05 dicembre 2007

La piramide di Cheope



E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

Spesso in modo radicale… Da chi e come è stata costruita la Piramide di Cheope? E’ davvero una tomba oppure il faraone fu sepolto fuori dalla piramide che porta il suo nome? Quale è la sua vera funzione? La Piramide è collegata in qualche modo con gli astri? Che segreti nasconde al suo interno? E’ vero che nella stanza del Re accadano eventi inspiegabili?

Domande che, da sempre, dividono gli esperti. E di queste divisioni avremo anche oggi una prova ascoltando le opinioni dei ricercatori che ci accompagneranno in questo viaggio insieme ai nostri ospiti in studio…


Autopresentazione ospiti:
Zahi Hawass, responsabile delle Antichità egizie e degli scavi nella Piana di Giza
Giulio Magli, Fisico ed politecnico di Milano ed esperto di Astronomia antica
Federica Raverta, membro della spedizione archeologica italiana a Luxor
Nadim Vlora, Esperto di Arte ed Astronomia Egizia
Mario Pincherle, archeologo e studioso dei sistemi ingegneristici del passato.
Inoltre un testimone misterioso.

Non perdiamo tempo. E’ arrivato il momento – prima di entrare nella Grande Piramide – di ripassare le sorprendenti misure e coincidenze che caratterizzano questa costruzione. Una prima prova del fatto che nulla, qui, è stato lasciato al caso…

E' alta 145 metri e 75 cm.
Il lato nord è di 230 m. e 25 cm.
Il lato ovest è di 230 m. e 35 cm.
Il lato est è di 230 m. e 39 cm.
Il lato sud è di 230 m. e 45 cm.
Il margine di errore è quindi solo dello 0,1%.
Anche i 4 angoli sono incredibilmente prossimi alla perfezione dei 90 gradi:
sud-est 89 gradi e 56 primi
nord-est 90 gradi e 3 primi
sud-ovest 90 gradi
nord-ovest 89 gradi e 59 primi

Le quattro facce della piramide sono allineate con i quattro punti cardinali con uno spostamento di soli 3 minuti di grado, pari allo 0,0015%, esattamente la metà di quanto ottenuto dagli architetti che hanno recentemente edificato l'osservatorio astronomico di Parigi. Ha un volume 30 volte superiore al leggendario Empire State Building di New York; può contenere agevolmente al suo interno S. Pietro e un altro paio di cattedrali europee. E' stato calcolato che con la sua pietra si potrebbe fare un'autostrada a 8 corsie da S. Francisco a New York.

La piramide di Cheope è al centro esatto della massa terrestre, cioè all'incrocio tra il meridiano e il parallelo che coprono la maggior porzione di terra emersa, una sorta di "centro del mondo".

Il suo peso di 5 milioni e 273 mila tonnellate moltiplicato per un miliardo di miliardi è uguale al peso della Terra; il suo perimetro diviso per la metà dell’altezza è uguale al 3,14, cioè il pi greco, un valore (il rapporto tra la circonferenza e il raggio di un cerchio) che sarà scoperto molti secoli dopo Cheope. La temperatura interna è esattamente la temperatura media della Terra e varia con il passare del tempo.

Si è inoltre scoperto che le pareti non sono perfettamente lisce ma impercettibilmente convesse. La curvatura che se ne ricava corrisponde al valore in gradi della curvatura terrestre.

Secondo alcuni viste queste coincidenze, la piramide di Cheope sarebbe una rappresentazione in scala 1 a 43.200 della Terra.

Intervista a Giulio Magli secondo cui le coincidenze che usano unità di misure nostre sono proprio pure e semplici coincidenze, mentre quelle che utilizzano valori assoluti come il P greco sono un po’ più difficili da spiegare Comunque la precisione è assoluta e resta da capire come avessero fatto gli egiziani. Forse con gli Astri? Opinione confermata da Federica Raverta che definisce le misure delle piramidi di una “precisione è sconcertante”

Ma i misteri forse più importanti la Piramide di Cheope li nasconde al proprio interno. Andiamo a vedere più da vicino.

Come furono costruite le Piramidi. Ecco due teorie, Joseph Davidovitz, studioso dei Materiali, che propone la tesi che i blocchi di calcare siano stati realizzati sul posto, mediante un impasto, e non trasportati per centinaia di chilometri da cave lontane. Ma come spiegare i blocchi al cuore della piramide realizzati in granito?
Un’altra teoria, che ha avuto l’avvallo delle autorità egizie, e quella di Elio Diomedi un capomastro italiano, che ha ipotizzato l’uso di un sistema basato sulle traversine.

Una delle cose che più incuriosiscono della Grande Piramide è l’esistenza di vari cunicoli di cui sfugge ancora oggi la funzione. Questo piccolo corridoio, ad esempio conduce verso la camera della Regina ma se guardiamo la sezione della piramide abbiamo l’impressione di percorrere, in salita, il lato più breve di un ideale triangolo. E questo triangolo ha il suo vertice inferiore nei pressi di una camera sotterranea la cui funzione è ancora avvolta nel mistero. Come, del resto, è per le più celebri e visitate camere: quella della Regina e quella del Re.

