02 aprile 2008

Invasione in IRAN, già pianificata


Molte volte abbiamo ascoltato dichiarazioni di responsabili israeliani, portavoce della lobby di Israele in U.S.A., e di sostenitori di Israele nel Congresso (degli U.S.A.) del tipo che l'Iran non “deve” ottenere mai armi nucleari. Il 3 marzo 2008 tutti e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più nove dei dieci membri non permanenti approvarono un nuovo giro di sanzioni contro l'Iran. Si noti il voto finale di 14 a 0 con una astensione (la nazione musulmana dell'Indonesia) come un'altra vittoria nell'ONU per la coalizione Israele - U.S.A.

Lo spettacolo dei cinque "permanenti" nell'obsoleta gerarchia del Consiglio di Sicurezza - i quali, tutti assieme rifiutano di eliminare le loro proprie armi nucleari - che adottano un doppio metro di giudizio rispetto all'Iran, non provoca, certamente, più che un'occhiata furtiva da parte dei media principali in U.S.A. L'Iran, una nazione con un popolo orgoglioso in un vicinato di popoli orgogliosi, vede solo l'assurdo della discriminazione contro di lei in circostanze nelle quali le nazioni vicine India, Pakistan e Israele hanno sviluppato armi nucleari proprie senza ostacoli da parte degli U.S.A. Il programma di armi nucleari di Israele in particolare esaspera gli iraniani perché sanno che Israele, un nemico ma un paese molto più piccolo, acquistò armi nucleari più di 40 anni fa, molto prima di India o Pakistan. La maggioranza degli iraniani sa anche che Israele raggiunse questo obiettivo solo grazie all'aiuto pubblico e/o privato degli U.S.A. Tutto questo è visto solo come un ulteriore esempio del favoritismo degli U.S.A. verso Israele ed il suo antagonismo verso l'Iran.

Il tema del momento non è nemmeno la produzione di armi nucleari da parte dell'Iran quanto l'"arricchimento" dell'uranio naturale perché contenga una percentuale più elevata di un isotopo particolare di uranio, U-235, che si incontra in natura quando è estratto il minerale chiamato "uranio". Questo arricchimento crea il prodotto che da solo è il più difficile da ottenere, utilizzato nella maggioranza delle armi nucleari. (Nel suo stato naturale il minerale grezzo contiene anche altri isotopi di uranio e normalmente contiene meno dell'1% di U-235 del suo volume. Quando la concentrazione di U-235 è vicina al 3% il prodotto è ampiamente utilizzato in forme comuni di reattori di energia nucleare. Quando la concentrazione raggiunge livelli molto più elevati - il 90% è la cifra citata spesso - il prodotto si converte nel materiale di "grado di armi" utilizzato nelle armi nucleari). Il macchinario usato per questo processo di "arricchimento" non solo è complicato nella sua costruzione, amministrazione e mantenimento; richiede anche grandi quantità di energia elettrica per il suo funzionamento. Però tutto questo è alla portata di numerose nazioni e, probabilmente ogni volta di più, anche di alcuni gruppi subnazionali.

L'Iran possiede, ha sperimentato, e utilizza ora tutto il macchinario richiesto, ed ha l'energia elettrica necessaria, per produrre uranio arricchito. Afferma che ha già raggiunto un livello di arricchimento vicino al 4% di U-235 in esperimenti precedenti. Afferma anche che non vuole armi nucleari e che utilizzerà l'uranio arricchito solo per produrre maggiori quantità di energia elettrica per la nazione in una serie di piani di energia nucleare. Ma se si preferisce credere che l'Iran desidera realmente armi nucleari, entra nell'equazione un altro elemento: la facilità con cui un'operazione di arricchimento può essere convertita nella produzione di uranio ad uso armi.

Vari esperti occidentali credono all'unanimità che, se una nazione o un gruppo è capace di passare da meno dell'1% ad un 3 o 4% di livello di arricchimento, le difficoltà tecniche per passare da 3 o 4 a 90% di arricchimento non siano molto grandi.

Il progetto stesso e la manifattura dell'artefatto esplosivo, e dopo di un'arma lanciabile, non sarebbe un compito semplice, ma nemmeno terribilmente difficile. Calcoli precisi del tempo necessario a tutto il processo sono generalmente inutili. Esistono troppe variabili. Tutti questi calcoli dipendono considerevolmente dai tipi di sistema di lancio disponibili, dal grado di esattezza necessario nella selezione degli obiettivi, dell'eccesso, o carenza, di caratteristiche di sicurezza considerate necessarie per impedire un uso non autorizzato o accidentale. Però è probabile che per l'Iran si possa fare una semplice supposizione approssimativa di tre o quattro anni.

Mentre gli U.S.A. e altre nazioni esigono che l'Iran cessi tutta la produzione di uranio arricchito, il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), che diventò effettivo nel 1970, non impedisce che qualcuno arricchisca uranio con fini pacifici. L'Iran, come già segnalammo, afferma che è quello che sta facendo attualmente, e non esiste evidenza concreta del contrario. Gli U.S.A., senza dubbio, e la maggioranza degli altri firmatari del trattato che già posseggono armi nucleari, non hanno fatto sforzi seri per lavorare al fine di un disarmo globale nucleare e generale, come richiesto dal TNP. Il trattato, certamente, non contiene un'agenda né scadenze. Però il fatto che le principali potenze che hanno firmato il trattato nemmeno abbiano iniziato trattative multilaterali sul disarmo nucleare in 38 anni, dà all'Iran una buona scusa, se la richiede, per abrogare la sua partecipazione al trattato. Un giorno l'Iran potrebbe fare precisamente questo. Il fatto che Israele, India e Pakistan, che si sono rifiutate di firmare il trattato dall'inizio, si siano convertite ora in conosciute potenze nucleari, dà ai dirigenti di Teheran una scusa in più per uscire dal trattato se così desiderano.

Mentre alcuni costruttori dell'impero U.S.A. parlano della necessità di cambiare il sistema globale, il mondo attuale continua ad essere composto da Stati legalmente indipendenti nei quali il nazionalismo è la forza dominante che soggiace alle relazioni fra Stati. In un mondo simile, è logico pensare che i dirigenti iraniani desiderino in segreto possedere armi nucleari o presto arrivino a volerle. Non accetteranno indefinitamente che lo Stato più piccolo di Israele abbia più diritto alle armi nucleari di loro. Nemmeno accetteranno che i molto più grandi U.S.A. abbiano più diritto a simili armi. Salvo che non sia obbligato ad arrendersi vilmente di fronte alla coalizione statunitense-israeliana, nessun dirigente del governo iraniano potrà accettare simili punti di vista.

La possibilità di trattare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente (includendo Israele), o perfino, concepibilmente, un mondo libero da armi nucleari, è suggerita spesso come un'unica soluzione finale genuina per il dilemma nucleare del Medio Oriente o di tutto il globo. E spesso la gente che fa simili suggerimenti può citare sondaggi o inchieste che mostrano che la maggioranza della gente, ovunque, appoggia quelle idee. La tragedia è che, per il momento, semplicemente non esiste sufficiente confidenza fra i governi del globo, o neanche all'interno di una regione dell'est. Prendiamo solo gli U.S.A. o la coalizione U.S.A.-Israele. E' anche inconcepibile che il governo attuale di uno di questi soci possa iniziare trattative per eliminare le sue armi nucleari, non importa quali possano essere gli eventuali benefici. Lo stesso si applicherebbe alla Cina, alla Russia, alla Gran Bretagna, alla Francia, all'India e al Pakistan in maggiore o minor grado.

In questi tempi di sfiducia senza dubbio l' ONU dovrebbe stabilire una conferenza permanente di esperti a livello di ambasciatori su Disarmo e Crisi Globali. Una volta che esista e funzioni, i portavoce di questa conferenza dovrebbero attrarre giornalmente l'attenzione dell'opinione pubblica verso la relazione fra le spese in armi e le tre principali crisi che affronta il globo - l'energia, il clima e l'acqua, che fanno sì che si renda necessario, ogni volta di più, che la popolazione mondiale lavori unita per superare la crisi e tagliare drasticamente le scandalose e fallimentari spese militari di troppe nazioni. Il compito immediato della conferenza dovrebbe essere la definizione di aree di accordo e di disaccordo sul disarmo e sugli altri tre temi in differenti regioni del mondo. Il presidente dovrebbe essere un responsabile molto importante dell'ONU e la caratteristica speciale della conferenza - la sua permanenza - dovrebbe ricevere un apprezzamento particolare in ogni occasione pubblica.

E' probabile che fra poco ci siano nuovi ed imprevisti eventi in una o più delle tre crisi che rafforzeranno il modo di pensare per lo meno di alcuni sul fallimento delle attuali spese militari.

Nuove e costose difficoltà in qualsiasi delle tre aree potrebbero anche condurre relativamente presto ad un crescente movimento di opposizione e disgusto globale di fronte alle nuove spese nucleari. Nessuno può prevedere quanto saranno grandi i cambiamenti nella vita di tutti i giorni causati dalle tre crisi, però dovremmo, nel miglior modo possibile, lavorare per far sì che tali cambiamenti contribuiscano, invece che diminuirla, alla armonia fra i popoli del mondo. Nello specifico, tutti dovremmo cercare di utilizzare queste crisi per sforzarci a pensare prima come cittadini del mondo, e solo dopo come cittadini di una nazione o regione in particolare.

Però niente di tutto questo incarna il presente - o i mesi rimanenti della presidenza Bush. Poiché il presente gruppo di repubblicani e democratici, fotocopie nel Congresso, rifiuta di formulare accuse contro Bush e Cheney, il pericolo di una guerra istigata dagli U.S.A. e Israele contro l'Iran continua ad essere reale. La condizione iperestesa delle forze terrestri U.S.A. e la probabile volontà di Bush di considerare per lo meno le piccole armi nucleari come armi ordinarie significano che sia possibile che non si tratterebbe in nessun caso di una guerra terrestre, ma che comincerebbe con grandi attacchi aerei ed un uso rapido di armi nucleari. Anche se i risultati a lungo tempo dell'uso di armi nucleari sarebbero terribilmente disastrosi, tanto per il resto del mondo come per gli U.S.A., i risultati immediati potrebbero essere visti come una vittoria rapida e a poco prezzo degli U.S.A. Se la vittoria militare apparente avvenisse prima delle elezioni statunitensi del novembre 2008, probabilmente garantirebbe una vittoria elettorale repubblicana. Dato l'interesse di Bush al suo proprio spazio nella storia, uno scenario simile potrebbe essere facilmente attraente per i suoi istinti di giocatore.

Fare rumore, molto rumore, pare essere l'unica arma nelle nostre mani per ridurre la probabilità che uno scenario simile si realizzi. Facciamo rumore, globalmente e tutti i giorni. Facciamo sapere, con tutti i mezzi a nostra disposizione, includendo la musica e la letteratura, che la gente in tutto il mondo NON VUOLE CHE U.S.A. E ISRAELE ASSASSININO UNA SOLA PERSONA IN IRAN, non importa quale sia lo stato del programma delle armi nucleari dell'Iran.


Bill Christison è stato alto funzionario della CIA. Ha prestato servizio come responsabile della National Intelligence e come direttore dell'Ufficio di Analisi Regionale e Politico della CIA.

Kathleen Christison è ex analista politica della CIA e ha lavorato in temi di medio Oriente per 35 anni. E' autrice di “Perceptions of Palestine and The Wound of Dispossession.”

01 aprile 2008

Mandiamo più asini possibili nel prossimo Parlamento''


Qualunque sia il vincitore delle prossime elezioni, il ministro della giustizia sarà un neofita. Questo il messaggio dei due leader ribadita da M. Travaglio anche in questa intervista. Siamo contentissimi, e auspichiamo che gli agnelli diventino i nuovi lupi.

Due scenari possibili. Vince Berlusconi. E’ un replay della sua ultima legislatura? Altro scenario: vince Veltroni. Cosa cambia? Nella giustizia, nell’informazione. Sul conflitto di interessi, sulle leggi ad personam... Nulla di fatto come in passato? E un po’ di fantapolitica. Si propone il nome di Marco Travaglio a ministro della Giustizia: cosa faresti nei tuoi primi 100 giorni? “Premesso che non lo farebbero e io non lo accetterei mai… Comunque, stando al gioco… la prima cosa da fare è un testo unico di due righe che dica: con decorrenza da oggi sono abrogate: la Legge sul falso in bilancio, la Legge Mastella sull’ordinamento giudiziario, la Cirami, la Gasparri, la Legge Frattini sul conflitto di interessi…” In una lunga intervista Travaglio ci introduce al suo ultimo libro, scritto con Peter Gomez. Un godibile un vademecum per le imminenti elezioni.

“Se li conosci li eviti”. Nuovo libro (ediz. Chiarelettere) e nuovo tema. Alla vigilia delle elezioni chiami in causa i parlamentari (non tutti ricandidati) che si sono distinti nel bene e nel male per la loro attività legislativa e il loro curriculum penale. Più che un libro è un vademecum per gli elettori?
Per gli elettori, se lo leggono prima, per la prossima legislatura se lo leggono dopo. Perché con questa legge porcata, con cui andiamo a votare, abbiamo “la fortuna” di conoscere in anticipo i parlamentari che verranno eletti. Che bella sferzata di entusiasmo nel recarsi alle urne...! Ti fa sentire molto utile…

Quindi suggerisci di leggerlo prima del voto per meglio orientarsi…
Se uno gli dà un’occhiata prima e confronta le liste con certi nomi che abbiamo messo nel libro magari potrà scappare da certe liste. Se uno non vuole votare a scatola chiusa… Visto che non possiamo punire alcuni personaggi che sono stati messi in lista almeno puniamo le liste…

Cosa distingue “Buoni” e “Cattivi” al di là delle vicende giudiziarie?
In realtà abbiamo cercato di essere molto buoni e di trovare venti parlamentari che avessero ben meritato. Abbiamo fatto più fatica a trovarne di buoni nel centro destra ma qualcuno c’è. Li abbiamo indicati (ovviamente tra i nostri “buoni” non ci sono i pregiudicati e nemmeno gli imputati). Abbiamo cercato di vedere chi si era battuto per alcuni temi che per noi sono particolarmente cari. Gente giovane e pulita come Giorgia Meloni di Alleanza Nazionale, gente meno giovane ma che ha fatto le battaglie sulla libertà di informazione come Giuseppe Giulietti e Tana e Zulueta, sulla legalità come Nando Dalla Chiesa, come Orazio Licandro, Elias Vacca, o Antonio Palomba, gente che si è battuta contro il privilegio dei parlamentari come Silvana Mura, gente che si è battuta contro i condannati a Parlamento; lo stesso Carlo Vizzini di Forza Italia ha fatto un battaglia contro la mafia e gli va riconosciuto.

E poi avete studiato alcune leggi che secondo voi sono state degli snodi fondamentali della legislatura.
E qui abbiamo analizzato i comportamenti dei deputati. Chi ha votato e come. Ad esempio sulla legge Mastella contro la stampa che pubblica gli atti giudiziari, e abbiamo indicato i famosi nove che non l’hanno votata; o sull’indulto… E poi siamo andati a fare le schede dei candidati. Data e luogo di nascita, titolo di studio, professione, segni particolari, soprannome. E poi la fedina penale e le assenze in Parlamento. Ed alcune frasi davvero memorabili…

Il sottotitolo del libro è “Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, voltagabbana, fannulloni… nel nuovo Parlamento”. Sembrano i protagonisti di moderni gironi danteschi. Quali tra questi “titoli di merito” è più disdicevole, più umiliante per il nostro Paese?
Forse quella più umiliante è la categoria dei somari! Noi abbiamo mandato in Parlamento decine di persone che, letteralmente, non sanno quando è stata scoperta l’America, quando è stata unificata l’Italia. Che non sanno cos’è la Consob o chi è Nelson Mandela. Sono quelli che erano stati beccati da “le Iene”. E quindi grati a Sabrina Nobile per aver fatto quel lavoro abbiamo voluto pubblicare le risposte di quegli sciagurati. Se ci affidiamo a gente che non sa nemmeno le nozioni basilari della cultura generale poi non ci dobbiamo meravigliare di nulla…

Il rapporto tra giustizia e politica. E’ il sistema giudiziario a non funzionare correttamente o il problema è politico nel non applicare le sentenze? Pensiamo alla vicenda di Europa7…
La giustizia fa il suo corso, ma poi ci vorrebbe qualcuno che prende atto delle sentenze e dà loro esecuzione… Questo è il parlamento che per un anno e mezzo ha latitato prima di prendere atto che Previti non poteva più fare il senatore. E intanto per un anno e mezzo gli hanno dato lo stipendio.
Adesso abbiamo la sentenza di Europa7. Questa sentenza dice che dobbiamo dare le frequenze e i risarcimenti a Francesco Di Stefano ma intanto si continua a menare in can per l’aia. Si risponde vedremo… Aspettiamo il Consiglio di Stato, assegniamo di nuovo le frequenze, aspettiamo il digitale terrestre… Mentre la Corte di Giustizia europea ha detto che è proprio il concetto stesso di “fase transitoria” ad essere illegale e illegittima. Anche in questo caso chi ha fatto le battaglie pro legalità anche dal punto di vista delle frequenze televisive lo abbiamo voluto mettere in rilievo. E questo è l’unico antidoto al qualunquismo.

Due scenari a confronto. Il primo: cosa succede nei rapporti tra politica e giustizia, politica e informazione se vince il governo Berlusconi…
Se vince lui lo sappiamo già, perché lo abbiamo visto all’opera due volte. Per due volte ha occupato la Rai, e per due volte ha favorito Mediaset riempiendo la Rai di dirigenti, per giunta incapaci (ma molto servili)… Per due volte si è accanito contro chiunque osasse criticarlo (come se la libertà l’avessimo conquistata per applaudire e non per criticare…). Per due volte ha cercato di mandare via chi gli dava fastidio. La prima volta non c’è riuscito perché è durato sette mesi. La seconda sì perché è durato cinque anni. Penso quindi che quello berlusconiano, se vince, sarà un “quinquennio replay” rispetto al 2001-2006, ma un po’ “incattivito”. Forse non avrà, almeno al Senato, una maggioranza tale da renderlo sicuro. E quindi sarà molto più nervoso, molto più anziano e quindi darà vita ad un regime molto più incarognito di quello dell’altra volta.

Anche nei confronti delle trasmissioni televisive più “scomode”…
Certamente, sebbene ora i programmi da chiudere sono rimasti ben pochi. Mentre prima aveva un gran lavoro da fare adesso c’è veramente poco da censurare… Una volta che hai chiuso Anno Zero, la Gabanelli e Chi l’ha Visto credo che di danni non li potrebbe più ricevere da nessuna parte…

Scenario alternativo. Vince Veltroni. Stessa domanda. Cosa succede?
Se vince Veltroni lo scenario è più complicato, perché bisogna capire cosa sceglie l’uomo del “questo ma quello”. Quando lo vedremo all’opera riusciremo a capire se è un finto buono o se è un finto inciucista. Oppure se è un vero buono o un vero inciucista. C’è bisogno di molta determinazione per “deberlusconizzare” l’Italia.

