22 giugno 2008

Teppismo politico e pestaggio mediatico


Qualcuno sta straparlando, sta abusando della sua posizione, ma chi è in grado di fermare la pietra che rotola nella roccia? Se, la roccia diventa sabbia, poi sabbia melmosa infine melma, la pietra diventa valanga. Noi, composti amorfi, malleabili, inerti e pieni di acqua? Spero di no.

Potrebbe essere la sua terza vita professionale, ma per Gianrico Carofiglio, magistrato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, scrittore di bestsellers, quella di Senatore non riesce proprio a vederla come una professione. “Mi sento – dice – leggermente fuori fuoco, come amava dire il fotografo Robert Capa”. Articolo21 ha voluto sentire il parere autorevole di Carofiglio sull’attuale conflitto tra governo e magistratura.

Senatore Carofiglio, quindi con l’aula ovattata della seconda istituzione dello stato Lei non ha un feeling particolare.
“Come ho già detto in altre interviste mi sento leggermente fuori posto. Specifico che per me questo è un dato positivo, un leggero disagio esistenziale. E’ la premessa per la sensibilità etica. Il filosofo Adorno diceva che la forma più alta di moralità è non sentirsi mai a casa, nemmeno a casa propria”.

Tuttavia questa volta lo scontro tra il premier Berlusconi e la magistratura lo sta vivendo dall’interno rispetto ai precedenti governi del cavaliere. Che sensazione ne trae?
“Non c’è uno scontro tra Premier e magistratura. Bisogna dire invece che è in atto una vera e propria azione di teppismo politico da parte del Presidente del Consiglio, anzi è un pestaggio mediatico perché la controparte per sensibilità e cultura istituzionale non può rispondere sullo stesso piano”.

Il Consiglio Superiore della Magistratura parla di incostituzionalità del provvedimento che il governo vuole emanare sulla sospensione dei processi. E’ d’accordo con questa posizione del Csm?
E’ pacifico che la norma sia incostituzionale. E questo la dice lunga sulla competenza di chi scrive tali provvedimenti. Prima di giudicarlo come un fatto politico, bisogna far emergere l’incompetenza tecnica di chi lo ha scritto”.
C’è anche la questione delle intercettazioni.

Secondo Lei è auspicabile un’azione tra magistrati e giornalisti per far capire i pericoli che corrono i cittadini sul loro diritto ad essere informati e sul fatto che non si tolgano strumenti di indagine ai magistrati?
“Un’azione comune è utile. Ma non bisogna ridurre la questione soltanto a magistrati e giornalisti. Riguarda tutti i cittadini per gli attacchi alla democrazia, perché a preoccupare di più è la forma di neoautoritarismo che si sta materializzando”.

Questa sua nuova esperienza crea le condizioni per un nuovo romanzo e che titolo darebbe all’opera?
“No, non sono interessato a scrivere un romanzo su tali argomenti. Per lo meno non ora”.
di Michele Cervo

Cina e OPEC contro la speculazione petrolifera



La speculazione petrolifera è aumentata ad arte, i governi aumentano le proprie risorse con il benestare del dollaro americano anestetizzato da potenti banche. Una spirale perversa che si scarica sul serbatoio di benzina del povero navigatore di strade e autostrade.

Alla riunione dei ministri delle Finanze del G8 il 13 e 14 giugno a Osaka, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato ai colleghi che i prezzi del petrolio e delle materie prime sono spinti al rialzo dalla speculazione finanziaria ed ha presentato una proposta chiamata "stop speculation deposit" in modo da frenare la speculazione e ristabilire la normalità dei prezzi. Simpatia per la proposta di Tremonti è stata espressa dalla collega francese Christine Legarde e dal ministro delle Finanze russo Alexei Kudrin. Il Segretario al Tesoro USA, invece, si è arrampicato sugli specchi: “Per quanto riguarda gli investitori finanziari, la speculazione ed il ruolo che essa svolge, noi ne teniamo conto ma tutte le prove stanno ad indicare la domanda e l’offerta”, ha detto Paulson. Nella dichiarazione congiunta i ministri si limitano a chiedere alla Energy Information Agency ed al Fondo Monetario Internazionale di fare luce sull’argomento.

