08 giugno 2008

La nave dei folli


Da un po di tempo viviamo in una ipnosi collettiva che ci fa bere tutte le menzogne
lavate e spacciate dai giullari di corte come vere.
In questo contesto Paoletti fa un passo indietro e, comincia a vedere e spiegare quello che non si può vedere e che non si può spiegare. La sua una fonte importante e valorosa nei meandri dei politici-economici utili come gli anemometri.


Stiamo assistendo al crollo di questo sistema basato volutamente su importanti squilibri chepermettono alla ricchezza di scendere come in un imbuto dritto nelle tasche di pochissimi.
Crollano i passeggeri di Alitalia ad Aprile (- 25,9%).
Crollano le vendite di auto -17,56% a maggio ed è il 5° mese consecutivo.
Crollano gli utili delle società europee del 24% nel primo trimestre.
Crollano i consumi nella zona euro -2,9% in un anno, la maggiore diminuzione dal 1995.
Crolla il settore più forte dell’economia inglese, quello dei servizi
Crolla la fiducia dei consumatori Usa a 59 punti il livello più basso dal 1980
(dati raccolti da Davide 912 sulla lista di Centrofondi).
Per quanto riguarda l’Italia il declino è stato costante dal 1970 (sotto il PIL)
Ancor prima della cosiddetta globalizzazione noi eravamo già sulla strada del declino, la nostra è una crisi non momentanea ma di sistema.
La risposta della politica è stata quella di consegnare ai poteri finanziari la propria (e la nostra) testa, con Maastricht e oggi Lisbona http://www.disinformazione.it/trattato_lisbona.htm mentre
i gruppi di potere nostrani si spartivano i ricchissimi monopoli ex pubblici abbandonando sempre più la produzione vera e propria. Ecco allora l’interesse per televisioni, autostrade, telefonia, energia, rifiuti, immobili di pregio ex patrimonio pubblico ecc. Nel frattempo il lavoro si è degradato perché in competizione con l’est europa e l’Asia il divario di retribuzione è talmente grande da precarizzare e diminuire le nostre retribuzioni.
Il fatto è che con punti di partenza così distanti, l’equilibrio necessariamente si colloca in un punto molto più basso per noi e anche se nell’est si raddoppiano gli stipendi (da 100 a 200 euro) ancora molta strada si deve fare per raggiungere gli standard occidentali dei 1000,1300 euro. Ecco che l’occidente non lavora e produce più mentre l’Asia e l’est europa si surriscaldano.
Le autorità finanziarie hanno cercato di compensare inondando di liquidità il sistema, ma a causa del fatto che la nuova moneta è sempre emessa, a parte rari e ininfluenti casi*, a fronte di un indebitamento dello stato e dei privati, possiamo dire che l’effetto dagli anni ’90 aumentato dal 2000 è stato solo quello di mostrare una facciata di ricchezza basata solo sull’indebitamento ed il risultato è che oggi il debito mondiale è una cosa enorme e ingestibile *nel caso di emissione di denaro cartaceo da parte della banca centrale una parte degli interessi attivi derivante dalla gestione delle riserve vengono retrocessi allo stato (0,8 mld contro i 70mld
pagati annualmente dallo stato). La crisi sistemica è stata già descritta in questo report http://www.centrofondi.it/report/report_06_01_07.pdf ed oggi ci stiamo pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno.
L’economia finanziaria ed il debito assorbono quote sempre più imponenti di ricchezza reale che viene negata alla vita quotidiana, ancora, per poco, opulenta per l’occidente e sottola soglia di sopravvivenza per gran parte del resto del mondo. La crisi alimentare di cui si sta tanto parlando è una cosa che tocca e toccherà tutti indistintamente se non saremo in grado di offrire risposte adeguate a questo stato di cose.
