17 febbraio 2011

Confronto Fiat - VolksWagen. Incredibile

Chi scrive ed esprime pubblicamente le sue opinioni è, legittimamente, soggetto alla critica di coloro che leggono, i quali possono essere, del tutto o in parte, in disaccordo con quelle opinioni.

La "dialettica" tra uno e gli altri è costruttiva se e quando le opinioni sono supportate da fatti certi, numeri e statistiche di tale pregnanza da arricchire entrambi, rifuggendo la sterile polemica in cui si rifugiano le persone di poco talento e senza argomenti.

Discuto con tutti di fatti e argomenti supportati da prove quantomeno plausibili, ma mi rifiuto di perdere tempo con chi non ha argomenti e ripete slogan di nessuna rilevanza.

Se, per chiarire, di fronte ad un argomento che poggia su fatti concreti, mi si oppongono (a difesa della tesi avversa) gli slogan: ... sei un ex-comunista ... oppure ... sei un ex-democristiano ... beh la discussione non ha senso alcuno giacché, dal mio punto di vista, non c'è alcun arricchimento culturale nell'ascoltare o dibattere quelle minchiate da bambini scimuniti.

Se devo discutere con qualcuno, pretendo di "apprendere cose che non so", esattamente come l'altro deve pretendere la stessa cosa da me. Ripetere idiozie con il solo scopo di "avere ragione", è esercizio da imbecilli che hanno tempo da perdere.

Sto dicendo che, quando elenco degli argomenti "contro" Berlusconi, invece di essere contraddetto sui numero e sui fatti (cosa che implica un ragionamento e una certa capacità di organizzare pensieri e numeri), mi si oppone (spesse volte) lo slogan "sei un ex-comunista" che, com'è ovvio, non ha bisogno di essere articolato o elaborato in una serie di passi razionali e conseguenti, ma può essere benissimo frutto di una mente sterile ed improduttiva. Di un cretino, insomma.

Capita lo stesso quando elenco degli argomenti contro i Bersani o i D'Alema ... anche qui la risposta è affidata ad uno slogan altrettanto idiota: "sei un ex-democristiano fanfaniano" (significa DC di destra, quasi sinonimo di fascista).

Ora, fatemi ripetere una cosa ormai risaputa: nella mia "carriera" di elettore votante (carriera conclusa nel 1996) ha votato quasi tutti i partiti, dal MSI di Almirante al PSI di Craxi, passando per PLI, PRI, PSDI, Radicali, Verdi ... con la sola esclusione di PCI e DC. Poi, nella cosiddetta seconda repubblica, votai Berlusconi nel 1994 e Prodi nel 1996 e, quindi, dopo 27 anni di assidua partecipazione elettorale, mi accorsi che l'unica cosa seria era "non votare" ... e smisi.

L'accusa di essere un ex-comunista o un ex-democristiano, non solo è una prova evidente di inconsistenza culturale, ma è anche una stupidaggine storica (PCI e DC sono stati gli unici due partiti che non ho mai votato).

Dove nasce la necessità di questa precisazione?

... se Bersani, D'Alema, etc... non riescono a vincere contro un avversario così, debbono necessariamente essere o da lui pagati (quindi corrotti) oppure completamente incompetenti ...

Chi s'è sentito "toccato", non ha trovato di meglio che rispondermi in quella maniera ... "sei un ex-democristiano fanfaniano", e ciò dà miserevole conto di cosa sia diventata la dialettica ... la discussione tra parti che si suppongono intelligenti ed in buona fede.

Nella fattispecie, l'inadeguatezza degli attuali leader del PD, si dimostra negli atti politici di cui si fanno interpreti e, tanto per venire ad un esempio recentissimo, al famoso referendum di Mirafiori, in cui il PD ha appoggiato le ragioni di Marchionne contro la Fiom.

La Fiat chiedeva più flessibilità, rispetto delle regole, meno pause ... etc ... e l'obiettivo che dichiarava di perseguire, era di voler "chiudere" il gap competitivo con gli altri produttori di autovetture.

Il CLUP (Costo del Lavoro per Unità di Prodotto), si diceva, negli stabilimenti italiani è sensibilmente maggiore che altrove e, dunque, non si riesce a vendere le macchine a prezzi competitivi.

Discorso serio, importante e di notevole rilevanza strategica, a cui il PD ha dato la sua benedizione. Sbagliando clamorosamente, almeno secondo me.

Vediamo i numeri confrontando Mirafiori (la più grande fabbrica italiana di Fiat) con Wolfsburg, la maggiore fabbrica tedesca del leader europeo del settore (VolksWagen).