La risoluzione del conflitto di interessi era uno dei cavalli di battaglia della precedente campagna elettorale. Tanto rumore per nulla…
Dicevano “faremo questo e quello” e poi su questo tema non hanno fatto effettivamente niente. Veltroni, che queste cose non le ha dette, mi auguro che una volta al governo le faccia. Visto che la precedente campagna elettorale era stata improntata alla promessa della risoluzione del conflitto di interessi e all’abolizione delle leggi vergogna (e poi non hanno abolito un bel niente) può anche darsi che una campagna elettorale senza alcun accenno al conflitto di interessi preluda ad un governo che, appena insediato, lo risolve subito. Questo nella migliore delle ipotesi.

Nella peggiore?
La peggiore è che si dia seguito a queste “menate” della fase costituente, dei tavoli per riscrivere le regole insieme, cioè per riportare Berlusconi nelle stanze del potere anche nel caso venga sconfitto alle urne. Abbiamo già dato… Abbiamo già visto le Bicamerale… Se lo facesse non sarebbe soltanto delinquenziale, sarebbe profondamente stupido.
Ecco perché io mi auguro che intorno a lui ci siano delle “sentinelle”, una bella pattuglia di rompicoglioni in Parlamento che si battono proprio sui temi della legalità. Gente alla Giulietti, alla Pancho Pardi, alla Zaccaria, gente che morde sui temi importanti. Perché senza quelli lì il cosiddetto riformismo verrebbe lasciato solo: nel caso in cui vinca Veltroni a fare politiche filoberlusconiane: e nel caso in cui vinca Berlusconi a non fare un’opposizione antiberlusconiana. In entrambi i casi è meglio mandare in Parlamento più rompiballe possibili…

Agganciamoci al secondo scenario (vittoria di Veltroni) e facciamo un po’ di “fantapolitica”. Vince il centro sinistra e propone il nome di Marco Travaglio al Ministero alla Giustizia. Tu accetti. Cosa fai nei tuoi primi cento giorni.
Mi raccomando… Facciamo finta... Primo perché non me lo proporrebbero e poi perché io non accetterei mai. Comunque, stando al gioco… la prima cosa da fare è un testo unico di due righe che dica: con decorrenza da oggi sono abrogate: la Legge sul falso in bilancio, la ex Cirielli, la Legge Mastella sull’ordinamento giudiziario, la Legge Cirami sullo spostamento dei processi, la Legge sulle rogatorie, la Legge Gasparri sulle televisioni, la Legge Frattini sul conflitto di interessi. Secondo punto: la legge del 1957 sui concessionari pubblici è più che mai in vigore
e si applica al titolare delle imprese e non all’amministratore. Cioè è ineleggibile Berlusconi e non Confalonieri. Terzo: abrogazione della prescrizione dei reati penali dopo il rinvio a giudizio.

I processi in Italia hanno dei tempi biblici. Travaglio ministro come la risolverebbe?
Abolirei un grado di appello, per cui si fa un grado di giudizio sul merito delle questioni e poi uno di legittimità, esattamente come negli altri Paesi. Se uno ricorre in Cassazione e il suo ricorso è infondato multa salatissima per scoraggiare chi vuole far perdere tempo e soldi alla giustizia e alla collettività. Altra cosa: piano Marshall finanziario per riempire i buchi negli organici dei tribunali e delle procure civili e penali; e poi naturalmente i corollari: bisogna riscrivere il codice di procedura per cancellare tutta una serie di cavilli che consentono agli imputati colpevoli di “allungare il brodo” mentre vengono paralizzati gli innocenti presi per sbaglio, sotto il giogo della giustizia. Personalmente abrogherei anche la quota laica del Csm: è un organo di autogoverno e quindi deve essere formato interamente da magistrati e non da rappresentanti del Parlamento.

Probabilmente prima che tu faccia tutte queste cose ti avrebbero assassinato…
Molto probabilmente! E quindi è evidente che stiamo scherzando perchè con queste riforme la giustizia comincerebbe a funzionare e le sentenze ad arrivare in tempo. Il Parlamento si spopolerebbe e così i consigli di amministrazione dei tre quarti delle banche e delle imprese private e pubbliche italiane. Quindi è evidente che una riforma che faccia funzionare la giustizia, almeno tutta insieme, non ce la possiamo permettere…

Dismettiamo i panni da “ministro” e torniamo a quelli di Travaglio giornalista visto da sinistra a destra come un componente della categoria insolito (ma forse l’aggettivo più ricorrente è “rompic…”) che fa troppe domande, che c’ha l’archivio…
Mi meraviglio tutte le volte che lo sento dire. Come se fosse strano fare le domande, avere l’archivio e dire le cose come stanno… Io per fortuna vengo spesso interpellato da colleghi stranieri, costernati per quello che succede in Italia e mi rendo contro che loro intendono il giornalismo come lo intendo io, come lo intendete voi di Articolo21, come lo intende Peter Gomez, Barbacetto, Gian Antonio Stella, Lirio Abbate… Ce ne sono tanti. Siamo considerati dei “fuori norma” mentre all’estero, la norma, è quella!

Chiudiamo con la stretta attualità. Polemica sul confronto in tv tra i due principali contendenti. Veltroni lo persegue, Berlusconi non lo vuole.
Il faccia a faccia non è un diritto di veltroni: è un diritto degli elettori. Che un sedicente "grande comunicatore", convinto di "stracciare qualunque avversario", continui a scappare di fronte al suo avversario, la dice lunga sulla fragilità delle sue eventuali ragioni.

Mettiamo il caso che chiedessero a te di arbitrare il duello. La prima domanda che faresti ad entrambi, tanto per rompere il ghiaccio?
La paura di confrontarsi con le domande non è solo di Berlusconi. A Veltroni, se moderassi il confronto, infatti chiederei: perchè non sei mai voluto venire ad Annozero, preferendo il comodo salotto precotto di Vespa? Che cos'ha da nascondere? Ci sono domande a cui non vuole o non sa rispondere? A Berlusconi, negli anni, ho accumulato un centinaio di domande. La prima che mi viene in mente è questa: visto che, come ha detto l'altro giorno, lui è "l'editore più liberale della storia della carta stampata", da Gutenberg in poi, che ne direbbe di restituire la Mondadori, visto che una sentenza definitiva della Cassazione ha stabilito che lui la possiede grazie a una sentenza comprata dal suo avvocato Cesare Previti pagando 400 milioni di lire di provenienza Fininvest al giudice Vittorio metta, poi assunto come avvocato nello studio Previti? Questo domanderei a Berlusconi per prima cosa. Così, tanto per rompere il ghiaccio...

di Stefano Corradino

C’E’ UN COMPLOTTO DELLA FINANZA MONDIALE?



Alan Greenspan è stato davvero tanto sciocco da comparire nella creazione dell'ultima bolla speculativa immobiliare che minaccia di far precipitare l'intera economia occidentale fondata sui debiti?
Era facile da prevedere quanto un vero e proprio innesco per una esplosione che potrebbe distruggere il sistema finanziario mondiale? O è stato fatto, forse, "accidentalmente apposta"?

E se sì, perché?

Rivolgiamoci alla personalità degli Stati Uniti che i teorici del complotto menzionano assai spesso come quella che si ritiene essere all'epicentro di un qualsiasi piano di élite. Questa sarebbe David Rockefeller, il novantaduenne e multi miliardario padrino del fior fiore del mondo finanziario.



Il lungo articolo di Wikipedia su Rockefeller fornisce la seguente versione di una celebre dichiarazione che ha rilasciato presumibilmente in un discorso di apertura alla conferenza di Bilderberg nel Baden-Baden, in Germania, nel giugno del 1991:

"Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time magazine, e ad altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri e hanno rispettato le loro promesse di discrezione per quasi quarant'anni. Sarebbe stato impossibile per noi, sviluppare il nostro progetto per il mondo se fossimo stati esposti alle luci della pubblicità nel corso di questi anni. Ma il mondo è adesso più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale che non conoscerà mai più la guerra, ma solo la pace e la prosperità per l'intera umanità. La sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all'autodeterminazione nazionale esercitata nei secoli passati. "

Questo discorso è stato fatto 17 anni fa. E' venuto alla luce negli Stati Uniti dell'amministrazione Bill Clinton. Rockefeller parla di un "noi". Questo "noi", egli dice, ha tenuto riunioni per quasi 40 anni. Se si aggiungono i 17 anni da quando ha rilasciato il discorso, sono passati 57 anni - due generazioni.

Non solo il "noi" ha elaborato un "piano per il mondo", ma anche il tentativo di "sviluppare" il piano ha avuto evidentemente successo, almeno nella mente di Rockefeller. L'obiettivo finale di "noi" è quello di creare "la sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e dei banchieri mondiali". Ciò porterà, egli dice, verso un "governo mondiale, che non conoscerà mai più guerra".

