05 febbraio 2012

Posto fisso? Imitate Monti, lui se ne intende

Ma perchè Monti è così noioso? Forse perché ha sempre avuto il posto fisso? Il nostro presidente del Consiglio, che dà sapienti lezioni ai giovani sulle virtù dell’instabilità occupazionale, non è propriamente un modello di coerenza. Già perchè se scorri il suo curriculum che lui rischi non ne ha mai corsi. Notevole carriera, la sua. Non proprio trasparente ma bellissima. E soprattutto percorsa sapendo che sotto la passerella su cui camminava c’era sempre una rete di salvataggio; talvolta addirittura due.

Dal suo curriculum scopriamo che dal 1970 al 1985 ha insegnato economia all’Università di Torino. Esperienza traumatizzante e piena di incognite. Nel 1985 è passato alla Bocconi, dove è rimasto per ben 26 anni ricoprendo le cariche di professore, rettore e poi presidente. Nel frattempo (immagino beneficiando dell’aspettativa) anche commissario europeo e consigliere di Coca Cola, Moody’s, Goldman Sachs. E ha intrapreso attività pericolosissime e trasparenti assumendo la presidenza della Trilaterale, diventando membro del comitato direttivo di Bilderberg, uno dei presidenti del “Business and Economics Advisors Group” dell’Atlantic Council e fondando il think tank Breugel.

Un percorso esemplare, di un uomo che ha sempre saputo affrontare i rischi, soprattutto imprenditoriali, e che ora orgogliosamente può affermare: mi sono fatto da me. Ragazzi, accettate i suoi sermoncini e imitatelo. Se ne intende…

di Marcello Foa

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05 febbraio 2012

Posto fisso? Imitate Monti, lui se ne intende

Ma perchè Monti è così noioso? Forse perché ha sempre avuto il posto fisso? Il nostro presidente del Consiglio, che dà sapienti lezioni ai giovani sulle virtù dell’instabilità occupazionale, non è propriamente un modello di coerenza. Già perchè se scorri il suo curriculum che lui rischi non ne ha mai corsi. Notevole carriera, la sua. Non proprio trasparente ma bellissima. E soprattutto percorsa sapendo che sotto la passerella su cui camminava c’era sempre una rete di salvataggio; talvolta addirittura due.

Dal suo curriculum scopriamo che dal 1970 al 1985 ha insegnato economia all’Università di Torino. Esperienza traumatizzante e piena di incognite. Nel 1985 è passato alla Bocconi, dove è rimasto per ben 26 anni ricoprendo le cariche di professore, rettore e poi presidente. Nel frattempo (immagino beneficiando dell’aspettativa) anche commissario europeo e consigliere di Coca Cola, Moody’s, Goldman Sachs. E ha intrapreso attività pericolosissime e trasparenti assumendo la presidenza della Trilaterale, diventando membro del comitato direttivo di Bilderberg, uno dei presidenti del “Business and Economics Advisors Group” dell’Atlantic Council e fondando il think tank Breugel.

Un percorso esemplare, di un uomo che ha sempre saputo affrontare i rischi, soprattutto imprenditoriali, e che ora orgogliosamente può affermare: mi sono fatto da me. Ragazzi, accettate i suoi sermoncini e imitatelo. Se ne intende…

di Marcello Foa

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