Wolfsburg



Auto prodotte

740000


Dipendenti

55000


Salario netto per dipendente

2500 euro/mese


Clup (Euro/macchina)

2415



Mirafiori

120000

5500

1200 euro/mese

715

Il Clup (costo del lavoro per unità di prodotto) è già nettamente più alto (3.4 volte) a Wolfsburg (nella ricca e potente Germania) di quanto sia a Mirafiori.

In altri termini: Fiat ha già un notevole vantaggio competitivo sulla Volkswagen, perché paga molto meno i suoi dipendenti (meno della metà) i quali, per sovrappiù, producono molto più dei tedeschi (21.8 autovetture per dipendente a Mirafiori e 13.5 autovetture per dipendente a Wolfsburg).

Quindi, giovinotti, ma di che cazzo stiamo parlando?

Il vero tema qui in questione è un altro, ovvero: perché nonostante quel netto vantaggio di costo, Fiat non riesce a competere efficacemente conVolksWagen?

Mi spiegate, adesso, in che maniera si dimostra che, esponendo quattro semplicissimi numeri, i quali evidenziano una verità lapalissiana, si possa essere comunisti o democristiani? Capite cosa intendo quando dico: opporre slogan imbecilli a fatti concreti?

Nel merito della questione: spiegatemi come può un partito di sinistra "avallare" quell'argomento che non sta in piedi, "contro" gli stessi operai che in quello stabilimento ci lavorano e sono stati minacciati di perdere il loro posto di lavoro se non avessero votato le richieste dell'azienda (che significano altrettante rinunce ai loro diritti acquisiti)?

Posso capire (anche se i numeri sono chiari per chiunque) che la destra di Berlusconi sostenga le ragioni dell'azienda; ma come cazzo fa un partito di sinistra a sostenerle?

E' ovvio che perda una valanga di voti, anche un bambino scimunito lo capirebbe ... tant'è che, in pieno scandalo bunga-bunga, il PDL perde voti, ma il PD ne perde altrettanti. Berlusconi li perde su Ruby, e Bersani li perde su Marchionne.

... E, diciamoci la verità, perdere voti a letto con Ruby è molto più "eccitante" che perderli in Tv, appoggiando Marchionne.

Resta il problema che poi è il tema più importante di questa questione: come può Fiat perdere mercato rispetto ad un concorrente che ha costi più alti e, dunque, è costretto a praticare prezzi di vendita più cari (i prezzi di una Golf, 14950 euro, ed una Grande Punto, 11900 euro, presentano una differenza intorno al 25%)?

La versione che si tende ad "avvalorare" è che produrre qui in Italia è "troppo caro e inefficiente" ... ed abbiamo visto che, in questo caso, è una solenne cazzata ... Si vorrebbero spremere ancora di più gli operai anche quando, se pur gli dimezzasse il salario a parità di produttività, l'azienda conseguirebbe un risparmio di 360 euro, ovvero solo il 15% del vantaggio di prezzo che ha già.

Si vorrebbe far credere che VolksWagen riesce a vendere oggi le sue macchine con un differenziale di prezzo di oltre 3000 euro ... e che per metterla in difficoltà, occorrerebbero altri 360 euro di differenza?

E allora perché non 715, perché non farli lavorare gratis?

Ma capite quanto è cretino 'sto ragionamento?

I tedeschi vendono di più (ed a prezzi molto più cari), perché producono macchine migliori ed hanno una strategia di marketing nettamente superiore agli italiani. Il punto è tutto qui.

E invece di dire "chapeuax, sono più bravi ... cerchiamo di imparare da loro", si inseguono ancora i vecchi "nemici": la Fiom, la classe operaia, l'assenteismo, Marx ... etc ... in classico stile berlusconiano che, dal 1994, è sempre riuscito a trovare un colpevole per la sua inconcludenza (Fini, Casini, Bossi nel 1994, i comunisti, la Magistratura, Santoro, i giornali ... etc.. etc..).

Quelli, i tedeschi, le cose le fanno, i problemi li risolvono e poi ne godono i benefici. Gli italiani, invece, le cose le annunciano in diretta televisiva, non le fanno, e partono subito alla ricerca del colpevole. Non è un'opinione, ma un fatto documentato.

E non è tutto: trovate ragionevole che un operaio italiano che produce oltre il 60% in più di un tedesco (21.8 autovetture contro 13.5) prenda meno della metà in termini di stipendio netto (1200 euro contro 2500)?

Un partito realmente di sinistra (come il PD dice di essere) pone questo tema al dibattito nazionale, non appoggia la mozione dell'azienda che vorrebbe ancora inseguire ulteriori vantaggi di costo sulla pelle dei suoi già scorticati operai.

