21 novembre 2007

La lunga mano di Berlusconi sulla Rai


Un asse segreto tra dirigenti Rai e Mediaset per oscurare la vittoria elettorale dell'Ulivo nelle elezioni regionali del 2005. E' quanto trapela dalla pubblicazione su Repubblica dei brogliacci delle intercettazioni depositate nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di HDC, la holding dell' ex sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, Luigi Crespi.

Tra le varie sintesi pubblicate sulla doppia pagina di Repubblica, ve ne è una del dirigente rai ed ex segretaria del cavaliere Debora Bergamini. Alle 15 del 22 aprile "Debbi" afferma, secondo le indagini, "che Cattaneo (all'allora direttore generale rai, ndr) ha chiesto di condividere i loro pareri con quelli di Vespa al quale avrebbe chiesto di non confrontare i voti attuali con quelli delle scorse regionali".

Insomma, un sistematico tentativo di minimizzare la portata della vitoria dell'Ulivo alle regionali, tanto che alle 16 "Debbi" Bergamini avrebbe affermato che Benito (Benassi, vice direttore marketing Rai) ha intuito che il dg ' Cattaneo, " vuole che nella rappresentazione dei risultati elettorali si faccia piu' confusione possibile per camuffare la loro portata".

Debora Bergamini chiama il responsabile della prima rete e secondo gli investigatori che li intercettano "lo informa della programmazione televisiva di Canale 5. Del Noce dice di aver parlato con Rossella (allora direttore del Tg5, ndr). Debora dice di aver parlato con Mauro Crippa di Mediaset".

Il lunedi' 4 aprile, la Bergamini, secondo le intercettazioni, avrebbe parlato al telefono con un responsabile Mediaset dicendo che "loro fanno la prima serata sul Due per le elezioni e gli chiede di mettere una cosa forte in prima serata su Canale 5".

Insomma, il servizio pubblico messo al servizio della disinformatia in una rete fittissima di contatti tra i dirigenti fedeli a Berlusconi sia a Mediaset, della quale è come tutti sappiamo, il "mero proprietario", sia in Rai di cui appare dalle intercettazioni il padrone di fatto. Fatti salvi i non frequentissimi atti di seria resistenza da parte di alcuni dirigenti e giornalisti del servizio pubblico. Secondo Repubblica, vi sarebbero state anche telefonate ad Arcore ma quelle non possono essere trascritte perché riguardano la residenza di un parlamentare.

Il quadro che ne viene fuori è sconfortante. Notisti politici che si raccomandano al Cavaliere e subito dopo approdano in parlamento. Interventi del Tiger Team di Berlusconi in Rai per non far pesare persino la morte del Papa sull'affluenza alle urne e sulla guida del festival di Sanremo. La programmazione soggiogata agli interessi politico mediatici dell'allora presidente del consiglio al punto che il direttore generale Cattaneo, secondo gli investigatori della Finanza, "per Bergamini dice di aver parlato con Bonaiuti che era con Piersilvio, ma lui sta tenendo duro anche con gli altri dicendo che non è il caso di mandare in onda i dati.".

Erano i tempi in cui noi di articolo21 parlavamo di bavaglio mediatico, ma non sapevamo sino a qual punto e con quale intelligente metodica intesa col concorrente Mediaset.

Berlusconi, quello dell'edito contro Biagi, Santoro e Luttazzi, e con la consueta faccia di bronzo, aveva detto che in Rai, non avrebbe spostato una pianta. Già, nessuna pianta, tranne quella organica, a cominciare dal dg per piegarli ai suoi interessi d'intesa con la rete concorrente.

Bene ha fatto l'attuale dg Cappon a preannunciare azioni di tutela legale. Ma quel che vorrebbero i lavoratori rai e gli abbonati è un'autentica tutela politica, etica e morale del pubblico interesse. Perché non tutto quel che è lecito è opportuno.

Certo appaiono poco opportuni, decisamente contrari agli interessi della Rai, i Tiger Team di Supersilvio, i dg oscuratori e i dirigenti imbavagliatori, le infiltrazioni di interessi indicibili nella macchina del servizio pubblico. Mai più asservito. Mai più.
Ulderico Fortezza

20 novembre 2007

Il vuoto � ...pieno. Il pieno � ...vuoto.



Il Giornale Online"Cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto,
cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"

Sembrerebbe una citazione dalle Upanishad o comunque da qualche trattato esoterico; proviamo invece a vedere tale affermazione, apparentemente paradossale, alla luce della Fisica attuale.Chiunque abbia frequentato una scuola secondaria dovrebbe sapere come e' costituita la materia: ogni oggetto materiale e' costituito da molecole, ogni molecola da atomi, ogni atomo da elettroni e da un nucleo, ogni nucleo da nucleoni [protoni e neutroni].