Proprio come un esercizio mentale, supponiamo che David Rockefeller sia una persona così importante e potente come lui crede di essere. Diamo all'uomo un qualche credito e supponiamo che lui e "noi" hanno, come in realtà è, avuto successo a un certo livello. Ciò vorrebbe dire che i principali eventi ed le principali decisioni, da quando Rockefeller fece il discorso nel 1991, probabilmente hanno anche fatto parte del progetto o hanno rappresentato almeno le sue caratteristiche e intenzioni. Quindi grazie all'esame di queste decisioni ed eventi si può determinare se Rockefeller è stato realmente sincero nella valutazione che l'Utopia che ha in mente è a buon punto o si è almeno avvicinato a realizzarla. Senza seguire alcun ordine particolare, alcune di queste decisioni ed eventi sono:

L'attuazione del North American Free Trade Agreement [NAFTA, Accordo Nordamericano per il Libero Scambio, N.d.T.] ad opera delle amministrazioni Bill Clinton e George W. Bush ha portato alla soppressione di milioni di posti di lavoro nel settore industriale americano, come pure la distruzione delle aziende agricole famigliari degli Stati Uniti in favore di una economia agro-alimentare globale.

Simili accordi di libero scambio, inclusi quelli sotto gli auspici dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, hanno portato a esportare milioni di posti aggiuntivi del settore industriale di produzione in Cina e altrove.

Il reddito della famiglia media negli Stati Uniti è costantemente ridotto, mentre la quota di ricchezza nazionale tenuta dalle fasce di reddito più ricche è aumentata vertiginosamente. A Wall Street alcuni managers di fondi di investimento stanno guadagnando 1 miliardo di dollari all'anno mentre il numero dei senzatetto, tra cui veterani di guerra, si spinge fino a un milione.

La bolla immobiliare ha portato ad una notevole inflazione dei prezzi immobiliari negli Stati Uniti. Milioni di abitazioni stanno finendo nelle mani dei banchieri attraverso i pignoramenti. Il costo dei terreni e degli affitti ha ulteriormente decimato l'agricoltura di tipo familiare come pure le piccole imprese. L'aumento delle imposte sulla proprietà basate sulle valutazioni gonfiate dei terreni ha buttato fuori dalle loro case milioni di persone e anziani con un reddito basso e medio

Il fatto che ora i banchieri controllino il sistema monetario nazionale nella loro interezza, in base a disposizioni legislative in cui si introduce il denaro solo attraverso il prestito a interesse, ha dato come risultato una piramide di debiti giganteschi che è sull'orlo del collasso. Questo sistema "monetarista" è stato sperimentato per la prima volta dalla famiglia Rockefeller e da economisti pagati dell'Università di Chicago. La difficoltà è che, quando la piramide crollerà e tutti andranno in fallimento, le banche, che hanno creato il denaro "dal nulla", saranno allora capaci di impossessarsi di patrimoni di valore in cambio di quattro soldi, come si appresta a fare JP Morgan Chase con le imprese di proprietà della Carlyle Capital. La significativa regolamentazione del settore finanziario è stata abbandonata dal governo, e si distrugge qualsiasi politico che sta tra i piedi, come Eliot Spitzer.

Il carico fiscale totale sugli americani da parte dei vari governi federali, statali e locali supera ora il quaranta per cento del reddito, ed è in aumento. Oggi, con un inizio di recessione, il Congresso in mano ai democratici, mentre appoggia la minuscola riduzione "da stimolo" del carico fiscale, ipocritamente sta aumentando ulteriormente le tasse, anche per le fascie di reddito medio. Le imposte arretrate, insieme ai prestiti per gli studenti, non possono più essere eliminate da nessuna forma di protezione contro il fallimento. Il prezzo della benzina è salito alle stelle e anche alcune società come la Exxon-Mobil stanno registrando profitti da record. Gli altri prezzi della merci sono in costante salita, tra cui i prezzi dei generi alimentari, con alcuni paesi che incominciano a sperimentare condizioni molto simili alla carestia. Quaranta milioni di persone in America sono ufficialmente classificate a rischio di "insicurezza alimentare".

Il controllo dell'acqua e delle risorse minerali da parte delle società private ha sottratto al dominio pubblico gran parte di ciò che è disponibile, e la deregolamentazione della produzione di energia ha portato ad un aumento enorme dei costi dell' energia elettrica in molte zone.

La distruzione dell'agricoltura di tipo familiare da parte del NAFTA negli Stati Uniti (cosi come in Messico e in Canada), si rispecchia nella politica verso altre nazioni da parte del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. In tutto il mondo, a causa delle pressioni esercitate dagli "Accordi di Washington", la raccolta di colture principalmente mirate all'esportazione ha sostituito l'autosufficienza alimentare locale. La migrazione lontano dalla terra ha alimentato la popolazione delle enorme baraccopoli cresciute intorno alla città dei paesi sottosviluppati. A partire dal 1980 gli Stati Uniti hanno combattuto guerre in tutto il mondo, direttamente o per delega. La ex Jugoslavia è stata smembrata da parte della NATO. Sotto la copertura del 11 settembre e con l'utilizzo piani pronti all'uso, gli Stati Uniti sono ora impegnati nella conquista militare e nell'occupazione militare permanente nel Medio Oriente. E' in atto a livello mondiale l'accerchiamento di Russia e Cina, sia da parte degli Stati Uniti che delle forze della NATO, ed è iniziata una nuova corsa verso la militarizzazione dello spazio. Le potenze occidentali stanno chiaramente preparandosi almeno per l'eventualità di un'altra guerra mondiale.

L'espansione dell'impero militare statunitense all'estero è evidenziato dalla creazione di un sistema totalitario di sorveglianza domestica, in cui sistemi e tecnologie spiano e tracciano le attività dei privati cittadini e sono messe in atto, sotto il titolo di "Guerra al terrore ". Si iniziano ad usare impianti di microchip negli umani per scopi di monitoraggio. Il settore militare e industriale è diventato l'attività produttiva più grande e di successo della nazione, con decine di migliaia di progettisti impegnati nella elaborazione di nuovi e migliori modi, sia palesi che nascosti, per distruggere i "nemici" esterni e interni.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno la più grande popolazione carceraria di qualsiasi paese del mondo. Inoltre la vita di ogni giorno per milioni di persone è il carico opprimente del governo, le assicurazioni, imposte finanziarie, le spese e la burocrazia.
E le più semplici transazioni commerciali sono gravate dalle quote dovute a legioni di commercialisti, avvocati, burocrati, agenti di borsa, speculatori, e intermediari.

Infine, il deteriorarsi delle condizioni di vita di tutti i giorni hanno aumentato a un livello straordinario le malattie legate allo stress, così come l'alcolismo e le tossicodipendenze. Gli stessi governi in tutto il mondo sono coinvolti nel traffico di droga. Invece di lavorare per abbassare i livelli di stress, la pubblica amministrazione si mette di traverso in favore dell'enorme industria farmaceutica delle ricette mediche che cresce prosperosa al di là del livello calante della salute attraverso il trattamento dei sintomi piuttosto che delle cause. Molte di queste stesse medicine fortemente pubblicizzate hanno devastanti effetti collaterali.

Questo elenco ci dovrebbe almeno bastare per porre una domanda difficile. Presumendo ancora una volta che tutte queste cose sono parti del piano elitario che Mr Rockefeller vanta essersi sviluppato, non è un po 'strano che gli strumenti, che sono stati selezionati per raggiungere "la pace e la prosperità per l'intera umanità" coinvolga cosi tanto la violenza, l'inganno, l'oppressione, sfruttamento, la corruzione, e il furto?

In realtà mi sembra come se "il nostro piano per il mondo" sia quello che si basa sul genocidio, sulla guerra mondiale, il controllo poliziesco delle popolazioni, il sequestro delle risorse finanziarie di tutto il mondo da parte della élite e dei loro fantocci politici e delle forze militari .

In particolare, ci potrebbe essere un modo migliore per realizzare tutto ciò rispetto a quello che sembra essere un progetto mirato a sottrarre alle persone in tutto il mondo la possibilità di aumentare il proprio sostentamento? Dopo tutto, il genocidio per fame può essere lento, ma è molto efficace. Soprattutto quando si può accusare le "forze del mercato".

E può essere che il "noi", che sta facendo tutte queste cose, compreso il grande David Rockefeller stesso, è solo un gruppo di criminali che si sono in qualche modo impossessati dei posti di potere? Se è così, sono dei criminali che hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per guardarsi le spalle e coprire le proprie tracce, tra cui un totale controllo del sistema scolastico e dei mezzi di comunicazione monopolistici di massa.

Una cosa è certa: gli elettori d'America non hanno mai coscientemente deciso su nulla di tutto questo.

Richard C. Cook
ex analista del governo federale degli Stati Uniti, la cui carriera include collaborazioni con U.S. Civil Service Commission , la Food and Drug Administration [Ministero della sanità N.d.T.], la Casa Bianca di Carter, la NASA e U.S. Treasury Department [Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti N.d.T.]. I suoi articoli sull'economia, la politica e politica dello spazio sono apparsi su numerosi siti web.
Il suo libro sulla riforma monetaria intitolato We Hold These Truths: The Promise of Monetary Reform [Abbiamo Queste Verità: La promessa di una riforma monetaria, Nd.T.] è in preparazione. Egli è anche l'autore di Challenger Revealed: An Insider's Account of How the Reagan Administration Caused the Greatest Tragedy of the Space Age [lo sfidante rivelò: rapporto di un infiltrato su come l'amministrazione Reagan provocò la più grande tragedia dell'era spaziale, N.d.T.], definito da un critico letterario ", il più importante libro sui voli spaziali degli ultimi venti anni".
Il suo sito web è www.richardccook.com.

