30 luglio 2013

Detroit è la battaglia del secolo!


Il 19 luglio, nel corso di una webcast dal vivo, Lyndon LaRouche ha avvertito che se gli Stati Uniti non torneranno alla legge Glass-Steagall, "potremo dire addio alla nazione". E’ impossibile salvare le banche del sistema finanziario transatlantico; esse finiranno col fare default verso i loro creditori, e la maggior parte della popolazione di Europa e Stati Uniti verrà lasciata per strada a morire di fame.

Un esempio terrificante di questo si può vedere a Detroit, che il 18 ha dichiarato la bancarotta, la città più grande a farlo nella storia degli Stati Uniti. L’Emergency Financial Manager Kevyn Orr ha imposto un accordo secondo cui verrà garantito ai banchieri, inclusi quelli coinvolti in speculazioni in derivati e credit default swaps - il costo dei quali è aumentato in modo fraudolento con la manipolazione illegale del tasso LIBOR – il pagamento dei debiti con una sforbiciata di appena il 10-20%, e per farlo ridurrà le pensioni dell’80-90%. Poiché secondo la legge federale le amministrazioni locali e i loro dipendenti non sono tenuti a versare contributi per la Sicurezza Sociale, se viene meno la pensione municipale non hanno diritto a niente altro.

Bill Roberts del LaRouchePAC, già candidato al Congresso, ha ricordato in una dichiarazione del 21 luglio che nel corso di un suo intervento al consiglio comunale un anno fa aveva avvertito che se non avessero attuato la legge Glass-Steagall la città e la sua popolazione sarebbero state sacrificate "sull’altare delle stesse banche che hanno escogitato la più grossa frode della storia umana: la manipolazione dei tassi LIBOR contro enti locali e aziende municipali, che è costata loro miliardi di dollari. Non hanno dato ascolto al mio consiglio, e ora Detroit è sotto una dittatura finanziaria" con la nomina di un manager finanziario di emergenza che prenderà la decisione al posto dei funzionari eletti.
Sono state sporte numerose denunce contro la decisione di fallimento, in quanto esso viola la Costituzione del Michigan che tutela in particolare le pensioni stipulate secondo la legge dello stato.
Il saccheggio di Detroit, un tempo il motore industriale degli Stati Uniti, è emblematico del collasso dell’economia reale in tutti gli Stati Uniti. Nel 2012 il tasso di disoccupazione era del 25% e quello di povertà era quasi il doppio. Dal 2000 il gettito fiscale del Comune è calato del 40%, mentre le banche fanno enormi profitti sui prestiti che hanno emesso.
La bancarotta non era affatto inevitabile. Una proposta avanzata nel 2005 dal LaRouche PAC, col sostegno dei sindacati e della società civile, avrebbe consentito la riconversione degli spazi e dei macchinari inutilizzati dal settore automobilistico per la produzione delle infrastrutture economiche più urgenti per il paese. Il Congresso e la Casa Bianca respinsero questa proposta, e il collasso prese il suo corso.
Il Presidente Obama sostiene spesso di aver salvato il settore auto. Ma il cosiddetto salvataggio dei 3 giganti dell’auto nel 2009 consisté nel pagare i creditori e le passività finanziarie dell’industria dell’auto sostituendo i lavoratori ben pagati con una forza lavoro più piccola con un salario ridotto della metà. Così mentre i tre giganti dell’auto furono salvati a spese dei contribuenti, fu in gran parte smantellato il potenziale produttivo. Questo ha portato ad un'ulteriore fuga degli abitanti ed al crollo del gettito fiscale.

by (MoviSol) - 

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30 luglio 2013

Detroit è la battaglia del secolo!


Il 19 luglio, nel corso di una webcast dal vivo, Lyndon LaRouche ha avvertito che se gli Stati Uniti non torneranno alla legge Glass-Steagall, "potremo dire addio alla nazione". E’ impossibile salvare le banche del sistema finanziario transatlantico; esse finiranno col fare default verso i loro creditori, e la maggior parte della popolazione di Europa e Stati Uniti verrà lasciata per strada a morire di fame.

Un esempio terrificante di questo si può vedere a Detroit, che il 18 ha dichiarato la bancarotta, la città più grande a farlo nella storia degli Stati Uniti. L’Emergency Financial Manager Kevyn Orr ha imposto un accordo secondo cui verrà garantito ai banchieri, inclusi quelli coinvolti in speculazioni in derivati e credit default swaps - il costo dei quali è aumentato in modo fraudolento con la manipolazione illegale del tasso LIBOR – il pagamento dei debiti con una sforbiciata di appena il 10-20%, e per farlo ridurrà le pensioni dell’80-90%. Poiché secondo la legge federale le amministrazioni locali e i loro dipendenti non sono tenuti a versare contributi per la Sicurezza Sociale, se viene meno la pensione municipale non hanno diritto a niente altro.

Bill Roberts del LaRouchePAC, già candidato al Congresso, ha ricordato in una dichiarazione del 21 luglio che nel corso di un suo intervento al consiglio comunale un anno fa aveva avvertito che se non avessero attuato la legge Glass-Steagall la città e la sua popolazione sarebbero state sacrificate "sull’altare delle stesse banche che hanno escogitato la più grossa frode della storia umana: la manipolazione dei tassi LIBOR contro enti locali e aziende municipali, che è costata loro miliardi di dollari. Non hanno dato ascolto al mio consiglio, e ora Detroit è sotto una dittatura finanziaria" con la nomina di un manager finanziario di emergenza che prenderà la decisione al posto dei funzionari eletti.
Sono state sporte numerose denunce contro la decisione di fallimento, in quanto esso viola la Costituzione del Michigan che tutela in particolare le pensioni stipulate secondo la legge dello stato.
Il saccheggio di Detroit, un tempo il motore industriale degli Stati Uniti, è emblematico del collasso dell’economia reale in tutti gli Stati Uniti. Nel 2012 il tasso di disoccupazione era del 25% e quello di povertà era quasi il doppio. Dal 2000 il gettito fiscale del Comune è calato del 40%, mentre le banche fanno enormi profitti sui prestiti che hanno emesso.
La bancarotta non era affatto inevitabile. Una proposta avanzata nel 2005 dal LaRouche PAC, col sostegno dei sindacati e della società civile, avrebbe consentito la riconversione degli spazi e dei macchinari inutilizzati dal settore automobilistico per la produzione delle infrastrutture economiche più urgenti per il paese. Il Congresso e la Casa Bianca respinsero questa proposta, e il collasso prese il suo corso.
Il Presidente Obama sostiene spesso di aver salvato il settore auto. Ma il cosiddetto salvataggio dei 3 giganti dell’auto nel 2009 consisté nel pagare i creditori e le passività finanziarie dell’industria dell’auto sostituendo i lavoratori ben pagati con una forza lavoro più piccola con un salario ridotto della metà. Così mentre i tre giganti dell’auto furono salvati a spese dei contribuenti, fu in gran parte smantellato il potenziale produttivo. Questo ha portato ad un'ulteriore fuga degli abitanti ed al crollo del gettito fiscale.

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