22 giugno 2008

Cina e OPEC contro la speculazione petrolifera



La speculazione petrolifera è aumentata ad arte, i governi aumentano le proprie risorse con il benestare del dollaro americano anestetizzato da potenti banche. Una spirale perversa che si scarica sul serbatoio di benzina del povero navigatore di strade e autostrade.

Alla riunione dei ministri delle Finanze del G8 il 13 e 14 giugno a Osaka, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato ai colleghi che i prezzi del petrolio e delle materie prime sono spinti al rialzo dalla speculazione finanziaria ed ha presentato una proposta chiamata "stop speculation deposit" in modo da frenare la speculazione e ristabilire la normalità dei prezzi. Simpatia per la proposta di Tremonti è stata espressa dalla collega francese Christine Legarde e dal ministro delle Finanze russo Alexei Kudrin. Il Segretario al Tesoro USA, invece, si è arrampicato sugli specchi: “Per quanto riguarda gli investitori finanziari, la speculazione ed il ruolo che essa svolge, noi ne teniamo conto ma tutte le prove stanno ad indicare la domanda e l’offerta”, ha detto Paulson. Nella dichiarazione congiunta i ministri si limitano a chiedere alla Energy Information Agency ed al Fondo Monetario Internazionale di fare luce sull’argomento.

In un'intervista al Sole 24 Ore Giulio Tremonti ha spiegato che all’incontro del G8 egli ha presentato la proposta di aumentare i margini di deposito obbligatorio sui contratti future. "E' solo un inizio – ha detto Tremonti ai giornalisti – ben consapevole che questa strategia incontrerà resistenze soprattutto fra i protagonisti dei mercati altamente speculativi dove si scambiano i contratti a termine sulle merci; mercati che sono basati a Londra, New York, Chicago.” "Di quanto innalzare i margini di deposito sui contratti futures? La mia risposta è: quanto basta per ridurre la componente speculativa del rialzo dei prezzi. Si tratta di meccanismi di autoregolazione di singoli mercati. E poiché sui mercati sono presenti gli speculatori, non sarà n passaggio facile", ha spiegato.

A chi gli ricordava che gli Stati Uniti sostengono che la speculazione non ha un peso nell’inflazione dei prezzi petroliferi, Tremonti ha replicato: “La gallina che canta è quella che ha fatto le uova”. Ha aggiunto che la sua proposta non ha nulla a che vedere con la Tobin Tax, che è “pura ideologia”. In questo caso stiamo parlando di un'anomalia violentissima, che si è manifestata negli ultimi mesi. Il mercato finanziario svolge una sua funzione fisiologica, ma ora stanno entrando in funzione dei fattori killer. C'è un impatto sociale nella crescente insostenibilità dei prezzi del petrolio e del grano, perché l'effetto degli aumenti di prezzo è regressivo: colpisce chi ha dimeno e pone problemi di consenso sociale". Il Sole24 Ore aggiunge che "molti investitori istituzionali hanno deciso di trasferire parte della loro attività dai marcati finanziari, dove le cose avevano cominciato ad andare male, al petrolio e al grano".

Tremonti ha ammonito che l’impoverimento delle classi medie “storicamente ha avuto un solo esito: il fascismo. E finché siamo in tempo è necessario intervenire".

In tal modo Tremonti ha parlato per conto di un vasto gruppo di nazioni, che comprende i paesi produttori di petrolio e la Cina, che hanno criticato la speculazione finanziaria ed hanno richiesto interventi nei mercati a termine del petrolio. Contro questo fronte, il governo USA agisce come un burattino in mano ai britannici che controllano la speculazione sui mercati spot. Una manciata di banche d’investimento e di hedge funds hanno recuperato le perdite dovute alla crisi dei mutui riversandosi a speculare e manipolare il mercato dei futures petroliferi, dove ad ogni barile reale di greggio corrispono dai 50 ai 500 “barili di carta” che vengono acquistati e venduti sul mercato. Tanti altri fondi alla disperata ricerca di profitto si sono riversati in questi mercati dei futures gestiti e controllati da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP MorganChase.