Se aspettiamo aiuti dalle istituzioni stiamo freschi. Draghi (anche il nome è evocativo) nella sua relazione annuale ha snocciolato ovvietà sottolineate dal plauso dei cortigiani:i giovani sono pagati poco, bisogna diminuire le tasse, bisogna lavorare di più e andare in pensione più tardi ecc. ecc. ecc. e intanto la bce combatte l’inflazione da lei stessa creata paventando improbabili aumenti di tassi che aumenterebbero la forza dell’euro sul dollaro e i disagi delle famiglie; a questo proposito proponiamo di “licenziare” tutta la banca d’italia che per dire queste banalità si prende la piccolissima cifra di 1,5 mld di euro (3.000 miliardidi vecchie lire) per il proprio sostentamento e per “vigilare” sui propri azionisti e padroni…nel contempo l’Ocse ci mette in guardia dal deficit che aumenta….e la FAO disquisisce, a tavola ovviamente, su come risolvere la fame nel mondo cercando aiuti finanziari che finirebbero nelle tasche delle multinazionali del seme e dei fertilizzanti per distruggere e schiavizzare ancora di più le popolazioni del sud del mondo.
Intanto in Italia si impone con il pugno di ferro gli inceneritori, o chiamati da alcuni incancritori, picchiando pericolosissimi padri e madri di famiglia che si sono stufati di prenderlo sempre in tasca da Garibaldi e Cavour in poi.
Sarà che siamo maliziosi, ma nessuno ci toglie dalla testa che il problema dei rifiuti sia stato creato ad arte per imporre obsoleti incancritori e favorire le solite lobbies che sui rifiuti hanno fatto il loro tesoro.
Poi, sempre lo stato, risolve il problema energetico con improbabili centrali a carbone pulito (!?) o nucleari come se fossimo tutti dei deficienti che non utilizzano la rete per informarsi e si mettono in azione i mass media del regime per pilotare le masse verso l’inesorabile olocausto, tanto di qualcosa si deve morire no?. Come se non bastasse sulla difficile strada del governo ci si mette anche quell’incidentucolo della centrale slovena che prontamente viene sminuito e ridotto al silenzio da politici, oncologi, saltimbanchi e meretrici di corte.
Per tacitare il popolo arrabbiato per quella tassa occulta ed ingiusta che è l’inflazione, il governo emana provvedimenti di aiuto alle famiglie, sbandiera l’accordo sui mutui come una vittoria sul sistema bancario mentre la realtà è che converte in rata fissa i mutui e mette la durata variabile cosicché la schiavitù del mutuo può durare anche tutta la vita e oltre, da 30-40 anni anche 50 o 60 e di questo naturalmente dobbiamo anche ringraziare…Con squillare di trombe si toglie l’ici sulla prima casa con la gioia dei comuni che rimangono senza soldi subito, con una promessa, del governo, di restituire in altra forma il mancato introito. Se pensiamo che l’aumento della benzina fa incamerare 5 mld e che la manovra ici costa 2 mld di euro, allora possiamo dire che si pagano tasse per 3 mld di euro in più dell’anno scorso e chi le paga? Chi lavora naturalmente, autotrasportatori, rappresentanti, imprese, gli stessi consumatori che vedranno i prezzi aumentare ecc. ecc. E ancora opere ciclopiche e inutili che mai si realizzeranno, ma che costeranno alla collettività sudore e sangue.
Sorvoliamo su quei criminali degli immigrati che spinti dalla fame osano turbare i nostri sonni tranquilli e che meritano ben altro che semplici espulsioni! E mettiamo una citazione a sostegno del nostro pensiero (grazie Nello!)
Un giorno vennero a prendere me...
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertold Brecht)
Come è brutto vedere le cose da questo punto di vista….si soffre e siamo assaliti dalla nausea e dal vomito!
Il fatto è che si cerca di far fronte alle modificazioni che avanzano velocemente con metodi vecchi, con istituzioni vecchie e svuotate da ogni potere, con persone vecchie che vogliono trovare il proprio tornaconto in tutto, prima agevolando i poteri finanziari internazionali, poi agevolando i poteri interni e nostrani, il tutto condito con una sostanza fascista (mal)mascherata dal buonismo della democrazia e aiutata dalla grancassa della propaganda di regime (mondiale).
Ma quanto ancora ci vuole al popolo a dire basta a vedere che il RE E’ NUDO?
Dicevamo prima che se aspettiamo loro stiamo freschi e allora vogliamo soccombere lentamente e inesorabilmente vedendo le saracinesche dei negozi chiudere uno dopo l’altro, le aziende fallire lasciando per strada posti di lavoro a favore di megacentricommerciali vere cattedrali di un mondo illusorio e finto oppure iniziare a ricostruire e salvare quello che rimane di uno splendido paese formato da tanta brava gente piena di creatività e entusiasmo?