Fermiamoci pure qui in questa scomposizione verso il sempre piu' piccolo, anche se ora sappiamo che gli stessi nucleoni sono formati da particelle piu' piccole dette Quarks e nessuno sa se questo gioco di scatole cinesi si ferma ad un certo livello o prosegue senza fine [particelle entro particelle entro particelle entro particelle...]. Quello che di solito nelle scuole non viene sottolineato e di cui percio' non si ha una percezione comune, e' che anche nell'oggetto piu' solido, anche nell'oggetto piu' denso, tra molecola e molecola c'e' il vuoto; all'interno della molecola, tra atomo e atomo , c'e' il vuoto; all'interno dell'atomo , tra elettroni e nucleo, c'e' il vuoto; all'interno del nucleo, tra i vari protoni e neutroni, c'e' ancora il vuoto [abbiamo deciso di fermarci a questo livello ma sappiamo che anche all'interno dei nucleoni c'e' ancora vuoto!].

Quanto vuoto? Per rispondere a questa legittima domanda, immaginiamo che la nostra terra, questo pianeta su cui posiamo i piedi e ci appare ben solido e compatto, lo sia ancora di piu': immaginiamo che sia fatto di acciaio, una bella immensa sfera di acciaio con un diametro di 12730 chilometri. Cosa di piu' duro e impenetrabile? Tra l'altro una terra cosi' fatta avrebbe la ragguardevole massa di circa 8 milioni di miliardi di miliardi di chilogrammi [ o se preferite, 'peserebbe' ottomila miliardi di miliardi di tonnellate!].

Un bel po' di materia, non c'e' che dire: eppure se invece di usare i vostri occhi poteste vederla attraverso un supermicroscopio che permetta di vedere i nucleoni, puntando questo strumento verso questa enorme sfera di acciaio cio' che vedreste e' essenzialmente il vuoto!

Certo, un vuoto con tanti piccoli puntini, i nucleoni, un po' come la volta del cielo punteggiata di stelle. Se potessimo raccogliere tutti questi puntini e addensarli uno accanto all'altro per formare una sfera, ovvero, in altre parole, se potessimo eliminare il vuoto dalla originaria sfera di acciaio , otteremmo una sfera piu' piccola di circa diecimila miliardi di volte (una sfera di soli 400 metri di raggio). Se ancora non avete chiara la proporzione che c'e' nella materia tra "pieno" e "vuoto", immaginate che il vostro corpo sia diviso in dieci milioni di milioni di cubetti; ebbene, se riusciste ad riunire tutti i vostri nucleoni [tutta la vostra 'materia'], solo uno di questi dieci milioni di milioni di cubetti sarebbe pieno [e non completamente!].

Spero che a questo punto conveniate che la prima parte dell'affermazione ["cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto"] sia ben dimostrata, nell'ambito della Fisica attuale.

Veniamo quindi alla seconda parte, apparentemente contraddittoria: "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno".


Purtroppo, la giustificazione di tale affermazione, si trova in una parte della Fisica moderna, che va sotto il nome di Meccanica Quantistica. Questa teoria non solo non viene insegnata nelle scuole secondarie, ma e' anche intrinsecamente "difficile": essa contiene importantissime e rivoluzionarie e sorprendenti affermazioni sull'intima, se volete "ultima", natura delle cose; affermazioni che, pur essendo state ampiamente 'verificate' ed utilizzate nei piu' svariati contesti [il vostro computer, il vostro compact disc, la bomba atomica, si basano sulla Meccanica Quantistica!] tuttavia non possono essere adeguatamente tradotte nel linguaggio comune, se non al prezzo di imprecisioni e/o di paradossali violazioni del senso comune [in altri termini, conosciamo qualcosa sull'intima natura dell'Universo, ma questa conoscenza non puo' essere espressa in parole: non vi sovviene niente, o voi del versante 'esoterico'?].

Saro' dunque costretto a dire in parole cio' che in parole non puo' essere adeguatamente e chiaramente detto. Ebbene, secondo la Meccanica Quantistica, il "vuoto" non e' affatto vuoto, anzi e' incocepibilmente "pieno" dal momento che in esso continuamente si creano tutte le particelle possibili, in esso continuamente nascono elettroni, protoni, neutroni, fotoni [luce!]; esso, il "vuoto", e' percio' il germe di tutte le cose!

Ma se questo e' vero, se e' vero che dal vuoto [onnipresente, come abbiamo visto] emergono, affiorano, vengono all'esistenza continuamente ed incessantemente materia ed energia, in tutte le forme e quantita' concepibili, perche', nella nostra esperienza ordinaria, non ce ne accorgiamo affatto? Anzi, di piu', perche' non siamo sopraffatti da questo rigurgito enorme e senza fine?

Parte della risposta e': perche' tutto questo, come viene incessantemente creato dal "vuoto", altrettanto incessantemente viene distrutto, riassorbito dal "vuoto" stesso. Ogni cosa, letteralmente ogni cosa che possiate immaginare, nasce continuamente dal "vuoto" [intorno a voi, dentro di voi!], vive la sua vita, e muore tornando al "vuoto". E' come un grande ribollire, una grande, vertiginosa danza cosmica, tanto che qualche Fisico l'ha paragonata alla "danza di Shiva".

