23 agosto 2010

L'Italia è diventato un Paese in cui non si può più né vivere né morire




http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRiGFUpIboj1W5N5h1WbBnRK3W37fb8m9wrTAiqvz_H_zGrMKU&t=1&usg=__-6895H3lDOA_JFNRX3YsRVcJTB0=


Il sindaco di Verona , Tosi, ha elevato da 36 a 500 euro le multe per chi avvicina le prostitute in strada. Poiché in Italia la prostituzione non è ancora un reato, e probabil mente non lo sarà mai in modo ufficiale (altrimenti oltre a colpire il mercimonio da strada, come si cerca di fare ora, si dovrebbe andare ad indagare su certi traffici, più sofisticati, come quello di dare una ragazza una particina in qualche fiction in cambio di una prestazione sessuale, che a onor del vero sono molto più squallidi e gravi della prostituzione classica perché si basano sul ricatto), l'escamotage per punire i clienti delle lucciole sta nel fatto che, con le loro macchine ferme, ingombrano il traffico. Dopo il decreto Maroni che dà amplissimi poteri ai sindaci per colpire, fra gli altri, "i comportamenti che offendono la pubblica decenza", molti amministratori comunali hanno seguito l'esempio di Tosi e sicuramente molti altri lo faranno. A Trento, invece è stato fermato un padre che stava fil mando suo figlio in una piscina comunale. Motivo? Insieme al figlioletto che dava le prime bracciate aveva inquadrato anche altri bambini seminudi , cioè in costumino da bagno, ed era quindi sospetto di pedofil ia.Stiamo vivendo un'epoca vittoriana, e non solo in campo sessuale. Sempre a Verona è vietato consumare alcol fuori dai bar (alla prima bottiglia fan 100 euro alla terza 500), dormire all'aperto, sbocconcellare panini per strada; girare a torso nudo, bagnarsi nelle vasche pubbliche. Il mullah Omar era più permissivo. Il sindaco di Vicenza dal canto suo, ha imposto la solita multa di 500 euro (che, se non sbaglio, fan quasi un mil ione delle vecchie lire) "per camper e roulotte che trasformano la sosta in un bivacco", mentre quello di Novara ha vietato le passeggiate notturne nei parchi se si è in più di due (il che equivale, più o meno, a quella di sposizione del regime fascista che considerava "adunata sedi ziosa" un capannello di più di cinque persone). Sono noti poi i limiti sempre più feroci e generalizzati imposti al consumo di alcol e al fumo, non solo a tutela dei soggetti passivi ma anche di quelli attivi, perché chi fuma in un parco (come è capitato a un rumeno di 54 anni che si è visto appioppare, a Verona , una multa di 50 euro) non danneggia, se danneggia, altri che sè stesso cosa che se non vogliamo tornare allo "Stato etico" che decide per i cittadi ni, di hegeliana e fascista memoria, contro il quale hanno tuonato, in questi anni, proprio gli intellettuali del centrodestra, dovrebbe stare nella sua piena libertà. Altri limiti simil -Tosi dobbiamo aspettarci dal recentissimo decreto Maroni che dà ai sindaci poteri più forti di quelli del prefetto. E a Firenze, a Venezia, a Trento e in altre città è vietato chiedere l'elemosina, cosa che non si era mai vista prima, neppure, anzi, nei "secoli bui" del Medioevo, in nessuna società del mondo (ad eccezione della Russia sovietica).
Non ci sono mai stati tantiverboten e limiti alle libertà indi viduali come nell'epoca presente e in questo regime, non importa se governato dalla destra o dalla sinistra, dove tutti si di chiarano liberali. Ma il culmine si è raggiunto con la vicenda di Eluana Englaro dove il Parlamento (il Parlamento!), in versione quasi bipartisan, vuole impedi re, nonostante una decisione in contrario del Tribunale, ad una povera donna in coma da sedi ci anni di andare incontro alla sua morte naturale.Di questo passo si finirà a decidere della vita e della morte di una persona per referendum.
E l'Italia è di ventata un Paese dove non si può più né vivere né morire.

di Massimo Fini

22 agosto 2010

Wall Street non sta morendo, è già morta!



Questa è la settimana in cui Wall Street è morta di fatto. Il sistema della Federal Reserve che stava già tentando altri salvataggi dopo una serie di salvataggi monetari iperinflazionistici praticamente a tassi zero, ha ora dichiarato la propria intenzione di varare la più drastica replica della stessa politica monetaria iperinflazionistica che condusse al crollo dell’economia della Germania di Weimar durante l’estate e l’autunno del 1923.

E’ indicativo il fatto che coloro che esortano l’EIR a pubblicare un’analisi monetarista delle chance di ripresa di Wall Street abbiano avuto sempre torto in tutti i pronostici e suggerimenti da loro presentati, a quanto ne so, negli ultimi due decenni. Neanche uno di questi benintenzionati ciarlatani ha mai affrontato gli effetti post-1987 delle frodi monetarie intrinsecamente inflazionistiche di Alan Greenspan dal punto di vista dell’unico metodo di previsione che abbia avuto successo negli ultimi decenni, il metodo dei pronostici basati sull’economia reale che fornisco da decenni.

Per quelle persone ragionevoli che desiderano onestamente sapere i fatti essenziali, bastino i seguenti per il momento.

Subito dopo lo sbarco in Normandia guidato con successo dagli Stati Uniti, sia i vertici militari americani che quelli tedeschi sapevano che il regime di Hitler era praticamente finito. Tale consapevolezza condusse alla rivolta contro il Presidente Franklin Delano Roosevelt sostenuta da Wall Street e attuata dalla stessa banda di interessi finanziari di Wall Street e Londra che non solo odiavano Roosevelt, ma si era unita alla Banca d’Inghilterra nel mettere al potere Adolf Hitler, fino a quando Winston Churchill non cominciò a strillare per ottenere l’aiuto militare ed economico degli Stati Uniti di Franklin Roosevelt contro Hitler (“Non contraddirmi amico. Sono stato in quella guerra e conosco molto bene tutti i fatti essenziali di questa faccenda”).