Riprendiamo il nostro destino nelle nostre mani e guardiamoci negli occhi, immigrati
compresi, per aiutarci reciprocamente a svegliarci da questo incubo, il peggiore che la mente umana potesse concepire e che farebbe impallidire lo stesso Orwell.
Nonostante tutto questo squallore e sfacelo è possibile fare qualcosa. Come? Facendo l’esatto contrario di quello che ci dicono di fare. Attuando la “guerriglia economica” riscoprendo i prodotti locali invece di comprare quelli della globalizzazione, ricostruendo il tessuto sociale anziché combatterci, aiutandoci gli uni con gli altri invece di guardarci in cagnesco e “competere”, tendere una mano all’altro e insieme uscire da questo pantano invece che affidarsi ai pifferai magici di turno, usando uno strumento monetario come lo Scec che non crea, ma libera progressivamente dal debito. Ormai da anni ci dedichiamo a questa attività “sovversiva” che ad aprile ha dato vita ad ArcipelagoSCEC www.arcipelagoscec.org e vi possiamo dire che di forze belle e desiderose di fare questo paese è ancora pieno. Oggi centinaia di persone in tutta Italia stanno lavorando a questo rivoluzionario progetto http://www.centrofondi.it/articoli/Progetto_Buoni_Locali.pdf che a ben vedere assomiglia tanto alla scoperta dell’acqua calda, ma quando l’acqua calda non c’è più perché si sono privatizzati anche quella, allora anche questa diventa una cosa rivoluzionaria e innovativa .
Addirittura stanno arrivando a sostenerci nel nostro lavoro enti locali di tutti i colori dell’arcobaleno e enti religiosi che hanno a cuore il loro territorio, dentro Arcipelago ci sono professionisti, economisti, laici, preti, operai, famiglie, artigiani, commercianti, professori universitari, scrittori, gente di tutte le estrazioni sociali e politiche, di tutte le razze (in una conferenza un ragazzo del Senegal ha chiesto come si può attuare il progetto nel suo paese).
Quello che dobbiamo imparare è che dobbiamo spogliarci delle etichette, dei luoghi comuni: ad es. dicono peste e corna dei napoletani e della gente del sud in generale, ma a Napoli c’è il gruppo più attivo e creativo del nostro Arcipelago e il sud sta lavorando alacremente al suo riscatto, esaltando le sue caratteristiche. Man mano che andiamo avanti vediamo che le forze positive si stanno aggregando spontaneamente intorno a questa idea e programmatori informatici, architetti, commercialisti, aziendalisti, esperti vari ci stanno aiutando volontariamente e senza compenso ad attuare una nuova economia, una nuova società, quella vera, quella che sa che il proprio benessere dipende da quello di tutti, che rompe la catena dello sfruttamento e inizia quella della solidarietà quella della SOLIDARIETA’ CHE CAMMINA (SCEC) Quello che questa splendida avventura offre alle persone che si avvicinano ad essa, è una visione di un futuro che gli permette di guardare gli altri con occhi diversi, di sapere che ci sono persone oneste come loro, che costruiscono in comunione e trasparenza il proprio futuro, quando questo futuro è messo in serio pericolo da un manipolo di irresponsabili.
Non so a voi, ma a noi ci vengono i brividi di gioia ogni volta che persone nuove si aggregano a noi. Nel nostro gruppo diciamo che con ArcipelagoSCEC ha preso il varo la “nave dei folli” quei folli che credono nell’uomo e che si possa cambiare le cose nonostante tutto e tutti, che sono legati dalla condivisione di un sogno e dalla consapevolezza di assistere alla morte del bruco e alla nascita della farfalla
http://www.centrofondi.it/report/report_06_05_07.pdf .
Perché Arcipelago? Perché ci siamo stufati di avere la nostra isola felice e vogliamo costruire invece tante isole felici, nel nostro ArcipelagoSCEC dove naviga a gonfie vele la nave dei folli, cosa aspetti ad unirti a noi?
fonte: centrofondi.it

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08 giugno 2008

La nave dei folli


Da un po di tempo viviamo in una ipnosi collettiva che ci fa bere tutte le menzogne
lavate e spacciate dai giullari di corte come vere.