Due cunicoli, vietati ai turisti, portano sotto il livello del suolo, all’altezza della camera sotterranea, la cosiddetta «Camera ipogea». Il primo di questi cunicoli segue una linea retta, dall’alto verso il basso, che collega l’antica entrata della Piramide alla camera sotterranea. Oggi, dopo che il Califfo Abdullah Al Mamum si aprì a forza la strada all’interno della Piramide nell’820 d.C. si può accedere al cunicolo da un punto intermedio che coincide, appunto, col corridoio che porta alle Camere della Regina e del Re.

Ma dalla Camera sotterranea parte – o, se si vuole, arriva – anche un altro cunicolo che sbuca esattamente alla fine corridoio, davanti alla camera della Regina. In questo caso si tratta di un cunicolo verticale, irregolare, non rifinito e di cui sfugge la funzione e il periodo di realizzazione.

C’è chi chiama questo cunicolo «il condotto dei ladri» perché si pensa che sia stato fatto per aggirare il corridoio che noi abbiamo appena percorso e che in origine era completamente ostruita da enormi blocchi di granito. Ma molti dubitano che in passato qualcuno possa aver pensato ad un’operazione del genere. Scavare dal basso verso l’alto, in verticale, non è operazione semplice e lo smaltimento dei detriti è, oltretutto, molto complicato. Del resto nella camera che è in fondo a questo cunicolo non risultano quantità tali di materiale da pensare che fosse stata adibita ad accogliere le pietre rimosse con gli scavi. Anzi, quella stanza probabilmente, in origine, aveva un’altra funzione. Ma di questo parleremo dopo. Adesso chiediamo a Zahi Hawass qualcosa in più su questo cunicolo verticale e sulla stanza sotterranea.

Intervista a Zahi Hawass che ricorda come il cunicolo sia stato chiamato il “condotto dei ladri”. Ma l’archeologo egiziano non è d’accordo con le teorie che ne vogliono un condotto di fuga. Si tratterebbe bensì di un pozzo di aerazione per gli operai che lavoravano nella camera. Hawass smentisce anche l’ipotesi di un tunnel sotterraneo che colleghi la piramide alla sfinge.

Ma gli interrogativi che pone il «condotto dei ladri» non sono niente di fronte alla marea di polemiche e al fiume di inchiostro che hanno provocato i cunicoli della Camera della Regina…
Da questa stanza, detta Camera della Regina anche se nulla indica che sia stato in passato un luogo di sepoltura, partono due piccoli condotti da due pareti opposte. Misurano circa 20 cm per venti centimetri e sono inclinati verso l’alto di circa 45 gradi.

Per molto tempo sono stati liquidati come dei semplici condotti di ventilazione, del resto presenti anche nella Camera del Re. Si tratta di una interpretazione che ha sempre meno credito. Soprattutto da quando, nel 1993, un ricercatore tedesco – Rudolph Gantenbrink – riuscì ad installare una telecamerina su un piccolo robot poi avviato lungo il condotto per circa 65 metri. Nel 1993 il robottino di Gantenbrink fu bloccato da una porticina con due piccole maniglie. Ci sono voluti quasi dieci anni perché venisse autorizzato un secondo esperimento del genere.

Il 16 settembre 2002 un robot chiamato «Pyramid Rover» e costato 250 mila dollari venne inserito nuovamente nel condotto sud col compito di raggiungere lo sbarramento e sfondarlo per vedere cosa ci fosse dall’altra parte. Purtroppo però, dopo poco, una seconda porta ha nuovamente sbarrato il passo alle ricerche.

Almeno per il momento. Ma l’anno prossimo potrebbe essere la volta dell’altro condotto, quello nord, di cui già sappiamo almeno tre cose: ha le dimensioni dell’altro; dovrebbe avere anche lui una porticina che ne blocca, ad un certo punto l’accesso; e, soprattutto, ha un percorso più tortuoso perché, per evitare la Grande Galleria che conduce alla Camera del Re, opera una conversione a destra e poi una a sinistra. Un modo decisamente strano per realizzare un condotto d’aria…

Intervista a Zahi Hawass che spiega come la curvatura del condotto, attuata per evitare di finire nella galleria, dimostra come i condotti siano stati realizzati durante la costruzione della piramide. Cosa nascondevano queste porte? Per alcuni sono simbolo. Ma allora – si chiede Hawass - perché si trovavano solo nelle piramide di Cheope e non nelle altre. Hawass ritiene invece che dietro a queste porte si trovi la vera camera funeraria di Cheope. Le altre stanze sarebbero quindi state solo un trucco per sviare i futuri ladri.
“Nel 2005, ad ottobre – dichiara Hawass - riveleremo finalmente cosa si nasconde dietro queste porte”.