Eppure noi non ne siamo consapevoli, non possiamo vedere o toccare la bellissima farfalla che proprio in questo istante si e' formata, emergendo dal vuoto, avanti i nostri occhi, non possiamo odorare la profumatissima rosa che sta sbocciando proprio ora avanti a noi... Di nuovo, perche' ? [D'altra parte e' forse un bene che sia cosi': immaginate un proiettile che si materializza proprio adesso nel vostro torace!]

Il punto e' che la vita di queste "creazioni" e' effimera: esse non vivono, di norma, sufficientemente a lungo per essere percepite anche dagli strumenti piu' raffinati; sono veramente forme fuggevoli, fantasmi impalpabili ! A questo punto, qualcuno giustamente potrebbe nutrire seri dubbi sulla loro effettiva esistenza; fugare questi dubbi, spiegare cioe' completamente quali sono le prove che abbiamo della "realta'" dei fenomeni sopra descritti, eccede i limiti di questo scritto.

E' opportuno comunque menzionare due "prove": primo, pur se le singole cose che affiorano e affondano nel'oceano del vuoto generalmente non sono "osservabili", e' tuttavia osservabile, visibile, misurabile l'effetto complessivo di tutto questo ribollire, di questa grande danza (e di fatto e' stato misurato, lo trovate sui 'sacri testi' di Fisica con il nome di "polarizzazione del vuoto"); secondo, dicendo che la vita di queste "creature" (in termini tecnici: "fluttuazioni") e' effimera, non si vuol significare che essa e' necessariamente brevissima, anzi , ci sono "fluttuazioni" che possono durare anni, millenni, miliardi di anni! Di fatto il tempo della loro vita e' legato alla loro energia dal famoso 'Principio di Indeterminazione' di Heisemberg; detto in parole, quanto piu' energetiche, quanto piu' "grosse", massicce [massa e energia, come ha scoperto Einstein, sono essenzialmente la stessa cosa] sono queste creazioni, tanto meno durano, tanto prima muoiono.

Per farci una idea quantitativa, prendiamo in considerazione la particella piu' leggera conosciuta, cioe' l'elettrone [la sua massa e' di appena un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di grammo!], e chiediamoci quanto vive un elettrone creatosi spontaneamente dal vuoto: ebbene, il 'Principio di Indeterminazione' ci dice che esso puo' vivere , al massimo!, un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo. Per renderci conto di quanto piccolo sia questo intervallo di tempo, consideriamo che:

- l'occhio umano non separa due immagini che si susseguono in meno di un decimo di secondo [cioe' "misura" al massimo un decimo di secondo],

- un buon orologio digitale misura un centesimo di secondo,

- un buon orologio elettronico arriva sul milionesimo di secondo,

- un orologio atomico arriva a un centesimo di miliardesimo di secondo.

E' facile capire dunque che non abbiamo strumenti, ne' naturali ne' artificiali per accorgersi di qualcosa che vive cosi' poco! In realta' nella Fisica delle alte energie, abbiamo "misurato", in condizioni molto eccezionali, tempi anche piu' piccoli [fino ad un decimillesimo del tempo sopra citato]; ricordiamo tuttavia che l'elettrone e' per l'appunto la particella piu' leggera e che, per il 'Principio di Indeterminazione', di quanto e' piu' grande la massa [o meglio l'energia] da creare, di tanto e' piu' piccolo il suo tempo di vita.

Cosi', un protone che nasca spontaneamente dal vuoto, essendo circa duemila volte piu' pesante dell'elettrone, vivra' per un tempo duemila volte piu' piccolo, cioe' al massimo cinque milionesimi di miliardesimo di miliardesimo di secondo; un oggetto che avesse il vostro peso, puo' si' nascere dal vuoto , ma vivrebbe solo 0 , 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 secondi, cioe' un miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo [un tempo cosi' piccolo che molti fisici dubitano perfino che possa esistere].

Abbiamo quindi fatto vedere come nella Fisica moderna "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"; eppure, per le ragioni sopra elencate, ci puo' sembrare che questo "pieno" sia in realta' qualcosa di inconsistente, di illusorio, una specie di gioco di prestigio. Ma le sorprese non sono ancora finite, come in tutti gli spettacoli, il numero d'effetto e' stato lasciato per ultimo. Non abbiamo infatti ancora preso in considerazione l'esistenza di energie negative: ad esempio l'energia di un campo gravitazionale che si crea tra le masse e' negativa. Abbiamo cosi' questo effetto paradossale: piu' aumenta la massa, cioe' la quantita' di materia, creata dal vuoto, meno tempo dovrebbe vivere, dato che cresce la sua energia positiva di "massa" [in accordo alla nota formula di Einstein: Energia= massa per velocita' della luce al quadrato]; tuttavia, se la massa creata e' abbastanza consistente, comincia a crearsi anche una considerevole energia negativa, dovuta alla forza di attrazione gravitazionale tra le varie parti di materia creata.