Mostrare questi numeri e tirare queste ovvie conclusioni significa essere comunista (o democristiano) ... o significa, finalmente, parlare di fatti concreti in un paese di parolai inconcludenti??

di G. Migliorino

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17 febbraio 2011

Confronto Fiat - VolksWagen. Incredibile

Chi scrive ed esprime pubblicamente le sue opinioni è, legittimamente, soggetto alla critica di coloro che leggono, i quali possono essere, del tutto o in parte, in disaccordo con quelle opinioni.

La "dialettica" tra uno e gli altri è costruttiva se e quando le opinioni sono supportate da fatti certi, numeri e statistiche di tale pregnanza da arricchire entrambi, rifuggendo la sterile polemica in cui si rifugiano le persone di poco talento e senza argomenti.

Discuto con tutti di fatti e argomenti supportati da prove quantomeno plausibili, ma mi rifiuto di perdere tempo con chi non ha argomenti e ripete slogan di nessuna rilevanza.

Se, per chiarire, di fronte ad un argomento che poggia su fatti concreti, mi si oppongono (a difesa della tesi avversa) gli slogan: ... sei un ex-comunista ... oppure ... sei un ex-democristiano ... beh la discussione non ha senso alcuno giacché, dal mio punto di vista, non c'è alcun arricchimento culturale nell'ascoltare o dibattere quelle minchiate da bambini scimuniti.

Se devo discutere con qualcuno, pretendo di "apprendere cose che non so", esattamente come l'altro deve pretendere la stessa cosa da me. Ripetere idiozie con il solo scopo di "avere ragione", è esercizio da imbecilli che hanno tempo da perdere.

Sto dicendo che, quando elenco degli argomenti "contro" Berlusconi, invece di essere contraddetto sui numero e sui fatti (cosa che implica un ragionamento e una certa capacità di organizzare pensieri e numeri), mi si oppone (spesse volte) lo slogan "sei un ex-comunista" che, com'è ovvio, non ha bisogno di essere articolato o elaborato in una serie di passi razionali e conseguenti, ma può essere benissimo frutto di una mente sterile ed improduttiva. Di un cretino, insomma.

Capita lo stesso quando elenco degli argomenti contro i Bersani o i D'Alema ... anche qui la risposta è affidata ad uno slogan altrettanto idiota: "sei un ex-democristiano fanfaniano" (significa DC di destra, quasi sinonimo di fascista).

Ora, fatemi ripetere una cosa ormai risaputa: nella mia "carriera" di elettore votante (carriera conclusa nel 1996) ha votato quasi tutti i partiti, dal MSI di Almirante al PSI di Craxi, passando per PLI, PRI, PSDI, Radicali, Verdi ... con la sola esclusione di PCI e DC. Poi, nella cosiddetta seconda repubblica, votai Berlusconi nel 1994 e Prodi nel 1996 e, quindi, dopo 27 anni di assidua partecipazione elettorale, mi accorsi che l'unica cosa seria era "non votare" ... e smisi.

L'accusa di essere un ex-comunista o un ex-democristiano, non solo è una prova evidente di inconsistenza culturale, ma è anche una stupidaggine storica (PCI e DC sono stati gli unici due partiti che non ho mai votato).

Dove nasce la necessità di questa precisazione?

... se Bersani, D'Alema, etc... non riescono a vincere contro un avversario così, debbono necessariamente essere o da lui pagati (quindi corrotti) oppure completamente incompetenti ...

Chi s'è sentito "toccato", non ha trovato di meglio che rispondermi in quella maniera ... "sei un ex-democristiano fanfaniano", e ciò dà miserevole conto di cosa sia diventata la dialettica ... la discussione tra parti che si suppongono intelligenti ed in buona fede.

Nella fattispecie, l'inadeguatezza degli attuali leader del PD, si dimostra negli atti politici di cui si fanno interpreti e, tanto per venire ad un esempio recentissimo, al famoso referendum di Mirafiori, in cui il PD ha appoggiato le ragioni di Marchionne contro la Fiom.

La Fiat chiedeva più flessibilità, rispetto delle regole, meno pause ... etc ... e l'obiettivo che dichiarava di perseguire, era di voler "chiudere" il gap competitivo con gli altri produttori di autovetture.

Il CLUP (Costo del Lavoro per Unità di Prodotto), si diceva, negli stabilimenti italiani è sensibilmente maggiore che altrove e, dunque, non si riesce a vendere le macchine a prezzi competitivi.

Discorso serio, importante e di notevole rilevanza strategica, a cui il PD ha dato la sua benedizione. Sbagliando clamorosamente, almeno secondo me.

Vediamo i numeri confrontando Mirafiori (la più grande fabbrica italiana di Fiat) con Wolfsburg, la maggiore fabbrica tedesca del leader europeo del settore (VolksWagen).