Intervista a Federica Raverta che dice di preferire la teoria classica secondo cui tutti i condotti erano realizzati per permettere l’aerazione degli operai.
Intervista a Giulio Magli secondo cui i condotti delle due camere avevano un valore simbolico ed erano orientati in base alle costellazioni astronomiche. Il professor Vlora dichiara invece di aver rinvenuto nel 1987 le tracce di un altro tunnel tramite delle prove sismiche effettuate all’esterno della piramide . Il tunnel sembrava portare ad un piccolo ambiente. Forse si trattava di una camera votiva. E forse la piramide potrebbe essere disseminata di tante piccole cappelle ancora da scoprire…

E’ arrivato il momento di andare in quello che può essere considerato “il cuore” della Grande Piramide di Cheope: la Camera del Re. E, mentre saliamo ancora, affrontiamo un tema importante: quante camere ci sono in questa Piramide? Abbiamo visto che c’è una camera in basso, sotto il livello del deserto, la Camera Ipogea. Siamo appena usciti poi dalla Camera della Regina e ci stiamo dirigendo verso la Camera del Re. Ma nella Piramide di Cheope ci sono altre stanze. Alcune certe mentre di altre si sospetta da sempre l’esistenza. Quelle certe sono state scoperte nell’Ottocento, sono cinque e sono poste sopra la Camera del Re, una sopra l’altra. Sono chiamate “Camere di compensazione”.

La Camera del Re è posta a poco più di 42 metri d’altezza dalla base della Piramide. Piramide che, in origine misurava circa 150 metri d’altezza. Questo vuol dire che sul soffitto di questa camera grava un peso di migliaia di tonnellate, peso che andava “scaricato” per impedire che il soffitto crollasse. Per questo sarebbero state create le cinque «Camere di compensazione». Si tratta di vani molto bassi ma con lo stesso perimetro della Camera del Re.

Le camere sono sovrapposte così che una sola lastra di granito fa da soffitto ad una e da pavimento per quella sovrastante. Le lastre hanno uno spessore variabile tra i 90 cm e il metro e ottanta. Solo l’ultima stanza in alto ha un volta a V rovesciata, formata da due lastre di oltre due metri di spessore.
In queste stanze sono stati trovate alcune scritte lasciate dai capomastro egizi durante la costruzione. Tra queste scritte ci sarebbe anche la discussa iscrizione che attribuisce la Piramide al Faraone Cheope.

Secondo alcuni architetti moderni la precauzione di creare una struttura di questo genere sarebbe eccessiva. Sarebbe forse bastata una sola volta a V rovesciata ma, in fondo, gli architetti egizi si rivelarono già abbastanza in gamba così. Sempre che le “Camere di compensazione” siano davvero quello che si pensa siano. Infatti c’è un’altra possibilità che ha poco a che vedere con le leggi della fisica e con l’architettura. Guardando in sezione la Piramide infatti la zona della Camera del Re ricorda un gigantesco Zed.
Ma cosa è lo Zed?

Intervista a Mario Pincherle che spiega la teoria dello Zed, una simbolo legato ad Osiride, costituito da una torre interrotta da 3 o più livelli, una struttura molto simile a quella dello spaccato della piramide .

Questa stanza potrebbe essere qualcosa di diverso o di più di una camera funeraria? E’ un’ipotesi che vanta ormai un certo credito perché molte cose fanno pensare che questa Piramide non sia stata costruita per essere una gigantesca tomba. Per prima cosa dobbiamo ricordare che questa sarebbe l’unica camera funeraria posta sopra il livello della sabbia. Poi, a differenza di tutte le altre tombe di sovrani egizi, mancano del tutto geroglifici e decorazioni alle pareti. Infine, l’attribuzione di questa Piramide a Cheope è poco più di una convenzione: infatti, ne parla lo storico greco Erodoto le cui affermazioni sarebbero confermate solo dal discusso cartiglio trovato, poco meno di due secoli fa, in una delle «Camere di compensazione».

In realtà di Cheope, o meglio «Khnum Khuful» o semplicemente Khufu, il Faraone più famoso al mondo proprio perché gli si attribuisce come Tomba la più grande Piramide di Giza, si hanno pochissime notizie storiche certe. Si sa che fu il secondo sovrano della IV dinastia, che regnò circa vent’anni, tra il 2590 e il 2567 a.C. (nota: secondo altri dal 2610 al 2590) e che non sono rimaste sue immagini, tranne una statuetta di dubbia attribuzione. Tracce del suo regno sono state trovate a Dendera, nel Sinai e nell’Alto Egitto.Già nell’antichità la figura di Cheope era considerata negativamente perché lo si accusava di aver vessato il popolo, di aver chiuso tutti templi e di aver voluto sacrificare ogni cosa alla costruzione della sua Piramide. Arrivando al punto di far prostituire la figlia per raccogliere il denaro mancante a finire la sua gigantesca tomba.