In Francia, la stessa feccia di Wall Street e Londra che aveva portato al potere Hitler in Germania negli anni Venti e Trenta, tornò molto rapidamente alla stessa politica economica e sociale filo-fascista.

Non mi sorprese il sostegno dato da Wall Street alla candidatura di Harry S. Truman alla vicepresidenza. La notte in cui giunse la notizia della morte di Roosevelt [mi trovavo] nel teatro bellico di Cina-Birmania-India e risposi alle domande di un gruppo di commilitoni: “Finora abbiamo vissuto questa guerra sotto un grande presidente. Ora, egli è stato sostituito da un piccolo uomo, ed ho paura di quello che ci accadrà”. Nel 1947, inviai una lettera al Generale Dwight Eisenhower, allora presidente della Columbia University, indicando i motivi per cui lo esortavo a candidarsi alle elezioni presidenziali del 1948. Rispose dicendo in sostanza “non in questo momento” e in seguito compresi il suo ragionamento.

Nel lasciare il teatro di guerra Cina-Birmania-India circa un anno dopo la fine della guerra in Europa, sapevo che la feccia di Wall Street legata a Londra era il nemico mortale a lungo termine della nostra nazione. Ciononostante, gli Stati Uniti erano troppo potenti, e la memoria storica dei cittadini statunitensi troppo forte, perché i britannici potessero riassumere il ruolo imperiale che avevano svolto nel mondo dal trionfo della Compagnia Britannica delle Indie Orientali nel febbraio 1763. Gli Stati Uniti rimasero potenti fino a quando l’assassinio del Presidente Kennedy non spianò la strada all’inizi della lunga guerra che Kennedy aveva impedito finchè era in vita. I successivi dieci anni di guerra in Indocina fecero crollare gli Stati Uniti nel modo desiderato dalla Londra imperiale.

Nell’estate del 1971, durante l’amministrazione del Presidente Richard Nixon, ci furono due sviluppi cruciali. Prima di tutto il ruolo di Arthur Burns nell’annullare l’accordo di Bretton Woods del 1944. In secondo luogo l’azione del britannico Lord Jacob Rothschild nell’utilizzare il crollo del sistema di Bretton Woods per lanciare quello che divenne il Gruppo imperiale Inter-Alpha, un gruppo il cui influsso controlla attualmente quasi il 70% delle operazioni bancarie e finanziarie del mondo. Tale gruppo, che di fatto attualmente possiede Wall Street, ed anche il Presidente Barack Obama e la sua amministrazione, ha messo in piedi la bolla speculativa di quadrilioni di dollari di denaro puramente fittizio, da Monopoli, nella forma di derivati finanziari ed altre truffe simili.

Nello sforzo di tenere in piedi questa gigantesca massa di quadrilioni di dollari nominali controllati dagli anglo-americani - il “denaro da Monopoli e da casinò chiamato derivati e simili” - fornendo il necessario margine di sostegno a tale massa di valuta da gioco, i truffatori di Londra e altrove della stazza di Alan Greenspan hanno prosciugato quello che restava degli Stati Uniti e dei suoi cittadini, superando le follie di Maria Antonietta e suo marito che distrussero gran parte dell’Europa continentale fino e oltre il periodo delle guerre napoleoniche.

Il risultato è che questa settimana la Federal Reserve ha indicato che è stato raggiunto uno stato di disperazione monetarista tale per cui la Fed è ora disposta a scatenare al di là dei confini degli Stati Uniti stessi quello che i predatori britannici e francesi negli anni Venti vararono come la crisi da crollo iperinflazionistico della Germania di Weimar.

Senti bello. Che cosa induce persone sciocche come te a discutere le difficoltà che incontra la Federal Reserve? Che diavolo proponi di fare? Mandare una corona di fiori al funerale di Wall Stree.
di Lyndon H. LaRouche, Jr.

21 agosto 2010

Crisi e sintesi

Un articolo da non perdere, una lucida visione, una realtà nascosta, sempre...

Porre la magistratura sotto il controllo politico. E' troppo facile per un servizio segreto infiltrare i magistrati ed abbattere qualsiasi governo. Esistono gia' le elezioni, per abbattere i governi, punto. E' cosi' in Francia e adesso hanno seguito Brasile, Cile, Venezuela, dopo che puntualmente qualche corte del cazzo ha iniziato ad attaccare il governo eletto. In democrazia l'investitura popolare prevale su qualsiasi altro potere, punto. Altrimenti e' un regime dei giudici.

Mi chiedono da piu' parti come mai , come ho menzionato, se non si tratta di meriti particolari, allora l' Italia abbia resistito alla crisi in maniera migliore rispetto a molti altri paesi. Gli USA cadono tutt'ora a picco (nonostante le favole di Obama) , e il rating di Moody's al debito UK dimostra solo che Moody's racconta favole, mentre la Germania fatica a trasformare l'aumento del PIL in benefici per la popolazione. Che cosa caratterizza il nostro paese?

Scordatevi minchiate come "tradizione", "cultura", "mentalita'", ed altre seghe. Gli effetti materiali derivano da cause materiali, punto. Se posso quantificare un effetto, devo poter quantificare la causa. Se un effetto quantificabile viene da una causa non quantificabile, per quanto mi riguarda e' un evento casuale.

Quali sono le cause materiali? Principalmente, il nostro ordinamento in materia di economia, che si e' evoluto in maniera particolare.

Dopo il 1945, il mondo fu ricostruito secondo i dettami di due potenze, che erano USA e URSS. Poiche' sull'occidente l' URSS era un incumbent, ma non aveva influenza diretta, la geometria dell'occidente fu in gran parte disegnata dagli USA.

Qual'e' il posto che , secondo gli USA, devono occupare i paesi latini nel mondo? Basta osservare cosa sia successo nei paesi latini sotto la loro influenza totale. Dittature protofasciste o esplicitamente fasciste, come in Argentina, colonizzazione economica, poverta' e cartelli criminali. Con la sola esclusione di Cuba, finita sotto l'influenza sovietica, questo e' stato il destino di tutti i paesi latini sotto l'influenza anglosassone, per la semplice ragione che questa e' la visione, il progetto, il piano che gli anglosassoni hanno in mente riguardo al mondo.

