Le agenzie di rating erano pagate dalle banche per ottenere i rating sulle Mortgage Backed Securities (MBS) e sulle Obbligazioni di Debito Collateralizzate (CDO, che impacchettavano le MBS). Così facendo, "le agenzie hanno indebolito i loro criteri e ognuna era in competizione per fornire il rating più favorevole per ottenere clienti e allargare la quota di mercato. Il risultato è stata una corsa verso il basso" (Angelides).
Moody's e S&P hanno assegnato la tripla A a decine di migliaia di MBS e CDO negli anni duemila, e i loro profitti sono andati alle stelle. Ad esempio, "Moody's ha venduto 230 ratings nel 2004, 363 nel 2005, 749 nel 2006 e 717 nel 2007. I ricavi di Moody's dai prodotti strutturati sono cresciuti dai 199 milioni di dollari del 2000, o il 33% delle entrate totali, a 887 milioni del 2006, o il 44%" (Levin).
Quando questi derivati hanno dato segni di crollo, nel 2006, le agenzie hanno continuato ad assegnare la tripla A per sei mesi. Poi, nel luglio 2007, quando la bolla è scoppiata, hanno improvvisamente abbassato il rating alla maggior parte di essi, costringendo molte banche, fondi pensione e altri a scaricarli sul mercato con grandi perdite, a causa di leggi che imponevano il possesso solo di titoli con la tripla A. (Il governo ha poi comprato la spazzatura al 100% del suo valore nominale).
"Gli analisti hanno determinato che oltre il 90 per cento dei ratings AAA assegnati a cartolarizzazioni MBS subprime create nel 2006 e 2007 sono stati successivamente retrocessi dalle agenzie a junk" (Angelides).
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