01 marzo 2009

Madoff e il riciclaggio in Israele


La corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto sud di New York sembra decisa a lasciare agli arresti domiciliari nella sua lussuosa casa nell’Upper East Side di Manhattan e non in una prigione federale Bernard Madoff, ex presidente del NASDAQ e truffatore (usava lo schema di Ponzi).




Due giudici del circuito federale di NewYork, Theodore Katz e Ronald Ellis, hanno disposto che Madoff debba restare nella sua casa in città e fuori prigione.



Il procuratore generale Michael Mukasey, il cui figlio Marc Mukasey, dello studio legale Bracewell & Giuliani, rappresenta Frank DiPascali, uno dei compari di Madoff, aveva lavorato in precedenza con Katz ed Ellis al tribunale federale di New York. Katz venne nominato da George W. Bush, mentre Ellis, afro-americano, venne nominato da Clinton.







Il WMR (Wayne Madsen Report) aveva in precedenza reso noto il sospetto che Madoff abbia trasferito gran parte del suo denaro “sporco” in banche israeliane, inclusa una, Bank Leuimi, che il socio di Madoff, J. Ezra Merkin, comprò dal governo israeliano mentre Ariel Sharon era primo ministro e l’attuale capo del governo,Ehud Olmert era ministro del Tesoro.



Quasi dimenticato nello scandalo Madoff c’è un altro scandalo, nel quale Morris “Moshe” Talansky, uomo d’affari newyorkese, ammise di aver pagato ad Olmert 150.000 dollari in contanti divisi in buste. Lo scandalo obbligò Olmert ad annunciare le dimissioni da primo ministro, ma non prima di lanciare un attacco genocida contro Gaza.



Anche il multimilionario di Las Vegas Sheldon Adelson, importante finanziatore del partito Repubblicano, fu generoso con il capo del Likud e candidato a primo ministro, Binyamin Netanyahu, che spera di rimpiazzare Olmert.



Madoff, Talansky,Merkin, Olmert, Netanyahu, Adelson, l’altro importante lobbysta repubblicano Jack Abramoff e il suo socio Adam Kidan, Rahm Emanuel e tutti i loro compagni a Washington, Tel Aviv, Gerusalemme, Londra, Ottawa e Parigi ricordano l’adagio ebreo “ba’al ha‘mea ba’al ha’dea” o “colui che ha il denaro è colui che decide”, o ancora più rivelatore “colui che possiede l’oro detta le regole”.



Wayne Madsen

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01 marzo 2009

Madoff e il riciclaggio in Israele


La corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto sud di New York sembra decisa a lasciare agli arresti domiciliari nella sua lussuosa casa nell’Upper East Side di Manhattan e non in una prigione federale Bernard Madoff, ex presidente del NASDAQ e truffatore (usava lo schema di Ponzi).




Due giudici del circuito federale di NewYork, Theodore Katz e Ronald Ellis, hanno disposto che Madoff debba restare nella sua casa in città e fuori prigione.



Il procuratore generale Michael Mukasey, il cui figlio Marc Mukasey, dello studio legale Bracewell & Giuliani, rappresenta Frank DiPascali, uno dei compari di Madoff, aveva lavorato in precedenza con Katz ed Ellis al tribunale federale di New York. Katz venne nominato da George W. Bush, mentre Ellis, afro-americano, venne nominato da Clinton.







Il WMR (Wayne Madsen Report) aveva in precedenza reso noto il sospetto che Madoff abbia trasferito gran parte del suo denaro “sporco” in banche israeliane, inclusa una, Bank Leuimi, che il socio di Madoff, J. Ezra Merkin, comprò dal governo israeliano mentre Ariel Sharon era primo ministro e l’attuale capo del governo,Ehud Olmert era ministro del Tesoro.



Quasi dimenticato nello scandalo Madoff c’è un altro scandalo, nel quale Morris “Moshe” Talansky, uomo d’affari newyorkese, ammise di aver pagato ad Olmert 150.000 dollari in contanti divisi in buste. Lo scandalo obbligò Olmert ad annunciare le dimissioni da primo ministro, ma non prima di lanciare un attacco genocida contro Gaza.



Anche il multimilionario di Las Vegas Sheldon Adelson, importante finanziatore del partito Repubblicano, fu generoso con il capo del Likud e candidato a primo ministro, Binyamin Netanyahu, che spera di rimpiazzare Olmert.



Madoff, Talansky,Merkin, Olmert, Netanyahu, Adelson, l’altro importante lobbysta repubblicano Jack Abramoff e il suo socio Adam Kidan, Rahm Emanuel e tutti i loro compagni a Washington, Tel Aviv, Gerusalemme, Londra, Ottawa e Parigi ricordano l’adagio ebreo “ba’al ha‘mea ba’al ha’dea” o “colui che ha il denaro è colui che decide”, o ancora più rivelatore “colui che possiede l’oro detta le regole”.



Wayne Madsen

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