Domanda: come mai l' Italia non e' finita allo stesso modo? La risposta e' che stava per finirci, ma sono intervenuti due fattori che hanno "legato le mani" agli americani.

Il primo fattore e' che in Italia c'era una fortissima presenza del PCI, e quando fu data alle stampe la notizia dell'inesistente golpe di De Lorenzo , dall URSS arrivo' puntuale l'ordine di mobilitazione. Gli americani capirono in quel momento che se avessero dato l'ordine di un classico colpo di stato in stile sudamericano, immediatamente ci sarebbe stata una mobilitazione di piazza, ed immediatamente l' Italia sarebbe passata, paradossalmente, sotto il controllo dei sovietici.

Questo primo test, ed i suoi esiti, fecero rizzare i capelli in testa alla CIA, che decise di NON usare la medicina sudamericana del dittatore fascista in Italia.

Il secondo fenomeno, arrivato piu' tardi, fu quello della lotta armata. Ufficialmente i russi non c'entravano, ma era chiaro che se l'Italia fosse diventata una dittatura sotto il controllo del solito Pinochet italiano, avrebbero potuto finanziare i "partigiani" ufficialmente, dal momento che sarebbe stato possibile far digerire come "partigiano" l'uomo delle BR.

I punti di rischio, per gli USA, erano due: gestire l' Italia come avevano gestito il sudamerica , cioe' con colpi di stato e dittatori "amici" era rischioso perche' esisteva il pericolo concreto di rivolta dei comunisti, e conseguente contro-colpo di stato.(1)

All'epoca non potevano neanche usare la magistratura per abbattere il governo , perche' l'alternativa sarebbe stata ancora il PCI, che non aspettava altro. La magistratura, ai tempi, si occupava proprio di sindacalisti e comunisti, al punto che i compagni di D'Alema definirono i giudici "sepolcri imbiancati" ancora nel 1982.

Di conseguenza, l' italia ha vissuto fino al crollo del blocco sovietico quasi immune dalla "cura americana", la cura a base di vuoto di potere e/o colpi di stato che gli americani riservano ai paesi latini, e che e' il marchio della loro influenza. Quando un paese latino diventa simile al Messico o all' Argentina, potete stare certi che dietro c'e' la CIA.

Immuni dal potere del governo USA, che non interveniva per timore dei russi, l'estabilishment italiano doveva comunque competere con lo strapotere di una serie di "competitori", i quali avevano dalla loro parte i governi che facevano le regole. Quello che il potere economico italiano fece fu di stabilizzare negli anni un diritto commerciale, fiscale e privato che aveva un solo scopo: conservare l'esistente nelle mani degli italiani, perche' qualsiasi passaggio di mano implicava il rischio di uno straniero che , con il suo strapotere finanziario, colonizzasse il paese svuotandolo, come e' successo al Messico e all' Argentina.

Fino al crollo dell'impero sovietico, cioe', l'economia italiana si basava su alcuni grandi pilastri, appositamente concepiti per tenere fuori la grande finanza di Londra e New York, ed impedire che il paese facesse la fine dei paesi sudamericani sotto influenza USA.

  • Aziende di stato. La gran parte delle aziende grandi e massime, che venivano tenute fuori dalle grinfie della grande finanza internazionale e delle aziende anglosassoni.
  • Aziende legate ad aziende di stato. Lo stato si prodigava di piazzare golden share, o di averli come clienti privilegiati, in modo da legarli alle decisioni della politica, e indirettamente dei poteri forti italiani.
  • Aziende private vere e proprie. Una legislazione soffocante e vessatoria faceva si' che fossero quasi tutte a conduzione familiare, che venissero di fatto ereditate, e per essere sicuri di non venire distrutta da competitori artificiali(2).

Non si trattava di una vera e propria paranoia: era quello che sistematicamente e rigorosamente gli USA facevano a tutte le aziende straniere che facevano concorrenza alle proprie (Basti ricordare il caso ENI/Enrico Mattei) , ed era cio' che sistematicamente gli USA facevano ai paesi latini ove potevano spadroneggiare. I francesi, per dire, si salvarono allo stesso modo, con un protezionismo analogo, e lo stesso avvenne in Germania.

Il problema vero era che l' Italia non avrebbe resistito un attimo se si fosse creato un vero mercato, per una semplice ragione: le aziende americane e/o straniere che avessero investito in Italia non lo avrebbero fatto per fare business, ma per trasformare l' Italia in una copia del Messico, e dei paesi latini del sudamerica. Disintegrare l'economia, indi produrre instabilita' politica, indi mandare un dittatore amico degli USA al governo. Questo e' il posto che la visione mondiale USA riserva al mondo latino.

E questo e' quello che hanno fatto all'intero sudamerica, con l'eccezione di Cuba e ora dei paesi che cadono verso l'orbita cinese. E che hanno iniziato a fare all' Italia dalla fine dell'impero sovietico.

Non appena la paura che un colpo di stato in Italia (o qualsiasi crollo sistemico) potesse portare i russi al potere e' finita, sono arrivate Mani Pulite prima e una serie di governi tecnici dopo, che hanno aperto l'economia ai grandi capitali, facendo modificare le leggi per "aprire" il paese al mercato.

Peccato che da questa apertura sia derivata la stessa distruzione che e' avvenuta in Messico, in Argentina, in tutti i paesi latini toccati dalla "benedizione" dell'economia "di mercato" secondo la scuola USA.

Adesso torniamo a bomba: che cosa ci ha limitato il disastro dei subprime?

E' stato il fatto che l'economia italiana ha tentato di resistere , mediante influenze sui governi da parte dei "salotti buoni", a questa operazione di "sprotezione", a questo abbattimento sistematico delle nostre difese economiche.

