14 luglio 2008

Tremonti sulla scena internazionale



Il ministro delle Finanze Giulio Tremonti, sostenitore della proposta della Nuova Bretton Woods e del programma del Ponte Eurasiatico di sviluppo di LaRouche, ha lanciato una serie di iniziative contro la speculazione in occasione dei vertici del G-8 e dell’UE che hanno creato un abbrivo sfavorevole all'oligarchia finanziaria anglo-olandese e che non mancheranno di sortire effetti anche sulla campagna presidenziale USA.

Al vertice finanziario di Osaka del G-8 Tremonti ha lanciato un appello affinché si ponga fine ai flussi speculativi che spingono in alto i prezzi del petrolio e delle commodities. Due settimane dopo, la proposta di Tremonti ha ricevuto il sostegno di Robert Rubin. L’ex Segretario del Tesoro USA, così come lo stesso presidente Clinton, si era fatto promotore di “una nuova architettura finanziaria” prima che il caso Lewinsky paralizzasse la vita politica americana. Attualmente personaggio influente del partito democratico, Rubin è stato invitato a parlare ad una conferenza internazionale che si è tenuta a Roma sui rapporti USA-Europa, organizzata dall’Aspen Institute Italia, di cui Tremonti è presidente. Il Corriere della Sera ha riferito il 1 luglio che Rubin ha chiesto “più trasparenza e più controlli sui bilanci bancari aumentando i requisiti di capitale per i future”. Questo coincide con la proposta di Tremonti.

Mario Draghi, per conto della finanza anglo-olandese, si è espresso contro iniziative del genere. Nel suo discorso alla conferenza dell’Aspen, il governatore di Bankitalia, che è anche presidente del Global Financial Stability Forum, ha parlato della pericolosità di interferenze sul "mercato” da parte dei governi che intedono ripristinare delle regole ed ha difeso il suo FSF come l’istituzione delegata a occuparsi di riforma del sistema finanziario.

La risposta di Tremonti è arrivata in serata. Nel corso di un’intervista televisiva ha detto a proposito del Forum di Draghi che “è come mettere i topi a guardia del formaggio”. “La speculazione finanziaria” ha continuato Tremonti "la subiamo tutti, e soprattutto chi sta peggio, i più poveri." “Dobbiamo contrastare la speculazione, peste di questo principio di secolo... non è più tempo di mercati, dei mercanti, dei banchieri d'affari. Non è più tempo della tecnica. E' il tempo dei governo che debbono farsi carico della responsabilità che hanno. Occorre che ci si trovi tutti intorno a un tavolo. Basterebbe un'economia meno falsa di quella che c'è adesso, meno truccata." Il governo italiano, ha detto Tremonti, ha presentato la questione a livello di G8 e lo farà di nuovo in sede europea.

Il giorno seguente, infatti, in una seduta delle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, Tremonti ha annunciato la propria decisione di chiedere all’Unione Europea di applicare l’Articolo 81 del Trattato istitutivo della Comunità europea, che prevede misure per contrastare la speculazione. L’annuncio ha provocato numerose reazioni immediate.

Ambrose Evans-Pritchard, portavoce di certi strati dell’oligarchia britannica, il 4 luglio ha scritto, con tono isterico, che la proposta di Tremonti ha il sostegno della Francia e che potrebbe effettivamente essere approvata dal Consiglio Europeo, danneggiando seriamente gli interessi di Londra. “Le decisioni sull’Articolo 81 in teoria possono essere approvate con un voto a maggioranza qualificata, annullando così un veto dei governi britannico e irlandese. Ogni tentativo del genere di limitare i mercati dei future e dei derivati finirebbe per avere grosse conseguenze sull’industria finanziaria della City di Londra e Dublino. E’ tutt’altro che chiaro se l’Inghilterra possa costituire un’alleanza capace di resistere nell’attuale clima contrario al mercato”.

Il 6 luglio Tremonti ha ricevuto un formidabile sostegno dal Papa, che ha lanciato un appello ai capi di governo riuniti al G-8 "affinché al centro delle loro deliberazioni mettano i bisogni delle popolazioni più deboli e più povere, la cui vulnerabilità è oggi accresciuta a causa delle speculazioni e delle turbolenze finanziarie e dei loro effetti perversi sui prezzi degli alimenti e dell’energia".

Movisol contesta Draghi a Mirandola

Il 5 luglio il prof. Flavio Tabanelli, rappresentante del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, ha contestato il governatore di Bankitalia e capo del Financial Stability Forum, Mario Draghi, nel corso della cerimonia per il conferimento del premio "Pico della Mirandola". Riportando l'avvenimento, la Gazzetta di Modena ha scritto: "Alla chiusura della cerimonia il professore mirandolese Tabanelli ha tentato inutilmente una domanda di contestazione a Draghi: 'Draghi continua a salvaguardare le istituzioni speculative. Roosevelt invece salvò le banche ma a patto che esse continuassero a occuparsi del credito capillare'". L'articolo notava ironicamente che Draghi, "ex vicepresidente della banca d'affari Goldman e Sachs", è stato contestato anche dai dipendenti delle 39 filiali Bankitalia che vanno verso la chiusura, inclusa quella di Modena.

