16 maggio 2008

Il file delle Raccomandazioni Siciliane


Il potere politico si fonda sulle raccomandazioni. Guai a non averne, un libero mercato. Il caso emblematico di come viene GESTITO il raccomandato fin dai 5 anni di età in Sicilia. Un buon inizio, per il successore di Cuffaro.

La raccomandazione in Sicilia sembra diventata come il peccato originale: ti macchia sin dalla nascita. Appena una persona entra in contatto con le istituzioni, deve subito trovare una spintarella. A partire dall’iscrizione all’asilo. Il nuovo record nell’Italia delle scorciatoie è in una richiesta schedata secondo i dati anagrafici dell’interessato. Età? Poco meno di cinque anni. Favore domandato: ottenere la preiscrizione in una scuola materna, dove dominano le liste d’attesa. Il tutto inoltrato all'attenzione dell’uomo più potente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, appena diventato governatore della Sicilia.

Su e-mule un giornalista siciliano ha scoperto questo file impressionante, dove sono schedate centinaia e centinaia di richieste di favori: chi invoca un posto di lavoro, chi una promozione, chi un trasferimento e persino chi, situazione molto drammatica, un trapianto di rene. Un archivio sistematico, destinato a trasformarsi in pacchetti di voti.

Alle prime anticipazioni, diffuse dal “Corriere della Sera”, Lombardo ha reagito incaricando l’avvocato Antonio Fiumefreddo di querelare. Per il legale si tratta «dell’ultimo tentativo, in ordine di tempo, di screditare l’immagine e la dignità di Lombardo». Nulla, però, viene detto sulla veridicità di quei file, nonostante l’invito rivolto alla magistratura di fare chiarezza sulla vicenda. I dati spaziano nell’arco temporale che va dal 2006 all’inizio del 2007 e in quell’archivio c’è un po’ di tutto. Funzionari della Dia, finanzieri e carabinieri che chiedono il trasferimento a Catania, giovani precari in cerca di un posto nei call center. C’è il giardiniere che aspira a cambiare mansione e i giovani laureati in economia e commercio che devono superare l’esame da commercialista. Nelle loro schede sono riportati anche i nomi degli esaminatori. Numerose anche le segnalazioni nel settore sanità.

Complessivamente, alcune centinaia le suppliche per la ricerca di un posto di lavoro o di un qualche “accomodamento”. Il criterio di catalogazione è ferreo: per ogni scheda viene riportato il nominativo segnalato, il recapito telefonico, la qualifica professionale o gli studi. Nelle colonne a destra vengono riportati i nomi dei responsabili del “procedimento raccomandativo” e l’esito dello stesso. In molti casi viene riportata la dizione “negativo”. Ma chi sono gli uomini e le donne che, prendendo in carico l’esito dei vari “procedimenti”, avrebbero portato acqua al mulino elettorale di Lombardo? Si va da una nutrita schiera di deputati regionali di ogni partito agli ex manager regionali (tra loro anche Elio Rossitto, ex consulente dello scomparso Rino Nicolosi, presidente della Sicilia alla fine degli anni Ottanta), per arrivare a un pittoresco quanto misterioso “Gino dei polli”.

Insomma, adesso ci sono i computer ma rimane valida una sola regola: se vogliamo che tutto resti come è, bisogna che tutto cambi. Via Cuffaro, ecco Lombardo con il suo partito federalista meridionale Mpa: i metodi però non sembrano affatto nuovi.
fonte:L'espresso.it

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16 maggio 2008

Il file delle Raccomandazioni Siciliane


Il potere politico si fonda sulle raccomandazioni. Guai a non averne, un libero mercato. Il caso emblematico di come viene GESTITO il raccomandato fin dai 5 anni di età in Sicilia. Un buon inizio, per il successore di Cuffaro.

La raccomandazione in Sicilia sembra diventata come il peccato originale: ti macchia sin dalla nascita. Appena una persona entra in contatto con le istituzioni, deve subito trovare una spintarella. A partire dall’iscrizione all’asilo. Il nuovo record nell’Italia delle scorciatoie è in una richiesta schedata secondo i dati anagrafici dell’interessato. Età? Poco meno di cinque anni. Favore domandato: ottenere la preiscrizione in una scuola materna, dove dominano le liste d’attesa. Il tutto inoltrato all'attenzione dell’uomo più potente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, appena diventato governatore della Sicilia.

Su e-mule un giornalista siciliano ha scoperto questo file impressionante, dove sono schedate centinaia e centinaia di richieste di favori: chi invoca un posto di lavoro, chi una promozione, chi un trasferimento e persino chi, situazione molto drammatica, un trapianto di rene. Un archivio sistematico, destinato a trasformarsi in pacchetti di voti.

Alle prime anticipazioni, diffuse dal “Corriere della Sera”, Lombardo ha reagito incaricando l’avvocato Antonio Fiumefreddo di querelare. Per il legale si tratta «dell’ultimo tentativo, in ordine di tempo, di screditare l’immagine e la dignità di Lombardo». Nulla, però, viene detto sulla veridicità di quei file, nonostante l’invito rivolto alla magistratura di fare chiarezza sulla vicenda. I dati spaziano nell’arco temporale che va dal 2006 all’inizio del 2007 e in quell’archivio c’è un po’ di tutto. Funzionari della Dia, finanzieri e carabinieri che chiedono il trasferimento a Catania, giovani precari in cerca di un posto nei call center. C’è il giardiniere che aspira a cambiare mansione e i giovani laureati in economia e commercio che devono superare l’esame da commercialista. Nelle loro schede sono riportati anche i nomi degli esaminatori. Numerose anche le segnalazioni nel settore sanità.

Complessivamente, alcune centinaia le suppliche per la ricerca di un posto di lavoro o di un qualche “accomodamento”. Il criterio di catalogazione è ferreo: per ogni scheda viene riportato il nominativo segnalato, il recapito telefonico, la qualifica professionale o gli studi. Nelle colonne a destra vengono riportati i nomi dei responsabili del “procedimento raccomandativo” e l’esito dello stesso. In molti casi viene riportata la dizione “negativo”. Ma chi sono gli uomini e le donne che, prendendo in carico l’esito dei vari “procedimenti”, avrebbero portato acqua al mulino elettorale di Lombardo? Si va da una nutrita schiera di deputati regionali di ogni partito agli ex manager regionali (tra loro anche Elio Rossitto, ex consulente dello scomparso Rino Nicolosi, presidente della Sicilia alla fine degli anni Ottanta), per arrivare a un pittoresco quanto misterioso “Gino dei polli”.

Insomma, adesso ci sono i computer ma rimane valida una sola regola: se vogliamo che tutto resti come è, bisogna che tutto cambi. Via Cuffaro, ecco Lombardo con il suo partito federalista meridionale Mpa: i metodi però non sembrano affatto nuovi.
fonte:L'espresso.it

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