22 agosto 2010

Wall Street non sta morendo, è già morta!



Questa è la settimana in cui Wall Street è morta di fatto. Il sistema della Federal Reserve che stava già tentando altri salvataggi dopo una serie di salvataggi monetari iperinflazionistici praticamente a tassi zero, ha ora dichiarato la propria intenzione di varare la più drastica replica della stessa politica monetaria iperinflazionistica che condusse al crollo dell’economia della Germania di Weimar durante l’estate e l’autunno del 1923.

E’ indicativo il fatto che coloro che esortano l’EIR a pubblicare un’analisi monetarista delle chance di ripresa di Wall Street abbiano avuto sempre torto in tutti i pronostici e suggerimenti da loro presentati, a quanto ne so, negli ultimi due decenni. Neanche uno di questi benintenzionati ciarlatani ha mai affrontato gli effetti post-1987 delle frodi monetarie intrinsecamente inflazionistiche di Alan Greenspan dal punto di vista dell’unico metodo di previsione che abbia avuto successo negli ultimi decenni, il metodo dei pronostici basati sull’economia reale che fornisco da decenni.

Per quelle persone ragionevoli che desiderano onestamente sapere i fatti essenziali, bastino i seguenti per il momento.

Subito dopo lo sbarco in Normandia guidato con successo dagli Stati Uniti, sia i vertici militari americani che quelli tedeschi sapevano che il regime di Hitler era praticamente finito. Tale consapevolezza condusse alla rivolta contro il Presidente Franklin Delano Roosevelt sostenuta da Wall Street e attuata dalla stessa banda di interessi finanziari di Wall Street e Londra che non solo odiavano Roosevelt, ma si era unita alla Banca d’Inghilterra nel mettere al potere Adolf Hitler, fino a quando Winston Churchill non cominciò a strillare per ottenere l’aiuto militare ed economico degli Stati Uniti di Franklin Roosevelt contro Hitler (“Non contraddirmi amico. Sono stato in quella guerra e conosco molto bene tutti i fatti essenziali di questa faccenda”).

In Francia, la stessa feccia di Wall Street e Londra che aveva portato al potere Hitler in Germania negli anni Venti e Trenta, tornò molto rapidamente alla stessa politica economica e sociale filo-fascista.

Non mi sorprese il sostegno dato da Wall Street alla candidatura di Harry S. Truman alla vicepresidenza. La notte in cui giunse la notizia della morte di Roosevelt [mi trovavo] nel teatro bellico di Cina-Birmania-India e risposi alle domande di un gruppo di commilitoni: “Finora abbiamo vissuto questa guerra sotto un grande presidente. Ora, egli è stato sostituito da un piccolo uomo, ed ho paura di quello che ci accadrà”. Nel 1947, inviai una lettera al Generale Dwight Eisenhower, allora presidente della Columbia University, indicando i motivi per cui lo esortavo a candidarsi alle elezioni presidenziali del 1948. Rispose dicendo in sostanza “non in questo momento” e in seguito compresi il suo ragionamento.

Nel lasciare il teatro di guerra Cina-Birmania-India circa un anno dopo la fine della guerra in Europa, sapevo che la feccia di Wall Street legata a Londra era il nemico mortale a lungo termine della nostra nazione. Ciononostante, gli Stati Uniti erano troppo potenti, e la memoria storica dei cittadini statunitensi troppo forte, perché i britannici potessero riassumere il ruolo imperiale che avevano svolto nel mondo dal trionfo della Compagnia Britannica delle Indie Orientali nel febbraio 1763. Gli Stati Uniti rimasero potenti fino a quando l’assassinio del Presidente Kennedy non spianò la strada all’inizi della lunga guerra che Kennedy aveva impedito finchè era in vita. I successivi dieci anni di guerra in Indocina fecero crollare gli Stati Uniti nel modo desiderato dalla Londra imperiale.