Fonte: www.globalresearch.ca

02 aprile 2008

Invasione in IRAN, già pianificata


Molte volte abbiamo ascoltato dichiarazioni di responsabili israeliani, portavoce della lobby di Israele in U.S.A., e di sostenitori di Israele nel Congresso (degli U.S.A.) del tipo che l'Iran non “deve” ottenere mai armi nucleari. Il 3 marzo 2008 tutti e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più nove dei dieci membri non permanenti approvarono un nuovo giro di sanzioni contro l'Iran. Si noti il voto finale di 14 a 0 con una astensione (la nazione musulmana dell'Indonesia) come un'altra vittoria nell'ONU per la coalizione Israele - U.S.A.

Lo spettacolo dei cinque "permanenti" nell'obsoleta gerarchia del Consiglio di Sicurezza - i quali, tutti assieme rifiutano di eliminare le loro proprie armi nucleari - che adottano un doppio metro di giudizio rispetto all'Iran, non provoca, certamente, più che un'occhiata furtiva da parte dei media principali in U.S.A. L'Iran, una nazione con un popolo orgoglioso in un vicinato di popoli orgogliosi, vede solo l'assurdo della discriminazione contro di lei in circostanze nelle quali le nazioni vicine India, Pakistan e Israele hanno sviluppato armi nucleari proprie senza ostacoli da parte degli U.S.A. Il programma di armi nucleari di Israele in particolare esaspera gli iraniani perché sanno che Israele, un nemico ma un paese molto più piccolo, acquistò armi nucleari più di 40 anni fa, molto prima di India o Pakistan. La maggioranza degli iraniani sa anche che Israele raggiunse questo obiettivo solo grazie all'aiuto pubblico e/o privato degli U.S.A. Tutto questo è visto solo come un ulteriore esempio del favoritismo degli U.S.A. verso Israele ed il suo antagonismo verso l'Iran.

Il tema del momento non è nemmeno la produzione di armi nucleari da parte dell'Iran quanto l'"arricchimento" dell'uranio naturale perché contenga una percentuale più elevata di un isotopo particolare di uranio, U-235, che si incontra in natura quando è estratto il minerale chiamato "uranio". Questo arricchimento crea il prodotto che da solo è il più difficile da ottenere, utilizzato nella maggioranza delle armi nucleari. (Nel suo stato naturale il minerale grezzo contiene anche altri isotopi di uranio e normalmente contiene meno dell'1% di U-235 del suo volume. Quando la concentrazione di U-235 è vicina al 3% il prodotto è ampiamente utilizzato in forme comuni di reattori di energia nucleare. Quando la concentrazione raggiunge livelli molto più elevati - il 90% è la cifra citata spesso - il prodotto si converte nel materiale di "grado di armi" utilizzato nelle armi nucleari). Il macchinario usato per questo processo di "arricchimento" non solo è complicato nella sua costruzione, amministrazione e mantenimento; richiede anche grandi quantità di energia elettrica per il suo funzionamento. Però tutto questo è alla portata di numerose nazioni e, probabilmente ogni volta di più, anche di alcuni gruppi subnazionali.

L'Iran possiede, ha sperimentato, e utilizza ora tutto il macchinario richiesto, ed ha l'energia elettrica necessaria, per produrre uranio arricchito. Afferma che ha già raggiunto un livello di arricchimento vicino al 4% di U-235 in esperimenti precedenti. Afferma anche che non vuole armi nucleari e che utilizzerà l'uranio arricchito solo per produrre maggiori quantità di energia elettrica per la nazione in una serie di piani di energia nucleare. Ma se si preferisce credere che l'Iran desidera realmente armi nucleari, entra nell'equazione un altro elemento: la facilità con cui un'operazione di arricchimento può essere convertita nella produzione di uranio ad uso armi.

Vari esperti occidentali credono all'unanimità che, se una nazione o un gruppo è capace di passare da meno dell'1% ad un 3 o 4% di livello di arricchimento, le difficoltà tecniche per passare da 3 o 4 a 90% di arricchimento non siano molto grandi.

Il progetto stesso e la manifattura dell'artefatto esplosivo, e dopo di un'arma lanciabile, non sarebbe un compito semplice, ma nemmeno terribilmente difficile. Calcoli precisi del tempo necessario a tutto il processo sono generalmente inutili. Esistono troppe variabili. Tutti questi calcoli dipendono considerevolmente dai tipi di sistema di lancio disponibili, dal grado di esattezza necessario nella selezione degli obiettivi, dell'eccesso, o carenza, di caratteristiche di sicurezza considerate necessarie per impedire un uso non autorizzato o accidentale. Però è probabile che per l'Iran si possa fare una semplice supposizione approssimativa di tre o quattro anni.

Mentre gli U.S.A. e altre nazioni esigono che l'Iran cessi tutta la produzione di uranio arricchito, il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), che diventò effettivo nel 1970, non impedisce che qualcuno arricchisca uranio con fini pacifici. L'Iran, come già segnalammo, afferma che è quello che sta facendo attualmente, e non esiste evidenza concreta del contrario. Gli U.S.A., senza dubbio, e la maggioranza degli altri firmatari del trattato che già posseggono armi nucleari, non hanno fatto sforzi seri per lavorare al fine di un disarmo globale nucleare e generale, come richiesto dal TNP. Il trattato, certamente, non contiene un'agenda né scadenze. Però il fatto che le principali potenze che hanno firmato il trattato nemmeno abbiano iniziato trattative multilaterali sul disarmo nucleare in 38 anni, dà all'Iran una buona scusa, se la richiede, per abrogare la sua partecipazione al trattato. Un giorno l'Iran potrebbe fare precisamente questo. Il fatto che Israele, India e Pakistan, che si sono rifiutate di firmare il trattato dall'inizio, si siano convertite ora in conosciute potenze nucleari, dà ai dirigenti di Teheran una scusa in più per uscire dal trattato se così desiderano.

Mentre alcuni costruttori dell'impero U.S.A. parlano della necessità di cambiare il sistema globale, il mondo attuale continua ad essere composto da Stati legalmente indipendenti nei quali il nazionalismo è la forza dominante che soggiace alle relazioni fra Stati. In un mondo simile, è logico pensare che i dirigenti iraniani desiderino in segreto possedere armi nucleari o presto arrivino a volerle. Non accetteranno indefinitamente che lo Stato più piccolo di Israele abbia più diritto alle armi nucleari di loro. Nemmeno accetteranno che i molto più grandi U.S.A. abbiano più diritto a simili armi. Salvo che non sia obbligato ad arrendersi vilmente di fronte alla coalizione statunitense-israeliana, nessun dirigente del governo iraniano potrà accettare simili punti di vista.

La possibilità di trattare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente (includendo Israele), o perfino, concepibilmente, un mondo libero da armi nucleari, è suggerita spesso come un'unica soluzione finale genuina per il dilemma nucleare del Medio Oriente o di tutto il globo. E spesso la gente che fa simili suggerimenti può citare sondaggi o inchieste che mostrano che la maggioranza della gente, ovunque, appoggia quelle idee. La tragedia è che, per il momento, semplicemente non esiste sufficiente confidenza fra i governi del globo, o neanche all'interno di una regione dell'est. Prendiamo solo gli U.S.A. o la coalizione U.S.A.-Israele. E' anche inconcepibile che il governo attuale di uno di questi soci possa iniziare trattative per eliminare le sue armi nucleari, non importa quali possano essere gli eventuali benefici. Lo stesso si applicherebbe alla Cina, alla Russia, alla Gran Bretagna, alla Francia, all'India e al Pakistan in maggiore o minor grado.

In questi tempi di sfiducia senza dubbio l' ONU dovrebbe stabilire una conferenza permanente di esperti a livello di ambasciatori su Disarmo e Crisi Globali. Una volta che esista e funzioni, i portavoce di questa conferenza dovrebbero attrarre giornalmente l'attenzione dell'opinione pubblica verso la relazione fra le spese in armi e le tre principali crisi che affronta il globo - l'energia, il clima e l'acqua, che fanno sì che si renda necessario, ogni volta di più, che la popolazione mondiale lavori unita per superare la crisi e tagliare drasticamente le scandalose e fallimentari spese militari di troppe nazioni. Il compito immediato della conferenza dovrebbe essere la definizione di aree di accordo e di disaccordo sul disarmo e sugli altri tre temi in differenti regioni del mondo. Il presidente dovrebbe essere un responsabile molto importante dell'ONU e la caratteristica speciale della conferenza - la sua permanenza - dovrebbe ricevere un apprezzamento particolare in ogni occasione pubblica.

E' probabile che fra poco ci siano nuovi ed imprevisti eventi in una o più delle tre crisi che rafforzeranno il modo di pensare per lo meno di alcuni sul fallimento delle attuali spese militari.

Nuove e costose difficoltà in qualsiasi delle tre aree potrebbero anche condurre relativamente presto ad un crescente movimento di opposizione e disgusto globale di fronte alle nuove spese nucleari. Nessuno può prevedere quanto saranno grandi i cambiamenti nella vita di tutti i giorni causati dalle tre crisi, però dovremmo, nel miglior modo possibile, lavorare per far sì che tali cambiamenti contribuiscano, invece che diminuirla, alla armonia fra i popoli del mondo. Nello specifico, tutti dovremmo cercare di utilizzare queste crisi per sforzarci a pensare prima come cittadini del mondo, e solo dopo come cittadini di una nazione o regione in particolare.