Non abbiamo la certezza, come abbiamo detto, che questa sia stata davvero la camera funeraria di Cheope. Di volta in volta si è detto che il suo sarcofago venne posto nella camera bassa di questa stessa Piramide, in una camera ancora da scoprire sempre in questa Piramide oppure nel Pozzo di Osiride scoperto non molti anni fa sotto la Sfinge. Ma c’è anche un’altra ipotesi…

Intervista a Vlora, secondo cui la posizione della piramide di Cheope è in rapporto a fenomeni celesti. Durante il solstizio d’inverno la piramide proietta un’ombra nel cui punto Vlora a condotto delle prove sismiche che avrebbero individuato un corridoio in discesa. Siccome Erodono parlava di una tomba di Cheope circondata dalle acque Nilo e il sito individuato da Vlora è nei pressi del Fiume, potrebbe quindi essere questo il luogo della vera sepoltura di Cheope?

Ma se qui non avesse mai riposato Cheope, che significato potrebbe avere avuto questa stanza? Da sempre si pensa che vi accadano cose strane: per esempio c’è chi è convinto che da qui si possa entrare in contatto con altre dimensioni. Anche se circondati da migliaia e migliaia di tonnellate di pietra…

Per finire il nostro veloce viaggio tra i misteri che si concentrano all’interno della Piramide di Cheope abbiamo un sorpresa. Qui, a fianco a me, c’è una stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile.

Zahi Hawass irride alle teorie New Age che credono in un potere speciale della piramidedi Cheope. Per evitare episodi di fanatismo è stato vietato l’accesso notturno dei visitatori all’interno della piramide.

Quali poteri avrebbe una struttura come lo Zed. E’ vero che potrebbe avere il potere di fermare il tempo?

Pincherle riporta alcune testimonianze di altri archeologi sul potere rinnovativo delle piramidi. Per Pincherle nella piramide sarebbe contenuta una torre rovesciatrice del tempio. Accenna per esempio alle lamette che ritrovano il filo della lama se lasciate per 24 ore nelle stanze interne della Piramide. La forma piramidale nel caso della piramide di Cheope svolge solamente una funzione protettiva.Ciò che permette il rovesciamento del tempo e quindi il conseguente ringiovanimento di alcuni materiali posti all' interno della camera del Re è lo Zed, e più precisamente il materiale con cui lo Zed è fatto. Uno Zed di legno non funziona,uno Zed di ferro non funziona, uno zed di quarzo o di granito funziona non sarebbe dunque la forma piramidale a permettere il rovesciamento del tempo, ma il materiale con cui lo Zed è fatto.

Viene effettuato un esperimento con due bilance. Lo scopo è verificare se gli oggetti, posti all’interno della piramide, perdono l’1% del proprio peso così come dicono alcune teorie. L’esperimento, all’interno della Camera del RE, provoca solo uno scarto minimo, molto lontano dal presunto 1%.

Infine la testimonianza di un archeologo italiano, che però preferisce mantenere l’anonimato, vista la particolarità dell’esperienza.

Il testimone ricorda la sua esperienza all’interno della piramide: “Era il 1988, alle 9, con una amica, ci recammo all’interno della Camera del Re. Non c’erano turisti. Solo noi due. Eravamo molto stanchi. Improvvisamente visi una specie di luce, bianco azzurrognola, molto intensa.
Istintivamente mi appoggia alla parete e mi rilassai per un attimo. Poi chiamai la mia amica, controllammo gli orologi, e decidemmo di uscire perché era già passato qualche minuto.
All’esterno incontrammo un guardiano che si lamentò del fatto che eravamo rimasti all’interno della piramide per 3 ore. Secondo i nostri orologi erano passati solo 10 minuti. Razionalmente non posso dare spiegazioni, a livello intuitivo dico che si è trattato di un blocco del tempo.
fonte:Voyager

6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'articolo è interessantissimo: ho da sempre la passione per i misteri della civiltà egiziana.
Solo credo che manchi un pezzo nell'articolo:
"Qui, a fianco a me, c’è una stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile."
Qual'è questa sperienza singolare? Evidentemente l'articolo è tagliato male. La testimonianza è simile a quella dell'altro testimone, l'archeologo italiano che racconta del 1988, del salto temporale? Mi farebbe piacere saperlo. Grazie.
Io non ho mai visitato le piramidi, ma un mio collega informatico c'è stato in viaggio di nozze ed ha avuto un'esperienza molto strana: ha avuto la sensazione di essere già stato lì, ed ha avuto un dejavù inquietante che non vuole raccontare; dopo quel viaggio è cambiato molto....

Anonimo ha detto...

ciao. l'articolo è indubbiamente interessante, ma un pò datato...
si tratta di un "Voyager" del 2002. Qualcuno ha idea di come sia finita la fantomatica esplorazione del secondo condotto della Camera della Regina. Secondo Hawass avrebbe dovuto esser eseguito nel 2005.
grazie
ciao

Anonimo ha detto...

è molto interessante da quanto ho fatto gli egizi a scuolami piace trovare su internet le storie

Anonimo ha detto...

bello!! molto interessante!!

Anonimo ha detto...

E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

Anonimo ha detto...