Ancora oggi esistono leggi che rendono praticamente impossibile per uno straniero aprire un'industria qui. Ed e' un BENE. E' un bene perche' se lo straniero apre un'industria qui oggi, non lo fa per causare sviluppo o per produrre, ma per distruggere il tessuto economico italiano.

Questo e' il punto: essendo un paese latino (per gli americani e' cosi') , il destino che ci riservano e' quello toccato al Messico. Punto. Adesso i casi sono due: o tenere una legislazione che tiene gli stranieri fuori dal gioco, o far finta di vivere in un mondo migliore possibile, dove non abbiamo nemici economici, e aprirci fiduciosi alle scorribande delle loro imprese, finendo spolpati e distrutti.

Ecco perche' abbiamo resistito: perche' non e' stato possibile al capitale straniero colpire troppo le nostre aziende, e questo perche' le nostre leggi conservano il potere economico italiano in mani italiane.

Se avessimo fatto subito tutte le leggi "moderne", per l'economia "moderna" che ci venivano chieste dai paesi "moderni", oggi saremmo un modernissimo paese del sudamerica, come Argentina e Messico.

Quali sono i passi per non finire schiacciati? I passi sono quelli che stanno facendo nei paesi dell'america latina per crescere e liberarsi dall'influenza americana.

  • Sfuggire ad accordi simili al NAFTA, compresa la UE. Si tratta di accordi internazionali che ti costringono ad abbassare la guardia contro la concorrenza, riducendo la controparte piu' debole ad un deserto industriale, espropriando i proprietari locali e gli imprenditori, e prelude ad un declino industriale ed economico. La nazione, in quanto tale, controlla le frontiere e disciplina le dogane. Riga.
  • Impedire al capitale straniero di penetrare nel paese senza l'autorizzazione della politica, e specialmente senza l'autorizzazione della confindustria/confartigianato/conf*, nonche' dei servizi segreti nazionali, e in ogni caso quando l'investitore straniero pesa piu' dell' uno/due per mille del PIL nazionale.

Questo e', esattamente, il contrario del mondo moderno. Ma quello che dimentichiamo e' che l'idea di economia moderna e' stata concepita , ad uso e consumo degli USA, proprio negli USA. Ci viene propinato che sarebbe moderno un mondo nel quale uno o due paesi anglosassoni sono sempre vincenti e ricchi, i paesi latini forniscono manodopera a basso costo e spazio per speculazioni e sono privi di peso politico, solo che non vi viene spiegato che questo e' il fine, ma ci vengono mostrati solo i metodi.

Nessuno ci dice che entrando nel WTO, nella UE, nell' FMI, il nostro destino sara' questo. Nessuno ci dice che se l'economia "moderna" e' una gara di nuoto, nella quale noi siamo cammelli, e che le regole del gioco le hanno scritte dei pesci. Certo, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti: peccato che solo alcuni siano pesci, e che guarda caso le regole del gioco le scrivano dei pesci.

Quando ci dicono "entrate nel WTO", "aderite ai trattati UE", "rimanete nell' FMI", "rendete piu' libera l'economia", "aprite il mercato all'estero", ci stanno dicendo "giocatevi tutto quello che avete in una gara di nuoto". Il che e' logico, perche' chi ce lo chiede e' un pesce.

Va meno bene se voi siete cammelli. E quando protestate, vi diranno "beh, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti". Il che dovrebbe far sembrare equa la gara, se dimentichiamo il piccolo particolare che i cammelli non nuotano.

La verita' e' che i cammelli vincerebbero se la gara fosse nelle sabbie del deserto. Ma ovviamente i pesci si guardano bene dal permettere che le regole del gioco siano quelle: ai pesci conviene una gara di nuoto. Vincono sempre loro.

La mia personale opinione e' che la crisi italiana sia nata con la fine dell'impero sovietico. Non appena gli americani hanno avuto la certezza che l' Italia non sarebbe caduta sotto l'influenza sovietica, gli americani hanno iniziato a darci la stessa minestra che hanno dato ai paesi del sudamerica, la minestra che e' la loro firma inconfondibile. Inchieste abbattono il governo, le imprese sono colonizzate e spezzettate senza che il governo possa intervenire , poi arriva l'uomo che fa il governo amico. E puf, vi ritrovate ad emigrare per lavorare a 2 dollari al giorno nel Texas, o a prostituirvi in Florida.

La mia opinione e' che i nazionalismi ed i protezionismi dovrebbero tornare. E dovrebbero tornare perche' rappresentano un bellissimo deserto nel quale noi, che siamo un cammello, possiamo vincere la gara. Mentre loro, che sono i pesci, non la vincono.

Se solo si rallentano un pochino i flussi commerciali, si svuota il mare ove i pesci nuotano. Quello che dovremmo fare, per invertire la crisi, e' di indebolire le sovrastrutture come WTO, FMI, UE, limitandoci ad uscirne o facendoci cacciare. Dopodiche', iniziare a riprendere sovranita' sulla moneta e sui confini, causando un irrigidimento a catena da parte delle altre nazioni. A quel punto, il mare si svuota, la gara di nuoto finisce, e si corre nel deserto.

Dove noi siamo i cammelli e loro i pesci.

Ma le regole, sia chiaro, saranno uguali per tutti. Che ci possiamo fare, noi, se loro hanno tutto questo bisogno di liberi scambi ovunque? Dopotutto, ci bastera' dire che il mondo e' "moderno" se ha frontiere, nazionalismi e protezionismi, e loro sono gli obsoleti.

di Uriel

(1) la seconda strategia usata in sudamerica erano le continue inchieste giudiziarie contro i governo avversari, ufficialmente contro la corruzione, come fu fatto in diversi paesi del sudamerica (anche contro Lula fu fatto qualcosa di simile) in pratica servivano per abbattere i politici antiamericani. Infiltrare la magistratura e' una tattica comune e collaudata della CIA. Ma questo in Italia venne dopo.

(2) Il governo USA ha finanziato, comprandone i bond, diverse aziende il cui senso di esistere era solo quello di stracciare qualche industria straniera, o a patto che aprissero in paesi stranieri ove stava nascendo un'industria locale pericolosa per loro.