Cosicche', per una massa abbastanza grande, l'energia totale creata puo' essere vicina a zero e quindi, sempre per il 'Principio di Indeterminazione', la massa creata potrebbe durare per un tempo anche lunghissimo [al limite infinito, se l'energia fosse esattamente zero]. Ma quanta massa e' necessaria, perche' l'energia totale sia vicina a zero? La risposta e' [sorpresa?!]: la massa dell'universo!

Si, secondo le nostre attuali conoscenze, l'intero nostro universo ha una energia totale molto vicina a zero e quindi l'intero nostro universo potrebbe non essere altro che una "fluttuazione" del vuoto; noi, la terra, il sole, le stelle, le galassie, tutta questa immensita' che e' nata almeno quindici miliardi di anni fa, potrebbe essere una increspatura del vuoto, una bolla che forse sara' riassorbita [secondo le stime attuali piu' affidabili] tra quaranta, cinquanta miliardi di annni [o forse mai piu', se l'energia fosse esattamente zero].

E si, ci sono piu' cose tra vuoto e vuoto di quante sappia immaginarne ogni filosofia...

Mario Bruschi

19 novembre 2007

Scoperto il gene che rende immuni al virus Hiv


Grazie ad una ricerca condotta in collaborazione fra l'Istituto di immunologia dell'Università di Milano, l'Unità operativa di malattie infettive dell'azienda sanitaria di Firenze e l'Università di Osaka, in Giappone, si è scoperto che esistono persone con un particolare profilo genetico che sono immuni dal contagio del virus Hiv.


Tra circa due anni, con un semplice test, sarà possibile sapere se si è portatori dell'immunità all'Hiv e soprattutto questa scoperta potrà condurre a nuove terapie e soprattutto ad un vaccino anti-Aids.

La ricerca è iniziata a partire da uno studio giapponese su un virus che attacca i topi e che produce un tumore del sangue: il "Retrovirus di Friend". Alcuni topi erano totalmente immuni da questo virus molto simile a quello dell'Aids. Studiando il DNA di questi topi, è stato individuato il gene responsabile di questa immunità. Da questa scoperta è nata l'idea che anche nel DNA umano potesse esistere geni attivi che rendono immuni dall'Aids. A questo punto si è inserito il gruppo di ricerca italiano.
Sono stati analizzati i profili genetici di 50 coppie eterosessuali "discordanti" in cui, cioè, uno dei due soggetti sieropositivo e l'altro negativo pur in presenza di rapporti sessuali non protetti.

In quei casi non si osservava la trasmissione dell'Hiv. Successivamente nel campione sono state incluse un centinaio di prostitute che praticano sesso non protetto.
Il professor Mario Clerici, immunologo, uno dei coordinatori della ricerca, spiega: "Si trattava di verificare che, nei soggetti monitorati, alla mancanza di trasmissione corrispondeva un profilo genetico simile e si è visto, infatti, che in tutti i casi analizzati la protezione dal virus corrispondeva a un dato corredo genetico".

Dopodichè, i ricercatori hanno verificato se questo gene era presente anche in quei soggetti sieropositivi in cui non si registra progressione della malattia. E anche in questo caso l'esito è stato positivo: il gene 22Q1213 era presente, all'altezza del cromosoma 22. Clerici precisa: "non si tratta di una mutazione genetica ma della forma normale dell'assetto genetico e che quindi viene trasmesso ai figli. A conferma di un grosso vantaggio selettivo". I ricercatori, per verificare la protezione di questo corredo genetico, hanno messo in vitro le cellule "protette" naturalmente a contatto con il virus dell'Hiv: il virus non è riuscito a penetrare nelle cellule. Clerici spiega che è stato osservato che sono necessarie dosi mille volte più alte di virus perchè quelle cellule sane vengano attaccate.
La protezione dal virus è data dalla proteina sintetizzata dal gene 22Q1213 che blocca il virus sin dalle fasi iniziali di ingresso nell'organismo.

In queste persone, quindi, il sistema immunitario riesce a bloccare il virus. Questa proteina è quindi di fondamentale importanza per lo studio di terapie e vaccini. "Una proteina - continua Clerici - che stiamo codificando proprio a fine terapeutico. Quando l'avremo identificata e saremo in grado di sintetizzarla la strada per il vaccino sarà tutta in discesa". Secondo l'esperto si tratta di un principio innovativo: attivare il sistema immunitario per mettere a punto terapie basate non solo su farmaci antiretrovirali ma anche sulle naturali capacità del sistema immunitario di contrastare il virus Hiv. Tra alcuni giorni il professor Clerici e i colleghi Masaaki Miyazawa, Sergio Lo Caputo e Francesco Mazzotta, presenteranno a Budapest i risultati di questa ricerca che potrebbe segnare una svolta nella storia della medicina.
Fonte: Redazione MolecularLab.it

21 novembre 2007

La lunga mano di Berlusconi sulla Rai


Un asse segreto tra dirigenti Rai e Mediaset per oscurare la vittoria elettorale dell'Ulivo nelle elezioni regionali del 2005. E' quanto trapela dalla pubblicazione su Repubblica dei brogliacci delle intercettazioni depositate nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di HDC, la holding dell' ex sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, Luigi Crespi.