Però niente di tutto questo incarna il presente - o i mesi rimanenti della presidenza Bush. Poiché il presente gruppo di repubblicani e democratici, fotocopie nel Congresso, rifiuta di formulare accuse contro Bush e Cheney, il pericolo di una guerra istigata dagli U.S.A. e Israele contro l'Iran continua ad essere reale. La condizione iperestesa delle forze terrestri U.S.A. e la probabile volontà di Bush di considerare per lo meno le piccole armi nucleari come armi ordinarie significano che sia possibile che non si tratterebbe in nessun caso di una guerra terrestre, ma che comincerebbe con grandi attacchi aerei ed un uso rapido di armi nucleari. Anche se i risultati a lungo tempo dell'uso di armi nucleari sarebbero terribilmente disastrosi, tanto per il resto del mondo come per gli U.S.A., i risultati immediati potrebbero essere visti come una vittoria rapida e a poco prezzo degli U.S.A. Se la vittoria militare apparente avvenisse prima delle elezioni statunitensi del novembre 2008, probabilmente garantirebbe una vittoria elettorale repubblicana. Dato l'interesse di Bush al suo proprio spazio nella storia, uno scenario simile potrebbe essere facilmente attraente per i suoi istinti di giocatore.

Fare rumore, molto rumore, pare essere l'unica arma nelle nostre mani per ridurre la probabilità che uno scenario simile si realizzi. Facciamo rumore, globalmente e tutti i giorni. Facciamo sapere, con tutti i mezzi a nostra disposizione, includendo la musica e la letteratura, che la gente in tutto il mondo NON VUOLE CHE U.S.A. E ISRAELE ASSASSININO UNA SOLA PERSONA IN IRAN, non importa quale sia lo stato del programma delle armi nucleari dell'Iran.


Bill Christison è stato alto funzionario della CIA. Ha prestato servizio come responsabile della National Intelligence e come direttore dell'Ufficio di Analisi Regionale e Politico della CIA.

Kathleen Christison è ex analista politica della CIA e ha lavorato in temi di medio Oriente per 35 anni. E' autrice di “Perceptions of Palestine and The Wound of Dispossession.”

01 aprile 2008

Mandiamo più asini possibili nel prossimo Parlamento''


Qualunque sia il vincitore delle prossime elezioni, il ministro della giustizia sarà un neofita. Questo il messaggio dei due leader ribadita da M. Travaglio anche in questa intervista. Siamo contentissimi, e auspichiamo che gli agnelli diventino i nuovi lupi.

Due scenari possibili. Vince Berlusconi. E’ un replay della sua ultima legislatura? Altro scenario: vince Veltroni. Cosa cambia? Nella giustizia, nell’informazione. Sul conflitto di interessi, sulle leggi ad personam... Nulla di fatto come in passato? E un po’ di fantapolitica. Si propone il nome di Marco Travaglio a ministro della Giustizia: cosa faresti nei tuoi primi 100 giorni? “Premesso che non lo farebbero e io non lo accetterei mai… Comunque, stando al gioco… la prima cosa da fare è un testo unico di due righe che dica: con decorrenza da oggi sono abrogate: la Legge sul falso in bilancio, la Legge Mastella sull’ordinamento giudiziario, la Cirami, la Gasparri, la Legge Frattini sul conflitto di interessi…” In una lunga intervista Travaglio ci introduce al suo ultimo libro, scritto con Peter Gomez. Un godibile un vademecum per le imminenti elezioni.

“Se li conosci li eviti”. Nuovo libro (ediz. Chiarelettere) e nuovo tema. Alla vigilia delle elezioni chiami in causa i parlamentari (non tutti ricandidati) che si sono distinti nel bene e nel male per la loro attività legislativa e il loro curriculum penale. Più che un libro è un vademecum per gli elettori?
Per gli elettori, se lo leggono prima, per la prossima legislatura se lo leggono dopo. Perché con questa legge porcata, con cui andiamo a votare, abbiamo “la fortuna” di conoscere in anticipo i parlamentari che verranno eletti. Che bella sferzata di entusiasmo nel recarsi alle urne...! Ti fa sentire molto utile…

Quindi suggerisci di leggerlo prima del voto per meglio orientarsi…
Se uno gli dà un’occhiata prima e confronta le liste con certi nomi che abbiamo messo nel libro magari potrà scappare da certe liste. Se uno non vuole votare a scatola chiusa… Visto che non possiamo punire alcuni personaggi che sono stati messi in lista almeno puniamo le liste…

Cosa distingue “Buoni” e “Cattivi” al di là delle vicende giudiziarie?
In realtà abbiamo cercato di essere molto buoni e di trovare venti parlamentari che avessero ben meritato. Abbiamo fatto più fatica a trovarne di buoni nel centro destra ma qualcuno c’è. Li abbiamo indicati (ovviamente tra i nostri “buoni” non ci sono i pregiudicati e nemmeno gli imputati). Abbiamo cercato di vedere chi si era battuto per alcuni temi che per noi sono particolarmente cari. Gente giovane e pulita come Giorgia Meloni di Alleanza Nazionale, gente meno giovane ma che ha fatto le battaglie sulla libertà di informazione come Giuseppe Giulietti e Tana e Zulueta, sulla legalità come Nando Dalla Chiesa, come Orazio Licandro, Elias Vacca, o Antonio Palomba, gente che si è battuta contro il privilegio dei parlamentari come Silvana Mura, gente che si è battuta contro i condannati a Parlamento; lo stesso Carlo Vizzini di Forza Italia ha fatto un battaglia contro la mafia e gli va riconosciuto.

E poi avete studiato alcune leggi che secondo voi sono state degli snodi fondamentali della legislatura.
E qui abbiamo analizzato i comportamenti dei deputati. Chi ha votato e come. Ad esempio sulla legge Mastella contro la stampa che pubblica gli atti giudiziari, e abbiamo indicato i famosi nove che non l’hanno votata; o sull’indulto… E poi siamo andati a fare le schede dei candidati. Data e luogo di nascita, titolo di studio, professione, segni particolari, soprannome. E poi la fedina penale e le assenze in Parlamento. Ed alcune frasi davvero memorabili…

Il sottotitolo del libro è “Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, voltagabbana, fannulloni… nel nuovo Parlamento”. Sembrano i protagonisti di moderni gironi danteschi. Quali tra questi “titoli di merito” è più disdicevole, più umiliante per il nostro Paese?
Forse quella più umiliante è la categoria dei somari! Noi abbiamo mandato in Parlamento decine di persone che, letteralmente, non sanno quando è stata scoperta l’America, quando è stata unificata l’Italia. Che non sanno cos’è la Consob o chi è Nelson Mandela. Sono quelli che erano stati beccati da “le Iene”. E quindi grati a Sabrina Nobile per aver fatto quel lavoro abbiamo voluto pubblicare le risposte di quegli sciagurati. Se ci affidiamo a gente che non sa nemmeno le nozioni basilari della cultura generale poi non ci dobbiamo meravigliare di nulla…

Il rapporto tra giustizia e politica. E’ il sistema giudiziario a non funzionare correttamente o il problema è politico nel non applicare le sentenze? Pensiamo alla vicenda di Europa7…
La giustizia fa il suo corso, ma poi ci vorrebbe qualcuno che prende atto delle sentenze e dà loro esecuzione… Questo è il parlamento che per un anno e mezzo ha latitato prima di prendere atto che Previti non poteva più fare il senatore. E intanto per un anno e mezzo gli hanno dato lo stipendio.
Adesso abbiamo la sentenza di Europa7. Questa sentenza dice che dobbiamo dare le frequenze e i risarcimenti a Francesco Di Stefano ma intanto si continua a menare in can per l’aia. Si risponde vedremo… Aspettiamo il Consiglio di Stato, assegniamo di nuovo le frequenze, aspettiamo il digitale terrestre… Mentre la Corte di Giustizia europea ha detto che è proprio il concetto stesso di “fase transitoria” ad essere illegale e illegittima. Anche in questo caso chi ha fatto le battaglie pro legalità anche dal punto di vista delle frequenze televisive lo abbiamo voluto mettere in rilievo. E questo è l’unico antidoto al qualunquismo.

Due scenari a confronto. Il primo: cosa succede nei rapporti tra politica e giustizia, politica e informazione se vince il governo Berlusconi…
Se vince lui lo sappiamo già, perché lo abbiamo visto all’opera due volte. Per due volte ha occupato la Rai, e per due volte ha favorito Mediaset riempiendo la Rai di dirigenti, per giunta incapaci (ma molto servili)… Per due volte si è accanito contro chiunque osasse criticarlo (come se la libertà l’avessimo conquistata per applaudire e non per criticare…). Per due volte ha cercato di mandare via chi gli dava fastidio. La prima volta non c’è riuscito perché è durato sette mesi. La seconda sì perché è durato cinque anni. Penso quindi che quello berlusconiano, se vince, sarà un “quinquennio replay” rispetto al 2001-2006, ma un po’ “incattivito”. Forse non avrà, almeno al Senato, una maggioranza tale da renderlo sicuro. E quindi sarà molto più nervoso, molto più anziano e quindi darà vita ad un regime molto più incarognito di quello dell’altra volta.

Anche nei confronti delle trasmissioni televisive più “scomode”…
Certamente, sebbene ora i programmi da chiudere sono rimasti ben pochi. Mentre prima aveva un gran lavoro da fare adesso c’è veramente poco da censurare… Una volta che hai chiuso Anno Zero, la Gabanelli e Chi l’ha Visto credo che di danni non li potrebbe più ricevere da nessuna parte…

Scenario alternativo. Vince Veltroni. Stessa domanda. Cosa succede?
Se vince Veltroni lo scenario è più complicato, perché bisogna capire cosa sceglie l’uomo del “questo ma quello”. Quando lo vedremo all’opera riusciremo a capire se è un finto buono o se è un finto inciucista. Oppure se è un vero buono o un vero inciucista. C’è bisogno di molta determinazione per “deberlusconizzare” l’Italia.

