La soluzione c’era, come ha ricordato ieri il leader dell’Udc svizzera Christoph Blocher, in un’intervista alCorriere del Ticino (la testata principale del gruppo TImedia che dirigo da qualche settimana): “Separare l’investment banking delle nostre grandi banche all’estero dalla gestione patrimoniale e dai prestiti ipotecari e altre attività che si svolgono prevalentemente in Svizzera“. Blocher si riferisce in particolare all’Ubs, che ora è di nuovo nei guai, ma il principio vale per tutte le banche, anche per quelle italiane.
Fino alla fine degli anni Novanta negli Usa, le attività di Investment Banking erano nettamente separate da quelle cosiddette retail; con separazione dei rischi e delle responsabilità. Oltre dieci anni fa la lobby delle banche prevalse (con il decisivo appoggio di Bill Clinton) e da allora il mito della banca globale si è diffuso.
Oggi le banche sono troppo grandi per fallire e dunque possono ricattare il mondo. Tornare a quella norma rappresenta la soluzione, che naturalmente nessun governo e tantomeno nessuna organizzazione internazionale tipo Fmi, Banca Mondiale, Financial StabilityBoard riesce e nemmeno tenta di applicare, per ragioni che potete facilmente intuire.
Finchè non compieremo questo passo rimarremo per sempre in ostaggio delle banche e di un sistema che ci porterà alla malora.
di Marcello Foa
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