Tra le varie sintesi pubblicate sulla doppia pagina di Repubblica, ve ne è una del dirigente rai ed ex segretaria del cavaliere Debora Bergamini. Alle 15 del 22 aprile "Debbi" afferma, secondo le indagini, "che Cattaneo (all'allora direttore generale rai, ndr) ha chiesto di condividere i loro pareri con quelli di Vespa al quale avrebbe chiesto di non confrontare i voti attuali con quelli delle scorse regionali".

Insomma, un sistematico tentativo di minimizzare la portata della vitoria dell'Ulivo alle regionali, tanto che alle 16 "Debbi" Bergamini avrebbe affermato che Benito (Benassi, vice direttore marketing Rai) ha intuito che il dg ' Cattaneo, " vuole che nella rappresentazione dei risultati elettorali si faccia piu' confusione possibile per camuffare la loro portata".

Debora Bergamini chiama il responsabile della prima rete e secondo gli investigatori che li intercettano "lo informa della programmazione televisiva di Canale 5. Del Noce dice di aver parlato con Rossella (allora direttore del Tg5, ndr). Debora dice di aver parlato con Mauro Crippa di Mediaset".

Il lunedi' 4 aprile, la Bergamini, secondo le intercettazioni, avrebbe parlato al telefono con un responsabile Mediaset dicendo che "loro fanno la prima serata sul Due per le elezioni e gli chiede di mettere una cosa forte in prima serata su Canale 5".

Insomma, il servizio pubblico messo al servizio della disinformatia in una rete fittissima di contatti tra i dirigenti fedeli a Berlusconi sia a Mediaset, della quale è come tutti sappiamo, il "mero proprietario", sia in Rai di cui appare dalle intercettazioni il padrone di fatto. Fatti salvi i non frequentissimi atti di seria resistenza da parte di alcuni dirigenti e giornalisti del servizio pubblico. Secondo Repubblica, vi sarebbero state anche telefonate ad Arcore ma quelle non possono essere trascritte perché riguardano la residenza di un parlamentare.

Il quadro che ne viene fuori è sconfortante. Notisti politici che si raccomandano al Cavaliere e subito dopo approdano in parlamento. Interventi del Tiger Team di Berlusconi in Rai per non far pesare persino la morte del Papa sull'affluenza alle urne e sulla guida del festival di Sanremo. La programmazione soggiogata agli interessi politico mediatici dell'allora presidente del consiglio al punto che il direttore generale Cattaneo, secondo gli investigatori della Finanza, "per Bergamini dice di aver parlato con Bonaiuti che era con Piersilvio, ma lui sta tenendo duro anche con gli altri dicendo che non è il caso di mandare in onda i dati.".

Erano i tempi in cui noi di articolo21 parlavamo di bavaglio mediatico, ma non sapevamo sino a qual punto e con quale intelligente metodica intesa col concorrente Mediaset.

Berlusconi, quello dell'edito contro Biagi, Santoro e Luttazzi, e con la consueta faccia di bronzo, aveva detto che in Rai, non avrebbe spostato una pianta. Già, nessuna pianta, tranne quella organica, a cominciare dal dg per piegarli ai suoi interessi d'intesa con la rete concorrente.

Bene ha fatto l'attuale dg Cappon a preannunciare azioni di tutela legale. Ma quel che vorrebbero i lavoratori rai e gli abbonati è un'autentica tutela politica, etica e morale del pubblico interesse. Perché non tutto quel che è lecito è opportuno.

Certo appaiono poco opportuni, decisamente contrari agli interessi della Rai, i Tiger Team di Supersilvio, i dg oscuratori e i dirigenti imbavagliatori, le infiltrazioni di interessi indicibili nella macchina del servizio pubblico. Mai più asservito. Mai più.
Ulderico Fortezza

20 novembre 2007

Il vuoto � ...pieno. Il pieno � ...vuoto.



Il Giornale Online"Cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto,
cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"

Sembrerebbe una citazione dalle Upanishad o comunque da qualche trattato esoterico; proviamo invece a vedere tale affermazione, apparentemente paradossale, alla luce della Fisica attuale.Chiunque abbia frequentato una scuola secondaria dovrebbe sapere come e' costituita la materia: ogni oggetto materiale e' costituito da molecole, ogni molecola da atomi, ogni atomo da elettroni e da un nucleo, ogni nucleo da nucleoni [protoni e neutroni].