In questo contesto Paoletti fa un passo indietro e, comincia a vedere e spiegare quello che non si può vedere e che non si può spiegare. La sua una fonte importante e valorosa nei meandri dei politici-economici utili come gli anemometri.


Stiamo assistendo al crollo di questo sistema basato volutamente su importanti squilibri chepermettono alla ricchezza di scendere come in un imbuto dritto nelle tasche di pochissimi.
Crollano i passeggeri di Alitalia ad Aprile (- 25,9%).
Crollano le vendite di auto -17,56% a maggio ed è il 5° mese consecutivo.
Crollano gli utili delle società europee del 24% nel primo trimestre.
Crollano i consumi nella zona euro -2,9% in un anno, la maggiore diminuzione dal 1995.
Crolla il settore più forte dell’economia inglese, quello dei servizi
Crolla la fiducia dei consumatori Usa a 59 punti il livello più basso dal 1980
(dati raccolti da Davide 912 sulla lista di Centrofondi).
Per quanto riguarda l’Italia il declino è stato costante dal 1970 (sotto il PIL)
Ancor prima della cosiddetta globalizzazione noi eravamo già sulla strada del declino, la nostra è una crisi non momentanea ma di sistema.
La risposta della politica è stata quella di consegnare ai poteri finanziari la propria (e la nostra) testa, con Maastricht e oggi Lisbona http://www.disinformazione.it/trattato_lisbona.htm mentre
i gruppi di potere nostrani si spartivano i ricchissimi monopoli ex pubblici abbandonando sempre più la produzione vera e propria. Ecco allora l’interesse per televisioni, autostrade, telefonia, energia, rifiuti, immobili di pregio ex patrimonio pubblico ecc. Nel frattempo il lavoro si è degradato perché in competizione con l’est europa e l’Asia il divario di retribuzione è talmente grande da precarizzare e diminuire le nostre retribuzioni.
Il fatto è che con punti di partenza così distanti, l’equilibrio necessariamente si colloca in un punto molto più basso per noi e anche se nell’est si raddoppiano gli stipendi (da 100 a 200 euro) ancora molta strada si deve fare per raggiungere gli standard occidentali dei 1000,1300 euro. Ecco che l’occidente non lavora e produce più mentre l’Asia e l’est europa si surriscaldano.
Le autorità finanziarie hanno cercato di compensare inondando di liquidità il sistema, ma a causa del fatto che la nuova moneta è sempre emessa, a parte rari e ininfluenti casi*, a fronte di un indebitamento dello stato e dei privati, possiamo dire che l’effetto dagli anni ’90 aumentato dal 2000 è stato solo quello di mostrare una facciata di ricchezza basata solo sull’indebitamento ed il risultato è che oggi il debito mondiale è una cosa enorme e ingestibile *nel caso di emissione di denaro cartaceo da parte della banca centrale una parte degli interessi attivi derivante dalla gestione delle riserve vengono retrocessi allo stato (0,8 mld contro i 70mld
pagati annualmente dallo stato). La crisi sistemica è stata già descritta in questo report http://www.centrofondi.it/report/report_06_01_07.pdf ed oggi ci stiamo pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno.
L’economia finanziaria ed il debito assorbono quote sempre più imponenti di ricchezza reale che viene negata alla vita quotidiana, ancora, per poco, opulenta per l’occidente e sottola soglia di sopravvivenza per gran parte del resto del mondo. La crisi alimentare di cui si sta tanto parlando è una cosa che tocca e toccherà tutti indistintamente se non saremo in grado di offrire risposte adeguate a questo stato di cose.