E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

05 dicembre 2007

La piramide di Cheope



E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

Spesso in modo radicale… Da chi e come è stata costruita la Piramide di Cheope? E’ davvero una tomba oppure il faraone fu sepolto fuori dalla piramide che porta il suo nome? Quale è la sua vera funzione? La Piramide è collegata in qualche modo con gli astri? Che segreti nasconde al suo interno? E’ vero che nella stanza del Re accadano eventi inspiegabili?

Domande che, da sempre, dividono gli esperti. E di queste divisioni avremo anche oggi una prova ascoltando le opinioni dei ricercatori che ci accompagneranno in questo viaggio insieme ai nostri ospiti in studio…


Autopresentazione ospiti:
Zahi Hawass, responsabile delle Antichità egizie e degli scavi nella Piana di Giza
Giulio Magli, Fisico ed politecnico di Milano ed esperto di Astronomia antica
Federica Raverta, membro della spedizione archeologica italiana a Luxor
Nadim Vlora, Esperto di Arte ed Astronomia Egizia
Mario Pincherle, archeologo e studioso dei sistemi ingegneristici del passato.
Inoltre un testimone misterioso.

Non perdiamo tempo. E’ arrivato il momento – prima di entrare nella Grande Piramide – di ripassare le sorprendenti misure e coincidenze che caratterizzano questa costruzione. Una prima prova del fatto che nulla, qui, è stato lasciato al caso…

E' alta 145 metri e 75 cm.
Il lato nord è di 230 m. e 25 cm.
Il lato ovest è di 230 m. e 35 cm.
Il lato est è di 230 m. e 39 cm.
Il lato sud è di 230 m. e 45 cm.
Il margine di errore è quindi solo dello 0,1%.
Anche i 4 angoli sono incredibilmente prossimi alla perfezione dei 90 gradi:
sud-est 89 gradi e 56 primi
nord-est 90 gradi e 3 primi
sud-ovest 90 gradi
nord-ovest 89 gradi e 59 primi

Le quattro facce della piramide sono allineate con i quattro punti cardinali con uno spostamento di soli 3 minuti di grado, pari allo 0,0015%, esattamente la metà di quanto ottenuto dagli architetti che hanno recentemente edificato l'osservatorio astronomico di Parigi. Ha un volume 30 volte superiore al leggendario Empire State Building di New York; può contenere agevolmente al suo interno S. Pietro e un altro paio di cattedrali europee. E' stato calcolato che con la sua pietra si potrebbe fare un'autostrada a 8 corsie da S. Francisco a New York.

La piramide di Cheope è al centro esatto della massa terrestre, cioè all'incrocio tra il meridiano e il parallelo che coprono la maggior porzione di terra emersa, una sorta di "centro del mondo".

Il suo peso di 5 milioni e 273 mila tonnellate moltiplicato per un miliardo di miliardi è uguale al peso della Terra; il suo perimetro diviso per la metà dell’altezza è uguale al 3,14, cioè il pi greco, un valore (il rapporto tra la circonferenza e il raggio di un cerchio) che sarà scoperto molti secoli dopo Cheope. La temperatura interna è esattamente la temperatura media della Terra e varia con il passare del tempo.

Si è inoltre scoperto che le pareti non sono perfettamente lisce ma impercettibilmente convesse. La curvatura che se ne ricava corrisponde al valore in gradi della curvatura terrestre.

Secondo alcuni viste queste coincidenze, la piramide di Cheope sarebbe una rappresentazione in scala 1 a 43.200 della Terra.

Intervista a Giulio Magli secondo cui le coincidenze che usano unità di misure nostre sono proprio pure e semplici coincidenze, mentre quelle che utilizzano valori assoluti come il P greco sono un po’ più difficili da spiegare Comunque la precisione è assoluta e resta da capire come avessero fatto gli egiziani. Forse con gli Astri? Opinione confermata da Federica Raverta che definisce le misure delle piramidi di una “precisione è sconcertante”

Ma i misteri forse più importanti la Piramide di Cheope li nasconde al proprio interno. Andiamo a vedere più da vicino.

Come furono costruite le Piramidi. Ecco due teorie, Joseph Davidovitz, studioso dei Materiali, che propone la tesi che i blocchi di calcare siano stati realizzati sul posto, mediante un impasto, e non trasportati per centinaia di chilometri da cave lontane. Ma come spiegare i blocchi al cuore della piramide realizzati in granito?
Un’altra teoria, che ha avuto l’avvallo delle autorità egizie, e quella di Elio Diomedi un capomastro italiano, che ha ipotizzato l’uso di un sistema basato sulle traversine.

Una delle cose che più incuriosiscono della Grande Piramide è l’esistenza di vari cunicoli di cui sfugge ancora oggi la funzione. Questo piccolo corridoio, ad esempio conduce verso la camera della Regina ma se guardiamo la sezione della piramide abbiamo l’impressione di percorrere, in salita, il lato più breve di un ideale triangolo. E questo triangolo ha il suo vertice inferiore nei pressi di una camera sotterranea la cui funzione è ancora avvolta nel mistero. Come, del resto, è per le più celebri e visitate camere: quella della Regina e quella del Re.