Fermiamoci pure qui in questa scomposizione verso il sempre piu' piccolo, anche se ora sappiamo che gli stessi nucleoni sono formati da particelle piu' piccole dette Quarks e nessuno sa se questo gioco di scatole cinesi si ferma ad un certo livello o prosegue senza fine [particelle entro particelle entro particelle entro particelle...]. Quello che di solito nelle scuole non viene sottolineato e di cui percio' non si ha una percezione comune, e' che anche nell'oggetto piu' solido, anche nell'oggetto piu' denso, tra molecola e molecola c'e' il vuoto; all'interno della molecola, tra atomo e atomo , c'e' il vuoto; all'interno dell'atomo , tra elettroni e nucleo, c'e' il vuoto; all'interno del nucleo, tra i vari protoni e neutroni, c'e' ancora il vuoto [abbiamo deciso di fermarci a questo livello ma sappiamo che anche all'interno dei nucleoni c'e' ancora vuoto!].

Quanto vuoto? Per rispondere a questa legittima domanda, immaginiamo che la nostra terra, questo pianeta su cui posiamo i piedi e ci appare ben solido e compatto, lo sia ancora di piu': immaginiamo che sia fatto di acciaio, una bella immensa sfera di acciaio con un diametro di 12730 chilometri. Cosa di piu' duro e impenetrabile? Tra l'altro una terra cosi' fatta avrebbe la ragguardevole massa di circa 8 milioni di miliardi di miliardi di chilogrammi [ o se preferite, 'peserebbe' ottomila miliardi di miliardi di tonnellate!].

Un bel po' di materia, non c'e' che dire: eppure se invece di usare i vostri occhi poteste vederla attraverso un supermicroscopio che permetta di vedere i nucleoni, puntando questo strumento verso questa enorme sfera di acciaio cio' che vedreste e' essenzialmente il vuoto!

Certo, un vuoto con tanti piccoli puntini, i nucleoni, un po' come la volta del cielo punteggiata di stelle. Se potessimo raccogliere tutti questi puntini e addensarli uno accanto all'altro per formare una sfera, ovvero, in altre parole, se potessimo eliminare il vuoto dalla originaria sfera di acciaio , otteremmo una sfera piu' piccola di circa diecimila miliardi di volte (una sfera di soli 400 metri di raggio). Se ancora non avete chiara la proporzione che c'e' nella materia tra "pieno" e "vuoto", immaginate che il vostro corpo sia diviso in dieci milioni di milioni di cubetti; ebbene, se riusciste ad riunire tutti i vostri nucleoni [tutta la vostra 'materia'], solo uno di questi dieci milioni di milioni di cubetti sarebbe pieno [e non completamente!].

Spero che a questo punto conveniate che la prima parte dell'affermazione ["cio' che e' pieno e' incredibilmente vuoto"] sia ben dimostrata, nell'ambito della Fisica attuale.

Veniamo quindi alla seconda parte, apparentemente contraddittoria: "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno".


Purtroppo, la giustificazione di tale affermazione, si trova in una parte della Fisica moderna, che va sotto il nome di Meccanica Quantistica. Questa teoria non solo non viene insegnata nelle scuole secondarie, ma e' anche intrinsecamente "difficile": essa contiene importantissime e rivoluzionarie e sorprendenti affermazioni sull'intima, se volete "ultima", natura delle cose; affermazioni che, pur essendo state ampiamente 'verificate' ed utilizzate nei piu' svariati contesti [il vostro computer, il vostro compact disc, la bomba atomica, si basano sulla Meccanica Quantistica!] tuttavia non possono essere adeguatamente tradotte nel linguaggio comune, se non al prezzo di imprecisioni e/o di paradossali violazioni del senso comune [in altri termini, conosciamo qualcosa sull'intima natura dell'Universo, ma questa conoscenza non puo' essere espressa in parole: non vi sovviene niente, o voi del versante 'esoterico'?].

Saro' dunque costretto a dire in parole cio' che in parole non puo' essere adeguatamente e chiaramente detto. Ebbene, secondo la Meccanica Quantistica, il "vuoto" non e' affatto vuoto, anzi e' incocepibilmente "pieno" dal momento che in esso continuamente si creano tutte le particelle possibili, in esso continuamente nascono elettroni, protoni, neutroni, fotoni [luce!]; esso, il "vuoto", e' percio' il germe di tutte le cose!

Ma se questo e' vero, se e' vero che dal vuoto [onnipresente, come abbiamo visto] emergono, affiorano, vengono all'esistenza continuamente ed incessantemente materia ed energia, in tutte le forme e quantita' concepibili, perche', nella nostra esperienza ordinaria, non ce ne accorgiamo affatto? Anzi, di piu', perche' non siamo sopraffatti da questo rigurgito enorme e senza fine?

Parte della risposta e': perche' tutto questo, come viene incessantemente creato dal "vuoto", altrettanto incessantemente viene distrutto, riassorbito dal "vuoto" stesso. Ogni cosa, letteralmente ogni cosa che possiate immaginare, nasce continuamente dal "vuoto" [intorno a voi, dentro di voi!], vive la sua vita, e muore tornando al "vuoto". E' come un grande ribollire, una grande, vertiginosa danza cosmica, tanto che qualche Fisico l'ha paragonata alla "danza di Shiva".