La risoluzione del conflitto di interessi era uno dei cavalli di battaglia della precedente campagna elettorale. Tanto rumore per nulla…
Dicevano “faremo questo e quello” e poi su questo tema non hanno fatto effettivamente niente. Veltroni, che queste cose non le ha dette, mi auguro che una volta al governo le faccia. Visto che la precedente campagna elettorale era stata improntata alla promessa della risoluzione del conflitto di interessi e all’abolizione delle leggi vergogna (e poi non hanno abolito un bel niente) può anche darsi che una campagna elettorale senza alcun accenno al conflitto di interessi preluda ad un governo che, appena insediato, lo risolve subito. Questo nella migliore delle ipotesi.

Nella peggiore?
La peggiore è che si dia seguito a queste “menate” della fase costituente, dei tavoli per riscrivere le regole insieme, cioè per riportare Berlusconi nelle stanze del potere anche nel caso venga sconfitto alle urne. Abbiamo già dato… Abbiamo già visto le Bicamerale… Se lo facesse non sarebbe soltanto delinquenziale, sarebbe profondamente stupido.
Ecco perché io mi auguro che intorno a lui ci siano delle “sentinelle”, una bella pattuglia di rompicoglioni in Parlamento che si battono proprio sui temi della legalità. Gente alla Giulietti, alla Pancho Pardi, alla Zaccaria, gente che morde sui temi importanti. Perché senza quelli lì il cosiddetto riformismo verrebbe lasciato solo: nel caso in cui vinca Veltroni a fare politiche filoberlusconiane: e nel caso in cui vinca Berlusconi a non fare un’opposizione antiberlusconiana. In entrambi i casi è meglio mandare in Parlamento più rompiballe possibili…

Agganciamoci al secondo scenario (vittoria di Veltroni) e facciamo un po’ di “fantapolitica”. Vince il centro sinistra e propone il nome di Marco Travaglio al Ministero alla Giustizia. Tu accetti. Cosa fai nei tuoi primi cento giorni.
Mi raccomando… Facciamo finta... Primo perché non me lo proporrebbero e poi perché io non accetterei mai. Comunque, stando al gioco… la prima cosa da fare è un testo unico di due righe che dica: con decorrenza da oggi sono abrogate: la Legge sul falso in bilancio, la ex Cirielli, la Legge Mastella sull’ordinamento giudiziario, la Legge Cirami sullo spostamento dei processi, la Legge sulle rogatorie, la Legge Gasparri sulle televisioni, la Legge Frattini sul conflitto di interessi. Secondo punto: la legge del 1957 sui concessionari pubblici è più che mai in vigore
e si applica al titolare delle imprese e non all’amministratore. Cioè è ineleggibile Berlusconi e non Confalonieri. Terzo: abrogazione della prescrizione dei reati penali dopo il rinvio a giudizio.

I processi in Italia hanno dei tempi biblici. Travaglio ministro come la risolverebbe?
Abolirei un grado di appello, per cui si fa un grado di giudizio sul merito delle questioni e poi uno di legittimità, esattamente come negli altri Paesi. Se uno ricorre in Cassazione e il suo ricorso è infondato multa salatissima per scoraggiare chi vuole far perdere tempo e soldi alla giustizia e alla collettività. Altra cosa: piano Marshall finanziario per riempire i buchi negli organici dei tribunali e delle procure civili e penali; e poi naturalmente i corollari: bisogna riscrivere il codice di procedura per cancellare tutta una serie di cavilli che consentono agli imputati colpevoli di “allungare il brodo” mentre vengono paralizzati gli innocenti presi per sbaglio, sotto il giogo della giustizia. Personalmente abrogherei anche la quota laica del Csm: è un organo di autogoverno e quindi deve essere formato interamente da magistrati e non da rappresentanti del Parlamento.

Probabilmente prima che tu faccia tutte queste cose ti avrebbero assassinato…
Molto probabilmente! E quindi è evidente che stiamo scherzando perchè con queste riforme la giustizia comincerebbe a funzionare e le sentenze ad arrivare in tempo. Il Parlamento si spopolerebbe e così i consigli di amministrazione dei tre quarti delle banche e delle imprese private e pubbliche italiane. Quindi è evidente che una riforma che faccia funzionare la giustizia, almeno tutta insieme, non ce la possiamo permettere…

Dismettiamo i panni da “ministro” e torniamo a quelli di Travaglio giornalista visto da sinistra a destra come un componente della categoria insolito (ma forse l’aggettivo più ricorrente è “rompic…”) che fa troppe domande, che c’ha l’archivio…
Mi meraviglio tutte le volte che lo sento dire. Come se fosse strano fare le domande, avere l’archivio e dire le cose come stanno… Io per fortuna vengo spesso interpellato da colleghi stranieri, costernati per quello che succede in Italia e mi rendo contro che loro intendono il giornalismo come lo intendo io, come lo intendete voi di Articolo21, come lo intende Peter Gomez, Barbacetto, Gian Antonio Stella, Lirio Abbate… Ce ne sono tanti. Siamo considerati dei “fuori norma” mentre all’estero, la norma, è quella!

Chiudiamo con la stretta attualità. Polemica sul confronto in tv tra i due principali contendenti. Veltroni lo persegue, Berlusconi non lo vuole.
Il faccia a faccia non è un diritto di veltroni: è un diritto degli elettori. Che un sedicente "grande comunicatore", convinto di "stracciare qualunque avversario", continui a scappare di fronte al suo avversario, la dice lunga sulla fragilità delle sue eventuali ragioni.

Mettiamo il caso che chiedessero a te di arbitrare il duello. La prima domanda che faresti ad entrambi, tanto per rompere il ghiaccio?
La paura di confrontarsi con le domande non è solo di Berlusconi. A Veltroni, se moderassi il confronto, infatti chiederei: perchè non sei mai voluto venire ad Annozero, preferendo il comodo salotto precotto di Vespa? Che cos'ha da nascondere? Ci sono domande a cui non vuole o non sa rispondere? A Berlusconi, negli anni, ho accumulato un centinaio di domande. La prima che mi viene in mente è questa: visto che, come ha detto l'altro giorno, lui è "l'editore più liberale della storia della carta stampata", da Gutenberg in poi, che ne direbbe di restituire la Mondadori, visto che una sentenza definitiva della Cassazione ha stabilito che lui la possiede grazie a una sentenza comprata dal suo avvocato Cesare Previti pagando 400 milioni di lire di provenienza Fininvest al giudice Vittorio metta, poi assunto come avvocato nello studio Previti? Questo domanderei a Berlusconi per prima cosa. Così, tanto per rompere il ghiaccio...

di Stefano Corradino

C’E’ UN COMPLOTTO DELLA FINANZA MONDIALE?



Alan Greenspan è stato davvero tanto sciocco da comparire nella creazione dell'ultima bolla speculativa immobiliare che minaccia di far precipitare l'intera economia occidentale fondata sui debiti?
Era facile da prevedere quanto un vero e proprio innesco per una esplosione che potrebbe distruggere il sistema finanziario mondiale? O è stato fatto, forse, "accidentalmente apposta"?

E se sì, perché?

Rivolgiamoci alla personalità degli Stati Uniti che i teorici del complotto menzionano assai spesso come quella che si ritiene essere all'epicentro di un qualsiasi piano di élite. Questa sarebbe David Rockefeller, il novantaduenne e multi miliardario padrino del fior fiore del mondo finanziario.



Il lungo articolo di Wikipedia su Rockefeller fornisce la seguente versione di una celebre dichiarazione che ha rilasciato presumibilmente in un discorso di apertura alla conferenza di Bilderberg nel Baden-Baden, in Germania, nel giugno del 1991:

"Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time magazine, e ad altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri e hanno rispettato le loro promesse di discrezione per quasi quarant'anni. Sarebbe stato impossibile per noi, sviluppare il nostro progetto per il mondo se fossimo stati esposti alle luci della pubblicità nel corso di questi anni. Ma il mondo è adesso più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale che non conoscerà mai più la guerra, ma solo la pace e la prosperità per l'intera umanità. La sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all'autodeterminazione nazionale esercitata nei secoli passati. "

Questo discorso è stato fatto 17 anni fa. E' venuto alla luce negli Stati Uniti dell'amministrazione Bill Clinton. Rockefeller parla di un "noi". Questo "noi", egli dice, ha tenuto riunioni per quasi 40 anni. Se si aggiungono i 17 anni da quando ha rilasciato il discorso, sono passati 57 anni - due generazioni.

Non solo il "noi" ha elaborato un "piano per il mondo", ma anche il tentativo di "sviluppare" il piano ha avuto evidentemente successo, almeno nella mente di Rockefeller. L'obiettivo finale di "noi" è quello di creare "la sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e dei banchieri mondiali". Ciò porterà, egli dice, verso un "governo mondiale, che non conoscerà mai più guerra".