Due cunicoli, vietati ai turisti, portano sotto il livello del suolo, all’altezza della camera sotterranea, la cosiddetta «Camera ipogea». Il primo di questi cunicoli segue una linea retta, dall’alto verso il basso, che collega l’antica entrata della Piramide alla camera sotterranea. Oggi, dopo che il Califfo Abdullah Al Mamum si aprì a forza la strada all’interno della Piramide nell’820 d.C. si può accedere al cunicolo da un punto intermedio che coincide, appunto, col corridoio che porta alle Camere della Regina e del Re.

Ma dalla Camera sotterranea parte – o, se si vuole, arriva – anche un altro cunicolo che sbuca esattamente alla fine corridoio, davanti alla camera della Regina. In questo caso si tratta di un cunicolo verticale, irregolare, non rifinito e di cui sfugge la funzione e il periodo di realizzazione.

C’è chi chiama questo cunicolo «il condotto dei ladri» perché si pensa che sia stato fatto per aggirare il corridoio che noi abbiamo appena percorso e che in origine era completamente ostruita da enormi blocchi di granito. Ma molti dubitano che in passato qualcuno possa aver pensato ad un’operazione del genere. Scavare dal basso verso l’alto, in verticale, non è operazione semplice e lo smaltimento dei detriti è, oltretutto, molto complicato. Del resto nella camera che è in fondo a questo cunicolo non risultano quantità tali di materiale da pensare che fosse stata adibita ad accogliere le pietre rimosse con gli scavi. Anzi, quella stanza probabilmente, in origine, aveva un’altra funzione. Ma di questo parleremo dopo. Adesso chiediamo a Zahi Hawass qualcosa in più su questo cunicolo verticale e sulla stanza sotterranea.

Intervista a Zahi Hawass che ricorda come il cunicolo sia stato chiamato il “condotto dei ladri”. Ma l’archeologo egiziano non è d’accordo con le teorie che ne vogliono un condotto di fuga. Si tratterebbe bensì di un pozzo di aerazione per gli operai che lavoravano nella camera. Hawass smentisce anche l’ipotesi di un tunnel sotterraneo che colleghi la piramide alla sfinge.

Ma gli interrogativi che pone il «condotto dei ladri» non sono niente di fronte alla marea di polemiche e al fiume di inchiostro che hanno provocato i cunicoli della Camera della Regina…
Da questa stanza, detta Camera della Regina anche se nulla indica che sia stato in passato un luogo di sepoltura, partono due piccoli condotti da due pareti opposte. Misurano circa 20 cm per venti centimetri e sono inclinati verso l’alto di circa 45 gradi.

Per molto tempo sono stati liquidati come dei semplici condotti di ventilazione, del resto presenti anche nella Camera del Re. Si tratta di una interpretazione che ha sempre meno credito. Soprattutto da quando, nel 1993, un ricercatore tedesco – Rudolph Gantenbrink – riuscì ad installare una telecamerina su un piccolo robot poi avviato lungo il condotto per circa 65 metri. Nel 1993 il robottino di Gantenbrink fu bloccato da una porticina con due piccole maniglie. Ci sono voluti quasi dieci anni perché venisse autorizzato un secondo esperimento del genere.

Il 16 settembre 2002 un robot chiamato «Pyramid Rover» e costato 250 mila dollari venne inserito nuovamente nel condotto sud col compito di raggiungere lo sbarramento e sfondarlo per vedere cosa ci fosse dall’altra parte. Purtroppo però, dopo poco, una seconda porta ha nuovamente sbarrato il passo alle ricerche.

Almeno per il momento. Ma l’anno prossimo potrebbe essere la volta dell’altro condotto, quello nord, di cui già sappiamo almeno tre cose: ha le dimensioni dell’altro; dovrebbe avere anche lui una porticina che ne blocca, ad un certo punto l’accesso; e, soprattutto, ha un percorso più tortuoso perché, per evitare la Grande Galleria che conduce alla Camera del Re, opera una conversione a destra e poi una a sinistra. Un modo decisamente strano per realizzare un condotto d’aria…

Intervista a Zahi Hawass che spiega come la curvatura del condotto, attuata per evitare di finire nella galleria, dimostra come i condotti siano stati realizzati durante la costruzione della piramide. Cosa nascondevano queste porte? Per alcuni sono simbolo. Ma allora – si chiede Hawass - perché si trovavano solo nelle piramide di Cheope e non nelle altre. Hawass ritiene invece che dietro a queste porte si trovi la vera camera funeraria di Cheope. Le altre stanze sarebbero quindi state solo un trucco per sviare i futuri ladri.
“Nel 2005, ad ottobre – dichiara Hawass - riveleremo finalmente cosa si nasconde dietro queste porte”.

