25 maggio 2008

I mutui e la truffa governativa



A quanto pare il governo ha fatto una cosa che dipinge come "aiuto alle famiglie", ovvero ha rinegoziato (al posto vostro) il vostro mutuo. Solo che non ci ha fatto un grande affare.

Quello che ha fatto il governo e'stato di dare alle famiglie la possibilita' di trattare ai tassi di sconto del 2006 i mutui, a patto che diventino dei mutui a rata fissa (col tasso del 2006) ma lunghezza variabile.

I mutui a lunghezza variabile sono sempre esistiti, e si fanno generalmente per cifre piccole, perche' e' piu' facile poterli estinguere. Io ne feci uno anni fa per finanziare il mio tetto di casa, con una rata di un centinaio di euri/mese, che infatti ho estinto quest'anno. Per una semplice ragione: il vantaggio di quel mutuo e' di avere una rata che non possa dare sorprese , ma lo svantaggio e' che, al crescere dei tassi reali, il numero di mesi possa crescere enormemente.

Il problema e' il seguente: che se cresce il numero di rate, viene ricalcolato l'interesse. Cosa puo' portare, questo, nella peggiore delle ipotesi?

Nella peggiore delle ipotesi puo' portarvi, come e' ovvio, a pagare "e" volte la cifra di interessi che avreste pagato prima. "e" volte significa che fa 2,71828 18284 59045 23536 02874 71352 66249 77572 47093 69995 95749....

In pratica, quello che fa il governo e' trattare una rata uguale a quella pagata nel 2006, per poi dire che siccome i tassi sono cresciuti, allora il mutuo diventa a rata fissa ma la durata cambia.

L'inculata non e' cosi' evidente, perche' la successione neperiana inizia ad avvicinarsi ad e gia' per numeri inferiori a quelli del numero di rate di un mutuo ventennale, ma vorrei far presente che passare da 2,5 a 2,6 significa averci perso un cazzo bel 4%, ovvero che alla fine del mutuo alla banca avrete pagato un bel 4% in piu'.

Allora direte: si', ma fissando la rata le famiglie non hanno piu' sorprese, e anche un semplice abbassamento di rata e' quanto di meglio un bilancio sofferente possa desiderare.

Ni.

Si' perche' ovviamente pagare meno fa piacere.Ni perche' un allungamento del 4% del montante significa passare da 20 anni di mutuo a quasi 30. Il problema e': supponiamo che abbiate fatto un mutuo a 30 anni, vabe', andrete in pensione e lo chiuderete.

Se lo avete fatto a 40 anni, sara' difficile che a 70 lavoriate, e sarete dei pensionati che pagano un mutuo. La sorpresa per voi potrebbe essere la quantita' di rate che potrebbero aggiungersi alla fine del vostro mutuo!

Se posso dare un consiglio:

Il tasso euribor e' attorno al 3.2. Probabilmente, mano a mano che la tempesta subprime si affievolira' perche' i danni saranno noti leggendo i bilanci, e' destinato a calare ancora. Lasciate il vostro tasso come variabile LEGATO all' EURIBOR.
Se e' passato qualche anno da quando avete aperto il mutuo, la cifra capitale dovrebbe essere calata. Se rispalmate il mutuo sullo stesso numero di anni, la rata calera'. Avrete perso anni, e molta della cifra versata (perche' le prime rate coprono la parte interessi), ma potreste avere , chiedendo un mutuo EURIBOR con uno spread decente, un calo considerevole della rata.
Se siete in difficolta', avrete probabilmente contratto altri debiti. La vostra banca lo vede in centrale dei rischi. Quello che potete fare e' riaccendere un mutuo, per la stessa rata, per lo stesso numero di anni, perdendo la cifra pagata sinora ma chiudendo i debiti al consumo che avete aperto: ricordate che nel mondo del credito al consumo i tassi arrivano al 25% e non sono mai inferiori al 15%!!!!!
In definitiva, la cosa migliore e' di andare nella vostra banca, dicendo che volete consolidare il debito , facendo sparire il credito al consumo. Aprirete un altro mutuo "casa + liquidita'", col quale chiuderete il vecchio mutuo e i debiti al consumo.(Agos, Findomestic, etc etc) .