Nell’estate del 1971, durante l’amministrazione del Presidente Richard Nixon, ci furono due sviluppi cruciali. Prima di tutto il ruolo di Arthur Burns nell’annullare l’accordo di Bretton Woods del 1944. In secondo luogo l’azione del britannico Lord Jacob Rothschild nell’utilizzare il crollo del sistema di Bretton Woods per lanciare quello che divenne il Gruppo imperiale Inter-Alpha, un gruppo il cui influsso controlla attualmente quasi il 70% delle operazioni bancarie e finanziarie del mondo. Tale gruppo, che di fatto attualmente possiede Wall Street, ed anche il Presidente Barack Obama e la sua amministrazione, ha messo in piedi la bolla speculativa di quadrilioni di dollari di denaro puramente fittizio, da Monopoli, nella forma di derivati finanziari ed altre truffe simili.

Nello sforzo di tenere in piedi questa gigantesca massa di quadrilioni di dollari nominali controllati dagli anglo-americani - il “denaro da Monopoli e da casinò chiamato derivati e simili” - fornendo il necessario margine di sostegno a tale massa di valuta da gioco, i truffatori di Londra e altrove della stazza di Alan Greenspan hanno prosciugato quello che restava degli Stati Uniti e dei suoi cittadini, superando le follie di Maria Antonietta e suo marito che distrussero gran parte dell’Europa continentale fino e oltre il periodo delle guerre napoleoniche.

Il risultato è che questa settimana la Federal Reserve ha indicato che è stato raggiunto uno stato di disperazione monetarista tale per cui la Fed è ora disposta a scatenare al di là dei confini degli Stati Uniti stessi quello che i predatori britannici e francesi negli anni Venti vararono come la crisi da crollo iperinflazionistico della Germania di Weimar.

Senti bello. Che cosa induce persone sciocche come te a discutere le difficoltà che incontra la Federal Reserve? Che diavolo proponi di fare? Mandare una corona di fiori al funerale di Wall Stree.
di Lyndon H. LaRouche, Jr.

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22 agosto 2010

Wall Street non sta morendo, è già morta!



Questa è la settimana in cui Wall Street è morta di fatto. Il sistema della Federal Reserve che stava già tentando altri salvataggi dopo una serie di salvataggi monetari iperinflazionistici praticamente a tassi zero, ha ora dichiarato la propria intenzione di varare la più drastica replica della stessa politica monetaria iperinflazionistica che condusse al crollo dell’economia della Germania di Weimar durante l’estate e l’autunno del 1923.

E’ indicativo il fatto che coloro che esortano l’EIR a pubblicare un’analisi monetarista delle chance di ripresa di Wall Street abbiano avuto sempre torto in tutti i pronostici e suggerimenti da loro presentati, a quanto ne so, negli ultimi due decenni. Neanche uno di questi benintenzionati ciarlatani ha mai affrontato gli effetti post-1987 delle frodi monetarie intrinsecamente inflazionistiche di Alan Greenspan dal punto di vista dell’unico metodo di previsione che abbia avuto successo negli ultimi decenni, il metodo dei pronostici basati sull’economia reale che fornisco da decenni.

Per quelle persone ragionevoli che desiderano onestamente sapere i fatti essenziali, bastino i seguenti per il momento.

Subito dopo lo sbarco in Normandia guidato con successo dagli Stati Uniti, sia i vertici militari americani che quelli tedeschi sapevano che il regime di Hitler era praticamente finito. Tale consapevolezza condusse alla rivolta contro il Presidente Franklin Delano Roosevelt sostenuta da Wall Street e attuata dalla stessa banda di interessi finanziari di Wall Street e Londra che non solo odiavano Roosevelt, ma si era unita alla Banca d’Inghilterra nel mettere al potere Adolf Hitler, fino a quando Winston Churchill non cominciò a strillare per ottenere l’aiuto militare ed economico degli Stati Uniti di Franklin Roosevelt contro Hitler (“Non contraddirmi amico. Sono stato in quella guerra e conosco molto bene tutti i fatti essenziali di questa faccenda”).