Proprio come un esercizio mentale, supponiamo che David Rockefeller sia una persona così importante e potente come lui crede di essere. Diamo all'uomo un qualche credito e supponiamo che lui e "noi" hanno, come in realtà è, avuto successo a un certo livello. Ciò vorrebbe dire che i principali eventi ed le principali decisioni, da quando Rockefeller fece il discorso nel 1991, probabilmente hanno anche fatto parte del progetto o hanno rappresentato almeno le sue caratteristiche e intenzioni. Quindi grazie all'esame di queste decisioni ed eventi si può determinare se Rockefeller è stato realmente sincero nella valutazione che l'Utopia che ha in mente è a buon punto o si è almeno avvicinato a realizzarla. Senza seguire alcun ordine particolare, alcune di queste decisioni ed eventi sono:

L'attuazione del North American Free Trade Agreement [NAFTA, Accordo Nordamericano per il Libero Scambio, N.d.T.] ad opera delle amministrazioni Bill Clinton e George W. Bush ha portato alla soppressione di milioni di posti di lavoro nel settore industriale americano, come pure la distruzione delle aziende agricole famigliari degli Stati Uniti in favore di una economia agro-alimentare globale.

Simili accordi di libero scambio, inclusi quelli sotto gli auspici dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, hanno portato a esportare milioni di posti aggiuntivi del settore industriale di produzione in Cina e altrove.

Il reddito della famiglia media negli Stati Uniti è costantemente ridotto, mentre la quota di ricchezza nazionale tenuta dalle fasce di reddito più ricche è aumentata vertiginosamente. A Wall Street alcuni managers di fondi di investimento stanno guadagnando 1 miliardo di dollari all'anno mentre il numero dei senzatetto, tra cui veterani di guerra, si spinge fino a un milione.

La bolla immobiliare ha portato ad una notevole inflazione dei prezzi immobiliari negli Stati Uniti. Milioni di abitazioni stanno finendo nelle mani dei banchieri attraverso i pignoramenti. Il costo dei terreni e degli affitti ha ulteriormente decimato l'agricoltura di tipo familiare come pure le piccole imprese. L'aumento delle imposte sulla proprietà basate sulle valutazioni gonfiate dei terreni ha buttato fuori dalle loro case milioni di persone e anziani con un reddito basso e medio

Il fatto che ora i banchieri controllino il sistema monetario nazionale nella loro interezza, in base a disposizioni legislative in cui si introduce il denaro solo attraverso il prestito a interesse, ha dato come risultato una piramide di debiti giganteschi che è sull'orlo del collasso. Questo sistema "monetarista" è stato sperimentato per la prima volta dalla famiglia Rockefeller e da economisti pagati dell'Università di Chicago. La difficoltà è che, quando la piramide crollerà e tutti andranno in fallimento, le banche, che hanno creato il denaro "dal nulla", saranno allora capaci di impossessarsi di patrimoni di valore in cambio di quattro soldi, come si appresta a fare JP Morgan Chase con le imprese di proprietà della Carlyle Capital. La significativa regolamentazione del settore finanziario è stata abbandonata dal governo, e si distrugge qualsiasi politico che sta tra i piedi, come Eliot Spitzer.

Il carico fiscale totale sugli americani da parte dei vari governi federali, statali e locali supera ora il quaranta per cento del reddito, ed è in aumento. Oggi, con un inizio di recessione, il Congresso in mano ai democratici, mentre appoggia la minuscola riduzione "da stimolo" del carico fiscale, ipocritamente sta aumentando ulteriormente le tasse, anche per le fascie di reddito medio. Le imposte arretrate, insieme ai prestiti per gli studenti, non possono più essere eliminate da nessuna forma di protezione contro il fallimento. Il prezzo della benzina è salito alle stelle e anche alcune società come la Exxon-Mobil stanno registrando profitti da record. Gli altri prezzi della merci sono in costante salita, tra cui i prezzi dei generi alimentari, con alcuni paesi che incominciano a sperimentare condizioni molto simili alla carestia. Quaranta milioni di persone in America sono ufficialmente classificate a rischio di "insicurezza alimentare".

Il controllo dell'acqua e delle risorse minerali da parte delle società private ha sottratto al dominio pubblico gran parte di ciò che è disponibile, e la deregolamentazione della produzione di energia ha portato ad un aumento enorme dei costi dell' energia elettrica in molte zone.

La distruzione dell'agricoltura di tipo familiare da parte del NAFTA negli Stati Uniti (cosi come in Messico e in Canada), si rispecchia nella politica verso altre nazioni da parte del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. In tutto il mondo, a causa delle pressioni esercitate dagli "Accordi di Washington", la raccolta di colture principalmente mirate all'esportazione ha sostituito l'autosufficienza alimentare locale. La migrazione lontano dalla terra ha alimentato la popolazione delle enorme baraccopoli cresciute intorno alla città dei paesi sottosviluppati. A partire dal 1980 gli Stati Uniti hanno combattuto guerre in tutto il mondo, direttamente o per delega. La ex Jugoslavia è stata smembrata da parte della NATO. Sotto la copertura del 11 settembre e con l'utilizzo piani pronti all'uso, gli Stati Uniti sono ora impegnati nella conquista militare e nell'occupazione militare permanente nel Medio Oriente. E' in atto a livello mondiale l'accerchiamento di Russia e Cina, sia da parte degli Stati Uniti che delle forze della NATO, ed è iniziata una nuova corsa verso la militarizzazione dello spazio. Le potenze occidentali stanno chiaramente preparandosi almeno per l'eventualità di un'altra guerra mondiale.

L'espansione dell'impero militare statunitense all'estero è evidenziato dalla creazione di un sistema totalitario di sorveglianza domestica, in cui sistemi e tecnologie spiano e tracciano le attività dei privati cittadini e sono messe in atto, sotto il titolo di "Guerra al terrore ". Si iniziano ad usare impianti di microchip negli umani per scopi di monitoraggio. Il settore militare e industriale è diventato l'attività produttiva più grande e di successo della nazione, con decine di migliaia di progettisti impegnati nella elaborazione di nuovi e migliori modi, sia palesi che nascosti, per distruggere i "nemici" esterni e interni.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno la più grande popolazione carceraria di qualsiasi paese del mondo. Inoltre la vita di ogni giorno per milioni di persone è il carico opprimente del governo, le assicurazioni, imposte finanziarie, le spese e la burocrazia.
E le più semplici transazioni commerciali sono gravate dalle quote dovute a legioni di commercialisti, avvocati, burocrati, agenti di borsa, speculatori, e intermediari.

Infine, il deteriorarsi delle condizioni di vita di tutti i giorni hanno aumentato a un livello straordinario le malattie legate allo stress, così come l'alcolismo e le tossicodipendenze. Gli stessi governi in tutto il mondo sono coinvolti nel traffico di droga. Invece di lavorare per abbassare i livelli di stress, la pubblica amministrazione si mette di traverso in favore dell'enorme industria farmaceutica delle ricette mediche che cresce prosperosa al di là del livello calante della salute attraverso il trattamento dei sintomi piuttosto che delle cause. Molte di queste stesse medicine fortemente pubblicizzate hanno devastanti effetti collaterali.

Questo elenco ci dovrebbe almeno bastare per porre una domanda difficile. Presumendo ancora una volta che tutte queste cose sono parti del piano elitario che Mr Rockefeller vanta essersi sviluppato, non è un po 'strano che gli strumenti, che sono stati selezionati per raggiungere "la pace e la prosperità per l'intera umanità" coinvolga cosi tanto la violenza, l'inganno, l'oppressione, sfruttamento, la corruzione, e il furto?

In realtà mi sembra come se "il nostro piano per il mondo" sia quello che si basa sul genocidio, sulla guerra mondiale, il controllo poliziesco delle popolazioni, il sequestro delle risorse finanziarie di tutto il mondo da parte della élite e dei loro fantocci politici e delle forze militari .

In particolare, ci potrebbe essere un modo migliore per realizzare tutto ciò rispetto a quello che sembra essere un progetto mirato a sottrarre alle persone in tutto il mondo la possibilità di aumentare il proprio sostentamento? Dopo tutto, il genocidio per fame può essere lento, ma è molto efficace. Soprattutto quando si può accusare le "forze del mercato".

E può essere che il "noi", che sta facendo tutte queste cose, compreso il grande David Rockefeller stesso, è solo un gruppo di criminali che si sono in qualche modo impossessati dei posti di potere? Se è così, sono dei criminali che hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per guardarsi le spalle e coprire le proprie tracce, tra cui un totale controllo del sistema scolastico e dei mezzi di comunicazione monopolistici di massa.

Una cosa è certa: gli elettori d'America non hanno mai coscientemente deciso su nulla di tutto questo.

Richard C. Cook
ex analista del governo federale degli Stati Uniti, la cui carriera include collaborazioni con U.S. Civil Service Commission , la Food and Drug Administration [Ministero della sanità N.d.T.], la Casa Bianca di Carter, la NASA e U.S. Treasury Department [Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti N.d.T.]. I suoi articoli sull'economia, la politica e politica dello spazio sono apparsi su numerosi siti web.
Il suo libro sulla riforma monetaria intitolato We Hold These Truths: The Promise of Monetary Reform [Abbiamo Queste Verità: La promessa di una riforma monetaria, Nd.T.] è in preparazione. Egli è anche l'autore di Challenger Revealed: An Insider's Account of How the Reagan Administration Caused the Greatest Tragedy of the Space Age [lo sfidante rivelò: rapporto di un infiltrato su come l'amministrazione Reagan provocò la più grande tragedia dell'era spaziale, N.d.T.], definito da un critico letterario ", il più importante libro sui voli spaziali degli ultimi venti anni".
Il suo sito web è www.richardccook.com.

Fonte: www.globalresearch.ca