La banca sara' piu' tranquilla perche' avra' un cliente meno a rischio, migliorando il proprio tasso di rischio insolvenza, guadagnandoci in sede di riassicurazione, e voi potreste alleggerire di molto il bilancio domestico.

Ma di certo, l'operazione di Berlusconi NON e' un grande affare. Anche perche' se volete proprio un mutuo a rata fissa e durata variabile, la banca ve lo dava gia': come si dice a Bologna, a dare via il culo in zona fiera i clienti li trovate sempre.
di Uriel

24 maggio 2008

Il signoraggio: fra il sacro e il profano


l denaro è un simbolo, letteralmente, poiché, come tutti i simboli, esso sta per. Già questo basterebbe per trasferirlo da mondo della venalità ad una sfera superiore, ermeneutica. Siamo, però, abituati a considerare il denaro come qualcosa di concreto, di solido, su cui fondare le nostre sicurezze economiche, eppure esso possiede una natura mercuriale, fuggevole, mobile. I soldi circolano: circolante è sinonimo di denaro. I beni mobili sono quelli monetari.

Tralasciate complesse e sovente astruse questioni di tipo economico, riscopriamo il vero valore dei lingotti e delle monete nell'antichità. Il loro valore non era solo nel conio e nel titolo, ma nel baluginio divino ed astrale che l'oro, l'argento e l'elettro custodivano. L'oro è il sole, l'argento la luna. Nei tempi remoti i metalli scintillanti riverberavano una luce sacra, sia pure destinata a stimolare la virgiliana sacra fames auri, un'esecranda avidità. Allora le monete, che portavano l'effigie di un dio, a volte erano tesaurizzate, tenute come talismani o gioielli: per gli scambi si poteva ancora ricorrere al baratto, ai doni reciproci, al bestiame. Era questa l'economia della cultura omerica.

I primi banchieri furono i sacerdoti delle città di Sumer: a loro già si deve la lenta, funesta trasformazione della pecunia da amuleto, da strumento per le transazioni commerciali in merce. Dall’uso del denaro all’usura il passo è breve. Con usura, ci ammonisce Ezra Pound, si può solo corrompere e rovinare. Non è un caso se Dante, condannando i prestatori ad essere tormentati nell'inferno, li reputa peccatori contro l'arte. L'arte è il lavoro onesto: nulla è disonorevole e disonesto come l'arricchimento frutto di speculazioni e di frodi. Che cosa penserebbe il sommo poeta dell'ignobile sistema definito signoraggio bancario?

A Cesare quel che è di Cesare; a Dio quel che è di Dio;... a me quel che è mio, come chiosa Gesù in un altro Vangelo. Dubitiamo che il Messia intendesse avallare, con la sua risposta ad una domanda insidiosa dei Farisei, il tributo all'imperatore. Piuttosto, come ritiene Elémire Zolla, si può congetturare che egli, esortando a rendere il denaro a Cesare, dichiarasse che la coniazione è un atto di forza. "Il Messia accusa i banchieri di essere dei ladri, perché speculano sui cambi. Se si fosse ascoltato il Cristo, o il denaro non esisterebbe o solo una moneta sacra avrebbe circolato, con un rapporto fisso tra oro ed argento." Il numerario, benché non più sacro, può essere, se frutto di attività probe, giovevole, favorendo i commerci ed un certo benessere, purché si creda nel suo portentoso potere di trasformarsi in un oggetto d'uso o in una prestazione d'opera. Le persone che dimostrano fede non sono tanto quelle che credono in Dio, ma coloro i quali si affidano alla magica virtù del denaro: fede, fido, fideiussione... sono termini dell'economia.

