26 luglio 2007

Berlusconi, il Signore dei conflitti di interessi

Dopo le farneticazioni di Berlusconi sulla Forleo,
come possono persone e colleghi implicati pesantemente nelle intercettazioni telefoniche fare giustizia?
Sono loro che non possono votare, non noi che dobbiamo ascoltare sempre le solite bugie.
Poi, chi di conflitti di interessi colpisce non può insegnare niente.
Nella speranza che la retata cominci dal personaggio della foto, si cominci ad eliminare tutti i conflitti di interessi presenti. Reset.
Poi, per chiarimenti o decisioni da prendere su politici che non sia il parlamento sovrano ma una corte esterna, non eletta dai parlamentari ma da un comitato ad esempio la corte costituzionale.
Questo potere illimitato deve finire, aggiungiamo altra legna alla pentola, essa bolle, bolle, bolle.

25 luglio 2007

Fede:Un caso esemplare di disinformazione


Vi propongo un classico esempio di come viene manipolata una informazione. In questo caso le versioni, le versione dei giornali ed i video (due) dell'avvenimento nel caso di Piero Ricca.

Il blog di Piero Ricca è stato bloccato dalla Guardia di Finanza, su querela di Emilio Fede, direttore del Tg4. A dire il vero il sito non è stato bloccato, è semplicemente stato impedito al proprietario di accedervi e scrivervi. Il tutto è stato originato da un paio di post che il giornalista ha ritenuto offensivi.

Versione Ricca. Milano 17 aprile 2007

Ieri sera l’ho incrociato insieme ad alcuni amici al circolo della stampa di Milano. L’occasione era un “incontro con il direttore” organizzato dal Giorno. Sul marciapiede gli abbiamo posto la questione delle frequenze abusivamente occupate da Rete 4. Lui ha risposto con un tentativo di sarcasmo, dicendo che per quel motivo s’era dimesso il giorno stesso. Poi mi ha dato dell’imbecille. A quel punto il mio amico Paolino “Napalm” non ha trattenuto lo sdegno ed è iniziata un’animata discussione. Abbiamo ampiamente criticato la cialtroneria e il servilismo del personaggio, la sua incompatibilità con le regole minime del giornalismo. Tinto e inceronato, Fede era protetto da quattro guardaspalle, tra i quali il gestore di un locale di lap dance. Simulava reazioni fisiche, sgranava i dentoni finti a mo’ di sfottò. Ha cercato di impedirmi di filmare. Poi mi ha sputato addosso dall’alto di una rampa di scale. Nuovo parapiglia. Sono stato impietoso: ho accennato alle meteorine a pagamento, ai debiti da gioco, al cerone che colava, alla tintura di capelli da anziano gagà. Ai reali interessi e allla pagliacceria anche fisica, insomma, di personaggetti portati in alto dalla miseria dei tempi. Nel parapiglia ho più volte evocato Enzo Biagi, cacciato come un “criminale” da un ducetto che ha definito il suo dipendente Fede “un baluardo della libertà di informazione”. Il baluardo ha fatto chiamare la polizia ed è rimasto lì in attesa, sempre attorniato dai guardiani. Mentre lo criticavo, provava ad avvicinarsi alla ricerca della rissa, e ogni tanto lanciava qualche velata minaccia: voglio sapere chi siete, ce la vedremo in privato. Certe amicizie si fanno valere nel momento del bisogno. Tutto il circolo della stampa, nell’androne, assisteva allo spettacolo. A un certo punto è arrivata la gendarmeria, con ampio schieramento: carabinieri e polizia, quattro o cinque pattuglie. Hanno identificato noi e non lui, come pure ho richiesto. I potentucoli e i loro servi meritano sempre un occhio di riguardo dalla forza pubblica. Abbiamo filmato tutto e ora sentiremo il nostro pool di avvocati prima di mettere il nastro on line. Durante la conferenza, il lele mora del giornalismo è tornato sul tema, dicendo che in fondo avevamo rappresentato un diversivo, che eravamo dei centri sociali, che parlavamo sotto effetto di droghe, che dalle contestazioni al terrorismo il passo è breve, che meritavamo 500 euro, che venivamo da qualche antro e passavamo le notti sotto i ponti. Cose così. Poi ha annunciato querela, pur senza farsi illusioni sulla libertà di giudizio delle toghe rosse. L’attendo con serenità, anzi la esigo. Sarebbe la seconda: dopo la denuncia del padrone, quella del servo. Mi piacerebbe ribadire in un’aula di giustizia che queste cosiddette “contestazioni” non sono altro che sanzioni reputazionali, non immediatamente comprensibili e tanto più necessarie in un ambiente senza etica.