23 agosto 2010

L'Italia è diventato un Paese in cui non si può più né vivere né morire




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Il sindaco di Verona , Tosi, ha elevato da 36 a 500 euro le multe per chi avvicina le prostitute in strada. Poiché in Italia la prostituzione non è ancora un reato, e probabil mente non lo sarà mai in modo ufficiale (altrimenti oltre a colpire il mercimonio da strada, come si cerca di fare ora, si dovrebbe andare ad indagare su certi traffici, più sofisticati, come quello di dare una ragazza una particina in qualche fiction in cambio di una prestazione sessuale, che a onor del vero sono molto più squallidi e gravi della prostituzione classica perché si basano sul ricatto), l'escamotage per punire i clienti delle lucciole sta nel fatto che, con le loro macchine ferme, ingombrano il traffico. Dopo il decreto Maroni che dà amplissimi poteri ai sindaci per colpire, fra gli altri, "i comportamenti che offendono la pubblica decenza", molti amministratori comunali hanno seguito l'esempio di Tosi e sicuramente molti altri lo faranno. A Trento, invece è stato fermato un padre che stava fil mando suo figlio in una piscina comunale. Motivo? Insieme al figlioletto che dava le prime bracciate aveva inquadrato anche altri bambini seminudi , cioè in costumino da bagno, ed era quindi sospetto di pedofil ia.Stiamo vivendo un'epoca vittoriana, e non solo in campo sessuale. Sempre a Verona è vietato consumare alcol fuori dai bar (alla prima bottiglia fan 100 euro alla terza 500), dormire all'aperto, sbocconcellare panini per strada; girare a torso nudo, bagnarsi nelle vasche pubbliche. Il mullah Omar era più permissivo. Il sindaco di Vicenza dal canto suo, ha imposto la solita multa di 500 euro (che, se non sbaglio, fan quasi un mil ione delle vecchie lire) "per camper e roulotte che trasformano la sosta in un bivacco", mentre quello di Novara ha vietato le passeggiate notturne nei parchi se si è in più di due (il che equivale, più o meno, a quella di sposizione del regime fascista che considerava "adunata sedi ziosa" un capannello di più di cinque persone). Sono noti poi i limiti sempre più feroci e generalizzati imposti al consumo di alcol e al fumo, non solo a tutela dei soggetti passivi ma anche di quelli attivi, perché chi fuma in un parco (come è capitato a un rumeno di 54 anni che si è visto appioppare, a Verona , una multa di 50 euro) non danneggia, se danneggia, altri che sè stesso cosa che se non vogliamo tornare allo "Stato etico" che decide per i cittadi ni, di hegeliana e fascista memoria, contro il quale hanno tuonato, in questi anni, proprio gli intellettuali del centrodestra, dovrebbe stare nella sua piena libertà. Altri limiti simil -Tosi dobbiamo aspettarci dal recentissimo decreto Maroni che dà ai sindaci poteri più forti di quelli del prefetto. E a Firenze, a Venezia, a Trento e in altre città è vietato chiedere l'elemosina, cosa che non si era mai vista prima, neppure, anzi, nei "secoli bui" del Medioevo, in nessuna società del mondo (ad eccezione della Russia sovietica).
Non ci sono mai stati tantiverboten e limiti alle libertà indi viduali come nell'epoca presente e in questo regime, non importa se governato dalla destra o dalla sinistra, dove tutti si di chiarano liberali. Ma il culmine si è raggiunto con la vicenda di Eluana Englaro dove il Parlamento (il Parlamento!), in versione quasi bipartisan, vuole impedi re, nonostante una decisione in contrario del Tribunale, ad una povera donna in coma da sedi ci anni di andare incontro alla sua morte naturale.Di questo passo si finirà a decidere della vita e della morte di una persona per referendum.
E l'Italia è di ventata un Paese dove non si può più né vivere né morire.

di Massimo Fini

22 agosto 2010

Wall Street non sta morendo, è già morta!



Questa è la settimana in cui Wall Street è morta di fatto. Il sistema della Federal Reserve che stava già tentando altri salvataggi dopo una serie di salvataggi monetari iperinflazionistici praticamente a tassi zero, ha ora dichiarato la propria intenzione di varare la più drastica replica della stessa politica monetaria iperinflazionistica che condusse al crollo dell’economia della Germania di Weimar durante l’estate e l’autunno del 1923.

E’ indicativo il fatto che coloro che esortano l’EIR a pubblicare un’analisi monetarista delle chance di ripresa di Wall Street abbiano avuto sempre torto in tutti i pronostici e suggerimenti da loro presentati, a quanto ne so, negli ultimi due decenni. Neanche uno di questi benintenzionati ciarlatani ha mai affrontato gli effetti post-1987 delle frodi monetarie intrinsecamente inflazionistiche di Alan Greenspan dal punto di vista dell’unico metodo di previsione che abbia avuto successo negli ultimi decenni, il metodo dei pronostici basati sull’economia reale che fornisco da decenni.

Per quelle persone ragionevoli che desiderano onestamente sapere i fatti essenziali, bastino i seguenti per il momento.

Subito dopo lo sbarco in Normandia guidato con successo dagli Stati Uniti, sia i vertici militari americani che quelli tedeschi sapevano che il regime di Hitler era praticamente finito. Tale consapevolezza condusse alla rivolta contro il Presidente Franklin Delano Roosevelt sostenuta da Wall Street e attuata dalla stessa banda di interessi finanziari di Wall Street e Londra che non solo odiavano Roosevelt, ma si era unita alla Banca d’Inghilterra nel mettere al potere Adolf Hitler, fino a quando Winston Churchill non cominciò a strillare per ottenere l’aiuto militare ed economico degli Stati Uniti di Franklin Roosevelt contro Hitler (“Non contraddirmi amico. Sono stato in quella guerra e conosco molto bene tutti i fatti essenziali di questa faccenda”).