E' quindi possibile pensare ad una società in cui la moneta sonante sia usata per acquistare e vendere, ma senza che essa sia gravata di interessi. Anche un interesse dell'un per cento annuo è usura: peccato che la Chiesa di Roma l'abbia dimenticato, anzi apprendendo perfettamente le scaltre, spregiudicate pratiche dei feneratori, si è trasformata in una banca. Se, invece, il denaro diventa banconota, carta forzosa, cifra digitata sullo schermo di un elaboratore si smaterializza in un'entità astratta. Pur non esistendo, essendo un ente creato dal nulla per dominare tutto e tutti, opprime i deboli, depaupera i derelitti, stringe in un cappio soffocante i debitori, rende schiavi di tesori chimerici gli avari, rafforza lo scellerato dominio dei potenti che impiegano i loro immensi, insanguinati capitali per uccidere, distruggere, inquinare, compiere delitti di ogni genere.

A Cesare quel che è di Cesare, dunque: come il Messia rifiutiamo in toto il potere. Poco importa se un celebre interprete del suo messaggio raccomandava che gli schiavi obbedissero ai padroni, legittimando così de facto e de iure quelle inique autorità politiche e religiose contro cui Cristo (o chi per lui) aveva consigliato la spada.
by Zret

Scandali finanziari


Nel nostro paese gli scandali finanziari, in cui svaniscono nel nulla enormi quantità di denaro, sono frequenti quasi quanto le elezioni, ed hanno come costante il fatto che i soldi non vengono mai ritrovati (esattamente come per i mandanti di stragi ed omicidi eccellenti).

Il denaro pare si volatilizzi.

Tesoretti ipotizzati, sussurrati, rincorsi…. ma mai ritrovati.

Eppure da qualche parte devono pur essere finiti, possibile che rintracciarli sia così difficile?

Migliaia di miliardi non viaggiano in contanti, chiusi in valigette e portate in ogni parte del mondo da spalloni, no?

Viviamo nell’era digitale, possibile che questi passaggi non lascino traccia? Ed infatti è impossibile.

Tutto lascia traccia….basta seguirla.

A leggere il libro nero della finanza internazionale la soluzione del problema esiste. Dicono gli autori:

“Si è soliti pensare che il denaro, soprattutto quello virtuale, quello dei computer delle banche, non lasci traccia e sfrecci, alla velocità della luce, da un conto ad un altro, da un paradiso fiscale ad un altro senza lasciare traccia dei suoi passaggi. E’ falso. [1]



Ogni movimentazione di denaro o valori mobili (titoli, obbligazioni, ecc…) viene registrata e conservata. E non da adesso. Sin dagli anni ’30 tra alcuni paesi (38), ed a livello mondiale dagli anni ‘60.

Questo perché da quando il trasferimento di denaro e di valori immobiliari hanno iniziato ad avvenire, non più materialmente ma, attraverso la c.d. “faxmoney”, le banche hanno avvertito la necessità di garantire queste transazioni conservando prova di questi scambi. Hanno, quindi, deciso di creare una sorta di “notaio internazionale” che potesse registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi avvenuti.

Tale “notaio internazionale” è costituito dalle società di clearing, ovvero camere internazionali di compensazione.

Queste società, dunque, si occupano di registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti.


In Europa sono due le società che fungono da “notaio internazionale”per gli scambi transfrontaliferi:

1. La Clearstream, nata in Lussemburgo il 28 settembre 1970 con il nome di Cedel e, nel 2000, ribattezzata Clearstream);

2. La Euroclear, nata a Bruxelles nel 1968.

“Queste due società hanno il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. Il commercio di obbligazioni permette di raccogliere ed impiegare del denaro senza apparire nominalmente tranne che nei documenti interni alle banche. E’ uno dei prodotti preferiti dagli addetti al riciclaggio e dai clienti che maneggiano molta liquidità…[2]”.

Ovviamente queste società sono state fondate da banche ed hanno banche come soci. Tutto tra loro insomma.

Fondate queste due società per la registrazione degli scambi dei valori mobili rimaneva, però, scoperto il mercato del denaro contante.

Così i due principali azionisti di Clearstream ed Euroclear hanno fondato, nel 1973, la Swift, ovvero una società che permette, grazie sempre alla registrazione, avvallo e conservazione la trasmissione rapida della moneta nelle varie divise.

