Il principio della protezione del cittadino-risparmiatore è stato 
sostituito con quello della "protezione del sistema" come base 
fondamentale della politica. In alcuni casi, come in quello italiano, è 
stato espressamente violato un principio costituzionale.
Concretamente, se la nuova legge per la Risoluzione Bancaria entrerà in 
vigore (teoricamente sia il Parlamento Europeo che quelli nazionali 
possono opporsi), una banca insolvente sarà salvata dall'interno e 
dall'esterno (bail-in e bail-out). In un primo momento, i debiti saranno
 saldati dagli azionisti, quindi dai possessori di obbligazioni, e 
infine dai risparmiatori "non protetti". La dichiarazione finale 
dell'Ecofin spiega che i conti di sotto ai centomila euro e i depositi 
di "piccole e medie imprese (…) saranno privilegiati rispetto alle 
richieste di creditori ordinari non protetti, non privilegiati, e dei 
depositi delle grandi imprese".
Che significa "piccole e medie imprese"? Si salveranno quelle con cinque
 addetti e quelle con cinquecento subiranno la confisca? Inoltre, la 
parola "privilegiato" non significa escluso. Infatti, come l'oligarchia 
ha segnalato, il buco da coprire supera i 2,5 trilioni di euro, 
calcolato al valore di mercato attuale degli attivi. Ciò significa che 
le "circostanze straordinarie" in cui "tutti i debiti non protetti e non
 privilegiati esclusi i depositi qualificati sono stati impiegati" nel 
salvataggio vengono a verificarsi facilmente in una liquidazione 
bancaria, dopodiché "il liquidatore può cercare fondi da fonti 
finanziarie alternative". Questo è un capolavoro d'indefinitezza e 
lascia un varco a qualsiasi cosa, compreso il contribuente o i 
risparmiatori assicurati.
Il presidente della BCE Mario Draghi ha chiesto e ottenuto un impegno 
ex-ante dai paesi membri dell'UE ad un salvataggio pubblico se il resto 
fallisce, come elemento costitutivo dell'Unione Bancaria e dello schema 
di liquidazione bancaria. Ciò tuttavia non significa che tutte le banche
 saranno salvate. Il recente rapporto della BRI indica chiaramente che 
si applicherà un salvataggio selettivo, per espropriare il massimo dai 
poveri e salvare i ricchi.
I super-ricchi, le cui fortune dipendono dalla continuità dell'economia 
della bisca, saranno risparmiati. Il comunicato dell'Ecofin afferma che 
"il liquidatore nazionale avrà anche il potere di escludere, 
completamente o parzialmente, debiti su base discrezionale", tra gli 
altri motivi "per evitare il contagio". In altre parole, ogni debito 
"sistemicamente rilevante" deve essere pagato. Le scommesse con i 
derivati sono i debiti sistematicamente più rilevanti, come dimostrò il 
caso Lehman Brothers. Una volta chiuso il derivato si apre una voragine.
 Lo schema dell'Ecofin spalanca un altro portone per salvare ogni tipo 
di speculazione in derivati, escludendo dal bail-in "i debiti 
interbancari con scadenza inferiore ai sette giorni". Poiché la maggior 
parte dei debiti in derivati è tra le banche, e ogni contratto derivato 
può essere trasformato in qualcosa con scadenza inferiore ai sette 
giorni, attraverso questo varco può passare l'intero debito speculativo,
 e il risparmiatore deve pagarlo per "evitare il contagio".
Codificando in legge il principio che il denaro degli speculatori è al 
sicuro ma quello dei risparmiatori no, l'UE ha messo a repentaglio 
quella stessa "stabilità del sistema" che voleva preservare. Se si 
diffonde la percezione che i risparmi non sono più sicuri, ci sarà una 
fuga dai depositi. 
by  (MoviSol) -
Nessun commento:
Posta un commento