In Francia, la stessa feccia di Wall Street e Londra che aveva portato al potere Hitler in Germania negli anni Venti e Trenta, tornò molto rapidamente alla stessa politica economica e sociale filo-fascista.

Non mi sorprese il sostegno dato da Wall Street alla candidatura di Harry S. Truman alla vicepresidenza. La notte in cui giunse la notizia della morte di Roosevelt [mi trovavo] nel teatro bellico di Cina-Birmania-India e risposi alle domande di un gruppo di commilitoni: “Finora abbiamo vissuto questa guerra sotto un grande presidente. Ora, egli è stato sostituito da un piccolo uomo, ed ho paura di quello che ci accadrà”. Nel 1947, inviai una lettera al Generale Dwight Eisenhower, allora presidente della Columbia University, indicando i motivi per cui lo esortavo a candidarsi alle elezioni presidenziali del 1948. Rispose dicendo in sostanza “non in questo momento” e in seguito compresi il suo ragionamento.

Nel lasciare il teatro di guerra Cina-Birmania-India circa un anno dopo la fine della guerra in Europa, sapevo che la feccia di Wall Street legata a Londra era il nemico mortale a lungo termine della nostra nazione. Ciononostante, gli Stati Uniti erano troppo potenti, e la memoria storica dei cittadini statunitensi troppo forte, perché i britannici potessero riassumere il ruolo imperiale che avevano svolto nel mondo dal trionfo della Compagnia Britannica delle Indie Orientali nel febbraio 1763. Gli Stati Uniti rimasero potenti fino a quando l’assassinio del Presidente Kennedy non spianò la strada all’inizi della lunga guerra che Kennedy aveva impedito finchè era in vita. I successivi dieci anni di guerra in Indocina fecero crollare gli Stati Uniti nel modo desiderato dalla Londra imperiale.

Nell’estate del 1971, durante l’amministrazione del Presidente Richard Nixon, ci furono due sviluppi cruciali. Prima di tutto il ruolo di Arthur Burns nell’annullare l’accordo di Bretton Woods del 1944. In secondo luogo l’azione del britannico Lord Jacob Rothschild nell’utilizzare il crollo del sistema di Bretton Woods per lanciare quello che divenne il Gruppo imperiale Inter-Alpha, un gruppo il cui influsso controlla attualmente quasi il 70% delle operazioni bancarie e finanziarie del mondo. Tale gruppo, che di fatto attualmente possiede Wall Street, ed anche il Presidente Barack Obama e la sua amministrazione, ha messo in piedi la bolla speculativa di quadrilioni di dollari di denaro puramente fittizio, da Monopoli, nella forma di derivati finanziari ed altre truffe simili.

Nello sforzo di tenere in piedi questa gigantesca massa di quadrilioni di dollari nominali controllati dagli anglo-americani - il “denaro da Monopoli e da casinò chiamato derivati e simili” - fornendo il necessario margine di sostegno a tale massa di valuta da gioco, i truffatori di Londra e altrove della stazza di Alan Greenspan hanno prosciugato quello che restava degli Stati Uniti e dei suoi cittadini, superando le follie di Maria Antonietta e suo marito che distrussero gran parte dell’Europa continentale fino e oltre il periodo delle guerre napoleoniche.

Il risultato è che questa settimana la Federal Reserve ha indicato che è stato raggiunto uno stato di disperazione monetarista tale per cui la Fed è ora disposta a scatenare al di là dei confini degli Stati Uniti stessi quello che i predatori britannici e francesi negli anni Venti vararono come la crisi da crollo iperinflazionistico della Germania di Weimar.

Senti bello. Che cosa induce persone sciocche come te a discutere le difficoltà che incontra la Federal Reserve? Che diavolo proponi di fare? Mandare una corona di fiori al funerale di Wall Stree.
di Lyndon H. LaRouche, Jr.

21 agosto 2010

Crisi e sintesi

Un articolo da non perdere, una lucida visione, una realtà nascosta, sempre...

Porre la magistratura sotto il controllo politico. E' troppo facile per un servizio segreto infiltrare i magistrati ed abbattere qualsiasi governo. Esistono gia' le elezioni, per abbattere i governi, punto. E' cosi' in Francia e adesso hanno seguito Brasile, Cile, Venezuela, dopo che puntualmente qualche corte del cazzo ha iniziato ad attaccare il governo eletto. In democrazia l'investitura popolare prevale su qualsiasi altro potere, punto. Altrimenti e' un regime dei giudici.

Mi chiedono da piu' parti come mai , come ho menzionato, se non si tratta di meriti particolari, allora l' Italia abbia resistito alla crisi in maniera migliore rispetto a molti altri paesi. Gli USA cadono tutt'ora a picco (nonostante le favole di Obama) , e il rating di Moody's al debito UK dimostra solo che Moody's racconta favole, mentre la Germania fatica a trasformare l'aumento del PIL in benefici per la popolazione. Che cosa caratterizza il nostro paese?

Scordatevi minchiate come "tradizione", "cultura", "mentalita'", ed altre seghe. Gli effetti materiali derivano da cause materiali, punto. Se posso quantificare un effetto, devo poter quantificare la causa. Se un effetto quantificabile viene da una causa non quantificabile, per quanto mi riguarda e' un evento casuale.

Quali sono le cause materiali? Principalmente, il nostro ordinamento in materia di economia, che si e' evoluto in maniera particolare.

Dopo il 1945, il mondo fu ricostruito secondo i dettami di due potenze, che erano USA e URSS. Poiche' sull'occidente l' URSS era un incumbent, ma non aveva influenza diretta, la geometria dell'occidente fu in gran parte disegnata dagli USA.

Qual'e' il posto che , secondo gli USA, devono occupare i paesi latini nel mondo? Basta osservare cosa sia successo nei paesi latini sotto la loro influenza totale. Dittature protofasciste o esplicitamente fasciste, come in Argentina, colonizzazione economica, poverta' e cartelli criminali. Con la sola esclusione di Cuba, finita sotto l'influenza sovietica, questo e' stato il destino di tutti i paesi latini sotto l'influenza anglosassone, per la semplice ragione che questa e' la visione, il progetto, il piano che gli anglosassoni hanno in mente riguardo al mondo.