Dunque, fin dal 1973, grazie a queste tre società (Clearstream, Euroclear e Swift) nessuna transazione internazionale di valori mobili o denaro contante può avvenire senza che venga registrata e conservata.

Naturalmente le tre società, nate per una iniziativa bancaria privata, si sono sempre opposte a qualsiasi controllo pubblico sulle loro attività. E ti pareva.

Attenzione perché stiamo parlando di colossi.

Si pensi che la sola Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear.
Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro.

Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni.

Nessun controllo pubblico e nessuna domanda per questi piccoli errorini.

Ma non solo.

Da principio il regolamento interno di Cedel prevedeva che tutti i conti di tutti i clienti associati di clearing venissero pubblicati in una lista. Tale lista veniva, poi, pubblicata regolarmente e distribuita agli aderenti al sistema.

Intorno agli anni ’80 Cedel, dietro richiesta di due grandi banche italiane e di varie banche tedesche, ha creato un sistema di conti “non pubblicati”, ovvero “conti invisibili” che non appaiono nelle liste ufficiali.

La persona incaricata di concedere le autorizzazioni all’apertura di questi conti invisibili era Gèrard Soisson.

Gèrard Soisson però, da un lato era preoccupato dell’uso illecito che si potesse fare di questi conti invisibili, dall’altro desiderava anche fortemente che la Cedel fosse controllata da un Ente Pubblico.

Indovinate che fine a fatto?

Gèrard Soisson è morto il 28 luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. Il certificato medico non precisa l’origine del decesso. Si parla di “morte naturale”. Eppure Gèrard Soisson era un quarantenne sano, sportivo, cintura nera di karatè. Ma muore improvvisamente dopo aver fatto jogging mentre beve un bicchiere d’acqua al bar dell’albergo.

Può capitare.

Ciò che non si capisce però è perché subito dopo la morte il corpo di Gèrard Soisson sia stato stranamente eviscerato (certo è che, una volta tolte le viscere ad un corpo, diventa difficile trovare tracce di avvelenamento).

Non solo ma la sua salma ha impiegato ben 4 giorni per arrivare dalla Corsica in Lussemburgo (probabilmente, per il trasporto, hanno usato un barchino a remi).

Comunque sono in molti a ritenere, compresa la sua famiglia, che Gèrard Soisson, in realtà sia stato avvelenato.

Il perché è facile da intuire.

Dopo la sua morte più del 50% dei conti sono diventati “non ufficiali” o “non pubblicati”.

La conseguenza di tutto ciò è che noi, ancora oggi, ci chiediamo dove siano finiti i soldi del Crack del Banco Ambrosiano, Cirio, Parmalat, della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta, ecc…

Eppure tutte le transazioni di denaro o valori mobili sono registrate in queste società che non sono situate in paradisi fiscali, ma in Europa: due sono a Bruxelles ed una in Lussemburgo.

E…..provare a chiedere?

Tutto questo noi oggi lo sappiamo grazie al coraggio di un ex dipendente di Clearstream, Ernest Backes, che insieme a Denis Robert ha scritto il libro “Soldi, il libro nero della finanza internazionale”.

Il libro, ovviamente, è stato poco pubblicizzato (meglio sapere le avventure amorose di Bettino Craxi) ma è di grande interesse.

Leggendolo si possono capire molte cose su alcune delle vicende mondiali più inquietanti (Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, Michele Sindona, IOR, Vaticano, scandalo Iran-contra, BCCI, Gladio, mafia, riciclaggio, ONU, organizzazioni non governative, Bilderberg, Trilateral, Opus Dei, Saddam Hussein, massoneria, P2, ecc…).


Cosa dobbiamo concludere dopo aver letto il libro?

Che la possibilità di sapere dove va il denaro, chi lo maneggia, e per quali fini, esiste. Ma lo Stato (sia il nostro, sia gli altri stati esteri, che in questo non sono da meno di noi), non ha alcun interesse a scoprire la verità su queste vicende e farle sapere.

E chi ci ha provato, appunto, è morto.