Se aspettiamo aiuti dalle istituzioni stiamo freschi. Draghi (anche il nome è evocativo) nella sua relazione annuale ha snocciolato ovvietà sottolineate dal plauso dei cortigiani:i giovani sono pagati poco, bisogna diminuire le tasse, bisogna lavorare di più e andare in pensione più tardi ecc. ecc. ecc. e intanto la bce combatte l’inflazione da lei stessa creata paventando improbabili aumenti di tassi che aumenterebbero la forza dell’euro sul dollaro e i disagi delle famiglie; a questo proposito proponiamo di “licenziare” tutta la banca d’italia che per dire queste banalità si prende la piccolissima cifra di 1,5 mld di euro (3.000 miliardidi vecchie lire) per il proprio sostentamento e per “vigilare” sui propri azionisti e padroni…nel contempo l’Ocse ci mette in guardia dal deficit che aumenta….e la FAO disquisisce, a tavola ovviamente, su come risolvere la fame nel mondo cercando aiuti finanziari che finirebbero nelle tasche delle multinazionali del seme e dei fertilizzanti per distruggere e schiavizzare ancora di più le popolazioni del sud del mondo.
Intanto in Italia si impone con il pugno di ferro gli inceneritori, o chiamati da alcuni incancritori, picchiando pericolosissimi padri e madri di famiglia che si sono stufati di prenderlo sempre in tasca da Garibaldi e Cavour in poi.
Sarà che siamo maliziosi, ma nessuno ci toglie dalla testa che il problema dei rifiuti sia stato creato ad arte per imporre obsoleti incancritori e favorire le solite lobbies che sui rifiuti hanno fatto il loro tesoro.
Poi, sempre lo stato, risolve il problema energetico con improbabili centrali a carbone pulito (!?) o nucleari come se fossimo tutti dei deficienti che non utilizzano la rete per informarsi e si mettono in azione i mass media del regime per pilotare le masse verso l’inesorabile olocausto, tanto di qualcosa si deve morire no?. Come se non bastasse sulla difficile strada del governo ci si mette anche quell’incidentucolo della centrale slovena che prontamente viene sminuito e ridotto al silenzio da politici, oncologi, saltimbanchi e meretrici di corte.
Per tacitare il popolo arrabbiato per quella tassa occulta ed ingiusta che è l’inflazione, il governo emana provvedimenti di aiuto alle famiglie, sbandiera l’accordo sui mutui come una vittoria sul sistema bancario mentre la realtà è che converte in rata fissa i mutui e mette la durata variabile cosicché la schiavitù del mutuo può durare anche tutta la vita e oltre, da 30-40 anni anche 50 o 60 e di questo naturalmente dobbiamo anche ringraziare…Con squillare di trombe si toglie l’ici sulla prima casa con la gioia dei comuni che rimangono senza soldi subito, con una promessa, del governo, di restituire in altra forma il mancato introito. Se pensiamo che l’aumento della benzina fa incamerare 5 mld e che la manovra ici costa 2 mld di euro, allora possiamo dire che si pagano tasse per 3 mld di euro in più dell’anno scorso e chi le paga? Chi lavora naturalmente, autotrasportatori, rappresentanti, imprese, gli stessi consumatori che vedranno i prezzi aumentare ecc. ecc. E ancora opere ciclopiche e inutili che mai si realizzeranno, ma che costeranno alla collettività sudore e sangue.
Sorvoliamo su quei criminali degli immigrati che spinti dalla fame osano turbare i nostri sonni tranquilli e che meritano ben altro che semplici espulsioni! E mettiamo una citazione a sostegno del nostro pensiero (grazie Nello!)
Un giorno vennero a prendere me...
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertold Brecht)
Come è brutto vedere le cose da questo punto di vista….si soffre e siamo assaliti dalla nausea e dal vomito!
Il fatto è che si cerca di far fronte alle modificazioni che avanzano velocemente con metodi vecchi, con istituzioni vecchie e svuotate da ogni potere, con persone vecchie che vogliono trovare il proprio tornaconto in tutto, prima agevolando i poteri finanziari internazionali, poi agevolando i poteri interni e nostrani, il tutto condito con una sostanza fascista (mal)mascherata dal buonismo della democrazia e aiutata dalla grancassa della propaganda di regime (mondiale).
Ma quanto ancora ci vuole al popolo a dire basta a vedere che il RE E’ NUDO?
Dicevamo prima che se aspettiamo loro stiamo freschi e allora vogliamo soccombere lentamente e inesorabilmente vedendo le saracinesche dei negozi chiudere uno dopo l’altro, le aziende fallire lasciando per strada posti di lavoro a favore di megacentricommerciali vere cattedrali di un mondo illusorio e finto oppure iniziare a ricostruire e salvare quello che rimane di uno splendido paese formato da tanta brava gente piena di creatività e entusiasmo?