Wolfsburg



Auto prodotte

740000


Dipendenti

55000


Salario netto per dipendente

2500 euro/mese


Clup (Euro/macchina)

2415



Mirafiori

120000

5500

1200 euro/mese

715

Il Clup (costo del lavoro per unità di prodotto) è già nettamente più alto (3.4 volte) a Wolfsburg (nella ricca e potente Germania) di quanto sia a Mirafiori.

In altri termini: Fiat ha già un notevole vantaggio competitivo sulla Volkswagen, perché paga molto meno i suoi dipendenti (meno della metà) i quali, per sovrappiù, producono molto più dei tedeschi (21.8 autovetture per dipendente a Mirafiori e 13.5 autovetture per dipendente a Wolfsburg).

Quindi, giovinotti, ma di che cazzo stiamo parlando?

Il vero tema qui in questione è un altro, ovvero: perché nonostante quel netto vantaggio di costo, Fiat non riesce a competere efficacemente conVolksWagen?

Mi spiegate, adesso, in che maniera si dimostra che, esponendo quattro semplicissimi numeri, i quali evidenziano una verità lapalissiana, si possa essere comunisti o democristiani? Capite cosa intendo quando dico: opporre slogan imbecilli a fatti concreti?

Nel merito della questione: spiegatemi come può un partito di sinistra "avallare" quell'argomento che non sta in piedi, "contro" gli stessi operai che in quello stabilimento ci lavorano e sono stati minacciati di perdere il loro posto di lavoro se non avessero votato le richieste dell'azienda (che significano altrettante rinunce ai loro diritti acquisiti)?

Posso capire (anche se i numeri sono chiari per chiunque) che la destra di Berlusconi sostenga le ragioni dell'azienda; ma come cazzo fa un partito di sinistra a sostenerle?

E' ovvio che perda una valanga di voti, anche un bambino scimunito lo capirebbe ... tant'è che, in pieno scandalo bunga-bunga, il PDL perde voti, ma il PD ne perde altrettanti. Berlusconi li perde su Ruby, e Bersani li perde su Marchionne.

... E, diciamoci la verità, perdere voti a letto con Ruby è molto più "eccitante" che perderli in Tv, appoggiando Marchionne.

Resta il problema che poi è il tema più importante di questa questione: come può Fiat perdere mercato rispetto ad un concorrente che ha costi più alti e, dunque, è costretto a praticare prezzi di vendita più cari (i prezzi di una Golf, 14950 euro, ed una Grande Punto, 11900 euro, presentano una differenza intorno al 25%)?

La versione che si tende ad "avvalorare" è che produrre qui in Italia è "troppo caro e inefficiente" ... ed abbiamo visto che, in questo caso, è una solenne cazzata ... Si vorrebbero spremere ancora di più gli operai anche quando, se pur gli dimezzasse il salario a parità di produttività, l'azienda conseguirebbe un risparmio di 360 euro, ovvero solo il 15% del vantaggio di prezzo che ha già.

Si vorrebbe far credere che VolksWagen riesce a vendere oggi le sue macchine con un differenziale di prezzo di oltre 3000 euro ... e che per metterla in difficoltà, occorrerebbero altri 360 euro di differenza?

E allora perché non 715, perché non farli lavorare gratis?

Ma capite quanto è cretino 'sto ragionamento?

I tedeschi vendono di più (ed a prezzi molto più cari), perché producono macchine migliori ed hanno una strategia di marketing nettamente superiore agli italiani. Il punto è tutto qui.

E invece di dire "chapeuax, sono più bravi ... cerchiamo di imparare da loro", si inseguono ancora i vecchi "nemici": la Fiom, la classe operaia, l'assenteismo, Marx ... etc ... in classico stile berlusconiano che, dal 1994, è sempre riuscito a trovare un colpevole per la sua inconcludenza (Fini, Casini, Bossi nel 1994, i comunisti, la Magistratura, Santoro, i giornali ... etc.. etc..).

Quelli, i tedeschi, le cose le fanno, i problemi li risolvono e poi ne godono i benefici. Gli italiani, invece, le cose le annunciano in diretta televisiva, non le fanno, e partono subito alla ricerca del colpevole. Non è un'opinione, ma un fatto documentato.

E non è tutto: trovate ragionevole che un operaio italiano che produce oltre il 60% in più di un tedesco (21.8 autovetture contro 13.5) prenda meno della metà in termini di stipendio netto (1200 euro contro 2500)?

Un partito realmente di sinistra (come il PD dice di essere) pone questo tema al dibattito nazionale, non appoggia la mozione dell'azienda che vorrebbe ancora inseguire ulteriori vantaggi di costo sulla pelle dei suoi già scorticati operai.

Mostrare questi numeri e tirare queste ovvie conclusioni significa essere comunista (o democristiano) ... o significa, finalmente, parlare di fatti concreti in un paese di parolai inconcludenti??

di G. Migliorino

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