Domanda: come mai l' Italia non e' finita allo stesso modo? La risposta e' che stava per finirci, ma sono intervenuti due fattori che hanno "legato le mani" agli americani.

Il primo fattore e' che in Italia c'era una fortissima presenza del PCI, e quando fu data alle stampe la notizia dell'inesistente golpe di De Lorenzo , dall URSS arrivo' puntuale l'ordine di mobilitazione. Gli americani capirono in quel momento che se avessero dato l'ordine di un classico colpo di stato in stile sudamericano, immediatamente ci sarebbe stata una mobilitazione di piazza, ed immediatamente l' Italia sarebbe passata, paradossalmente, sotto il controllo dei sovietici.

Questo primo test, ed i suoi esiti, fecero rizzare i capelli in testa alla CIA, che decise di NON usare la medicina sudamericana del dittatore fascista in Italia.

Il secondo fenomeno, arrivato piu' tardi, fu quello della lotta armata. Ufficialmente i russi non c'entravano, ma era chiaro che se l'Italia fosse diventata una dittatura sotto il controllo del solito Pinochet italiano, avrebbero potuto finanziare i "partigiani" ufficialmente, dal momento che sarebbe stato possibile far digerire come "partigiano" l'uomo delle BR.

I punti di rischio, per gli USA, erano due: gestire l' Italia come avevano gestito il sudamerica , cioe' con colpi di stato e dittatori "amici" era rischioso perche' esisteva il pericolo concreto di rivolta dei comunisti, e conseguente contro-colpo di stato.(1)

All'epoca non potevano neanche usare la magistratura per abbattere il governo , perche' l'alternativa sarebbe stata ancora il PCI, che non aspettava altro. La magistratura, ai tempi, si occupava proprio di sindacalisti e comunisti, al punto che i compagni di D'Alema definirono i giudici "sepolcri imbiancati" ancora nel 1982.

Di conseguenza, l' italia ha vissuto fino al crollo del blocco sovietico quasi immune dalla "cura americana", la cura a base di vuoto di potere e/o colpi di stato che gli americani riservano ai paesi latini, e che e' il marchio della loro influenza. Quando un paese latino diventa simile al Messico o all' Argentina, potete stare certi che dietro c'e' la CIA.

Immuni dal potere del governo USA, che non interveniva per timore dei russi, l'estabilishment italiano doveva comunque competere con lo strapotere di una serie di "competitori", i quali avevano dalla loro parte i governi che facevano le regole. Quello che il potere economico italiano fece fu di stabilizzare negli anni un diritto commerciale, fiscale e privato che aveva un solo scopo: conservare l'esistente nelle mani degli italiani, perche' qualsiasi passaggio di mano implicava il rischio di uno straniero che , con il suo strapotere finanziario, colonizzasse il paese svuotandolo, come e' successo al Messico e all' Argentina.

Fino al crollo dell'impero sovietico, cioe', l'economia italiana si basava su alcuni grandi pilastri, appositamente concepiti per tenere fuori la grande finanza di Londra e New York, ed impedire che il paese facesse la fine dei paesi sudamericani sotto influenza USA.

  • Aziende di stato. La gran parte delle aziende grandi e massime, che venivano tenute fuori dalle grinfie della grande finanza internazionale e delle aziende anglosassoni.
  • Aziende legate ad aziende di stato. Lo stato si prodigava di piazzare golden share, o di averli come clienti privilegiati, in modo da legarli alle decisioni della politica, e indirettamente dei poteri forti italiani.
  • Aziende private vere e proprie. Una legislazione soffocante e vessatoria faceva si' che fossero quasi tutte a conduzione familiare, che venissero di fatto ereditate, e per essere sicuri di non venire distrutta da competitori artificiali(2).

Non si trattava di una vera e propria paranoia: era quello che sistematicamente e rigorosamente gli USA facevano a tutte le aziende straniere che facevano concorrenza alle proprie (Basti ricordare il caso ENI/Enrico Mattei) , ed era cio' che sistematicamente gli USA facevano ai paesi latini ove potevano spadroneggiare. I francesi, per dire, si salvarono allo stesso modo, con un protezionismo analogo, e lo stesso avvenne in Germania.

Il problema vero era che l' Italia non avrebbe resistito un attimo se si fosse creato un vero mercato, per una semplice ragione: le aziende americane e/o straniere che avessero investito in Italia non lo avrebbero fatto per fare business, ma per trasformare l' Italia in una copia del Messico, e dei paesi latini del sudamerica. Disintegrare l'economia, indi produrre instabilita' politica, indi mandare un dittatore amico degli USA al governo. Questo e' il posto che la visione mondiale USA riserva al mondo latino.

E questo e' quello che hanno fatto all'intero sudamerica, con l'eccezione di Cuba e ora dei paesi che cadono verso l'orbita cinese. E che hanno iniziato a fare all' Italia dalla fine dell'impero sovietico.

Non appena la paura che un colpo di stato in Italia (o qualsiasi crollo sistemico) potesse portare i russi al potere e' finita, sono arrivate Mani Pulite prima e una serie di governi tecnici dopo, che hanno aperto l'economia ai grandi capitali, facendo modificare le leggi per "aprire" il paese al mercato.

Peccato che da questa apertura sia derivata la stessa distruzione che e' avvenuta in Messico, in Argentina, in tutti i paesi latini toccati dalla "benedizione" dell'economia "di mercato" secondo la scuola USA.

Adesso torniamo a bomba: che cosa ci ha limitato il disastro dei subprime?

E' stato il fatto che l'economia italiana ha tentato di resistere , mediante influenze sui governi da parte dei "salotti buoni", a questa operazione di "sprotezione", a questo abbattimento sistematico delle nostre difese economiche.

Ancora oggi esistono leggi che rendono praticamente impossibile per uno straniero aprire un'industria qui. Ed e' un BENE. E' un bene perche' se lo straniero apre un'industria qui oggi, non lo fa per causare sviluppo o per produrre, ma per distruggere il tessuto economico italiano.