Versione Sputo del 28 aprile 2007.

Il guardaspalle e occasionale portavoce di Emilio Fede si chiama Leo Peschiera. Gestore di locali di lap dance e altro. Il vero protagonista della piazzata al circolo della stampa è lui. Si distingue per una sublime e involontaria comicità. E poi ha il fisico giusto, con tanto di rasatura laterale.
Siamo tutti in attesa della querela annunciata dal direttore del tg4. Per lui non siamo altro che “mascalzoni”, come ha detto in tv. In piazza tuttavia ha promesso di difendere il suo onore in privato, “senza carabinieri né polizia”.
Ecco un nostro video dell’incontro, dove si nota, oltre alla velata minaccia, anche la risposta alla nostra domanda iniziale (sulle frequenze abusive di Rete 4) e il successivo sputo dalle scale. Defilate e immancabili le giovani accompagnatrici.

Questo è il video su Youtube

http://www.youtube.com/watch?v=5KbGNQwO7es&eurl=http%3A%2F%2Fcronachedamileto%2Eblogspot%2Ecom%2F

questo il video mandato in onda da striscia la notizia vicino e coinquilino dello studio televiso del Tg4 nel palazzo dei Cigni di Segrate

http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/04/17&id=5360&categoria=servizio&from=striscia

questo è il link dove viene data questa notizia da tg

http://qn.quotidiano.net/2007/04/17/6279-emilio_fede_aggredito.shtml

questo è il testo

Milano, 16 aprile 2007 - Una lite e' scoppiata tra un piccolo gruppo di contestatori ed Emilio Fede, ospite al Circolo della stampa di Milano per una serata nell'ambito degli incontri del quotidiano 'il Giorno'. Il litigio per poco non è degenerato in un'aggressione al direttore del Tg4.

Tre persone sono state identificate dalla polizia dopo i concitati momenti che hanno fatto seguito al litigio. Ma non e' stato ravvisato alcun reato. E' accaduto intorno alle 21, quando il direttore del Tg4 e' arrivato a Palazzo Serbelloni, sede del Circolo, ed e' stato apostrofato da alcuni contestatori. Ne e' nato uno scambio di battute che ora potrebbe avere un seguito legale solo se le parti decideranno di sporgere querela.

''Questi sono il prodotto dei centri sociali - ha poi detto Emilio Fede commentando l'episodio durante l'incontro pubblico - Senza di loro forse ci saremmo annoiati parlando solo di Vallettopoli e cose simili. Gli daro' 500 euro''. ''Credo che ci siano gli estremi di una querela - ha poi precisato Fede - Certo se troviamo i magistrati che hanno assolto Paolini a questi gli danno una medaglia''.

Prima della lite il gruppetto di contestatori ha fatto volantinaggio sulle auto parcheggiate, e le fasi della contestazione sono state riprese con videocamere. Si definisce 'Qui Milano Libera' e il volantino sostiene che ''dal 1999 un editore ha la concessione per una tv nazionale ma non puo' trasmettere. L'editore e' Francesco Di Stefano. La televisione e' Europa 7. Le sue frequenze sono occupate abusivamente da Rete 4''

24 luglio 2007

Un esperimento olografico l'11 settembre 2001?

I laboratori del Cern a Ginevra o quella in Abruzzo sono alla ricerca per studi di fisica nucleare, ma in realtà potrebbero sperimentare nuove tecniche ai fini militari. Ad esempio creazione e di accadimenti al confine tra finzione e realtà, tecniche olografiche di contenuto pseudo- religioso, progettazione di ordigni antigravitazionali ed altro.