Fonte: Movisol

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22 giugno 2008

Cina e OPEC contro la speculazione petrolifera



La speculazione petrolifera è aumentata ad arte, i governi aumentano le proprie risorse con il benestare del dollaro americano anestetizzato da potenti banche. Una spirale perversa che si scarica sul serbatoio di benzina del povero navigatore di strade e autostrade.

Alla riunione dei ministri delle Finanze del G8 il 13 e 14 giugno a Osaka, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato ai colleghi che i prezzi del petrolio e delle materie prime sono spinti al rialzo dalla speculazione finanziaria ed ha presentato una proposta chiamata "stop speculation deposit" in modo da frenare la speculazione e ristabilire la normalità dei prezzi. Simpatia per la proposta di Tremonti è stata espressa dalla collega francese Christine Legarde e dal ministro delle Finanze russo Alexei Kudrin. Il Segretario al Tesoro USA, invece, si è arrampicato sugli specchi: “Per quanto riguarda gli investitori finanziari, la speculazione ed il ruolo che essa svolge, noi ne teniamo conto ma tutte le prove stanno ad indicare la domanda e l’offerta”, ha detto Paulson. Nella dichiarazione congiunta i ministri si limitano a chiedere alla Energy Information Agency ed al Fondo Monetario Internazionale di fare luce sull’argomento.

In un'intervista al Sole 24 Ore Giulio Tremonti ha spiegato che all’incontro del G8 egli ha presentato la proposta di aumentare i margini di deposito obbligatorio sui contratti future. "E' solo un inizio – ha detto Tremonti ai giornalisti – ben consapevole che questa strategia incontrerà resistenze soprattutto fra i protagonisti dei mercati altamente speculativi dove si scambiano i contratti a termine sulle merci; mercati che sono basati a Londra, New York, Chicago.” "Di quanto innalzare i margini di deposito sui contratti futures? La mia risposta è: quanto basta per ridurre la componente speculativa del rialzo dei prezzi. Si tratta di meccanismi di autoregolazione di singoli mercati. E poiché sui mercati sono presenti gli speculatori, non sarà n passaggio facile", ha spiegato.

A chi gli ricordava che gli Stati Uniti sostengono che la speculazione non ha un peso nell’inflazione dei prezzi petroliferi, Tremonti ha replicato: “La gallina che canta è quella che ha fatto le uova”. Ha aggiunto che la sua proposta non ha nulla a che vedere con la Tobin Tax, che è “pura ideologia”. In questo caso stiamo parlando di un'anomalia violentissima, che si è manifestata negli ultimi mesi. Il mercato finanziario svolge una sua funzione fisiologica, ma ora stanno entrando in funzione dei fattori killer. C'è un impatto sociale nella crescente insostenibilità dei prezzi del petrolio e del grano, perché l'effetto degli aumenti di prezzo è regressivo: colpisce chi ha dimeno e pone problemi di consenso sociale". Il Sole24 Ore aggiunge che "molti investitori istituzionali hanno deciso di trasferire parte della loro attività dai marcati finanziari, dove le cose avevano cominciato ad andare male, al petrolio e al grano".

Tremonti ha ammonito che l’impoverimento delle classi medie “storicamente ha avuto un solo esito: il fascismo. E finché siamo in tempo è necessario intervenire".

In tal modo Tremonti ha parlato per conto di un vasto gruppo di nazioni, che comprende i paesi produttori di petrolio e la Cina, che hanno criticato la speculazione finanziaria ed hanno richiesto interventi nei mercati a termine del petrolio. Contro questo fronte, il governo USA agisce come un burattino in mano ai britannici che controllano la speculazione sui mercati spot. Una manciata di banche d’investimento e di hedge funds hanno recuperato le perdite dovute alla crisi dei mutui riversandosi a speculare e manipolare il mercato dei futures petroliferi, dove ad ogni barile reale di greggio corrispono dai 50 ai 500 “barili di carta” che vengono acquistati e venduti sul mercato. Tanti altri fondi alla disperata ricerca di profitto si sono riversati in questi mercati dei futures gestiti e controllati da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP MorganChase.

Fonte: Movisol

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