Questo e' il punto: essendo un paese latino (per gli americani e' cosi') , il destino che ci riservano e' quello toccato al Messico. Punto. Adesso i casi sono due: o tenere una legislazione che tiene gli stranieri fuori dal gioco, o far finta di vivere in un mondo migliore possibile, dove non abbiamo nemici economici, e aprirci fiduciosi alle scorribande delle loro imprese, finendo spolpati e distrutti.

Ecco perche' abbiamo resistito: perche' non e' stato possibile al capitale straniero colpire troppo le nostre aziende, e questo perche' le nostre leggi conservano il potere economico italiano in mani italiane.

Se avessimo fatto subito tutte le leggi "moderne", per l'economia "moderna" che ci venivano chieste dai paesi "moderni", oggi saremmo un modernissimo paese del sudamerica, come Argentina e Messico.

Quali sono i passi per non finire schiacciati? I passi sono quelli che stanno facendo nei paesi dell'america latina per crescere e liberarsi dall'influenza americana.

  • Sfuggire ad accordi simili al NAFTA, compresa la UE. Si tratta di accordi internazionali che ti costringono ad abbassare la guardia contro la concorrenza, riducendo la controparte piu' debole ad un deserto industriale, espropriando i proprietari locali e gli imprenditori, e prelude ad un declino industriale ed economico. La nazione, in quanto tale, controlla le frontiere e disciplina le dogane. Riga.
  • Impedire al capitale straniero di penetrare nel paese senza l'autorizzazione della politica, e specialmente senza l'autorizzazione della confindustria/confartigianato/conf*, nonche' dei servizi segreti nazionali, e in ogni caso quando l'investitore straniero pesa piu' dell' uno/due per mille del PIL nazionale.

Questo e', esattamente, il contrario del mondo moderno. Ma quello che dimentichiamo e' che l'idea di economia moderna e' stata concepita , ad uso e consumo degli USA, proprio negli USA. Ci viene propinato che sarebbe moderno un mondo nel quale uno o due paesi anglosassoni sono sempre vincenti e ricchi, i paesi latini forniscono manodopera a basso costo e spazio per speculazioni e sono privi di peso politico, solo che non vi viene spiegato che questo e' il fine, ma ci vengono mostrati solo i metodi.

Nessuno ci dice che entrando nel WTO, nella UE, nell' FMI, il nostro destino sara' questo. Nessuno ci dice che se l'economia "moderna" e' una gara di nuoto, nella quale noi siamo cammelli, e che le regole del gioco le hanno scritte dei pesci. Certo, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti: peccato che solo alcuni siano pesci, e che guarda caso le regole del gioco le scrivano dei pesci.

Quando ci dicono "entrate nel WTO", "aderite ai trattati UE", "rimanete nell' FMI", "rendete piu' libera l'economia", "aprite il mercato all'estero", ci stanno dicendo "giocatevi tutto quello che avete in una gara di nuoto". Il che e' logico, perche' chi ce lo chiede e' un pesce.

Va meno bene se voi siete cammelli. E quando protestate, vi diranno "beh, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti". Il che dovrebbe far sembrare equa la gara, se dimentichiamo il piccolo particolare che i cammelli non nuotano.

La verita' e' che i cammelli vincerebbero se la gara fosse nelle sabbie del deserto. Ma ovviamente i pesci si guardano bene dal permettere che le regole del gioco siano quelle: ai pesci conviene una gara di nuoto. Vincono sempre loro.

La mia personale opinione e' che la crisi italiana sia nata con la fine dell'impero sovietico. Non appena gli americani hanno avuto la certezza che l' Italia non sarebbe caduta sotto l'influenza sovietica, gli americani hanno iniziato a darci la stessa minestra che hanno dato ai paesi del sudamerica, la minestra che e' la loro firma inconfondibile. Inchieste abbattono il governo, le imprese sono colonizzate e spezzettate senza che il governo possa intervenire , poi arriva l'uomo che fa il governo amico. E puf, vi ritrovate ad emigrare per lavorare a 2 dollari al giorno nel Texas, o a prostituirvi in Florida.

La mia opinione e' che i nazionalismi ed i protezionismi dovrebbero tornare. E dovrebbero tornare perche' rappresentano un bellissimo deserto nel quale noi, che siamo un cammello, possiamo vincere la gara. Mentre loro, che sono i pesci, non la vincono.

Se solo si rallentano un pochino i flussi commerciali, si svuota il mare ove i pesci nuotano. Quello che dovremmo fare, per invertire la crisi, e' di indebolire le sovrastrutture come WTO, FMI, UE, limitandoci ad uscirne o facendoci cacciare. Dopodiche', iniziare a riprendere sovranita' sulla moneta e sui confini, causando un irrigidimento a catena da parte delle altre nazioni. A quel punto, il mare si svuota, la gara di nuoto finisce, e si corre nel deserto.

Dove noi siamo i cammelli e loro i pesci.

Ma le regole, sia chiaro, saranno uguali per tutti. Che ci possiamo fare, noi, se loro hanno tutto questo bisogno di liberi scambi ovunque? Dopotutto, ci bastera' dire che il mondo e' "moderno" se ha frontiere, nazionalismi e protezionismi, e loro sono gli obsoleti.

di Uriel

(1) la seconda strategia usata in sudamerica erano le continue inchieste giudiziarie contro i governo avversari, ufficialmente contro la corruzione, come fu fatto in diversi paesi del sudamerica (anche contro Lula fu fatto qualcosa di simile) in pratica servivano per abbattere i politici antiamericani. Infiltrare la magistratura e' una tattica comune e collaudata della CIA. Ma questo in Italia venne dopo.

(2) Il governo USA ha finanziato, comprandone i bond, diverse aziende il cui senso di esistere era solo quello di stracciare qualche industria straniera, o a patto che aprissero in paesi stranieri ove stava nascendo un'industria locale pericolosa per loro.