Fonte: Movisol

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14 luglio 2008

Tremonti sulla scena internazionale



Il ministro delle Finanze Giulio Tremonti, sostenitore della proposta della Nuova Bretton Woods e del programma del Ponte Eurasiatico di sviluppo di LaRouche, ha lanciato una serie di iniziative contro la speculazione in occasione dei vertici del G-8 e dell’UE che hanno creato un abbrivo sfavorevole all'oligarchia finanziaria anglo-olandese e che non mancheranno di sortire effetti anche sulla campagna presidenziale USA.

Al vertice finanziario di Osaka del G-8 Tremonti ha lanciato un appello affinché si ponga fine ai flussi speculativi che spingono in alto i prezzi del petrolio e delle commodities. Due settimane dopo, la proposta di Tremonti ha ricevuto il sostegno di Robert Rubin. L’ex Segretario del Tesoro USA, così come lo stesso presidente Clinton, si era fatto promotore di “una nuova architettura finanziaria” prima che il caso Lewinsky paralizzasse la vita politica americana. Attualmente personaggio influente del partito democratico, Rubin è stato invitato a parlare ad una conferenza internazionale che si è tenuta a Roma sui rapporti USA-Europa, organizzata dall’Aspen Institute Italia, di cui Tremonti è presidente. Il Corriere della Sera ha riferito il 1 luglio che Rubin ha chiesto “più trasparenza e più controlli sui bilanci bancari aumentando i requisiti di capitale per i future”. Questo coincide con la proposta di Tremonti.

Mario Draghi, per conto della finanza anglo-olandese, si è espresso contro iniziative del genere. Nel suo discorso alla conferenza dell’Aspen, il governatore di Bankitalia, che è anche presidente del Global Financial Stability Forum, ha parlato della pericolosità di interferenze sul "mercato” da parte dei governi che intedono ripristinare delle regole ed ha difeso il suo FSF come l’istituzione delegata a occuparsi di riforma del sistema finanziario.

La risposta di Tremonti è arrivata in serata. Nel corso di un’intervista televisiva ha detto a proposito del Forum di Draghi che “è come mettere i topi a guardia del formaggio”. “La speculazione finanziaria” ha continuato Tremonti "la subiamo tutti, e soprattutto chi sta peggio, i più poveri." “Dobbiamo contrastare la speculazione, peste di questo principio di secolo... non è più tempo di mercati, dei mercanti, dei banchieri d'affari. Non è più tempo della tecnica. E' il tempo dei governo che debbono farsi carico della responsabilità che hanno. Occorre che ci si trovi tutti intorno a un tavolo. Basterebbe un'economia meno falsa di quella che c'è adesso, meno truccata." Il governo italiano, ha detto Tremonti, ha presentato la questione a livello di G8 e lo farà di nuovo in sede europea.

Il giorno seguente, infatti, in una seduta delle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, Tremonti ha annunciato la propria decisione di chiedere all’Unione Europea di applicare l’Articolo 81 del Trattato istitutivo della Comunità europea, che prevede misure per contrastare la speculazione. L’annuncio ha provocato numerose reazioni immediate.

Ambrose Evans-Pritchard, portavoce di certi strati dell’oligarchia britannica, il 4 luglio ha scritto, con tono isterico, che la proposta di Tremonti ha il sostegno della Francia e che potrebbe effettivamente essere approvata dal Consiglio Europeo, danneggiando seriamente gli interessi di Londra. “Le decisioni sull’Articolo 81 in teoria possono essere approvate con un voto a maggioranza qualificata, annullando così un veto dei governi britannico e irlandese. Ogni tentativo del genere di limitare i mercati dei future e dei derivati finirebbe per avere grosse conseguenze sull’industria finanziaria della City di Londra e Dublino. E’ tutt’altro che chiaro se l’Inghilterra possa costituire un’alleanza capace di resistere nell’attuale clima contrario al mercato”.

Il 6 luglio Tremonti ha ricevuto un formidabile sostegno dal Papa, che ha lanciato un appello ai capi di governo riuniti al G-8 "affinché al centro delle loro deliberazioni mettano i bisogni delle popolazioni più deboli e più povere, la cui vulnerabilità è oggi accresciuta a causa delle speculazioni e delle turbolenze finanziarie e dei loro effetti perversi sui prezzi degli alimenti e dell’energia".

Movisol contesta Draghi a Mirandola

Il 5 luglio il prof. Flavio Tabanelli, rappresentante del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, ha contestato il governatore di Bankitalia e capo del Financial Stability Forum, Mario Draghi, nel corso della cerimonia per il conferimento del premio "Pico della Mirandola". Riportando l'avvenimento, la Gazzetta di Modena ha scritto: "Alla chiusura della cerimonia il professore mirandolese Tabanelli ha tentato inutilmente una domanda di contestazione a Draghi: 'Draghi continua a salvaguardare le istituzioni speculative. Roosevelt invece salvò le banche ma a patto che esse continuassero a occuparsi del credito capillare'". L'articolo notava ironicamente che Draghi, "ex vicepresidente della banca d'affari Goldman e Sachs", è stato contestato anche dai dipendenti delle 39 filiali Bankitalia che vanno verso la chiusura, inclusa quella di Modena.

Fonte: Movisol

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