23 luglio 2008

La Sec indaga sulle manipolazioni di mercato









Continuano le indagini sul terremoto finanziario ed i suoi risvolti che stanno scuotendo gli Stati Uniti. Dopo l’indagine di vari tribunali, dell’Fbi, e della Sec stessa, la Securities and Exchange Commission, ovvero la Consob statunitense, ha inviato diversi mandati di comparizione nei confronti di alcuni dei rappresentanti dei maggiori istituti finanziari del Nuovo Continente. Questa volta l’accusa è quella di aver manipolato i titoli di Bear Stearns, salvata in extremis prima del fallimento, e Lehman Brothers, pesantemente colpiti dalle speculazioni e a rischio bancarotta. Lo ha reso noto il canale televisivo Bloomberg, precisando come tra i colossi presenti nel provvedimento vi sono anche Deutsche Bank, Goldman Sachs e Merrill Lynch. La Sec ha fatto recapitare ieri dei mandati di comparizione nei confronti di oltre 50 società specializzate nella consulenza agli hedge funds sospettati di aver accentuato la speculazione al ribasso sui titoli di Bear e Lehman. Ad aver dato vita a tale indagine sembrano siano stati i top manager proprio di Lehman Brothers e Bear Stearns, che hanno chiesto all’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein di far luce sul ruolo che la banca d’affari Usa avrebbe giocato nelle manipolazioni. L’accusa è basata su alcune indiscrezioni secondo le quali, nei giorni precedenti al crollo, i trader di GS avrebbero manipolato il titolo del broker. A parlare a Blankfein sarebbe stato anche il numero uno di Lehman, Richard Fuld. Lo stesso Fuld, avrebbe contattato quei trader sospettati di aver provocato il crollo del titolo a Wall Street. Sempre ieri, in tarda serata, la Sec ha emesso un provvedimento di emergenza mirato a limitare alcune tipologie di vendite allo scoperto, cioè al ribasso, sui titoli di 19 delle principali società finanziarie di Wall Street, tra cui anche Fannie Mae e Freddie Mac. Il provvedimento sarà in vigore dal 21 luglio fino al 29 luglio, ma potrebbe essere esteso di 30 giorni. La norma di emergenza riguarderà 19 società finanziarie, tra le quali Lehman Brothers, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley, JPMorgan Chase & Co e Citigroup. La Sec ha affermato che una perdita di fiducia nel mercato potrebbe portare a panic selling, che potrebbe essere ulteriormente aggravato da alcune tipologie di vendita allo scoperto.
I venditori allo scoperto prendono in prestito azioni che considerano sopravvalutate e le vendono, giocando sulla possibilità di ricomprarle successivamente a un prezzo più basso, guadagnandoci. I legislatori da tempo sollecitano la Sec a investigare per capire se dietro alla forte flessione dei titoli finanziari di quest’anno ci siano venditori allo scoperto e speculatori. Lo scorso fine settimana la Sec ha annunciato anche un piano per fermare le voci false. Si tratta, questo, dell’ultimo tentativo della Consob statunitense di porre un freno alla manipolazione del mercato che, secondo alcuni, è responsabile del brusco ribasso dei titoli finanziari e del crollo a marzo della banca di investimenti Bear Stearns. Al 30 giugno, i venditori allo scoperto detenevano il 14% delle azioni di Fannie Mae, il 3% in più rispetto all’agosto precedente, e il 12% di quelle di Freddie Mac, il 2,7% in più da agosto. Avevano anche circa il 10% delle azioni di Lehman.
I venditori allo scoperto ribattono che la loro attività impedisce alle azioni di essere sopravvalutate ed è una funzione essenziale nel mercato. La Sec, però, sta considerando anche altre norme per limitare la manipolazione dei prezzi sul mercato, ma non ha reso noto quando e se entreranno in vigore. Un segno tangibile che le autorità finanziarie statunitensi stanno passando all’azione contro le speculazioni, ritenute oggi più dannose che altro.
Dopo la mossa antispeculazione promossa dalla Consob statunitense, non si esclude che fra le prossime norme ci possa essere qualche limitazione anche all’eccessiva quanto criminale manipolazione dei prezzi energetici e alimentari. Nonostante siano in molti a sostenere che il prezzo del greggio, così come quello di molte materie prime scambiate sui mercati internazionali, sia dovuto ad una normale dinamica di mercato, il provvedimento della Sec sembra ormai confermare come gli speculatori senza scrupoli esistano ed operino incontrastati. Banche d’affari, fondi d’investimento, trader che grazie anche alle iniezioni delle banche centrali, che non esitano a ripianare le perdite dovute ai propri sbagli speculando su qualsiasi cosa, anche generi alimentari di prima necessità, trasferendo il costo della crisi finanziaria attuale alla collettività tramite l’inflazione.

di Marzio Paolo Rotondo'


Nessun commento:

23 luglio 2008

La Sec indaga sulle manipolazioni di mercato









Continuano le indagini sul terremoto finanziario ed i suoi risvolti che stanno scuotendo gli Stati Uniti. Dopo l’indagine di vari tribunali, dell’Fbi, e della Sec stessa, la Securities and Exchange Commission, ovvero la Consob statunitense, ha inviato diversi mandati di comparizione nei confronti di alcuni dei rappresentanti dei maggiori istituti finanziari del Nuovo Continente. Questa volta l’accusa è quella di aver manipolato i titoli di Bear Stearns, salvata in extremis prima del fallimento, e Lehman Brothers, pesantemente colpiti dalle speculazioni e a rischio bancarotta. Lo ha reso noto il canale televisivo Bloomberg, precisando come tra i colossi presenti nel provvedimento vi sono anche Deutsche Bank, Goldman Sachs e Merrill Lynch. La Sec ha fatto recapitare ieri dei mandati di comparizione nei confronti di oltre 50 società specializzate nella consulenza agli hedge funds sospettati di aver accentuato la speculazione al ribasso sui titoli di Bear e Lehman. Ad aver dato vita a tale indagine sembrano siano stati i top manager proprio di Lehman Brothers e Bear Stearns, che hanno chiesto all’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein di far luce sul ruolo che la banca d’affari Usa avrebbe giocato nelle manipolazioni. L’accusa è basata su alcune indiscrezioni secondo le quali, nei giorni precedenti al crollo, i trader di GS avrebbero manipolato il titolo del broker. A parlare a Blankfein sarebbe stato anche il numero uno di Lehman, Richard Fuld. Lo stesso Fuld, avrebbe contattato quei trader sospettati di aver provocato il crollo del titolo a Wall Street. Sempre ieri, in tarda serata, la Sec ha emesso un provvedimento di emergenza mirato a limitare alcune tipologie di vendite allo scoperto, cioè al ribasso, sui titoli di 19 delle principali società finanziarie di Wall Street, tra cui anche Fannie Mae e Freddie Mac. Il provvedimento sarà in vigore dal 21 luglio fino al 29 luglio, ma potrebbe essere esteso di 30 giorni. La norma di emergenza riguarderà 19 società finanziarie, tra le quali Lehman Brothers, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley, JPMorgan Chase & Co e Citigroup. La Sec ha affermato che una perdita di fiducia nel mercato potrebbe portare a panic selling, che potrebbe essere ulteriormente aggravato da alcune tipologie di vendita allo scoperto.
I venditori allo scoperto prendono in prestito azioni che considerano sopravvalutate e le vendono, giocando sulla possibilità di ricomprarle successivamente a un prezzo più basso, guadagnandoci. I legislatori da tempo sollecitano la Sec a investigare per capire se dietro alla forte flessione dei titoli finanziari di quest’anno ci siano venditori allo scoperto e speculatori. Lo scorso fine settimana la Sec ha annunciato anche un piano per fermare le voci false. Si tratta, questo, dell’ultimo tentativo della Consob statunitense di porre un freno alla manipolazione del mercato che, secondo alcuni, è responsabile del brusco ribasso dei titoli finanziari e del crollo a marzo della banca di investimenti Bear Stearns. Al 30 giugno, i venditori allo scoperto detenevano il 14% delle azioni di Fannie Mae, il 3% in più rispetto all’agosto precedente, e il 12% di quelle di Freddie Mac, il 2,7% in più da agosto. Avevano anche circa il 10% delle azioni di Lehman.
I venditori allo scoperto ribattono che la loro attività impedisce alle azioni di essere sopravvalutate ed è una funzione essenziale nel mercato. La Sec, però, sta considerando anche altre norme per limitare la manipolazione dei prezzi sul mercato, ma non ha reso noto quando e se entreranno in vigore. Un segno tangibile che le autorità finanziarie statunitensi stanno passando all’azione contro le speculazioni, ritenute oggi più dannose che altro.
Dopo la mossa antispeculazione promossa dalla Consob statunitense, non si esclude che fra le prossime norme ci possa essere qualche limitazione anche all’eccessiva quanto criminale manipolazione dei prezzi energetici e alimentari. Nonostante siano in molti a sostenere che il prezzo del greggio, così come quello di molte materie prime scambiate sui mercati internazionali, sia dovuto ad una normale dinamica di mercato, il provvedimento della Sec sembra ormai confermare come gli speculatori senza scrupoli esistano ed operino incontrastati. Banche d’affari, fondi d’investimento, trader che grazie anche alle iniezioni delle banche centrali, che non esitano a ripianare le perdite dovute ai propri sbagli speculando su qualsiasi cosa, anche generi alimentari di prima necessità, trasferendo il costo della crisi finanziaria attuale alla collettività tramite l’inflazione.

di Marzio Paolo Rotondo'


Nessun commento: