30 agosto 2008

Presto il crollo di una grande banca USA



L’ex economista capo del Fondo Monetario Internazionale Kenneth Rogoff ha detto martedì che la peggiore delle crisi finanziarie globali deve ancora arrivare e che una grande banca Usa fallirà nei prossimi mesi, mentre la maggiore economia mondiale incontrerà nuovi guai.

“Gli Usa non sono fuori dai guai. Penso che la crisi finanziaria sia a metà, forse. Mi spingerei persino a dire che ‘il peggio deve ancora arrivare’”, ha detto ad una conferenza finanziaria.

“Non vedremo solamente banche di medie dimensioni finire in rosso nei prossimi mesi, vedremo un gigante, una grande, una delle grandi banche o delle banche di investimento” ha detto Rogoff, che è professore di economia presso la Harvard University ed è stato capo economista del Fondo Monetario Internazionale dal 2001 al 2004.

“Dobbiamo assistere ad un maggiore consolidamento nel settore finanziario prima che sia finito tutto ciò” ha affermato quando gli è stata posta una domanda sui segni anticipatori di una fine della crisi.

“Probabilmente Fannie Mae e Freddie Mac –nonostante quanto ha affermato il segretario al Tesoro Usa Hank Paulson – queste giganti agenzie di assicurazione sui mutui, entro pochi anni non esisteranno nella loro attuale forma”.

I commenti di Rogoff sono arrivati mentre lunedì gli investitori stavano abbandonando le azioni delle più grandi agenzie di prestito immobiliare Usa Fannie Mae e Freddie Mac, dopo un articolo giornalistico che affermava che i funzionari del governo potrebbero non avere altra scelta che realmente nazionalizzare i titani del finanziamento immobiliare Usa.

Una mossa del governo per ricapitalizzare le due aziende iniettando fondi potrebbe cancellare gli attuali azionisti, aveva affermato l’articolo di questo weekend di Barron. Soffriranno perdite anche gli azionisti e i proprietari dei $ 19 miliardi di debito subordinato delle due aziende appoggiate dal governo.

Rogoff ha affermato che investimenti multimiliardari da parte di fondi sovrani dell’Asia e del Medioriente in finanziarie occidentali potrebbero non necessariamente risultare in grandi profitti perché non sono state prese in considerazione le condizioni di mercato fronteggiate da tale industria.

“All’inizio della crisi vi era questa idea che i fondi sovrani potessero salvare qualunque banca di investimenti che avesse fatto qualcosa di stupido: hanno perso denaro nei mutui subprime, sono delle grandi occasioni, quindi i fondi sovrani arriveranno e faranno un sacco di soldi comprandole.”


“Questo modo di vedere non tiene in considerazione il fatto che il sistema finanziario si è gonfiato enormemente e deve restringersi”, ha affermato Rogoff alla conferenza di Singapore, i cui fondi sovrani GIC e Temasek hanno investito miliardi nella Merrill Lynch e nella Citigroup.

Come risposta al forte trinceramento nel mercato immobiliare e al subbuglio nel mercato dei crediti, la Federal Reserve Usa aveva ridotto i tassi di interesse per un totale di 3,25 punti percentuali, sino al valore del 2%, a metà settembre.

Rogoff ha affermato che la Federal Reserve Usa ha fatto male a tagliare così “drammaticamente” i tassi di interesse.

“Il taglio dei tassi d’interesse porterà una forte inflazione negli Stati Uniti nei prossimi anni.”

di Jan Dahinten

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30 agosto 2008

Presto il crollo di una grande banca USA



L’ex economista capo del Fondo Monetario Internazionale Kenneth Rogoff ha detto martedì che la peggiore delle crisi finanziarie globali deve ancora arrivare e che una grande banca Usa fallirà nei prossimi mesi, mentre la maggiore economia mondiale incontrerà nuovi guai.

“Gli Usa non sono fuori dai guai. Penso che la crisi finanziaria sia a metà, forse. Mi spingerei persino a dire che ‘il peggio deve ancora arrivare’”, ha detto ad una conferenza finanziaria.

“Non vedremo solamente banche di medie dimensioni finire in rosso nei prossimi mesi, vedremo un gigante, una grande, una delle grandi banche o delle banche di investimento” ha detto Rogoff, che è professore di economia presso la Harvard University ed è stato capo economista del Fondo Monetario Internazionale dal 2001 al 2004.

“Dobbiamo assistere ad un maggiore consolidamento nel settore finanziario prima che sia finito tutto ciò” ha affermato quando gli è stata posta una domanda sui segni anticipatori di una fine della crisi.

“Probabilmente Fannie Mae e Freddie Mac –nonostante quanto ha affermato il segretario al Tesoro Usa Hank Paulson – queste giganti agenzie di assicurazione sui mutui, entro pochi anni non esisteranno nella loro attuale forma”.

I commenti di Rogoff sono arrivati mentre lunedì gli investitori stavano abbandonando le azioni delle più grandi agenzie di prestito immobiliare Usa Fannie Mae e Freddie Mac, dopo un articolo giornalistico che affermava che i funzionari del governo potrebbero non avere altra scelta che realmente nazionalizzare i titani del finanziamento immobiliare Usa.

Una mossa del governo per ricapitalizzare le due aziende iniettando fondi potrebbe cancellare gli attuali azionisti, aveva affermato l’articolo di questo weekend di Barron. Soffriranno perdite anche gli azionisti e i proprietari dei $ 19 miliardi di debito subordinato delle due aziende appoggiate dal governo.

Rogoff ha affermato che investimenti multimiliardari da parte di fondi sovrani dell’Asia e del Medioriente in finanziarie occidentali potrebbero non necessariamente risultare in grandi profitti perché non sono state prese in considerazione le condizioni di mercato fronteggiate da tale industria.

“All’inizio della crisi vi era questa idea che i fondi sovrani potessero salvare qualunque banca di investimenti che avesse fatto qualcosa di stupido: hanno perso denaro nei mutui subprime, sono delle grandi occasioni, quindi i fondi sovrani arriveranno e faranno un sacco di soldi comprandole.”


“Questo modo di vedere non tiene in considerazione il fatto che il sistema finanziario si è gonfiato enormemente e deve restringersi”, ha affermato Rogoff alla conferenza di Singapore, i cui fondi sovrani GIC e Temasek hanno investito miliardi nella Merrill Lynch e nella Citigroup.

Come risposta al forte trinceramento nel mercato immobiliare e al subbuglio nel mercato dei crediti, la Federal Reserve Usa aveva ridotto i tassi di interesse per un totale di 3,25 punti percentuali, sino al valore del 2%, a metà settembre.

Rogoff ha affermato che la Federal Reserve Usa ha fatto male a tagliare così “drammaticamente” i tassi di interesse.

“Il taglio dei tassi d’interesse porterà una forte inflazione negli Stati Uniti nei prossimi anni.”

di Jan Dahinten

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