16 ottobre 2011

La grande menzogna dell'euro


La moneta rappresenta il "carattere" di un popolo: tutte le monete latine (lira, dracma, peseta etc..) erano monete deboli, mentre quelle continentali (marco, franco, fiorino etc..) erano monete forti.

Non era certamente un caso... Così come non è certamente un caso che, oggi, gli stessi paesi latini siano a disagio con l'euro che ha ereditato la forza delle monete continentali.

Ma è un disagio passeggero e, quindi, destinato ad essere superato?

Supponiamo che due uomini, uno alto e robusto (taglia 56) e l'altro basso e mingherlino (taglia 48) decidano di risparmiare sulle spese di vestiario e, invece di quelle due diverse taglie, concordino di comprare solo vestiti di taglia 52 (la media di 56 e 48) in modo che lo stesso vestito possa essere usato da entrambi.

Può quella essere una soluzione a lungo termine... destinata a durare?

Si; a patto che l'uomo robusto dimagrisca di 15 chili e si adatti ad andare in giro con pantaloni e giacche corte, mentre l'altro, quello mingherlino, si ingrassi di 15 chili e non gli procuri disagio l'andare in giro con giacche e pantaloni lunghissimi.

A quelle condizioni, i due, possono usare gli stessi vestiti.

Ma, a questo punto, uno dei due, o entrambi, sarebbero autorizzati a porsi la domanda: "per quale cazzo di motivo dovremmo costringerci ad indossare una taglia diversa dalla nostra?"...

"Per risparmiare e per semplificare il guardaroba di entrambi"... gli si risponderebbe.

Ma che razza di vantaggio è, se la contropartita è il disagio continuo... l'imbarazzo di essere costantemente vestiti in maniera goffa e l'impedimento ai movimenti di un corpo avvolto in abiti troppo corti o troppo lunghi?

Fuori di metafora, chi ha deciso di farci partecipare all'euro (senza sottoporre, come avrebbe dovuto, quella decisione a referendum popolare) ha ritenuto che noi italiani avremmo potuto "indossare" la valuta dei tedeschi... abituandoci, prima o poi, a quella "taglia" tanto più grande della nostra.

E per convincerci (della bontà della sua decisione), ci ha raccontato una serie di minchiate per bambini scimuniti... argomenti che, solo a masticare un po di finanza elementare, apparivano già da subito destituiti di qualsiasi logica validità.

Ma, evidentemente, chi governa questo paese, lo ritiene abitato da una larga maggioranza di ignoranti a cui si può raccontare ogni tipo di cazzata, purché detta bene, con grande convinzione e abbondanza di supporto mediatico.

Que fuerunt vitia mores sunt (Quelli che furono vizi ora sono costumi) Lucio Anneo Seneca.

Una volta, nell'Italia del dopoguerra, raccontare minchiate era un vizio che "costava" appellativi poco gratificanti (da noi, nel profondo Sud, si chiamavano parasacchi)... oggi, invece, lo stesso "vizio" è diventato un tratto caratteristico delle persone di successo...

Non puoi "sfondare" nella vita, se non prendi per il culo il tuo prossimo, facendogli "bere" anche le cazzate più clamorose. Sicché, per fare qualche esempio, Berlusconi ci racconta (restando serio) che lui non sapeva che le ragazze procurategli da Tarantini erano mignotte... che Ruby Rubacuori fosse una minorenne in cerca di "fortuna" (e non la nipote di Mubarak)... etc...

Avesse detto le stesse cose all'osteria da Bernardino, in quel di Merì (provincia di Messina) negli anni 60, quei siciliani reduci da El Alamein l'avrebbero sommerso di frischi e pitita (fischi e scorregge)... Oggi, invece, una parte consistente della popolazione italiana ci crede... lo osanna... e lo ritiene vittima della magistratura comunista.

Allo stesso modo, l'ingresso nell'euro, ovvero una clamorosa minchiata che farebbe arrossire anche il più spudorato dei barlafus, è stata spacciata per un'operazione salvifica laddove, in tutta evidenza, sta affossando definitivamente questo paese.