Solo qualche decennio addietro, chi avrebbe mai soltanto sospettato che è possibile creare ologrammi quasi indistinguibili dalla "realtà"? Chi avrebbe mai potuto pensare alla stesura di una funesta sceneggiatura, a base di strani attentati con il loro truculento corollario di apparenti ritorsioni e di conflitti senza fine? La realtà assomiglia sempre più ad un'inquietante pellicola di fantascienza, dove lo Spannung di un episodio è subito trasceso dal culmine emotivo della scena susseguente: a distanza di alcuni anni, lo stesso attentato del 9 11, quasi sconfina, a causa di alcune anomalie e di certi emisteri del tragico evento, in una dimensione irreale. Quel giorno "più di 200 persone si lanciarono nel vuoto per sfuggire alle fiamme e al fumo che avvolgevano il World Trade Center. Alcuni adoperarono una tovaglia come fosse un paracadute, altri si buttarono in coppia, tenendosi per mano. Furono chiamati jumpers, saltatori, ed esistono innumerevoli fotografie che li ritraggono sospesi nel vuoto in quei tragici istanti. L’immagine che più ha colpito l’immaginario collettivo ritrae una posa composta, armoniosa, da tuffatore. Il protagonista precipita perfettamente in asse con l’edificio, la testa perpendicolare al pavimento che lo attende, quasi indifferente al suo destino, le braccia distese lungo i fianchi, i vestiti aderenti al corpo e una gamba leggermente piegata. Del volo di quest’uomo esiste una sequenza di dodici fotografie, tutte scattate da Richard Drew alle 9.41 di quella mattina. Negli altri scatti i movimenti sono scomposti, disperati, com’è naturale che siano. La casacca si apre e mostra una maglietta arancione, le braccia si allargano, la posizione del corpo ruota fino a diventare orizzontale, l’espressione del viso è allucinata, consapevole della fine".

Eppure qualcosa non quadra, come nota uno degli autori di Stargods: si potevano rompere i vetri degli uffici tanto facilmente e come si spiegano le posture incongrue con un volo nel vuoto? Un lettore di Stargods ricorda che i grattacieli sono costruiti con vetri infrangibili per ragioni di sicurezza e di climatizzazione. Andarono in frantumi a causa dell’impatto dell’aereo anche le finestre non direttamente colpite dal Boeing? No, perché questi edifici sono progettati in modo da resistere ad una tale eventualità. Altre anomalie: una donna che cade è a piedi nudi; un uomo ha un cappello in testa, copricapo che il vento non porta via; due persone precipitano mano nella mano; non si vedono né fiamme né fumo avviluppare le finestre dell’edificio.

Qualcuno ha ipotizzato che una dimensione olografica sia parte del 9 11: gli aerei schiantatisi contro le Torri gemelle erano davvero velivoli di linea? Che ruolo ebbero tutti quegli oggetti sferici avvistati, ripresi e fotografati attorno ai grattacieli? Erano forse strumenti per la creazione di immagini olografiche? Gli aeromobili senza finestrini, simili a copie imperfette di veri aerei per il trasporto passeggeri, ricordano alcuni apparecchi chimici che, dopo aver generato scie, improvvisamente scompaiono.

Fonti: Zret, Bojs

26 luglio 2007

Berlusconi, il Signore dei conflitti di interessi

Dopo le farneticazioni di Berlusconi sulla Forleo,
come possono persone e colleghi implicati pesantemente nelle intercettazioni telefoniche fare giustizia?
Sono loro che non possono votare, non noi che dobbiamo ascoltare sempre le solite bugie.
Poi, chi di conflitti di interessi colpisce non può insegnare niente.
Nella speranza che la retata cominci dal personaggio della foto, si cominci ad eliminare tutti i conflitti di interessi presenti. Reset.
Poi, per chiarimenti o decisioni da prendere su politici che non sia il parlamento sovrano ma una corte esterna, non eletta dai parlamentari ma da un comitato ad esempio la corte costituzionale.
Questo potere illimitato deve finire, aggiungiamo altra legna alla pentola, essa bolle, bolle, bolle.

25 luglio 2007

Fede:Un caso esemplare di disinformazione


Vi propongo un classico esempio di come viene manipolata una informazione. In questo caso le versioni, le versione dei giornali ed i video (due) dell'avvenimento nel caso di Piero Ricca.

Il blog di Piero Ricca è stato bloccato dalla Guardia di Finanza, su querela di Emilio Fede, direttore del Tg4. A dire il vero il sito non è stato bloccato, è semplicemente stato impedito al proprietario di accedervi e scrivervi. Il tutto è stato originato da un paio di post che il giornalista ha ritenuto offensivi.

