02 febbraio 2011

Il tramonto dei faraoni

http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTa4PpqG1f3pabKJg0-A3h0ZPT6Qq0eA-Jw17G9h_CPTD00bPET


Quello che sta accadendo nel mondo arabo, e segnatamente in Egitto, Tunisia, Algeria, deve essere letto ed interpretato come il misero fallimento delle politiche occidentali, messe in atto da USA ed Europa.
Questi grandi “esportatori di democrazia” hanno fatto finta di non accorgersi, per 30 anni, che democrazie non erano, mentre sottobanco contribuivano a mantenere e puntellare (dagli USA miliardi di dollari ogni anno all’esercito egiziano) regimi autoritari con premier inamovibili, corrotti, ladri, incapaci di muoversi nell’interesse del popolo, agli ordini del partito internazionale del petrolio e degli interessi occidentali in quell’area cruciale.

Ma la beffa gattopardesca è già pronta. Si mollano i dittatori, e ci si prepara ad appoggiare gli oppositori, che verranno comprati e addomesticati o minacciati per un nuovo ciclo di dominazione occidentale di tipo neo-colonialista.
Il potere dei soldi, degli affari, della corruzione, a cura delle cancellerie occidentali, è un film visto e rivisto,che può essere interrotto solo dalla rivoluzione islamica che cacci per sempre gli stranieri da quelle terre.
Il vile cinismo occidentale di aver appoggiato, in nome della democrazia, regimi dittatoriali di ladri sanguinari, deve essere punito severamente da quei popoli, che devono respingere ogni ingerenza nei loro affari interni e trovare forza e unità in alleanze che finalmente facciano parlare gli arabi con una voce sola.
Il carattere spontaneo e popolare di questa rivolta, l’assenza di organizzazione e di strategia, fanno pensare che la guida del movimento insurrezionale possa essere presa dalla componente islamica che ha capi riconosciuti, organizzazione, identità.
Comunque vada a finire questo movimento, non sarà facile per il partito mondiale del petrolio riprendere il ferreo controllo in Medio Oriente, tenendo conto che le opzioni militari contro i popoli sono velleitarie e perdenti, come presto dimostrerà la resistenza afgana contro l’occupazione di truppe straniere.

Ma ciò che mi fa sorridere e mi fa sembrare un po’ patetici gli occidentali guerrafondai, è che continuano a testa bassa, come pugili suonati, a menare le mani, a spendere cifre colossali, affermando di essere democratici, con risultati catastrofici.
Mentre i “comunisti” cinesi, spendendo molto meno, unici paladini del “libero mercato”, comprano dappertutto materie prime, porti, interi debiti pubblici di altri paesi, con i soldi in bocca, aumentano il loro PIL del 10% l’anno, aumentano enormemente il loro peso economico e politico nel mondo.
E’ un mondo alla rovescia, i “democratici” sparano e i “comunisti” si affidano
al “libero mercato.
Naturalmente i grandi esperti, giornalisti, intellettuali, politicanti, dicono le solite scemenze e non riescono a vedere l’evidenza, cioè che la politica occidentale del DOMINO e della supremazia militare non rende nulla. Fa accumulare solo odio e debiti, e che tale politica va abbandonata, vanno sciolte le alleanze militari, e le enormi spese militari vanno trasformate in investimenti nella economia reale.
Qualcuno deve pur cominciare a dirglielo che la guerra è finita, magari con la cautela che si riserva agli anziani un po’ rimbambiti. Con uno come il ministro della Difesa La Russa, che sostiene, da sobrio, che siamo in Afghanistan per difendere l’Italia dal terrorismo,l’approccio per comunicargli che il terrorismo nasce se tu invadi un paese, deve essere graduale e delicato e necessita di una forte terapia di sostegno psicologico.


di Paolo De Gregorio

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02 febbraio 2011

Il tramonto dei faraoni

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Quello che sta accadendo nel mondo arabo, e segnatamente in Egitto, Tunisia, Algeria, deve essere letto ed interpretato come il misero fallimento delle politiche occidentali, messe in atto da USA ed Europa.
Questi grandi “esportatori di democrazia” hanno fatto finta di non accorgersi, per 30 anni, che democrazie non erano, mentre sottobanco contribuivano a mantenere e puntellare (dagli USA miliardi di dollari ogni anno all’esercito egiziano) regimi autoritari con premier inamovibili, corrotti, ladri, incapaci di muoversi nell’interesse del popolo, agli ordini del partito internazionale del petrolio e degli interessi occidentali in quell’area cruciale.

Ma la beffa gattopardesca è già pronta. Si mollano i dittatori, e ci si prepara ad appoggiare gli oppositori, che verranno comprati e addomesticati o minacciati per un nuovo ciclo di dominazione occidentale di tipo neo-colonialista.
Il potere dei soldi, degli affari, della corruzione, a cura delle cancellerie occidentali, è un film visto e rivisto,che può essere interrotto solo dalla rivoluzione islamica che cacci per sempre gli stranieri da quelle terre.
Il vile cinismo occidentale di aver appoggiato, in nome della democrazia, regimi dittatoriali di ladri sanguinari, deve essere punito severamente da quei popoli, che devono respingere ogni ingerenza nei loro affari interni e trovare forza e unità in alleanze che finalmente facciano parlare gli arabi con una voce sola.
Il carattere spontaneo e popolare di questa rivolta, l’assenza di organizzazione e di strategia, fanno pensare che la guida del movimento insurrezionale possa essere presa dalla componente islamica che ha capi riconosciuti, organizzazione, identità.
Comunque vada a finire questo movimento, non sarà facile per il partito mondiale del petrolio riprendere il ferreo controllo in Medio Oriente, tenendo conto che le opzioni militari contro i popoli sono velleitarie e perdenti, come presto dimostrerà la resistenza afgana contro l’occupazione di truppe straniere.

Ma ciò che mi fa sorridere e mi fa sembrare un po’ patetici gli occidentali guerrafondai, è che continuano a testa bassa, come pugili suonati, a menare le mani, a spendere cifre colossali, affermando di essere democratici, con risultati catastrofici.
Mentre i “comunisti” cinesi, spendendo molto meno, unici paladini del “libero mercato”, comprano dappertutto materie prime, porti, interi debiti pubblici di altri paesi, con i soldi in bocca, aumentano il loro PIL del 10% l’anno, aumentano enormemente il loro peso economico e politico nel mondo.
E’ un mondo alla rovescia, i “democratici” sparano e i “comunisti” si affidano
al “libero mercato.
Naturalmente i grandi esperti, giornalisti, intellettuali, politicanti, dicono le solite scemenze e non riescono a vedere l’evidenza, cioè che la politica occidentale del DOMINO e della supremazia militare non rende nulla. Fa accumulare solo odio e debiti, e che tale politica va abbandonata, vanno sciolte le alleanze militari, e le enormi spese militari vanno trasformate in investimenti nella economia reale.
Qualcuno deve pur cominciare a dirglielo che la guerra è finita, magari con la cautela che si riserva agli anziani un po’ rimbambiti. Con uno come il ministro della Difesa La Russa, che sostiene, da sobrio, che siamo in Afghanistan per difendere l’Italia dal terrorismo,l’approccio per comunicargli che il terrorismo nasce se tu invadi un paese, deve essere graduale e delicato e necessita di una forte terapia di sostegno psicologico.


di Paolo De Gregorio

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