, è una vergogna che il nostro governo li copra”.

D: voce maschile: Questa guerra è cominciata perché si era alla ricerca di armi di distruzioni di massa. Non è paradossale sapere che le armi chimiche sono state usate proprio dagli Stati Uniti ?

“È assolutamente così, l'ipocrisia di questa guerra è sempre stata puzzolente. Era cominciata con la scusa di cercare le armi di distruzione di massa… Gli Usa volevano solo controllare il petrolio di quella regione. Però non si può scappare dalla verità, primo o poi il governo americano e quello inglese dovranno rispondere di questi crimini”.

IRAQ CONFIDENTIAL

In Iraq, l’ispettore ONU per gli armamenti Scott Ritter e il suo team erano determinati a scovare le armi di distruzione di massa. La CIA era altrettanto determinata a fermarli. La verità era che l’Iraq non possedeva alcuna arma di distruzione di massa. Al tempo, se questa informazione fosse uscita allo scoperto avrebbe impedito agli Stati Uniti l’intervento militare in quel paese.

Iraq Confidential trasmette la reale disillusione di un patriota che scopre le menzogne e le malefatte del proprio governo. Ritter racconta un mondo di sotterfugi e raggiri, in cui niente è come sembra. Una schiera di personaggi (uomini del Mossad, dell’MI6, della CIA…) arricchisce una poderosa narrazione, che rende il volume intrigante come un thriller.
fonte:www.nonapritequelportale.com