Versione Ricca. Milano 17 aprile 2007

Ieri sera l’ho incrociato insieme ad alcuni amici al circolo della stampa di Milano. L’occasione era un “incontro con il direttore” organizzato dal Giorno. Sul marciapiede gli abbiamo posto la questione delle frequenze abusivamente occupate da Rete 4. Lui ha risposto con un tentativo di sarcasmo, dicendo che per quel motivo s’era dimesso il giorno stesso. Poi mi ha dato dell’imbecille. A quel punto il mio amico Paolino “Napalm” non ha trattenuto lo sdegno ed è iniziata un’animata discussione. Abbiamo ampiamente criticato la cialtroneria e il servilismo del personaggio, la sua incompatibilità con le regole minime del giornalismo. Tinto e inceronato, Fede era protetto da quattro guardaspalle, tra i quali il gestore di un locale di lap dance. Simulava reazioni fisiche, sgranava i dentoni finti a mo’ di sfottò. Ha cercato di impedirmi di filmare. Poi mi ha sputato addosso dall’alto di una rampa di scale. Nuovo parapiglia. Sono stato impietoso: ho accennato alle meteorine a pagamento, ai debiti da gioco, al cerone che colava, alla tintura di capelli da anziano gagà. Ai reali interessi e allla pagliacceria anche fisica, insomma, di personaggetti portati in alto dalla miseria dei tempi. Nel parapiglia ho più volte evocato Enzo Biagi, cacciato come un “criminale” da un ducetto che ha definito il suo dipendente Fede “un baluardo della libertà di informazione”. Il baluardo ha fatto chiamare la polizia ed è rimasto lì in attesa, sempre attorniato dai guardiani. Mentre lo criticavo, provava ad avvicinarsi alla ricerca della rissa, e ogni tanto lanciava qualche velata minaccia: voglio sapere chi siete, ce la vedremo in privato. Certe amicizie si fanno valere nel momento del bisogno. Tutto il circolo della stampa, nell’androne, assisteva allo spettacolo. A un certo punto è arrivata la gendarmeria, con ampio schieramento: carabinieri e polizia, quattro o cinque pattuglie. Hanno identificato noi e non lui, come pure ho richiesto. I potentucoli e i loro servi meritano sempre un occhio di riguardo dalla forza pubblica. Abbiamo filmato tutto e ora sentiremo il nostro pool di avvocati prima di mettere il nastro on line. Durante la conferenza, il lele mora del giornalismo è tornato sul tema, dicendo che in fondo avevamo rappresentato un diversivo, che eravamo dei centri sociali, che parlavamo sotto effetto di droghe, che dalle contestazioni al terrorismo il passo è breve, che meritavamo 500 euro, che venivamo da qualche antro e passavamo le notti sotto i ponti. Cose così. Poi ha annunciato querela, pur senza farsi illusioni sulla libertà di giudizio delle toghe rosse. L’attendo con serenità, anzi la esigo. Sarebbe la seconda: dopo la denuncia del padrone, quella del servo. Mi piacerebbe ribadire in un’aula di giustizia che queste cosiddette “contestazioni” non sono altro che sanzioni reputazionali, non immediatamente comprensibili e tanto più necessarie in un ambiente senza etica.

Versione Sputo del 28 aprile 2007.

Il guardaspalle e occasionale portavoce di Emilio Fede si chiama Leo Peschiera. Gestore di locali di lap dance e altro. Il vero protagonista della piazzata al circolo della stampa è lui. Si distingue per una sublime e involontaria comicità. E poi ha il fisico giusto, con tanto di rasatura laterale.
Siamo tutti in attesa della querela annunciata dal direttore del tg4. Per lui non siamo altro che “mascalzoni”, come ha detto in tv. In piazza tuttavia ha promesso di difendere il suo onore in privato, “senza carabinieri né polizia”.
Ecco un nostro video dell’incontro, dove si nota, oltre alla velata minaccia, anche la risposta alla nostra domanda iniziale (sulle frequenze abusive di Rete 4) e il successivo sputo dalle scale. Defilate e immancabili le giovani accompagnatrici.

Questo è il video su Youtube

http://www.youtube.com/watch?v=5KbGNQwO7es&eurl=http%3A%2F%2Fcronachedamileto%2Eblogspot%2Ecom%2F

questo il video mandato in onda da striscia la notizia vicino e coinquilino dello studio televiso del Tg4 nel palazzo dei Cigni di Segrate

http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/04/17&id=5360&categoria=servizio&from=striscia

questo è il link dove viene data questa notizia da tg

http://qn.quotidiano.net/2007/04/17/6279-emilio_fede_aggredito.shtml

questo è il testo

Milano, 16 aprile 2007 - Una lite e' scoppiata tra un piccolo gruppo di contestatori ed Emilio Fede, ospite al Circolo della stampa di Milano per una serata nell'ambito degli incontri del quotidiano 'il Giorno'. Il litigio per poco non è degenerato in un'aggressione al direttore del Tg4.

Tre persone sono state identificate dalla polizia dopo i concitati momenti che hanno fatto seguito al litigio. Ma non e' stato ravvisato alcun reato. E' accaduto intorno alle 21, quando il direttore del Tg4 e' arrivato a Palazzo Serbelloni, sede del Circolo, ed e' stato apostrofato da alcuni contestatori. Ne e' nato uno scambio di battute che ora potrebbe avere un seguito legale solo se le parti decideranno di sporgere querela.