Riprendiamo il nostro destino nelle nostre mani e guardiamoci negli occhi, immigrati
compresi, per aiutarci reciprocamente a svegliarci da questo incubo, il peggiore che la mente umana potesse concepire e che farebbe impallidire lo stesso Orwell.
Nonostante tutto questo squallore e sfacelo è possibile fare qualcosa. Come? Facendo l’esatto contrario di quello che ci dicono di fare. Attuando la “guerriglia economica” riscoprendo i prodotti locali invece di comprare quelli della globalizzazione, ricostruendo il tessuto sociale anziché combatterci, aiutandoci gli uni con gli altri invece di guardarci in cagnesco e “competere”, tendere una mano all’altro e insieme uscire da questo pantano invece che affidarsi ai pifferai magici di turno, usando uno strumento monetario come lo Scec che non crea, ma libera progressivamente dal debito. Ormai da anni ci dedichiamo a questa attività “sovversiva” che ad aprile ha dato vita ad ArcipelagoSCEC www.arcipelagoscec.org e vi possiamo dire che di forze belle e desiderose di fare questo paese è ancora pieno. Oggi centinaia di persone in tutta Italia stanno lavorando a questo rivoluzionario progetto http://www.centrofondi.it/articoli/Progetto_Buoni_Locali.pdf che a ben vedere assomiglia tanto alla scoperta dell’acqua calda, ma quando l’acqua calda non c’è più perché si sono privatizzati anche quella, allora anche questa diventa una cosa rivoluzionaria e innovativa .
Addirittura stanno arrivando a sostenerci nel nostro lavoro enti locali di tutti i colori dell’arcobaleno e enti religiosi che hanno a cuore il loro territorio, dentro Arcipelago ci sono professionisti, economisti, laici, preti, operai, famiglie, artigiani, commercianti, professori universitari, scrittori, gente di tutte le estrazioni sociali e politiche, di tutte le razze (in una conferenza un ragazzo del Senegal ha chiesto come si può attuare il progetto nel suo paese).
Quello che dobbiamo imparare è che dobbiamo spogliarci delle etichette, dei luoghi comuni: ad es. dicono peste e corna dei napoletani e della gente del sud in generale, ma a Napoli c’è il gruppo più attivo e creativo del nostro Arcipelago e il sud sta lavorando alacremente al suo riscatto, esaltando le sue caratteristiche. Man mano che andiamo avanti vediamo che le forze positive si stanno aggregando spontaneamente intorno a questa idea e programmatori informatici, architetti, commercialisti, aziendalisti, esperti vari ci stanno aiutando volontariamente e senza compenso ad attuare una nuova economia, una nuova società, quella vera, quella che sa che il proprio benessere dipende da quello di tutti, che rompe la catena dello sfruttamento e inizia quella della solidarietà quella della SOLIDARIETA’ CHE CAMMINA (SCEC) Quello che questa splendida avventura offre alle persone che si avvicinano ad essa, è una visione di un futuro che gli permette di guardare gli altri con occhi diversi, di sapere che ci sono persone oneste come loro, che costruiscono in comunione e trasparenza il proprio futuro, quando questo futuro è messo in serio pericolo da un manipolo di irresponsabili.
Non so a voi, ma a noi ci vengono i brividi di gioia ogni volta che persone nuove si aggregano a noi. Nel nostro gruppo diciamo che con ArcipelagoSCEC ha preso il varo la “nave dei folli” quei folli che credono nell’uomo e che si possa cambiare le cose nonostante tutto e tutti, che sono legati dalla condivisione di un sogno e dalla consapevolezza di assistere alla morte del bruco e alla nascita della farfalla
http://www.centrofondi.it/report/report_06_05_07.pdf .
Perché Arcipelago? Perché ci siamo stufati di avere la nostra isola felice e vogliamo costruire invece tante isole felici, nel nostro ArcipelagoSCEC dove naviga a gonfie vele la nave dei folli, cosa aspetti ad unirti a noi?
fonte: centrofondi.it

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