Eppure noi non ne siamo consapevoli, non possiamo vedere o toccare la bellissima farfalla che proprio in questo istante si e' formata, emergendo dal vuoto, avanti i nostri occhi, non possiamo odorare la profumatissima rosa che sta sbocciando proprio ora avanti a noi... Di nuovo, perche' ? [D'altra parte e' forse un bene che sia cosi': immaginate un proiettile che si materializza proprio adesso nel vostro torace!]

Il punto e' che la vita di queste "creazioni" e' effimera: esse non vivono, di norma, sufficientemente a lungo per essere percepite anche dagli strumenti piu' raffinati; sono veramente forme fuggevoli, fantasmi impalpabili ! A questo punto, qualcuno giustamente potrebbe nutrire seri dubbi sulla loro effettiva esistenza; fugare questi dubbi, spiegare cioe' completamente quali sono le prove che abbiamo della "realta'" dei fenomeni sopra descritti, eccede i limiti di questo scritto.

E' opportuno comunque menzionare due "prove": primo, pur se le singole cose che affiorano e affondano nel'oceano del vuoto generalmente non sono "osservabili", e' tuttavia osservabile, visibile, misurabile l'effetto complessivo di tutto questo ribollire, di questa grande danza (e di fatto e' stato misurato, lo trovate sui 'sacri testi' di Fisica con il nome di "polarizzazione del vuoto"); secondo, dicendo che la vita di queste "creature" (in termini tecnici: "fluttuazioni") e' effimera, non si vuol significare che essa e' necessariamente brevissima, anzi , ci sono "fluttuazioni" che possono durare anni, millenni, miliardi di anni! Di fatto il tempo della loro vita e' legato alla loro energia dal famoso 'Principio di Indeterminazione' di Heisemberg; detto in parole, quanto piu' energetiche, quanto piu' "grosse", massicce [massa e energia, come ha scoperto Einstein, sono essenzialmente la stessa cosa] sono queste creazioni, tanto meno durano, tanto prima muoiono.

Per farci una idea quantitativa, prendiamo in considerazione la particella piu' leggera conosciuta, cioe' l'elettrone [la sua massa e' di appena un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di grammo!], e chiediamoci quanto vive un elettrone creatosi spontaneamente dal vuoto: ebbene, il 'Principio di Indeterminazione' ci dice che esso puo' vivere , al massimo!, un centesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo. Per renderci conto di quanto piccolo sia questo intervallo di tempo, consideriamo che:

- l'occhio umano non separa due immagini che si susseguono in meno di un decimo di secondo [cioe' "misura" al massimo un decimo di secondo],

- un buon orologio digitale misura un centesimo di secondo,

- un buon orologio elettronico arriva sul milionesimo di secondo,

- un orologio atomico arriva a un centesimo di miliardesimo di secondo.

E' facile capire dunque che non abbiamo strumenti, ne' naturali ne' artificiali per accorgersi di qualcosa che vive cosi' poco! In realta' nella Fisica delle alte energie, abbiamo "misurato", in condizioni molto eccezionali, tempi anche piu' piccoli [fino ad un decimillesimo del tempo sopra citato]; ricordiamo tuttavia che l'elettrone e' per l'appunto la particella piu' leggera e che, per il 'Principio di Indeterminazione', di quanto e' piu' grande la massa [o meglio l'energia] da creare, di tanto e' piu' piccolo il suo tempo di vita.

Cosi', un protone che nasca spontaneamente dal vuoto, essendo circa duemila volte piu' pesante dell'elettrone, vivra' per un tempo duemila volte piu' piccolo, cioe' al massimo cinque milionesimi di miliardesimo di miliardesimo di secondo; un oggetto che avesse il vostro peso, puo' si' nascere dal vuoto , ma vivrebbe solo 0 , 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 secondi, cioe' un miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo [un tempo cosi' piccolo che molti fisici dubitano perfino che possa esistere].

Abbiamo quindi fatto vedere come nella Fisica moderna "cio' che e' vuoto e' incredibilmente pieno"; eppure, per le ragioni sopra elencate, ci puo' sembrare che questo "pieno" sia in realta' qualcosa di inconsistente, di illusorio, una specie di gioco di prestigio. Ma le sorprese non sono ancora finite, come in tutti gli spettacoli, il numero d'effetto e' stato lasciato per ultimo. Non abbiamo infatti ancora preso in considerazione l'esistenza di energie negative: ad esempio l'energia di un campo gravitazionale che si crea tra le masse e' negativa. Abbiamo cosi' questo effetto paradossale: piu' aumenta la massa, cioe' la quantita' di materia, creata dal vuoto, meno tempo dovrebbe vivere, dato che cresce la sua energia positiva di "massa" [in accordo alla nota formula di Einstein: Energia= massa per velocita' della luce al quadrato]; tuttavia, se la massa creata e' abbastanza consistente, comincia a crearsi anche una considerevole energia negativa, dovuta alla forza di attrazione gravitazionale tra le varie parti di materia creata.