In un'intervista al Sole 24 Ore Giulio Tremonti ha spiegato che all’incontro del G8 egli ha presentato la proposta di aumentare i margini di deposito obbligatorio sui contratti future. "E' solo un inizio – ha detto Tremonti ai giornalisti – ben consapevole che questa strategia incontrerà resistenze soprattutto fra i protagonisti dei mercati altamente speculativi dove si scambiano i contratti a termine sulle merci; mercati che sono basati a Londra, New York, Chicago.” "Di quanto innalzare i margini di deposito sui contratti futures? La mia risposta è: quanto basta per ridurre la componente speculativa del rialzo dei prezzi. Si tratta di meccanismi di autoregolazione di singoli mercati. E poiché sui mercati sono presenti gli speculatori, non sarà n passaggio facile", ha spiegato.

A chi gli ricordava che gli Stati Uniti sostengono che la speculazione non ha un peso nell’inflazione dei prezzi petroliferi, Tremonti ha replicato: “La gallina che canta è quella che ha fatto le uova”. Ha aggiunto che la sua proposta non ha nulla a che vedere con la Tobin Tax, che è “pura ideologia”. In questo caso stiamo parlando di un'anomalia violentissima, che si è manifestata negli ultimi mesi. Il mercato finanziario svolge una sua funzione fisiologica, ma ora stanno entrando in funzione dei fattori killer. C'è un impatto sociale nella crescente insostenibilità dei prezzi del petrolio e del grano, perché l'effetto degli aumenti di prezzo è regressivo: colpisce chi ha dimeno e pone problemi di consenso sociale". Il Sole24 Ore aggiunge che "molti investitori istituzionali hanno deciso di trasferire parte della loro attività dai marcati finanziari, dove le cose avevano cominciato ad andare male, al petrolio e al grano".

Tremonti ha ammonito che l’impoverimento delle classi medie “storicamente ha avuto un solo esito: il fascismo. E finché siamo in tempo è necessario intervenire".

In tal modo Tremonti ha parlato per conto di un vasto gruppo di nazioni, che comprende i paesi produttori di petrolio e la Cina, che hanno criticato la speculazione finanziaria ed hanno richiesto interventi nei mercati a termine del petrolio. Contro questo fronte, il governo USA agisce come un burattino in mano ai britannici che controllano la speculazione sui mercati spot. Una manciata di banche d’investimento e di hedge funds hanno recuperato le perdite dovute alla crisi dei mutui riversandosi a speculare e manipolare il mercato dei futures petroliferi, dove ad ogni barile reale di greggio corrispono dai 50 ai 500 “barili di carta” che vengono acquistati e venduti sul mercato. Tanti altri fondi alla disperata ricerca di profitto si sono riversati in questi mercati dei futures gestiti e controllati da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP MorganChase.

Fonte: Movisol

21 giugno 2008

La dittatura perpetua


A volte la realtà supera l'immaginazione. In questo che non è un gioco la scrittrice Antonella Randazzo pensa al delitto perfetto e, ne traccia la sceneggiatura, si muove dietro le quinte e, controlla il regista. Cosa potrebbe fare di più? Cosa potremmo fare NOI di più? Si accettano commenti, sempre.

Se volessi creare una dittatura perpetua mi curerei soprattutto che essa non sia così percepita. Istituirei un sistema di partiti politici, rigidamente controllati da me, facendo credere che si tratta di libera organizzazione politica dei cittadini.
Controllerei rigidamente i vertici di tali partiti, curandomi che gli adepti e i cittadini percepiscano l'esistenza di una libera scelta. Manterrei nell'oscurità il fatto che i partiti non saranno affatto istituzioni democratiche, ma formazioni rigide e autoritarie, con una struttura piramidale di potere. Chi sta al vertice, da me controllato, prenderà le decisioni più importanti e le imporrà a tutti gli altri in virtù del principio di autorità, curandosi che si possa creare affezione al partito grazie alla fascinazione ideologica o al senso di appartenenza.
Se qualche cittadino vorrà fondare un partito autenticamente libero mi curerei di metterlo fuori gioco con varie strategie, e questo rimarrà nascosto affinché tutti possano continuare a credere che il sistema dei partiti sia "libero".
Inoltre, mi impadronirei...
del controllo della maggior parte dei mass media, e attuerei una colossale propaganda per convincere che il sistema multipartitico è per sua natura "democratico", poiché permette a tutti di fare una scelta fra più formazioni, e soltanto se c'è un partito unico si deve pensare ad una dittatura.
Se volessi formare una perpetua dittatura mi curerei di dare potere alle persone inclini al narcisismo e all'egocentrismo. A coloro che saranno capaci di far diventare la finzione un'arte. Queste persone sapranno dire anche le più enormi bugie, e ometteranno, mistificheranno e imbroglieranno a tal punto che nemmeno loro stesse sapranno più ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Quando esse dovranno render conto ai cittadini, sapranno scaricare le responsabilità a qualcun altro. La colpa dei disastri sarà data al governo precedente, ad una vecchia autorità, o a fattori che dipendono dal sistema stesso, intesi come "forze maggiori".
Mi curerò che i politici sappiano che la loro elezione dipenderà dall'appartenenza a consorterie, logge e clan, e che non conteranno i meriti, quanto piuttosto la sottomissione al mio potere. I politici impareranno presto, se vogliono continuare ad esser tali, che anche dopo decenni di attività saranno poche le loro "libere" decisioni, poiché il mio sistema vede una montagna di deleghe e deresponsabilizzazioni, che faranno in modo che le decisioni fondamentali siano sempre mie.
Insegnerò ai miei servi a socializzare le spese e a privatizzare i guadagni, in modo tale che la società sia povera, mentre chi esercita potere o mi obbedisce sarà ricco.
I miei servi mi saranno fedeli, proprio perché darò loro fama, ricchezza, privilegi, e soprattutto una grande ebbrezza narcisistica, di cui non riusciranno più a fare a meno, giungendo a calpestare ogni pur minima dignità di persona.
Farei in modo da rendere ogni campagna politica una sorta di spettacolo circense, utilizzando truccatori, sondaggisti, attori, insegnanti di recitazione, psicologi e sociologi. Farei in modo che l'idea di una politica come settore fondamentale per una società più giusta possa scomparire completamente.