Solange Manfredi

25 maggio 2008

I mutui e la truffa governativa



A quanto pare il governo ha fatto una cosa che dipinge come "aiuto alle famiglie", ovvero ha rinegoziato (al posto vostro) il vostro mutuo. Solo che non ci ha fatto un grande affare.

Quello che ha fatto il governo e'stato di dare alle famiglie la possibilita' di trattare ai tassi di sconto del 2006 i mutui, a patto che diventino dei mutui a rata fissa (col tasso del 2006) ma lunghezza variabile.

I mutui a lunghezza variabile sono sempre esistiti, e si fanno generalmente per cifre piccole, perche' e' piu' facile poterli estinguere. Io ne feci uno anni fa per finanziare il mio tetto di casa, con una rata di un centinaio di euri/mese, che infatti ho estinto quest'anno. Per una semplice ragione: il vantaggio di quel mutuo e' di avere una rata che non possa dare sorprese , ma lo svantaggio e' che, al crescere dei tassi reali, il numero di mesi possa crescere enormemente.

Il problema e' il seguente: che se cresce il numero di rate, viene ricalcolato l'interesse. Cosa puo' portare, questo, nella peggiore delle ipotesi?

Nella peggiore delle ipotesi puo' portarvi, come e' ovvio, a pagare "e" volte la cifra di interessi che avreste pagato prima. "e" volte significa che fa 2,71828 18284 59045 23536 02874 71352 66249 77572 47093 69995 95749....

In pratica, quello che fa il governo e' trattare una rata uguale a quella pagata nel 2006, per poi dire che siccome i tassi sono cresciuti, allora il mutuo diventa a rata fissa ma la durata cambia.

L'inculata non e' cosi' evidente, perche' la successione neperiana inizia ad avvicinarsi ad e gia' per numeri inferiori a quelli del numero di rate di un mutuo ventennale, ma vorrei far presente che passare da 2,5 a 2,6 significa averci perso un cazzo bel 4%, ovvero che alla fine del mutuo alla banca avrete pagato un bel 4% in piu'.

Allora direte: si', ma fissando la rata le famiglie non hanno piu' sorprese, e anche un semplice abbassamento di rata e' quanto di meglio un bilancio sofferente possa desiderare.

Ni.

Si' perche' ovviamente pagare meno fa piacere.Ni perche' un allungamento del 4% del montante significa passare da 20 anni di mutuo a quasi 30. Il problema e': supponiamo che abbiate fatto un mutuo a 30 anni, vabe', andrete in pensione e lo chiuderete.

Se lo avete fatto a 40 anni, sara' difficile che a 70 lavoriate, e sarete dei pensionati che pagano un mutuo. La sorpresa per voi potrebbe essere la quantita' di rate che potrebbero aggiungersi alla fine del vostro mutuo!

Se posso dare un consiglio:

Il tasso euribor e' attorno al 3.2. Probabilmente, mano a mano che la tempesta subprime si affievolira' perche' i danni saranno noti leggendo i bilanci, e' destinato a calare ancora. Lasciate il vostro tasso come variabile LEGATO all' EURIBOR.
Se e' passato qualche anno da quando avete aperto il mutuo, la cifra capitale dovrebbe essere calata. Se rispalmate il mutuo sullo stesso numero di anni, la rata calera'. Avrete perso anni, e molta della cifra versata (perche' le prime rate coprono la parte interessi), ma potreste avere , chiedendo un mutuo EURIBOR con uno spread decente, un calo considerevole della rata.
Se siete in difficolta', avrete probabilmente contratto altri debiti. La vostra banca lo vede in centrale dei rischi. Quello che potete fare e' riaccendere un mutuo, per la stessa rata, per lo stesso numero di anni, perdendo la cifra pagata sinora ma chiudendo i debiti al consumo che avete aperto: ricordate che nel mondo del credito al consumo i tassi arrivano al 25% e non sono mai inferiori al 15%!!!!!
In definitiva, la cosa migliore e' di andare nella vostra banca, dicendo che volete consolidare il debito , facendo sparire il credito al consumo. Aprirete un altro mutuo "casa + liquidita'", col quale chiuderete il vecchio mutuo e i debiti al consumo.(Agos, Findomestic, etc etc) .