Intervista a Federica Raverta che dice di preferire la teoria classica secondo cui tutti i condotti erano realizzati per permettere l’aerazione degli operai.
Intervista a Giulio Magli secondo cui i condotti delle due camere avevano un valore simbolico ed erano orientati in base alle costellazioni astronomiche. Il professor Vlora dichiara invece di aver rinvenuto nel 1987 le tracce di un altro tunnel tramite delle prove sismiche effettuate all’esterno della piramide . Il tunnel sembrava portare ad un piccolo ambiente. Forse si trattava di una camera votiva. E forse la piramide potrebbe essere disseminata di tante piccole cappelle ancora da scoprire…

E’ arrivato il momento di andare in quello che può essere considerato “il cuore” della Grande Piramide di Cheope: la Camera del Re. E, mentre saliamo ancora, affrontiamo un tema importante: quante camere ci sono in questa Piramide? Abbiamo visto che c’è una camera in basso, sotto il livello del deserto, la Camera Ipogea. Siamo appena usciti poi dalla Camera della Regina e ci stiamo dirigendo verso la Camera del Re. Ma nella Piramide di Cheope ci sono altre stanze. Alcune certe mentre di altre si sospetta da sempre l’esistenza. Quelle certe sono state scoperte nell’Ottocento, sono cinque e sono poste sopra la Camera del Re, una sopra l’altra. Sono chiamate “Camere di compensazione”.

La Camera del Re è posta a poco più di 42 metri d’altezza dalla base della Piramide. Piramide che, in origine misurava circa 150 metri d’altezza. Questo vuol dire che sul soffitto di questa camera grava un peso di migliaia di tonnellate, peso che andava “scaricato” per impedire che il soffitto crollasse. Per questo sarebbero state create le cinque «Camere di compensazione». Si tratta di vani molto bassi ma con lo stesso perimetro della Camera del Re.

Le camere sono sovrapposte così che una sola lastra di granito fa da soffitto ad una e da pavimento per quella sovrastante. Le lastre hanno uno spessore variabile tra i 90 cm e il metro e ottanta. Solo l’ultima stanza in alto ha un volta a V rovesciata, formata da due lastre di oltre due metri di spessore.
In queste stanze sono stati trovate alcune scritte lasciate dai capomastro egizi durante la costruzione. Tra queste scritte ci sarebbe anche la discussa iscrizione che attribuisce la Piramide al Faraone Cheope.

Secondo alcuni architetti moderni la precauzione di creare una struttura di questo genere sarebbe eccessiva. Sarebbe forse bastata una sola volta a V rovesciata ma, in fondo, gli architetti egizi si rivelarono già abbastanza in gamba così. Sempre che le “Camere di compensazione” siano davvero quello che si pensa siano. Infatti c’è un’altra possibilità che ha poco a che vedere con le leggi della fisica e con l’architettura. Guardando in sezione la Piramide infatti la zona della Camera del Re ricorda un gigantesco Zed.
Ma cosa è lo Zed?

Intervista a Mario Pincherle che spiega la teoria dello Zed, una simbolo legato ad Osiride, costituito da una torre interrotta da 3 o più livelli, una struttura molto simile a quella dello spaccato della piramide .

Questa stanza potrebbe essere qualcosa di diverso o di più di una camera funeraria? E’ un’ipotesi che vanta ormai un certo credito perché molte cose fanno pensare che questa Piramide non sia stata costruita per essere una gigantesca tomba. Per prima cosa dobbiamo ricordare che questa sarebbe l’unica camera funeraria posta sopra il livello della sabbia. Poi, a differenza di tutte le altre tombe di sovrani egizi, mancano del tutto geroglifici e decorazioni alle pareti. Infine, l’attribuzione di questa Piramide a Cheope è poco più di una convenzione: infatti, ne parla lo storico greco Erodoto le cui affermazioni sarebbero confermate solo dal discusso cartiglio trovato, poco meno di due secoli fa, in una delle «Camere di compensazione».

In realtà di Cheope, o meglio «Khnum Khuful» o semplicemente Khufu, il Faraone più famoso al mondo proprio perché gli si attribuisce come Tomba la più grande Piramide di Giza, si hanno pochissime notizie storiche certe. Si sa che fu il secondo sovrano della IV dinastia, che regnò circa vent’anni, tra il 2590 e il 2567 a.C. (nota: secondo altri dal 2610 al 2590) e che non sono rimaste sue immagini, tranne una statuetta di dubbia attribuzione. Tracce del suo regno sono state trovate a Dendera, nel Sinai e nell’Alto Egitto.Già nell’antichità la figura di Cheope era considerata negativamente perché lo si accusava di aver vessato il popolo, di aver chiuso tutti templi e di aver voluto sacrificare ogni cosa alla costruzione della sua Piramide. Arrivando al punto di far prostituire la figlia per raccogliere il denaro mancante a finire la sua gigantesca tomba.