Noi non siamo e non saremo mai come i tedeschi: nel 1943, al primo fragore di bombe sull'Italia, noi eravamo già pronti ad arrenderci... i tedeschi, invece, hanno resistito ai bombardamenti a tappeto delle loro città, fino all'ultimo metro e l'ultimo ragazzino che sapesse imbracciare un fucile e sparare...

Gli inglesi, ancora oggi, raccontano di avere "affrontato" i bombardamenti tedeschi del 1940... with stiff upper lips... (senza che gli tremasse il labbro superiore)... noi, dopo i bombardamenti del quartiere San Giovanni (Roma 1943), ci recavamo in massa al Divino Amore per chiedere l'intervento della Madonna...

Non sto dicendo che siamo meglio o peggio... ma solo diversi per carattere... tradizioni... storia.

E, quindi, quella "nostra lira" raccoglieva tutto le nostre debolezze e virtù e si comportava esattamente come avremmo fatto noi... mentre, adesso, questo euro tedesco, pretenderebbe di farci resistere, forti ed inflessibili, sotto i bombardamenti a tappeto, mentre noi vorremmo chiedere l'armistizio e, se necessario, arrenderci...

E non cambiamo carattere solo perché adesso abbiamo adottato una valuta forte, siamo come siamo, indipendentemente dai proclami... e, difatti, la nostra storia ci racconta che, mentre Mussolini urlava nei microfoni di regime che l'Italia avrebbe respinto gli invasori sul bagnasciuga siciliano, i siciliani già si preparavano a festeggiare l'arrivo degli alleati e la fine della guerra.

Picciotti, noi siamo fatti così... non siamo né giusti e né sbagliati... siamo quello che siamo. Sbagliato, semmai, è volerci costringere ad indossare panni non nostri o, peggio, valute diverse da noi.

Re succumbere non oportebat verbis gloriantem... Non bisogna fare lo spavaldo a parole per soccombere alla prova dei fatti... (Marco Tullio Cicerone).

Ma allora, perché è nato l'euro... a chi conveniva... e perché ce ne hanno raccontato i vantaggi, senza chiederci di esprimere il nostro accordo con un voto?

L'ultima domanda è quella cruciale: se fosse stata così evidente la convenienza dell'euro, ci avrebbero "consultato" con grande clamore e ci avrebbero condotto alle urne verso il plebiscito...

Invece, hanno fatto tutto aumma aumma... tutti ne decantavano le virtù, ma si sono guardati bene dal chiederci un parere espresso attraverso un voto vincolante...

E se questi italiani fossero meno coglioni di quel che sembrano...?? Avranno pensato...

C'era il rischio che la gente, pur nella sua straripante maggioranza di semianalfabeti, si rendesse conto che l'euro era una "invenzione" per i ricchi... per farli ancora più ricchi.

E così hanno evitato di rischiare una bocciatura e ci hanno "intortato" con la solenne minchiata che i tedeschi non ci volevano nell'euro... e che dovevamo "guadagnarci" il privilegio di entrare in quel circolo di virtuosi...

I tedeschi non ci volevano...???

... Ma quanto stupidi devono ritenerci??...

I tedeschi hanno voluto l'euro proprio per questo: imbrigliare i latini (e soprattutto gli italiani) con una moneta unica... in modo da impedirgli le svalutazioni competitive che tanto male facevano alla loro industria.

E, difatti, dall'introduzione dell'euro, la Germania ha guadagnato enormemente in competitività sul resto degli altri paesi europei.

Quello era lo scopo, e questo l'euro ha realizzato... i tedeschi sono più ricchi di prima, e noi "latini" siamo tutti più poveri... anzi, siamo sull'orlo della bancarotta.

... E nonostante l'evidenza del danno creato, c'è ancora qualche umorista che "assolve" l'euro... anzi lo "benedice", ringraziandolo di averci evitato guai ancora peggiori.

Peggiori di quelli che ci ha causato?... Della bancarotta... della disoccupazione di massa... della povertà dilagante...??

Quali altri guai potrebbero aggiungersi, se ormai l'euro ce li ha portati tutti, in misura anche spropositata?