La banca sara' piu' tranquilla perche' avra' un cliente meno a rischio, migliorando il proprio tasso di rischio insolvenza, guadagnandoci in sede di riassicurazione, e voi potreste alleggerire di molto il bilancio domestico.

Ma di certo, l'operazione di Berlusconi NON e' un grande affare. Anche perche' se volete proprio un mutuo a rata fissa e durata variabile, la banca ve lo dava gia': come si dice a Bologna, a dare via il culo in zona fiera i clienti li trovate sempre.
di Uriel

24 maggio 2008

Il signoraggio: fra il sacro e il profano


l denaro è un simbolo, letteralmente, poiché, come tutti i simboli, esso sta per. Già questo basterebbe per trasferirlo da mondo della venalità ad una sfera superiore, ermeneutica. Siamo, però, abituati a considerare il denaro come qualcosa di concreto, di solido, su cui fondare le nostre sicurezze economiche, eppure esso possiede una natura mercuriale, fuggevole, mobile. I soldi circolano: circolante è sinonimo di denaro. I beni mobili sono quelli monetari.

Tralasciate complesse e sovente astruse questioni di tipo economico, riscopriamo il vero valore dei lingotti e delle monete nell'antichità. Il loro valore non era solo nel conio e nel titolo, ma nel baluginio divino ed astrale che l'oro, l'argento e l'elettro custodivano. L'oro è il sole, l'argento la luna. Nei tempi remoti i metalli scintillanti riverberavano una luce sacra, sia pure destinata a stimolare la virgiliana sacra fames auri, un'esecranda avidità. Allora le monete, che portavano l'effigie di un dio, a volte erano tesaurizzate, tenute come talismani o gioielli: per gli scambi si poteva ancora ricorrere al baratto, ai doni reciproci, al bestiame. Era questa l'economia della cultura omerica.

I primi banchieri furono i sacerdoti delle città di Sumer: a loro già si deve la lenta, funesta trasformazione della pecunia da amuleto, da strumento per le transazioni commerciali in merce. Dall’uso del denaro all’usura il passo è breve. Con usura, ci ammonisce Ezra Pound, si può solo corrompere e rovinare. Non è un caso se Dante, condannando i prestatori ad essere tormentati nell'inferno, li reputa peccatori contro l'arte. L'arte è il lavoro onesto: nulla è disonorevole e disonesto come l'arricchimento frutto di speculazioni e di frodi. Che cosa penserebbe il sommo poeta dell'ignobile sistema definito signoraggio bancario?

A Cesare quel che è di Cesare; a Dio quel che è di Dio;... a me quel che è mio, come chiosa Gesù in un altro Vangelo. Dubitiamo che il Messia intendesse avallare, con la sua risposta ad una domanda insidiosa dei Farisei, il tributo all'imperatore. Piuttosto, come ritiene Elémire Zolla, si può congetturare che egli, esortando a rendere il denaro a Cesare, dichiarasse che la coniazione è un atto di forza. "Il Messia accusa i banchieri di essere dei ladri, perché speculano sui cambi. Se si fosse ascoltato il Cristo, o il denaro non esisterebbe o solo una moneta sacra avrebbe circolato, con un rapporto fisso tra oro ed argento." Il numerario, benché non più sacro, può essere, se frutto di attività probe, giovevole, favorendo i commerci ed un certo benessere, purché si creda nel suo portentoso potere di trasformarsi in un oggetto d'uso o in una prestazione d'opera. Le persone che dimostrano fede non sono tanto quelle che credono in Dio, ma coloro i quali si affidano alla magica virtù del denaro: fede, fido, fideiussione... sono termini dell'economia.