Farei in modo da creare fazioni come "sinistra", "centro" e "destra", in modo tale da fomentare divisioni, facendo perdere di vista i veri interessi di tutti.
Coloro che si professeranno di "sinistra" si sentiranno superiori agli altri, e viceversa. In tal modo, anche quando emergeranno positive proposte per migliorare l'informazione o il settore politico, si manterranno le fazioni, e dunque gli effetti saranno ridotti. Chi è a "sinistra" si sentirà più "morale" di chi è a destra, e potrà giungere anche a denunciare una "dittatura dolce", mantenendosi tuttavia all'interno dell'inganno da me creato, aderendo ad un partito da me controllato. E dunque le denunce rimarranno inefficaci, buone soltanto per alimentare il senso della maggiore moralità di chi sta a "sinistra".
Pochi giungeranno a vedere che la dittatura si erge proprio sui partiti. Pochi saranno coloro che non avranno un padrone, e pochissimi quelli che si renderanno conto di averlo.

La dittatura perpetua sarà rafforzata da conoscenze complesse di materie scientifiche, di Psicologia sociale e di Sociologia. Punterei ad utilizzare il "meccanismo dell'impotenza", per far sì che tutti credano di non poter modificare alcunché, e di dover subire anche quando la sofferenza cresce. Con complesse capacità impedirò ogni rivoluzione, specie quella del pensiero.
Mi varrò di tutte le conoscenze che mi necessitano per "produrre una sorta di campo di concentramento indolore per intere società, in modo che la gente sarà privata delle proprie libertà, ma sarà felice di ciò, perché sarà dissuasa da ogni desiderio di ribellarsi - attraverso la propaganda, o il lavaggio del cervello".(1)

Terrò conto degli studi sull'impotenza acquisita, ovvero della possibilità di inibire l'impulso a reagire ponendo alcune caratteristiche nell'ambiente, che saranno percepite come immodificabili. Tale percezione convincerà l'individuo di non poter far nulla per cambiare o migliorare la situazione, rendendo inutilizzate le sue capacità di pensiero e di azione.
La capacità di instillare un senso di impotenza rappresenterà il massimo successo del mio sistema. Infatti, se gli esseri umani si sentiranno incapaci di modificare la realtà saranno indotti ad adattarvisi. Molti giungeranno a ritenere che la propria azione e il proprio pensiero siano privi di potere. Terrò conto delle spiegazioni date dallo studioso Carter G. Woodson: "Quando si controlla il modo di pensare di un uomo non c'è bisogno di preoccuparsi delle sue azioni. Non c'è bisogno di dirgli che non deve stare in un determinato posto e deve spostarsi altrove: sarà lui stesso a trovare il proprio posto e a restarci. Non c'è bisogno di dirgli di entrare dalla porta di servizio... tanto che se la porta di servizio non esiste ci penserà lui stesso a costruirla, perché l'educazione che ha ricevuto glielo impone".(2)

Terrò conto anche dei chiarimenti dati dal giornalista Ryszard Kapuscinsky, secondo cui la rivoluzione è possibile soltanto in seguito ad un cambiamento psicologico:

"Tutti i libri che hanno per tema la rivoluzione iniziano con un capitolo che presenta il crollo di un potere già deteriorato, oppure la miseria e la sofferenza del popolo. E invece il capitolo iniziale dovrebbe essere essenzialmente psicologico, e tale da spiegare per quali motivi un uomo terrorizzato e sottoposto a ogni genere di vessazioni riesca, improvvisamente, a rompere con il terrore, a mettere fine alla sua paura. Questo singolare processo, che talvolta si svolge in una frazione di secondo, come se si trattasse di uno shock, richiede una spiegazione. L'uomo si libera dalla paura e si sente libero: se così non fosse non ci sarebbe nessuna rivoluzione".(3)

Ma io impedirò qualsiasi cambiamento psicologico, valendomi di sottili conoscenze.
Utilizzerò il meccanismo dei "neuroni specchio" per indurre complesse associazioni e determinazioni neurologiche. Mostrerò immagini e programmi TV che condizioneranno i bambini a diventare ciò che voglio, ovvero persone dipendenti dall'esterno, con una personalità fragile, incline al materialismo, all'egoismo e al consumismo. Non mi importerà affatto se tutto questo produrrà depressione, infelicità e sofferenza. I giovani dovranno credere che il loro corpo rappresenta l'unica realtà, e che il sesso va vissuto come istinto o come bisogno immediato, senza che vi sia un rapporto umano o un legame costruttivo.
Utilizzando la TV, i videogiochi e la pubblicità, manipolerò la personalità dei bambini per renderla vulnerabile, creando nei maschietti la voglia di essere crudeli e violenti, e nelle femmine la percezione di essere soltanto un corpo seduttivo.

Terrò conto che per avere persone sottomesse occorre tenerle imbrigliate nei loro istinti più bassi. Farò in modo che le persone vivano unicamente sul livello più immediato del loro essere, ignorando o negando le loro complesse capacità cognitive e morali. Lo farò con molta efficacia, creando giochi a quiz demenziali e programmi con vallette seminude e casi umani emotivamente carichi. Milioni di persone seguiranno tali programmi, e la loro mente sarà così tanto appiattita che non leggeranno più, oppure leggeranno soltanto giornali sportivi o di gossip.
Creerò divisioni di ogni sorta, in ordine alla religione, al sesso, al colore della pelle, all'appartenenza politica o ideologica. Queste divisioni mi serviranno a fomentare odio e ad attuare guerre quando e dove voglio.
Con tutte queste strategie riuscirei a sottrarre la sovranità al popolo e prenderei le decisioni soltanto sulla base del mio potere e dei miei interessi, facendo credere che ciò sarà per il bene di tutti. Creerei il sistema economico-finanziario che più mi garantisce potere e ricchezza, convincendo tutti che esso è "naturale" e dunque immodificabile, e che segue sue proprie leggi e regole, non determinate da me.
Farò in modo che in alcune aree geografiche una certa quantità di popolazione viva nel benessere, per avere appoggio, mentre manterrò nella miseria la maggior parte delle persone in moltissime altre aree. Questo mi servirà a decimare i popoli più "pericolosi" e a godere di maggiori risorse. Se dalle aree povere qualcuno cercherà di raggiungere le aree ricche per poter sopravvivere, farò in modo che egli appaia come un pericoloso delinquente, o "terrorista", in modo tale che non si crei alcuna solidarietà fra i popoli, che mi sarebbe da ostacolo e potrebbe minacciare il mio potere.
Per fare in modo che nessuno sospetti e si ribelli, chiamerò la dittatura perpetua "democrazia", e la esporterò in tutto il mondo.

P.S. Non potrei mai attuare una dittatura poiché essa sarebbe distruttiva per tutti, me compresa. Ma se analizzate attentamente la realtà vi accorgerete che qualcuno non l'ha pensata in tal modo.

Scritto da Antonella Randazzo Copyright 2008 - all rights reserved.

ATTENZIONE: Questo articolo è protetto dal Copyright.
Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale di questo articolo, inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Antonella Randazzo. Per la riproduzione integrale o di parti dell'articolo occorre richiedere l'autorizzazione scrivendo all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it.Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Pubblicato su concessione di Antonella Randazzo
blog di Antonella Randazzo

NOTE
1) Parole dell'agente del Tavistock Aldous Huxley, dette durante una conferenza alla Scuola Medica di San Francisco nel 1961.

2) Cit. Steinem Gloria, "Autostima", Rizzoli, Milano 1995, p. 169.
3) Kapuscinsky Ryszard, "Revolution", The New Yorker, 4, 11 marzo 1985.

