20 ottobre 2010

La battaglia contro i pannelli solari

Il 6 ottobre il sito arabo del movimento di LaRouche ha pubblicato una dichiarazione di Hussein Askary che chiede di "porre fine a Desertec", la gigantesca truffa UE per installare generatori solari nel deserto del Nord Africa al fine di produrre elettricità per l'Europa, definendo il progetto un complotto "satanico e malthusiano" ed un "pericolo per le menti delle generazioni future, per l'economia e la sovranità dei paesi arabi e dell'Europa, nonché una frode economica e scientifica". La dichiarazione, ripresa dai principali mass media in lingua araba in Medio Oriente ed in Nord Africa, esamina l'assalto condotto dai britannici ed altre monarchie in Europa alla concezione di stato nazionale moderno e sviluppo tecnologico.

In effetti "mentre i reali vogliono apparire come persone gentili che cercano di salvare qualche animale e le bellissime foreste, la loro filosofia è che gli essere umani, soprattutto i poveri in Africa ed Asia che continuano a procreare, siano una minaccia per la natura, e che il loro numero vada ridotto. Questo è stato dichiarato apertamente e ripetutamente dal Principe Filippo d'Edimburgo. Non c'è modo più efficace di commettere un genocidio contro vaste popolazioni che privarle della tecnologia moderna per costruire infrastrutture, produrre energia, agricoltura moderna e sanità".

Diametralmente opposta alla truffa assurda e deleteria costituita dal progetto Desertec, prosegue la dichiarazione, è la concezione di Vernadskij/LaRouche sullo sviluppo della biosfera che consente di inverdire il deserto con la dissalazione nucleare dell'acqua.

I governi arabi a cui è stato chiesto di partecipare a Desertec, ammonisce la dichiarazione, farebbero bene a denunciare questa truffa, in quanto per accettarla dovrebbero lavare il cervello della propria popolazione, soprattutto dei giovani, sui meriti delle energie rinnovabili e lo sviluppo sostenibile, perseguendo al contempo la propria intenzione di costruire centrali nucleari per produrre energia e dissalare l'acqua. La dichiarazione consiglia ai governi arabi "di ritirarsi da questo gioco faustiano, ed invitare invece i Paesi europei a tornare alla forma umanistica di società basata sul rispetto della sacralità della creatività umana, del progresso scientifico e del vero sviluppo economico".

In effetti, Desertec viene usata per contrastare la spinta all'energia nucleare in corso in tutto il Medio Oriente ed in Nord Africa. L'Egitto ha annunciato recentemente la propria intenzione di costruire almeno quattro centrali nucleari, con una capacità totale di oltre 4.000 megawatt, per le quali verrà indetta la gara d'appalto alla fine dell'anno.

Paesi quali Giordania, Kuwait, Marocco e Algeria hanno annunciato la propria intenzione di costruire centrali nucleari entro la fine del decennio ed hanno sottoscritto accordi di cooperazione sull'energia nucleare con vari paesi, inclusi Russia, Francia, Giappone e Corea del Sud. Gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato un accordo con la Corea del Sud per costruire quattro centrali nucleari.

by Movisol

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20 ottobre 2010

La battaglia contro i pannelli solari

Il 6 ottobre il sito arabo del movimento di LaRouche ha pubblicato una dichiarazione di Hussein Askary che chiede di "porre fine a Desertec", la gigantesca truffa UE per installare generatori solari nel deserto del Nord Africa al fine di produrre elettricità per l'Europa, definendo il progetto un complotto "satanico e malthusiano" ed un "pericolo per le menti delle generazioni future, per l'economia e la sovranità dei paesi arabi e dell'Europa, nonché una frode economica e scientifica". La dichiarazione, ripresa dai principali mass media in lingua araba in Medio Oriente ed in Nord Africa, esamina l'assalto condotto dai britannici ed altre monarchie in Europa alla concezione di stato nazionale moderno e sviluppo tecnologico.

In effetti "mentre i reali vogliono apparire come persone gentili che cercano di salvare qualche animale e le bellissime foreste, la loro filosofia è che gli essere umani, soprattutto i poveri in Africa ed Asia che continuano a procreare, siano una minaccia per la natura, e che il loro numero vada ridotto. Questo è stato dichiarato apertamente e ripetutamente dal Principe Filippo d'Edimburgo. Non c'è modo più efficace di commettere un genocidio contro vaste popolazioni che privarle della tecnologia moderna per costruire infrastrutture, produrre energia, agricoltura moderna e sanità".

Diametralmente opposta alla truffa assurda e deleteria costituita dal progetto Desertec, prosegue la dichiarazione, è la concezione di Vernadskij/LaRouche sullo sviluppo della biosfera che consente di inverdire il deserto con la dissalazione nucleare dell'acqua.

I governi arabi a cui è stato chiesto di partecipare a Desertec, ammonisce la dichiarazione, farebbero bene a denunciare questa truffa, in quanto per accettarla dovrebbero lavare il cervello della propria popolazione, soprattutto dei giovani, sui meriti delle energie rinnovabili e lo sviluppo sostenibile, perseguendo al contempo la propria intenzione di costruire centrali nucleari per produrre energia e dissalare l'acqua. La dichiarazione consiglia ai governi arabi "di ritirarsi da questo gioco faustiano, ed invitare invece i Paesi europei a tornare alla forma umanistica di società basata sul rispetto della sacralità della creatività umana, del progresso scientifico e del vero sviluppo economico".

In effetti, Desertec viene usata per contrastare la spinta all'energia nucleare in corso in tutto il Medio Oriente ed in Nord Africa. L'Egitto ha annunciato recentemente la propria intenzione di costruire almeno quattro centrali nucleari, con una capacità totale di oltre 4.000 megawatt, per le quali verrà indetta la gara d'appalto alla fine dell'anno.

Paesi quali Giordania, Kuwait, Marocco e Algeria hanno annunciato la propria intenzione di costruire centrali nucleari entro la fine del decennio ed hanno sottoscritto accordi di cooperazione sull'energia nucleare con vari paesi, inclusi Russia, Francia, Giappone e Corea del Sud. Gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato un accordo con la Corea del Sud per costruire quattro centrali nucleari.

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