E' quindi possibile pensare ad una società in cui la moneta sonante sia usata per acquistare e vendere, ma senza che essa sia gravata di interessi. Anche un interesse dell'un per cento annuo è usura: peccato che la Chiesa di Roma l'abbia dimenticato, anzi apprendendo perfettamente le scaltre, spregiudicate pratiche dei feneratori, si è trasformata in una banca. Se, invece, il denaro diventa banconota, carta forzosa, cifra digitata sullo schermo di un elaboratore si smaterializza in un'entità astratta. Pur non esistendo, essendo un ente creato dal nulla per dominare tutto e tutti, opprime i deboli, depaupera i derelitti, stringe in un cappio soffocante i debitori, rende schiavi di tesori chimerici gli avari, rafforza lo scellerato dominio dei potenti che impiegano i loro immensi, insanguinati capitali per uccidere, distruggere, inquinare, compiere delitti di ogni genere.

A Cesare quel che è di Cesare, dunque: come il Messia rifiutiamo in toto il potere. Poco importa se un celebre interprete del suo messaggio raccomandava che gli schiavi obbedissero ai padroni, legittimando così de facto e de iure quelle inique autorità politiche e religiose contro cui Cristo (o chi per lui) aveva consigliato la spada.
by Zret

Scandali finanziari


Nel nostro paese gli scandali finanziari, in cui svaniscono nel nulla enormi quantità di denaro, sono frequenti quasi quanto le elezioni, ed hanno come costante il fatto che i soldi non vengono mai ritrovati (esattamente come per i mandanti di stragi ed omicidi eccellenti).

Il denaro pare si volatilizzi.

Tesoretti ipotizzati, sussurrati, rincorsi…. ma mai ritrovati.

Eppure da qualche parte devono pur essere finiti, possibile che rintracciarli sia così difficile?

Migliaia di miliardi non viaggiano in contanti, chiusi in valigette e portate in ogni parte del mondo da spalloni, no?

Viviamo nell’era digitale, possibile che questi passaggi non lascino traccia? Ed infatti è impossibile.

Tutto lascia traccia….basta seguirla.

A leggere il libro nero della finanza internazionale la soluzione del problema esiste. Dicono gli autori:

“Si è soliti pensare che il denaro, soprattutto quello virtuale, quello dei computer delle banche, non lasci traccia e sfrecci, alla velocità della luce, da un conto ad un altro, da un paradiso fiscale ad un altro senza lasciare traccia dei suoi passaggi. E’ falso. [1]



Ogni movimentazione di denaro o valori mobili (titoli, obbligazioni, ecc…) viene registrata e conservata. E non da adesso. Sin dagli anni ’30 tra alcuni paesi (38), ed a livello mondiale dagli anni ‘60.

Questo perché da quando il trasferimento di denaro e di valori immobiliari hanno iniziato ad avvenire, non più materialmente ma, attraverso la c.d. “faxmoney”, le banche hanno avvertito la necessità di garantire queste transazioni conservando prova di questi scambi. Hanno, quindi, deciso di creare una sorta di “notaio internazionale” che potesse registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi avvenuti.

Tale “notaio internazionale” è costituito dalle società di clearing, ovvero camere internazionali di compensazione.

Queste società, dunque, si occupano di registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti.


In Europa sono due le società che fungono da “notaio internazionale”per gli scambi transfrontaliferi:

1. La Clearstream, nata in Lussemburgo il 28 settembre 1970 con il nome di Cedel e, nel 2000, ribattezzata Clearstream);

2. La Euroclear, nata a Bruxelles nel 1968.

“Queste due società hanno il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. Il commercio di obbligazioni permette di raccogliere ed impiegare del denaro senza apparire nominalmente tranne che nei documenti interni alle banche. E’ uno dei prodotti preferiti dagli addetti al riciclaggio e dai clienti che maneggiano molta liquidità…[2]”.

Ovviamente queste società sono state fondate da banche ed hanno banche come soci. Tutto tra loro insomma.

Fondate queste due società per la registrazione degli scambi dei valori mobili rimaneva, però, scoperto il mercato del denaro contante.

Così i due principali azionisti di Clearstream ed Euroclear hanno fondato, nel 1973, la Swift, ovvero una società che permette, grazie sempre alla registrazione, avvallo e conservazione la trasmissione rapida della moneta nelle varie divise.

