Come in una tragedia shakespeariana, l'uragano Irene che ha colpito New York sembrava premonitore di ben più gravi sciagure. Mentre l'economia fisica si arresta in tutto il mondo, la situazione del sistema finanziario globale è peggio che nel 2008, alla vigilia della bancarotta di Lehman. Il sistema finanziario è oggi insolvente come allora, con la differenza che i governi hanno esaurito i margini di indebitamento per nuovi salvataggi sistemici. Rimane solo la liquidità (iper)inflazionistica delle banche centrali. A Jackson Hole, Ben Bernanke ha dichiarato di essere pronto ad attivare il ciclostile. La Fed puntella già la BCE con una linea swap illimitata, per interventi di emergenza sul sistema bancario dell'Eurozona in attesa che il "Mostro del Lussemburgo", e cioè il fondo salva-banche EFSF, entri in azione.
L'EFSF è uno "special vehicle" che, secondo le decisioni del vertice UE del 21 luglio, dovrebbe diventare una gigantesca "bad bank" che acquista titoli spazzatura dalle banche, pagandoli in parte con debiti statali e in futuro con liquidità creata ad hoc. Su di esso, tuttavia, pende la spada di Damocle della sentenza costituzionale attesa in Germania per il 7 settembre.
Alla vigilia di quella data, è scoppiato un furibondo scontro politico in Germania, che ha visto scendere in campo la Bundesbank e lo stesso Presidente tedesco Christian Wulff. Nel suo rapporto mensile, la Bundesbank nota che le decisioni prese al vertice UE del 21 luglio minacciano di "indebolire la struttura istituzionale dell'Unione Economica e Monetaria". La tendenza all'indebitamento aumenterà tra gli stati dell'UME e la politica monetaria comune sarà esposta a maggiori pressioni per un atteggiamento lassista. Le decisioni prese "trasferiscono rischi più ampi a quei paesi che forniscono aiuto e ai loro contribuenti, e rappresentano un grande passo verso la concentrazione di rischi nel caso di finanze pubbliche dissestate e aberrazioni economiche in certi stati membri".
La Bundesbank ammonisce: "Se non ci saranno fondamentali cambiamenti di regime con un ampio abbandono della sovranità fiscale nazionale, è cruciale che la regola del 'no bailout' contenuta nei trattati e la relativa disciplina di mercato non siano completamente rimosse ma piuttosto rafforzate".
Il Daily Telegraph ha giustamente notato la somiglianza tra le formulazioni del rapporto della Bundesbank e gli argomenti giuridici usati nei ricorsi costituzionali dai cinque Professori e dal parlamentare Peter Gauweiler. La Corte ha ora una formidabile pezza d'appoggio, nel caso volesse accogliere le ragioni dei ricorrenti.
Inaugurando una conferenza di economisti a Landau il 24 agosto, Wulff ha sparato a zero contro i governi dell'UE per aver autorizzato la BCE a violare il proprio mandato acquistando titoli di stato sul mercato secondario in grande stile. Ciò è "giuridicamente discutibile".
Quello stesso giorno, è stata rivelata l'esistenza di un rapporto segreto del ministro del Tesoro Wolfgang Schaeuble su come scavalcare il parlamento per trasformare in legge le decisioni del 21 luglio. Secondo il rapporto, il Bundestag dovrebbe concedere all'EFSF una procura generale per tutte le azioni necessarie a salvare non solo l'Euro ma anche, direttamente, le banche. Il parlamento tedesco non potrà mettere bocca sull'uso dei fondi (che tra poco saranno quasi raddoppiati) del veicolo speciale del Lussemburgo. La notizia ha suscitato un vespaio, costringendo il ministero a giustificarsi dicendo che lo scritto non era che una spiegazione delle direttive di Bruxelles, stilato per alcuni parlamentari. Ma se è così, si tratta di direttive che valgono per tutti gli stati dell'UE, compresa l'Italia. I parlamenti, i partiti e l'opinione pubblica dovrebbero allertarsi.
Benché il capogruppo CDU/CSU Norbert Lammert abbia espresso indignazione per il contenuto e la forma del promemoria di Schaeuble, rivendicando al parlamento la sovranità sulle decisioni di bilancio e dicendosi fiducioso che questa prerogativa sarà confermata dalla sentenza costituzionale attesa per il 7 settembre, non è garantito che da Karlsruhe verrà una sentenza patriottica.
La preoccupazione in tal senso ha spinto un gruppo di 55 imprenditori tedeschi a chiedere la ricusazione del relatore del processo costituzionale sugli euro salvataggi, Udo di Fabio, giudicato non imparziale. Il gruppo, guidato dal prof. Markus Kerber, porta molti esempi di discorsi e interventi pubblici di Di Fabio, comprese delle citazioni pubblicate dalla rivista Focus, in cui si parla dei "limiti concettuali" dell'eurosalvataggio, limiti "che potrebbero essere superati solo da un passo coraggioso verso uno stato federale". Se un giudice costituzionale, che si presume debba giudicare nella piena indipendenza sulla salvaguardia dei diritti sovrani, ha già proposto di abdicare a quei diritti nell'ambito di un superstato federale, egli evidentemente non è imparziale.
Il gruppo ha anche citato la corte costituzionale in giudizio, alla Corte Europea dei Diritti Umani, accusandola di "erodere la legge" sia a livello nazionale che internazionale.
Helga Zepp-LaRouche, il cui partito presenta un candidato alle elezioni per il sindaco di Berlino, ha denunciato il "crollo completo delle fondamenta della società", rivelato dal fatto che, a causa dell'estraniazione totale del governo da vasti settori della popolazione, i rappresentanti della società sono costretti a denunciare la propria corte costituzionale a un tribunale straniero. Ella ha ricordato che l'alternativa esiste: una riforma finanziaria lungo le linee della legge Glass-Steagall, che permetterà di uscire dal tunnel dei salvataggi bancari e imboccare la via dello sviluppo, non solo per l'Europa ma per il mondo intero.
"Tutto dipende da se un numero sufficientemente grande di cittadini negli USA e nelle nazioni d'Europa si ricorderà in tempo degli ideali di libertà, sovranità e della dignità dell'uomo, e se sarà disposto a scrollarsi di dosso il giogo della dittatura oligarchica che gli viene messo al collo da governi che hanno perso ogni contatto con la realtà".
by (MoviSol) -
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