In Francia, la stessa feccia di Wall Street e Londra che aveva portato al potere Hitler in Germania negli anni Venti e Trenta, tornò molto rapidamente alla stessa politica economica e sociale filo-fascista.

Non mi sorprese il sostegno dato da Wall Street alla candidatura di Harry S. Truman alla vicepresidenza. La notte in cui giunse la notizia della morte di Roosevelt [mi trovavo] nel teatro bellico di Cina-Birmania-India e risposi alle domande di un gruppo di commilitoni: “Finora abbiamo vissuto questa guerra sotto un grande presidente. Ora, egli è stato sostituito da un piccolo uomo, ed ho paura di quello che ci accadrà”. Nel 1947, inviai una lettera al Generale Dwight Eisenhower, allora presidente della Columbia University, indicando i motivi per cui lo esortavo a candidarsi alle elezioni presidenziali del 1948. Rispose dicendo in sostanza “non in questo momento” e in seguito compresi il suo ragionamento.

Nel lasciare il teatro di guerra Cina-Birmania-India circa un anno dopo la fine della guerra in Europa, sapevo che la feccia di Wall Street legata a Londra era il nemico mortale a lungo termine della nostra nazione. Ciononostante, gli Stati Uniti erano troppo potenti, e la memoria storica dei cittadini statunitensi troppo forte, perché i britannici potessero riassumere il ruolo imperiale che avevano svolto nel mondo dal trionfo della Compagnia Britannica delle Indie Orientali nel febbraio 1763. Gli Stati Uniti rimasero potenti fino a quando l’assassinio del Presidente Kennedy non spianò la strada all’inizi della lunga guerra che Kennedy aveva impedito finchè era in vita. I successivi dieci anni di guerra in Indocina fecero crollare gli Stati Uniti nel modo desiderato dalla Londra imperiale.

Nell’estate del 1971, durante l’amministrazione del Presidente Richard Nixon, ci furono due sviluppi cruciali. Prima di tutto il ruolo di Arthur Burns nell’annullare l’accordo di Bretton Woods del 1944. In secondo luogo l’azione del britannico Lord Jacob Rothschild nell’utilizzare il crollo del sistema di Bretton Woods per lanciare quello che divenne il Gruppo imperiale Inter-Alpha, un gruppo il cui influsso controlla attualmente quasi il 70% delle operazioni bancarie e finanziarie del mondo. Tale gruppo, che di fatto attualmente possiede Wall Street, ed anche il Presidente Barack Obama e la sua amministrazione, ha messo in piedi la bolla speculativa di quadrilioni di dollari di denaro puramente fittizio, da Monopoli, nella forma di derivati finanziari ed altre truffe simili.

Nello sforzo di tenere in piedi questa gigantesca massa di quadrilioni di dollari nominali controllati dagli anglo-americani - il “denaro da Monopoli e da casinò chiamato derivati e simili” - fornendo il necessario margine di sostegno a tale massa di valuta da gioco, i truffatori di Londra e altrove della stazza di Alan Greenspan hanno prosciugato quello che restava degli Stati Uniti e dei suoi cittadini, superando le follie di Maria Antonietta e suo marito che distrussero gran parte dell’Europa continentale fino e oltre il periodo delle guerre napoleoniche.

Il risultato è che questa settimana la Federal Reserve ha indicato che è stato raggiunto uno stato di disperazione monetarista tale per cui la Fed è ora disposta a scatenare al di là dei confini degli Stati Uniti stessi quello che i predatori britannici e francesi negli anni Venti vararono come la crisi da crollo iperinflazionistico della Germania di Weimar.

Senti bello. Che cosa induce persone sciocche come te a discutere le difficoltà che incontra la Federal Reserve? Che diavolo proponi di fare? Mandare una corona di fiori al funerale di Wall Stree.
di Lyndon H. LaRouche, Jr.

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