Causa patrocinio non bona pejor erit... (Una cattiva causa diventa peggiore col volerla difendere) Publio Ovidio Nasone.

di G. Migliorino

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16 ottobre 2011

La grande menzogna dell'euro


La moneta rappresenta il "carattere" di un popolo: tutte le monete latine (lira, dracma, peseta etc..) erano monete deboli, mentre quelle continentali (marco, franco, fiorino etc..) erano monete forti.

Non era certamente un caso... Così come non è certamente un caso che, oggi, gli stessi paesi latini siano a disagio con l'euro che ha ereditato la forza delle monete continentali.

Ma è un disagio passeggero e, quindi, destinato ad essere superato?

Supponiamo che due uomini, uno alto e robusto (taglia 56) e l'altro basso e mingherlino (taglia 48) decidano di risparmiare sulle spese di vestiario e, invece di quelle due diverse taglie, concordino di comprare solo vestiti di taglia 52 (la media di 56 e 48) in modo che lo stesso vestito possa essere usato da entrambi.

Può quella essere una soluzione a lungo termine... destinata a durare?

Si; a patto che l'uomo robusto dimagrisca di 15 chili e si adatti ad andare in giro con pantaloni e giacche corte, mentre l'altro, quello mingherlino, si ingrassi di 15 chili e non gli procuri disagio l'andare in giro con giacche e pantaloni lunghissimi.

A quelle condizioni, i due, possono usare gli stessi vestiti.

Ma, a questo punto, uno dei due, o entrambi, sarebbero autorizzati a porsi la domanda: "per quale cazzo di motivo dovremmo costringerci ad indossare una taglia diversa dalla nostra?"...

"Per risparmiare e per semplificare il guardaroba di entrambi"... gli si risponderebbe.

Ma che razza di vantaggio è, se la contropartita è il disagio continuo... l'imbarazzo di essere costantemente vestiti in maniera goffa e l'impedimento ai movimenti di un corpo avvolto in abiti troppo corti o troppo lunghi?

Fuori di metafora, chi ha deciso di farci partecipare all'euro (senza sottoporre, come avrebbe dovuto, quella decisione a referendum popolare) ha ritenuto che noi italiani avremmo potuto "indossare" la valuta dei tedeschi... abituandoci, prima o poi, a quella "taglia" tanto più grande della nostra.

E per convincerci (della bontà della sua decisione), ci ha raccontato una serie di minchiate per bambini scimuniti... argomenti che, solo a masticare un po di finanza elementare, apparivano già da subito destituiti di qualsiasi logica validità.

Ma, evidentemente, chi governa questo paese, lo ritiene abitato da una larga maggioranza di ignoranti a cui si può raccontare ogni tipo di cazzata, purché detta bene, con grande convinzione e abbondanza di supporto mediatico.

Que fuerunt vitia mores sunt (Quelli che furono vizi ora sono costumi) Lucio Anneo Seneca.

Una volta, nell'Italia del dopoguerra, raccontare minchiate era un vizio che "costava" appellativi poco gratificanti (da noi, nel profondo Sud, si chiamavano parasacchi)... oggi, invece, lo stesso "vizio" è diventato un tratto caratteristico delle persone di successo...

Non puoi "sfondare" nella vita, se non prendi per il culo il tuo prossimo, facendogli "bere" anche le cazzate più clamorose. Sicché, per fare qualche esempio, Berlusconi ci racconta (restando serio) che lui non sapeva che le ragazze procurategli da Tarantini erano mignotte... che Ruby Rubacuori fosse una minorenne in cerca di "fortuna" (e non la nipote di Mubarak)... etc...

Avesse detto le stesse cose all'osteria da Bernardino, in quel di Merì (provincia di Messina) negli anni 60, quei siciliani reduci da El Alamein l'avrebbero sommerso di frischi e pitita (fischi e scorregge)... Oggi, invece, una parte consistente della popolazione italiana ci crede... lo osanna... e lo ritiene vittima della magistratura comunista.

Allo stesso modo, l'ingresso nell'euro, ovvero una clamorosa minchiata che farebbe arrossire anche il più spudorato dei barlafus, è stata spacciata per un'operazione salvifica laddove, in tutta evidenza, sta affossando definitivamente questo paese.

