28 maggio 2011

Chiudere la "bad bank" dell'UE

I popoli di Grecia, Irlanda e Portogallo non saranno stati colti di sorpresa dal fatto che qualcuno che aveva mostrato la propria bancarotta morale ordinando lo stupro di intere nazioni sia stato arrestato per tentata violenza carnale su una cameriera in una suite d'hotel a 3.000 dollari a notte. I leaders dell'Unione Europea, sedendosi al tavolo della conferenza di Bruxelles questa settimana, hanno sicuramente contemplato la "sedia vuota" del direttore del FMI Dominique Strauss-Kahn, deliberando in segreto sul cupo futuro dell'Eurozona.

Resta da vedere se l'imbarazzante vicenda di Strauss-Kahn ritarderà o bloccherà il crimine perpetrato dalla Giunta composta dalla Commissione Europea, dalla BCE e dal FMI. In un gesto di sacrificio inutile, Atene ha accettato di mettere all'asta i gioielli della corona, e cioè le telecomunicazioni e gli acquedotti, per poter ottenere un prestito aggiuntivo di 30 miliardi. Il fatto è che questi soldi potrebbero rimandare, ma non evitare l'insolvenza. La questione non è nemmeno quando ci sarà l'insolvenza greca, ma quando crollerà l'intero edificio della "bad bank" europea, la BCE.

La definizione di Wikipedia per Bad Bank è "un istituto finanziario creato per rilevare attivi non esigibili in mano a una banca garantita dallo stato". Questa definizione si applica perfettamente all'Eurozona. Alla fine dello scorso anno, la BCE aveva accettato 2010 miliardi di euro di collaterale dalle banche; di questo, il 25% (500 miliardi) sono cartolarizzazioni ABS, invendibili. Un altro 21% è costituito da obbligazioni bancarie non garantite, mentre il 18% sono attivi non negoziabili, e cioè sofferenze bancarie. Last but not least, i titoli di stato rappresentano il 13%.

Complessivamente, la BCE detiene 66 miliardi di debito greco. Il FMI e altri governi europei ne detengono 36 miliardi, mentre le stesse banche greche detengono 91 miliardi. Esse li hanno usato come collaterale per ottenere liquidità dalla BCE, tanto che la BCE è esposta per un valore nozionale di 200 miliardi di euro in crediti verso le banche di Atene.

Nel caso di una ristrutturazione del debito con "sfumatura", i perdenti non sono solo le banche creditrici francesi, inglesi e tedesche, ma la stessa BCE.

La BCE non ha ascritto questo debito in bilancio, altrimenti avrebbe dovuto già dichiarare insolvenza, dato che il capitale è solo di 5 miliardi (solo all'inizio dell'anno raddoppiato). Invece, ha spalmato il rischio sui bilanci di tutte le banche centrali dell'Eurosistema. Così, TUTTI i paesi membri della BCE sono esposti, attraverso le banche centrali, al debito-spazzatura della Grecia e altri simili. L'intera UE è diventata una bad bank.

by Movisol

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28 maggio 2011

Chiudere la "bad bank" dell'UE

I popoli di Grecia, Irlanda e Portogallo non saranno stati colti di sorpresa dal fatto che qualcuno che aveva mostrato la propria bancarotta morale ordinando lo stupro di intere nazioni sia stato arrestato per tentata violenza carnale su una cameriera in una suite d'hotel a 3.000 dollari a notte. I leaders dell'Unione Europea, sedendosi al tavolo della conferenza di Bruxelles questa settimana, hanno sicuramente contemplato la "sedia vuota" del direttore del FMI Dominique Strauss-Kahn, deliberando in segreto sul cupo futuro dell'Eurozona.

Resta da vedere se l'imbarazzante vicenda di Strauss-Kahn ritarderà o bloccherà il crimine perpetrato dalla Giunta composta dalla Commissione Europea, dalla BCE e dal FMI. In un gesto di sacrificio inutile, Atene ha accettato di mettere all'asta i gioielli della corona, e cioè le telecomunicazioni e gli acquedotti, per poter ottenere un prestito aggiuntivo di 30 miliardi. Il fatto è che questi soldi potrebbero rimandare, ma non evitare l'insolvenza. La questione non è nemmeno quando ci sarà l'insolvenza greca, ma quando crollerà l'intero edificio della "bad bank" europea, la BCE.

La definizione di Wikipedia per Bad Bank è "un istituto finanziario creato per rilevare attivi non esigibili in mano a una banca garantita dallo stato". Questa definizione si applica perfettamente all'Eurozona. Alla fine dello scorso anno, la BCE aveva accettato 2010 miliardi di euro di collaterale dalle banche; di questo, il 25% (500 miliardi) sono cartolarizzazioni ABS, invendibili. Un altro 21% è costituito da obbligazioni bancarie non garantite, mentre il 18% sono attivi non negoziabili, e cioè sofferenze bancarie. Last but not least, i titoli di stato rappresentano il 13%.

Complessivamente, la BCE detiene 66 miliardi di debito greco. Il FMI e altri governi europei ne detengono 36 miliardi, mentre le stesse banche greche detengono 91 miliardi. Esse li hanno usato come collaterale per ottenere liquidità dalla BCE, tanto che la BCE è esposta per un valore nozionale di 200 miliardi di euro in crediti verso le banche di Atene.

Nel caso di una ristrutturazione del debito con "sfumatura", i perdenti non sono solo le banche creditrici francesi, inglesi e tedesche, ma la stessa BCE.

La BCE non ha ascritto questo debito in bilancio, altrimenti avrebbe dovuto già dichiarare insolvenza, dato che il capitale è solo di 5 miliardi (solo all'inizio dell'anno raddoppiato). Invece, ha spalmato il rischio sui bilanci di tutte le banche centrali dell'Eurosistema. Così, TUTTI i paesi membri della BCE sono esposti, attraverso le banche centrali, al debito-spazzatura della Grecia e altri simili. L'intera UE è diventata una bad bank.

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