Cosicche', per una massa abbastanza grande, l'energia totale creata puo' essere vicina a zero e quindi, sempre per il 'Principio di Indeterminazione', la massa creata potrebbe durare per un tempo anche lunghissimo [al limite infinito, se l'energia fosse esattamente zero]. Ma quanta massa e' necessaria, perche' l'energia totale sia vicina a zero? La risposta e' [sorpresa?!]: la massa dell'universo!

Si, secondo le nostre attuali conoscenze, l'intero nostro universo ha una energia totale molto vicina a zero e quindi l'intero nostro universo potrebbe non essere altro che una "fluttuazione" del vuoto; noi, la terra, il sole, le stelle, le galassie, tutta questa immensita' che e' nata almeno quindici miliardi di anni fa, potrebbe essere una increspatura del vuoto, una bolla che forse sara' riassorbita [secondo le stime attuali piu' affidabili] tra quaranta, cinquanta miliardi di annni [o forse mai piu', se l'energia fosse esattamente zero].

E si, ci sono piu' cose tra vuoto e vuoto di quante sappia immaginarne ogni filosofia...

Mario Bruschi

19 novembre 2007

Scoperto il gene che rende immuni al virus Hiv


Grazie ad una ricerca condotta in collaborazione fra l'Istituto di immunologia dell'Università di Milano, l'Unità operativa di malattie infettive dell'azienda sanitaria di Firenze e l'Università di Osaka, in Giappone, si è scoperto che esistono persone con un particolare profilo genetico che sono immuni dal contagio del virus Hiv.


Tra circa due anni, con un semplice test, sarà possibile sapere se si è portatori dell'immunità all'Hiv e soprattutto questa scoperta potrà condurre a nuove terapie e soprattutto ad un vaccino anti-Aids.

La ricerca è iniziata a partire da uno studio giapponese su un virus che attacca i topi e che produce un tumore del sangue: il "Retrovirus di Friend". Alcuni topi erano totalmente immuni da questo virus molto simile a quello dell'Aids. Studiando il DNA di questi topi, è stato individuato il gene responsabile di questa immunità. Da questa scoperta è nata l'idea che anche nel DNA umano potesse esistere geni attivi che rendono immuni dall'Aids. A questo punto si è inserito il gruppo di ricerca italiano.
Sono stati analizzati i profili genetici di 50 coppie eterosessuali "discordanti" in cui, cioè, uno dei due soggetti sieropositivo e l'altro negativo pur in presenza di rapporti sessuali non protetti.

In quei casi non si osservava la trasmissione dell'Hiv. Successivamente nel campione sono state incluse un centinaio di prostitute che praticano sesso non protetto.
Il professor Mario Clerici, immunologo, uno dei coordinatori della ricerca, spiega: "Si trattava di verificare che, nei soggetti monitorati, alla mancanza di trasmissione corrispondeva un profilo genetico simile e si è visto, infatti, che in tutti i casi analizzati la protezione dal virus corrispondeva a un dato corredo genetico".

Dopodichè, i ricercatori hanno verificato se questo gene era presente anche in quei soggetti sieropositivi in cui non si registra progressione della malattia. E anche in questo caso l'esito è stato positivo: il gene 22Q1213 era presente, all'altezza del cromosoma 22. Clerici precisa: "non si tratta di una mutazione genetica ma della forma normale dell'assetto genetico e che quindi viene trasmesso ai figli. A conferma di un grosso vantaggio selettivo". I ricercatori, per verificare la protezione di questo corredo genetico, hanno messo in vitro le cellule "protette" naturalmente a contatto con il virus dell'Hiv: il virus non è riuscito a penetrare nelle cellule. Clerici spiega che è stato osservato che sono necessarie dosi mille volte più alte di virus perchè quelle cellule sane vengano attaccate.
La protezione dal virus è data dalla proteina sintetizzata dal gene 22Q1213 che blocca il virus sin dalle fasi iniziali di ingresso nell'organismo.

In queste persone, quindi, il sistema immunitario riesce a bloccare il virus. Questa proteina è quindi di fondamentale importanza per lo studio di terapie e vaccini. "Una proteina - continua Clerici - che stiamo codificando proprio a fine terapeutico. Quando l'avremo identificata e saremo in grado di sintetizzarla la strada per il vaccino sarà tutta in discesa". Secondo l'esperto si tratta di un principio innovativo: attivare il sistema immunitario per mettere a punto terapie basate non solo su farmaci antiretrovirali ma anche sulle naturali capacità del sistema immunitario di contrastare il virus Hiv. Tra alcuni giorni il professor Clerici e i colleghi Masaaki Miyazawa, Sergio Lo Caputo e Francesco Mazzotta, presenteranno a Budapest i risultati di questa ricerca che potrebbe segnare una svolta nella storia della medicina.
Fonte: Redazione MolecularLab.it