Noi non siamo e non saremo mai come i tedeschi: nel 1943, al primo fragore di bombe sull'Italia, noi eravamo già pronti ad arrenderci... i tedeschi, invece, hanno resistito ai bombardamenti a tappeto delle loro città, fino all'ultimo metro e l'ultimo ragazzino che sapesse imbracciare un fucile e sparare...

Gli inglesi, ancora oggi, raccontano di avere "affrontato" i bombardamenti tedeschi del 1940... with stiff upper lips... (senza che gli tremasse il labbro superiore)... noi, dopo i bombardamenti del quartiere San Giovanni (Roma 1943), ci recavamo in massa al Divino Amore per chiedere l'intervento della Madonna...

Non sto dicendo che siamo meglio o peggio... ma solo diversi per carattere... tradizioni... storia.

E, quindi, quella "nostra lira" raccoglieva tutto le nostre debolezze e virtù e si comportava esattamente come avremmo fatto noi... mentre, adesso, questo euro tedesco, pretenderebbe di farci resistere, forti ed inflessibili, sotto i bombardamenti a tappeto, mentre noi vorremmo chiedere l'armistizio e, se necessario, arrenderci...

E non cambiamo carattere solo perché adesso abbiamo adottato una valuta forte, siamo come siamo, indipendentemente dai proclami... e, difatti, la nostra storia ci racconta che, mentre Mussolini urlava nei microfoni di regime che l'Italia avrebbe respinto gli invasori sul bagnasciuga siciliano, i siciliani già si preparavano a festeggiare l'arrivo degli alleati e la fine della guerra.

Picciotti, noi siamo fatti così... non siamo né giusti e né sbagliati... siamo quello che siamo. Sbagliato, semmai, è volerci costringere ad indossare panni non nostri o, peggio, valute diverse da noi.

Re succumbere non oportebat verbis gloriantem... Non bisogna fare lo spavaldo a parole per soccombere alla prova dei fatti... (Marco Tullio Cicerone).

Ma allora, perché è nato l'euro... a chi conveniva... e perché ce ne hanno raccontato i vantaggi, senza chiederci di esprimere il nostro accordo con un voto?

L'ultima domanda è quella cruciale: se fosse stata così evidente la convenienza dell'euro, ci avrebbero "consultato" con grande clamore e ci avrebbero condotto alle urne verso il plebiscito...

Invece, hanno fatto tutto aumma aumma... tutti ne decantavano le virtù, ma si sono guardati bene dal chiederci un parere espresso attraverso un voto vincolante...

E se questi italiani fossero meno coglioni di quel che sembrano...?? Avranno pensato...

C'era il rischio che la gente, pur nella sua straripante maggioranza di semianalfabeti, si rendesse conto che l'euro era una "invenzione" per i ricchi... per farli ancora più ricchi.

E così hanno evitato di rischiare una bocciatura e ci hanno "intortato" con la solenne minchiata che i tedeschi non ci volevano nell'euro... e che dovevamo "guadagnarci" il privilegio di entrare in quel circolo di virtuosi...

I tedeschi non ci volevano...???

... Ma quanto stupidi devono ritenerci??...

I tedeschi hanno voluto l'euro proprio per questo: imbrigliare i latini (e soprattutto gli italiani) con una moneta unica... in modo da impedirgli le svalutazioni competitive che tanto male facevano alla loro industria.

E, difatti, dall'introduzione dell'euro, la Germania ha guadagnato enormemente in competitività sul resto degli altri paesi europei.

Quello era lo scopo, e questo l'euro ha realizzato... i tedeschi sono più ricchi di prima, e noi "latini" siamo tutti più poveri... anzi, siamo sull'orlo della bancarotta.

... E nonostante l'evidenza del danno creato, c'è ancora qualche umorista che "assolve" l'euro... anzi lo "benedice", ringraziandolo di averci evitato guai ancora peggiori.

Peggiori di quelli che ci ha causato?... Della bancarotta... della disoccupazione di massa... della povertà dilagante...??

Quali altri guai potrebbero aggiungersi, se ormai l'euro ce li ha portati tutti, in misura anche spropositata?

Causa patrocinio non bona pejor erit... (Una cattiva causa diventa peggiore col volerla difendere) Publio Ovidio Nasone.

di G. Migliorino

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