22 giugno 2008

Teppismo politico e pestaggio mediatico


Qualcuno sta straparlando, sta abusando della sua posizione, ma chi è in grado di fermare la pietra che rotola nella roccia? Se, la roccia diventa sabbia, poi sabbia melmosa infine melma, la pietra diventa valanga. Noi, composti amorfi, malleabili, inerti e pieni di acqua? Spero di no.

Potrebbe essere la sua terza vita professionale, ma per Gianrico Carofiglio, magistrato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, scrittore di bestsellers, quella di Senatore non riesce proprio a vederla come una professione. “Mi sento – dice – leggermente fuori fuoco, come amava dire il fotografo Robert Capa”. Articolo21 ha voluto sentire il parere autorevole di Carofiglio sull’attuale conflitto tra governo e magistratura.

Senatore Carofiglio, quindi con l’aula ovattata della seconda istituzione dello stato Lei non ha un feeling particolare.
“Come ho già detto in altre interviste mi sento leggermente fuori posto. Specifico che per me questo è un dato positivo, un leggero disagio esistenziale. E’ la premessa per la sensibilità etica. Il filosofo Adorno diceva che la forma più alta di moralità è non sentirsi mai a casa, nemmeno a casa propria”.

Tuttavia questa volta lo scontro tra il premier Berlusconi e la magistratura lo sta vivendo dall’interno rispetto ai precedenti governi del cavaliere. Che sensazione ne trae?
“Non c’è uno scontro tra Premier e magistratura. Bisogna dire invece che è in atto una vera e propria azione di teppismo politico da parte del Presidente del Consiglio, anzi è un pestaggio mediatico perché la controparte per sensibilità e cultura istituzionale non può rispondere sullo stesso piano”.

Il Consiglio Superiore della Magistratura parla di incostituzionalità del provvedimento che il governo vuole emanare sulla sospensione dei processi. E’ d’accordo con questa posizione del Csm?
E’ pacifico che la norma sia incostituzionale. E questo la dice lunga sulla competenza di chi scrive tali provvedimenti. Prima di giudicarlo come un fatto politico, bisogna far emergere l’incompetenza tecnica di chi lo ha scritto”.
C’è anche la questione delle intercettazioni.

Secondo Lei è auspicabile un’azione tra magistrati e giornalisti per far capire i pericoli che corrono i cittadini sul loro diritto ad essere informati e sul fatto che non si tolgano strumenti di indagine ai magistrati?
“Un’azione comune è utile. Ma non bisogna ridurre la questione soltanto a magistrati e giornalisti. Riguarda tutti i cittadini per gli attacchi alla democrazia, perché a preoccupare di più è la forma di neoautoritarismo che si sta materializzando”.

Questa sua nuova esperienza crea le condizioni per un nuovo romanzo e che titolo darebbe all’opera?
“No, non sono interessato a scrivere un romanzo su tali argomenti. Per lo meno non ora”.
di Michele Cervo

Cina e OPEC contro la speculazione petrolifera



La speculazione petrolifera è aumentata ad arte, i governi aumentano le proprie risorse con il benestare del dollaro americano anestetizzato da potenti banche. Una spirale perversa che si scarica sul serbatoio di benzina del povero navigatore di strade e autostrade.

Alla riunione dei ministri delle Finanze del G8 il 13 e 14 giugno a Osaka, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato ai colleghi che i prezzi del petrolio e delle materie prime sono spinti al rialzo dalla speculazione finanziaria ed ha presentato una proposta chiamata "stop speculation deposit" in modo da frenare la speculazione e ristabilire la normalità dei prezzi. Simpatia per la proposta di Tremonti è stata espressa dalla collega francese Christine Legarde e dal ministro delle Finanze russo Alexei Kudrin. Il Segretario al Tesoro USA, invece, si è arrampicato sugli specchi: “Per quanto riguarda gli investitori finanziari, la speculazione ed il ruolo che essa svolge, noi ne teniamo conto ma tutte le prove stanno ad indicare la domanda e l’offerta”, ha detto Paulson. Nella dichiarazione congiunta i ministri si limitano a chiedere alla Energy Information Agency ed al Fondo Monetario Internazionale di fare luce sull’argomento.