Dunque, fin dal 1973, grazie a queste tre società (Clearstream, Euroclear e Swift) nessuna transazione internazionale di valori mobili o denaro contante può avvenire senza che venga registrata e conservata.

Naturalmente le tre società, nate per una iniziativa bancaria privata, si sono sempre opposte a qualsiasi controllo pubblico sulle loro attività. E ti pareva.

Attenzione perché stiamo parlando di colossi.

Si pensi che la sola Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear.
Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro.

Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni.

Nessun controllo pubblico e nessuna domanda per questi piccoli errorini.

Ma non solo.

Da principio il regolamento interno di Cedel prevedeva che tutti i conti di tutti i clienti associati di clearing venissero pubblicati in una lista. Tale lista veniva, poi, pubblicata regolarmente e distribuita agli aderenti al sistema.

Intorno agli anni ’80 Cedel, dietro richiesta di due grandi banche italiane e di varie banche tedesche, ha creato un sistema di conti “non pubblicati”, ovvero “conti invisibili” che non appaiono nelle liste ufficiali.

La persona incaricata di concedere le autorizzazioni all’apertura di questi conti invisibili era Gèrard Soisson.

Gèrard Soisson però, da un lato era preoccupato dell’uso illecito che si potesse fare di questi conti invisibili, dall’altro desiderava anche fortemente che la Cedel fosse controllata da un Ente Pubblico.

Indovinate che fine a fatto?

Gèrard Soisson è morto il 28 luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. Il certificato medico non precisa l’origine del decesso. Si parla di “morte naturale”. Eppure Gèrard Soisson era un quarantenne sano, sportivo, cintura nera di karatè. Ma muore improvvisamente dopo aver fatto jogging mentre beve un bicchiere d’acqua al bar dell’albergo.

Può capitare.

Ciò che non si capisce però è perché subito dopo la morte il corpo di Gèrard Soisson sia stato stranamente eviscerato (certo è che, una volta tolte le viscere ad un corpo, diventa difficile trovare tracce di avvelenamento).

Non solo ma la sua salma ha impiegato ben 4 giorni per arrivare dalla Corsica in Lussemburgo (probabilmente, per il trasporto, hanno usato un barchino a remi).

Comunque sono in molti a ritenere, compresa la sua famiglia, che Gèrard Soisson, in realtà sia stato avvelenato.

Il perché è facile da intuire.

Dopo la sua morte più del 50% dei conti sono diventati “non ufficiali” o “non pubblicati”.

La conseguenza di tutto ciò è che noi, ancora oggi, ci chiediamo dove siano finiti i soldi del Crack del Banco Ambrosiano, Cirio, Parmalat, della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta, ecc…

Eppure tutte le transazioni di denaro o valori mobili sono registrate in queste società che non sono situate in paradisi fiscali, ma in Europa: due sono a Bruxelles ed una in Lussemburgo.

E…..provare a chiedere?

Tutto questo noi oggi lo sappiamo grazie al coraggio di un ex dipendente di Clearstream, Ernest Backes, che insieme a Denis Robert ha scritto il libro “Soldi, il libro nero della finanza internazionale”.

Il libro, ovviamente, è stato poco pubblicizzato (meglio sapere le avventure amorose di Bettino Craxi) ma è di grande interesse.

Leggendolo si possono capire molte cose su alcune delle vicende mondiali più inquietanti (Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, Michele Sindona, IOR, Vaticano, scandalo Iran-contra, BCCI, Gladio, mafia, riciclaggio, ONU, organizzazioni non governative, Bilderberg, Trilateral, Opus Dei, Saddam Hussein, massoneria, P2, ecc…).


Cosa dobbiamo concludere dopo aver letto il libro?

Che la possibilità di sapere dove va il denaro, chi lo maneggia, e per quali fini, esiste. Ma lo Stato (sia il nostro, sia gli altri stati esteri, che in questo non sono da meno di noi), non ha alcun interesse a scoprire la verità su queste vicende e farle sapere.

E chi ci ha provato, appunto, è morto.

Solange Manfredi