23 settembre 2011

Banche, la soluzione c'è, ma le lobby...

Il declassamento delle banche italiane non mi stupisce: era nell’aria da tempo.Se aggiungete un’altra notizia che in Italia ha avuto poco spazio ma che è molto importante, secondo cui Bank of China ha sospeso una serie di ordinarie transazioni in valute sul mercato cinese con alcune banche europee in seguito ai crescenti timori sui rischi finanziari dell’Europa (le banche sono BNP Paribas, Société Générale e UBS), il quadro è chiaro: siamo di nuovo daccapo. Tra il 2008 e il 2010 il governo americano spese oltre 4mila miliardi di dollari per salvare le banche, come ha ricordatorecentemente Maurizio Blondet su Effegieffe; soldi che hanno avuto un effetto tampone, ma non hanno interrotto le pessime consuetudini delle grandi banche.

La soluzione c’era, come ha ricordato ieri il leader dell’Udc svizzera Christoph Blocher, in un’intervista alCorriere del Ticino (la testata principale del gruppo TImedia che dirigo da qualche settimana): “Separare l’investment banking delle nostre grandi banche all’estero dal­la gestione patrimoniale e dai prestiti ipotecari e altre attività che si svolgo­no prevalentemente in Svizzera“. Blocher si riferisce in particolare all’Ubs, che ora è di nuovo nei guai, ma il principio vale per tutte le banche, anche per quelle italiane.

Fino alla fine degli anni Novanta negli Usa, le attività di Investment Banking erano nettamente separate da quelle cosiddette retail; con separazione dei rischi e delle responsabilità. Oltre dieci anni fa la lobby delle banche prevalse (con il decisivo appoggio di Bill Clinton) e da allora il mito della banca globale si è diffuso.

Oggi le banche sono troppo grandi per fallire e dunque possono ricattare il mondo. Tornare a quella norma rappresenta la soluzione, che naturalmente nessun governo e tantomeno nessuna organizzazione internazionale tipo Fmi, Banca Mondiale, Financial StabilityBoard riesce e nemmeno tenta di applicare, per ragioni che potete facilmente intuire.

Finchè non compieremo questo passo rimarremo per sempre in ostaggio delle banche e di un sistema che ci porterà alla malora.

di Marcello Foa

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23 settembre 2011

Banche, la soluzione c'è, ma le lobby...

Il declassamento delle banche italiane non mi stupisce: era nell’aria da tempo.Se aggiungete un’altra notizia che in Italia ha avuto poco spazio ma che è molto importante, secondo cui Bank of China ha sospeso una serie di ordinarie transazioni in valute sul mercato cinese con alcune banche europee in seguito ai crescenti timori sui rischi finanziari dell’Europa (le banche sono BNP Paribas, Société Générale e UBS), il quadro è chiaro: siamo di nuovo daccapo. Tra il 2008 e il 2010 il governo americano spese oltre 4mila miliardi di dollari per salvare le banche, come ha ricordatorecentemente Maurizio Blondet su Effegieffe; soldi che hanno avuto un effetto tampone, ma non hanno interrotto le pessime consuetudini delle grandi banche.

La soluzione c’era, come ha ricordato ieri il leader dell’Udc svizzera Christoph Blocher, in un’intervista alCorriere del Ticino (la testata principale del gruppo TImedia che dirigo da qualche settimana): “Separare l’investment banking delle nostre grandi banche all’estero dal­la gestione patrimoniale e dai prestiti ipotecari e altre attività che si svolgo­no prevalentemente in Svizzera“. Blocher si riferisce in particolare all’Ubs, che ora è di nuovo nei guai, ma il principio vale per tutte le banche, anche per quelle italiane.

Fino alla fine degli anni Novanta negli Usa, le attività di Investment Banking erano nettamente separate da quelle cosiddette retail; con separazione dei rischi e delle responsabilità. Oltre dieci anni fa la lobby delle banche prevalse (con il decisivo appoggio di Bill Clinton) e da allora il mito della banca globale si è diffuso.

Oggi le banche sono troppo grandi per fallire e dunque possono ricattare il mondo. Tornare a quella norma rappresenta la soluzione, che naturalmente nessun governo e tantomeno nessuna organizzazione internazionale tipo Fmi, Banca Mondiale, Financial StabilityBoard riesce e nemmeno tenta di applicare, per ragioni che potete facilmente intuire.

Finchè non compieremo questo passo rimarremo per sempre in ostaggio delle banche e di un sistema che ci porterà alla malora.

di Marcello Foa

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