In un'intervista al Sole 24 Ore Giulio Tremonti ha spiegato che all’incontro del G8 egli ha presentato la proposta di aumentare i margini di deposito obbligatorio sui contratti future. "E' solo un inizio – ha detto Tremonti ai giornalisti – ben consapevole che questa strategia incontrerà resistenze soprattutto fra i protagonisti dei mercati altamente speculativi dove si scambiano i contratti a termine sulle merci; mercati che sono basati a Londra, New York, Chicago.” "Di quanto innalzare i margini di deposito sui contratti futures? La mia risposta è: quanto basta per ridurre la componente speculativa del rialzo dei prezzi. Si tratta di meccanismi di autoregolazione di singoli mercati. E poiché sui mercati sono presenti gli speculatori, non sarà n passaggio facile", ha spiegato.

A chi gli ricordava che gli Stati Uniti sostengono che la speculazione non ha un peso nell’inflazione dei prezzi petroliferi, Tremonti ha replicato: “La gallina che canta è quella che ha fatto le uova”. Ha aggiunto che la sua proposta non ha nulla a che vedere con la Tobin Tax, che è “pura ideologia”. In questo caso stiamo parlando di un'anomalia violentissima, che si è manifestata negli ultimi mesi. Il mercato finanziario svolge una sua funzione fisiologica, ma ora stanno entrando in funzione dei fattori killer. C'è un impatto sociale nella crescente insostenibilità dei prezzi del petrolio e del grano, perché l'effetto degli aumenti di prezzo è regressivo: colpisce chi ha dimeno e pone problemi di consenso sociale". Il Sole24 Ore aggiunge che "molti investitori istituzionali hanno deciso di trasferire parte della loro attività dai marcati finanziari, dove le cose avevano cominciato ad andare male, al petrolio e al grano".

Tremonti ha ammonito che l’impoverimento delle classi medie “storicamente ha avuto un solo esito: il fascismo. E finché siamo in tempo è necessario intervenire".

In tal modo Tremonti ha parlato per conto di un vasto gruppo di nazioni, che comprende i paesi produttori di petrolio e la Cina, che hanno criticato la speculazione finanziaria ed hanno richiesto interventi nei mercati a termine del petrolio. Contro questo fronte, il governo USA agisce come un burattino in mano ai britannici che controllano la speculazione sui mercati spot. Una manciata di banche d’investimento e di hedge funds hanno recuperato le perdite dovute alla crisi dei mutui riversandosi a speculare e manipolare il mercato dei futures petroliferi, dove ad ogni barile reale di greggio corrispono dai 50 ai 500 “barili di carta” che vengono acquistati e venduti sul mercato. Tanti altri fondi alla disperata ricerca di profitto si sono riversati in questi mercati dei futures gestiti e controllati da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP MorganChase.

Fonte: Movisol

21 giugno 2008

La dittatura perpetua


A volte la realtà supera l'immaginazione. In questo che non è un gioco la scrittrice Antonella Randazzo pensa al delitto perfetto e, ne traccia la sceneggiatura, si muove dietro le quinte e, controlla il regista. Cosa potrebbe fare di più? Cosa potremmo fare NOI di più? Si accettano commenti, sempre.

Se volessi creare una dittatura perpetua mi curerei soprattutto che essa non sia così percepita. Istituirei un sistema di partiti politici, rigidamente controllati da me, facendo credere che si tratta di libera organizzazione politica dei cittadini.
Controllerei rigidamente i vertici di tali partiti, curandomi che gli adepti e i cittadini percepiscano l'esistenza di una libera scelta. Manterrei nell'oscurità il fatto che i partiti non saranno affatto istituzioni democratiche, ma formazioni rigide e autoritarie, con una struttura piramidale di potere. Chi sta al vertice, da me controllato, prenderà le decisioni più importanti e le imporrà a tutti gli altri in virtù del principio di autorità, curandosi che si possa creare affezione al partito grazie alla fascinazione ideologica o al senso di appartenenza.
Se qualche cittadino vorrà fondare un partito autenticamente libero mi curerei di metterlo fuori gioco con varie strategie, e questo rimarrà nascosto affinché tutti possano continuare a credere che il sistema dei partiti sia "libero".
Inoltre, mi impadronirei...
del controllo della maggior parte dei mass media, e attuerei una colossale propaganda per convincere che il sistema multipartitico è per sua natura "democratico", poiché permette a tutti di fare una scelta fra più formazioni, e soltanto se c'è un partito unico si deve pensare ad una dittatura.
Se volessi formare una perpetua dittatura mi curerei di dare potere alle persone inclini al narcisismo e all'egocentrismo. A coloro che saranno capaci di far diventare la finzione un'arte. Queste persone sapranno dire anche le più enormi bugie, e ometteranno, mistificheranno e imbroglieranno a tal punto che nemmeno loro stesse sapranno più ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Quando esse dovranno render conto ai cittadini, sapranno scaricare le responsabilità a qualcun altro. La colpa dei disastri sarà data al governo precedente, ad una vecchia autorità, o a fattori che dipendono dal sistema stesso, intesi come "forze maggiori".
Mi curerò che i politici sappiano che la loro elezione dipenderà dall'appartenenza a consorterie, logge e clan, e che non conteranno i meriti, quanto piuttosto la sottomissione al mio potere. I politici impareranno presto, se vogliono continuare ad esser tali, che anche dopo decenni di attività saranno poche le loro "libere" decisioni, poiché il mio sistema vede una montagna di deleghe e deresponsabilizzazioni, che faranno in modo che le decisioni fondamentali siano sempre mie.
Insegnerò ai miei servi a socializzare le spese e a privatizzare i guadagni, in modo tale che la società sia povera, mentre chi esercita potere o mi obbedisce sarà ricco.
I miei servi mi saranno fedeli, proprio perché darò loro fama, ricchezza, privilegi, e soprattutto una grande ebbrezza narcisistica, di cui non riusciranno più a fare a meno, giungendo a calpestare ogni pur minima dignità di persona.
Farei in modo da rendere ogni campagna politica una sorta di spettacolo circense, utilizzando truccatori, sondaggisti, attori, insegnanti di recitazione, psicologi e sociologi. Farei in modo che l'idea di una politica come settore fondamentale per una società più giusta possa scomparire completamente.