Non abbiamo la certezza, come abbiamo detto, che questa sia stata davvero la camera funeraria di Cheope. Di volta in volta si è detto che il suo sarcofago venne posto nella camera bassa di questa stessa Piramide, in una camera ancora da scoprire sempre in questa Piramide oppure nel Pozzo di Osiride scoperto non molti anni fa sotto la Sfinge. Ma c’è anche un’altra ipotesi…

Intervista a Vlora, secondo cui la posizione della piramide di Cheope è in rapporto a fenomeni celesti. Durante il solstizio d’inverno la piramide proietta un’ombra nel cui punto Vlora a condotto delle prove sismiche che avrebbero individuato un corridoio in discesa. Siccome Erodono parlava di una tomba di Cheope circondata dalle acque Nilo e il sito individuato da Vlora è nei pressi del Fiume, potrebbe quindi essere questo il luogo della vera sepoltura di Cheope?

Ma se qui non avesse mai riposato Cheope, che significato potrebbe avere avuto questa stanza? Da sempre si pensa che vi accadano cose strane: per esempio c’è chi è convinto che da qui si possa entrare in contatto con altre dimensioni. Anche se circondati da migliaia e migliaia di tonnellate di pietra…

Per finire il nostro veloce viaggio tra i misteri che si concentrano all’interno della Piramide di Cheope abbiamo un sorpresa. Qui, a fianco a me, c’è una stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile.

Zahi Hawass irride alle teorie New Age che credono in un potere speciale della piramidedi Cheope. Per evitare episodi di fanatismo è stato vietato l’accesso notturno dei visitatori all’interno della piramide.

Quali poteri avrebbe una struttura come lo Zed. E’ vero che potrebbe avere il potere di fermare il tempo?

Pincherle riporta alcune testimonianze di altri archeologi sul potere rinnovativo delle piramidi. Per Pincherle nella piramide sarebbe contenuta una torre rovesciatrice del tempio. Accenna per esempio alle lamette che ritrovano il filo della lama se lasciate per 24 ore nelle stanze interne della Piramide. La forma piramidale nel caso della piramide di Cheope svolge solamente una funzione protettiva.Ciò che permette il rovesciamento del tempo e quindi il conseguente ringiovanimento di alcuni materiali posti all' interno della camera del Re è lo Zed, e più precisamente il materiale con cui lo Zed è fatto. Uno Zed di legno non funziona,uno Zed di ferro non funziona, uno zed di quarzo o di granito funziona non sarebbe dunque la forma piramidale a permettere il rovesciamento del tempo, ma il materiale con cui lo Zed è fatto.

Viene effettuato un esperimento con due bilance. Lo scopo è verificare se gli oggetti, posti all’interno della piramide, perdono l’1% del proprio peso così come dicono alcune teorie. L’esperimento, all’interno della Camera del RE, provoca solo uno scarto minimo, molto lontano dal presunto 1%.

Infine la testimonianza di un archeologo italiano, che però preferisce mantenere l’anonimato, vista la particolarità dell’esperienza.

Il testimone ricorda la sua esperienza all’interno della piramide: “Era il 1988, alle 9, con una amica, ci recammo all’interno della Camera del Re. Non c’erano turisti. Solo noi due. Eravamo molto stanchi. Improvvisamente visi una specie di luce, bianco azzurrognola, molto intensa.
Istintivamente mi appoggia alla parete e mi rilassai per un attimo. Poi chiamai la mia amica, controllammo gli orologi, e decidemmo di uscire perché era già passato qualche minuto.
All’esterno incontrammo un guardiano che si lamentò del fatto che eravamo rimasti all’interno della piramide per 3 ore. Secondo i nostri orologi erano passati solo 10 minuti. Razionalmente non posso dare spiegazioni, a livello intuitivo dico che si è trattato di un blocco del tempo.
fonte:Voyager

6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'articolo è interessantissimo: ho da sempre la passione per i misteri della civiltà egiziana.
Solo credo che manchi un pezzo nell'articolo:
"Qui, a fianco a me, c’è una stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile."
Qual'è questa sperienza singolare? Evidentemente l'articolo è tagliato male. La testimonianza è simile a quella dell'altro testimone, l'archeologo italiano che racconta del 1988, del salto temporale? Mi farebbe piacere saperlo. Grazie.
Io non ho mai visitato le piramidi, ma un mio collega informatico c'è stato in viaggio di nozze ed ha avuto un'esperienza molto strana: ha avuto la sensazione di essere già stato lì, ed ha avuto un dejavù inquietante che non vuole raccontare; dopo quel viaggio è cambiato molto....

Anonimo ha detto...

ciao. l'articolo è indubbiamente interessante, ma un pò datato...
si tratta di un "Voyager" del 2002. Qualcuno ha idea di come sia finita la fantomatica esplorazione del secondo condotto della Camera della Regina. Secondo Hawass avrebbe dovuto esser eseguito nel 2005.
grazie
ciao

Anonimo ha detto...

è molto interessante da quanto ho fatto gli egizi a scuolami piace trovare su internet le storie

Anonimo ha detto...

bello!! molto interessante!!

Anonimo ha detto...

E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

Anonimo ha detto...

E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.