''Questi sono il prodotto dei centri sociali - ha poi detto Emilio Fede commentando l'episodio durante l'incontro pubblico - Senza di loro forse ci saremmo annoiati parlando solo di Vallettopoli e cose simili. Gli daro' 500 euro''. ''Credo che ci siano gli estremi di una querela - ha poi precisato Fede - Certo se troviamo i magistrati che hanno assolto Paolini a questi gli danno una medaglia''.

Prima della lite il gruppetto di contestatori ha fatto volantinaggio sulle auto parcheggiate, e le fasi della contestazione sono state riprese con videocamere. Si definisce 'Qui Milano Libera' e il volantino sostiene che ''dal 1999 un editore ha la concessione per una tv nazionale ma non puo' trasmettere. L'editore e' Francesco Di Stefano. La televisione e' Europa 7. Le sue frequenze sono occupate abusivamente da Rete 4''

24 luglio 2007

Un esperimento olografico l'11 settembre 2001?

I laboratori del Cern a Ginevra o quella in Abruzzo sono alla ricerca per studi di fisica nucleare, ma in realtà potrebbero sperimentare nuove tecniche ai fini militari. Ad esempio creazione e di accadimenti al confine tra finzione e realtà, tecniche olografiche di contenuto pseudo- religioso, progettazione di ordigni antigravitazionali ed altro.

Solo qualche decennio addietro, chi avrebbe mai soltanto sospettato che è possibile creare ologrammi quasi indistinguibili dalla "realtà"? Chi avrebbe mai potuto pensare alla stesura di una funesta sceneggiatura, a base di strani attentati con il loro truculento corollario di apparenti ritorsioni e di conflitti senza fine? La realtà assomiglia sempre più ad un'inquietante pellicola di fantascienza, dove lo Spannung di un episodio è subito trasceso dal culmine emotivo della scena susseguente: a distanza di alcuni anni, lo stesso attentato del 9 11, quasi sconfina, a causa di alcune anomalie e di certi emisteri del tragico evento, in una dimensione irreale. Quel giorno "più di 200 persone si lanciarono nel vuoto per sfuggire alle fiamme e al fumo che avvolgevano il World Trade Center. Alcuni adoperarono una tovaglia come fosse un paracadute, altri si buttarono in coppia, tenendosi per mano. Furono chiamati jumpers, saltatori, ed esistono innumerevoli fotografie che li ritraggono sospesi nel vuoto in quei tragici istanti. L’immagine che più ha colpito l’immaginario collettivo ritrae una posa composta, armoniosa, da tuffatore. Il protagonista precipita perfettamente in asse con l’edificio, la testa perpendicolare al pavimento che lo attende, quasi indifferente al suo destino, le braccia distese lungo i fianchi, i vestiti aderenti al corpo e una gamba leggermente piegata. Del volo di quest’uomo esiste una sequenza di dodici fotografie, tutte scattate da Richard Drew alle 9.41 di quella mattina. Negli altri scatti i movimenti sono scomposti, disperati, com’è naturale che siano. La casacca si apre e mostra una maglietta arancione, le braccia si allargano, la posizione del corpo ruota fino a diventare orizzontale, l’espressione del viso è allucinata, consapevole della fine".

Eppure qualcosa non quadra, come nota uno degli autori di Stargods: si potevano rompere i vetri degli uffici tanto facilmente e come si spiegano le posture incongrue con un volo nel vuoto? Un lettore di Stargods ricorda che i grattacieli sono costruiti con vetri infrangibili per ragioni di sicurezza e di climatizzazione. Andarono in frantumi a causa dell’impatto dell’aereo anche le finestre non direttamente colpite dal Boeing? No, perché questi edifici sono progettati in modo da resistere ad una tale eventualità. Altre anomalie: una donna che cade è a piedi nudi; un uomo ha un cappello in testa, copricapo che il vento non porta via; due persone precipitano mano nella mano; non si vedono né fiamme né fumo avviluppare le finestre dell’edificio.

Qualcuno ha ipotizzato che una dimensione olografica sia parte del 9 11: gli aerei schiantatisi contro le Torri gemelle erano davvero velivoli di linea? Che ruolo ebbero tutti quegli oggetti sferici avvistati, ripresi e fotografati attorno ai grattacieli? Erano forse strumenti per la creazione di immagini olografiche? Gli aeromobili senza finestrini, simili a copie imperfette di veri aerei per il trasporto passeggeri, ricordano alcuni apparecchi chimici che, dopo aver generato scie, improvvisamente scompaiono.

Fonti: Zret, Bojs