Farei in modo da creare fazioni come "sinistra", "centro" e "destra", in modo tale da fomentare divisioni, facendo perdere di vista i veri interessi di tutti.
Coloro che si professeranno di "sinistra" si sentiranno superiori agli altri, e viceversa. In tal modo, anche quando emergeranno positive proposte per migliorare l'informazione o il settore politico, si manterranno le fazioni, e dunque gli effetti saranno ridotti. Chi è a "sinistra" si sentirà più "morale" di chi è a destra, e potrà giungere anche a denunciare una "dittatura dolce", mantenendosi tuttavia all'interno dell'inganno da me creato, aderendo ad un partito da me controllato. E dunque le denunce rimarranno inefficaci, buone soltanto per alimentare il senso della maggiore moralità di chi sta a "sinistra".
Pochi giungeranno a vedere che la dittatura si erge proprio sui partiti. Pochi saranno coloro che non avranno un padrone, e pochissimi quelli che si renderanno conto di averlo.

La dittatura perpetua sarà rafforzata da conoscenze complesse di materie scientifiche, di Psicologia sociale e di Sociologia. Punterei ad utilizzare il "meccanismo dell'impotenza", per far sì che tutti credano di non poter modificare alcunché, e di dover subire anche quando la sofferenza cresce. Con complesse capacità impedirò ogni rivoluzione, specie quella del pensiero.
Mi varrò di tutte le conoscenze che mi necessitano per "produrre una sorta di campo di concentramento indolore per intere società, in modo che la gente sarà privata delle proprie libertà, ma sarà felice di ciò, perché sarà dissuasa da ogni desiderio di ribellarsi - attraverso la propaganda, o il lavaggio del cervello".(1)

Terrò conto degli studi sull'impotenza acquisita, ovvero della possibilità di inibire l'impulso a reagire ponendo alcune caratteristiche nell'ambiente, che saranno percepite come immodificabili. Tale percezione convincerà l'individuo di non poter far nulla per cambiare o migliorare la situazione, rendendo inutilizzate le sue capacità di pensiero e di azione.
La capacità di instillare un senso di impotenza rappresenterà il massimo successo del mio sistema. Infatti, se gli esseri umani si sentiranno incapaci di modificare la realtà saranno indotti ad adattarvisi. Molti giungeranno a ritenere che la propria azione e il proprio pensiero siano privi di potere. Terrò conto delle spiegazioni date dallo studioso Carter G. Woodson: "Quando si controlla il modo di pensare di un uomo non c'è bisogno di preoccuparsi delle sue azioni. Non c'è bisogno di dirgli che non deve stare in un determinato posto e deve spostarsi altrove: sarà lui stesso a trovare il proprio posto e a restarci. Non c'è bisogno di dirgli di entrare dalla porta di servizio... tanto che se la porta di servizio non esiste ci penserà lui stesso a costruirla, perché l'educazione che ha ricevuto glielo impone".(2)

Terrò conto anche dei chiarimenti dati dal giornalista Ryszard Kapuscinsky, secondo cui la rivoluzione è possibile soltanto in seguito ad un cambiamento psicologico:

"Tutti i libri che hanno per tema la rivoluzione iniziano con un capitolo che presenta il crollo di un potere già deteriorato, oppure la miseria e la sofferenza del popolo. E invece il capitolo iniziale dovrebbe essere essenzialmente psicologico, e tale da spiegare per quali motivi un uomo terrorizzato e sottoposto a ogni genere di vessazioni riesca, improvvisamente, a rompere con il terrore, a mettere fine alla sua paura. Questo singolare processo, che talvolta si svolge in una frazione di secondo, come se si trattasse di uno shock, richiede una spiegazione. L'uomo si libera dalla paura e si sente libero: se così non fosse non ci sarebbe nessuna rivoluzione".(3)

Ma io impedirò qualsiasi cambiamento psicologico, valendomi di sottili conoscenze.
Utilizzerò il meccanismo dei "neuroni specchio" per indurre complesse associazioni e determinazioni neurologiche. Mostrerò immagini e programmi TV che condizioneranno i bambini a diventare ciò che voglio, ovvero persone dipendenti dall'esterno, con una personalità fragile, incline al materialismo, all'egoismo e al consumismo. Non mi importerà affatto se tutto questo produrrà depressione, infelicità e sofferenza. I giovani dovranno credere che il loro corpo rappresenta l'unica realtà, e che il sesso va vissuto come istinto o come bisogno immediato, senza che vi sia un rapporto umano o un legame costruttivo.
Utilizzando la TV, i videogiochi e la pubblicità, manipolerò la personalità dei bambini per renderla vulnerabile, creando nei maschietti la voglia di essere crudeli e violenti, e nelle femmine la percezione di essere soltanto un corpo seduttivo.

Terrò conto che per avere persone sottomesse occorre tenerle imbrigliate nei loro istinti più bassi. Farò in modo che le persone vivano unicamente sul livello più immediato del loro essere, ignorando o negando le loro complesse capacità cognitive e morali. Lo farò con molta efficacia, creando giochi a quiz demenziali e programmi con vallette seminude e casi umani emotivamente carichi. Milioni di persone seguiranno tali programmi, e la loro mente sarà così tanto appiattita che non leggeranno più, oppure leggeranno soltanto giornali sportivi o di gossip.
Creerò divisioni di ogni sorta, in ordine alla religione, al sesso, al colore della pelle, all'appartenenza politica o ideologica. Queste divisioni mi serviranno a fomentare odio e ad attuare guerre quando e dove voglio.
Con tutte queste strategie riuscirei a sottrarre la sovranità al popolo e prenderei le decisioni soltanto sulla base del mio potere e dei miei interessi, facendo credere che ciò sarà per il bene di tutti. Creerei il sistema economico-finanziario che più mi garantisce potere e ricchezza, convincendo tutti che esso è "naturale" e dunque immodificabile, e che segue sue proprie leggi e regole, non determinate da me.
Farò in modo che in alcune aree geografiche una certa quantità di popolazione viva nel benessere, per avere appoggio, mentre manterrò nella miseria la maggior parte delle persone in moltissime altre aree. Questo mi servirà a decimare i popoli più "pericolosi" e a godere di maggiori risorse. Se dalle aree povere qualcuno cercherà di raggiungere le aree ricche per poter sopravvivere, farò in modo che egli appaia come un pericoloso delinquente, o "terrorista", in modo tale che non si crei alcuna solidarietà fra i popoli, che mi sarebbe da ostacolo e potrebbe minacciare il mio potere.
Per fare in modo che nessuno sospetti e si ribelli, chiamerò la dittatura perpetua "democrazia", e la esporterò in tutto il mondo.

P.S. Non potrei mai attuare una dittatura poiché essa sarebbe distruttiva per tutti, me compresa. Ma se analizzate attentamente la realtà vi accorgerete che qualcuno non l'ha pensata in tal modo.

Scritto da Antonella Randazzo Copyright 2008 - all rights reserved.

ATTENZIONE: Questo articolo è protetto dal Copyright.
Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale di questo articolo, inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Antonella Randazzo. Per la riproduzione integrale o di parti dell'articolo occorre richiedere l'autorizzazione scrivendo all'indirizzo e-mail giadamd@libero.it.Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Pubblicato su concessione di Antonella Randazzo
blog di Antonella Randazzo

NOTE
1) Parole dell'agente del Tavistock Aldous Huxley, dette durante una conferenza alla Scuola Medica di San Francisco nel 1961.

2) Cit. Steinem Gloria, "Autostima", Rizzoli, Milano 1995, p. 169.
3) Kapuscinsky Ryszard, "Revolution", The New Yorker, 4, 11 marzo 1985.